I FILM IN TV DELLA SETTIMANA DA Lunedì, 6/02/23 A Domenica, 12/02/23
Che film ci sono stasera in tv in prima serata? Ma non solo questa sera, anche la mattina o il pomeriggio, se capita una giornata di pausa. E i più nottambuli possono trovare anche i film che vanno in onda a tarda notte, i cosiddetti fuori orario. Cliccate sulle frecce per cercare tra i palinsesti passati e futuri oppure controllate direttamente tutta la settimana. Cliccate sull'icona calendario a fianco della scheda per appuntare un promemoria su quel film in agenda. Se siete loggati potete cliccare anche sulla stella per contribuire alle segnalazioni. Come? Scopritelo
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Puppigallo: Pietoso tentativo Pieraccionico di west-commedia, qua e là quasi dramma, con personaggi ultrafinti, spesso ridicoli (Bowie va oltre la macchietta gigioneggiante; e lo scemo del paese è indescrivibile nella sua improbabilità), o semplicemente sprecati (Keitel, nella sua normalità, sembra un pesce fuor d'acqua in questo mucchio di attorucoli, o presunti tali). Più che un passo falso, una megascivolata su buccia di banana con atterraggio di testa in una piscina vuota. P.S. Anche Pieraccioni (Doc), col suo modo di parlare, fa a pugni col genere; e buonismo e banalità completano il suo West.
MEMORABILE: Bowie, in piena notte, suona e canta davanti alla casa di Pieraccioni, spaccando la chitarra in testa allo scemo e nessuno gli spara; c'è un codice...
Lunedì, 6/02/23 ALLE ORE 06:50 06:50 su Rai Movie
Il Dandi: Roma sparita di età, per una volta, giolittiana anziché papalina; ma la vera sorpresa è Celentano (perfetto nella mimica ma assurdo nella dizione) nel ruolo del bullo. Eppure la sua cadenza romanesca (con il precedente del ciociaro Serafino e conseguente promozione a Rugantino) sortisce uno strano effetto, che salva il personaggio dal rischio "macchietta" per spostarlo direttamente sul piano del surreale. Regìa partecipe di Corbucci, che restituisce un mondo pittoresco senza nostalgia e regala al molleggiato uno dei suoi ruoli più coraggiosi.
MEMORABILE: La passatella... cor bicchiere sempre colmo e uno solo a regge' l'olmo.
Trivex: Commedia divertente, dall'inizio alla fine, con la parte conclusiva esilarante che strappa insistite e notevoli risate. I due protagonisti sono perfetti nelle loro parti e rendono una interpretazione magistrale che sostiene una storia di per sé non propriamente originale o intrigante. Anche le vicissitudini del politico perbenista si inquadrano bene nel trend del film poiché rappresentano l'antitesi tra la "antica morale sociale" e la libertà di essere felici con la propria sessualità o vivendo contesti sociali libertari (il night club sotto accusa).
MEMORABILE: I piatti con gli antichi greci; Il finale.
Rambo90: La storia dei due fratelli che litigano per l'eredità è vecchia e strautilizzata e nemmeno la sceneggiatura dei Vanzina la vivacizza. Canino è tremendo, Solfrizzi simpatico ma nulla più; quella più a suo agio appare proprio la Ventura insieme al grande Flavio Bucci. Qualche battuta simpatica c'è, un po' di ritmo nel finale anche, ma nel complesso è mediocre.
Lunedì, 6/02/23 ALLE ORE 08:50 08:50 su Rai Movie
Panza: Girato con due lire, il film incrocia intermezzi musicali a una trama giallo-comico gestita con gravi carenze registiche. Franco e Ciccio sono agli inizi, hanno battute terribili ma genuine che riescono a sposarsi con la pochezza del soggetto, che offre ben pochi spunti. Come formoso riempitivo ci sono degli scampoli con esibizioni canore (c'è persino un proto "Gioca Jouer") e qualche castissimo spogliarello. Gli interventi con la Steni sono davvero patetici. Qualche risata c'è, ma sorbirsi tutto il film è un impresa non da poco. Noia!
MEMORABILE: "Arrivo volante", proprio come in [f=13873]Sogni d'amore[/f]!; Le scenografie di cartone; L'espediente per anniunciare il finale già visto in [f=9748]Brutti di notte[/f].
Lunedì, 6/02/23 ALLE ORE 09:30 09:30 su Rai Storia
Noodles: Una delle pagine più poetiche di Pupi Avati, e il suo film probabilmente con la migliore fotografia. Un inno alla nostalgia, ma soprattutto al godersi la fugacità delle gioie che questa vita ci offre. Sarebbe stato ancora migliore senza alcuni stacchetti musicali che rallentano e senza alcune parti prolungate chiaramente per fare metraggio. Ma l'atmosfera è bellissima. Una sorta di fiaba amara ma interpretabile positivamente, con un finale forse consolatorio. Carlo Delle Piane sempre grande attore, il resto è il tipico cast avatiano con i suoi volti. Molto bello.
Noodles: Commedia a sfondo vagamente giallo, basata sul parallelismo tra una coppia borghese e una popolana. Ovviamente gli stereotipi si sprecano. Eccessiva la prova della coppia Vitti-Giannini, che in realtà presentano i loro tipici personaggi, mentre si fa preferire quella Cardinale-Gassman, il migliore del film. La storia e i suoi intrecci non sono in realtà affatto male, ma è la resa cinematografica a non convincere completamente. Main Theme che diventa presto tormentone. C'è anche un giovane e già divertente Renato Pozzetto. Si lascia guardare.
Lunedì, 6/02/23 ALLE ORE 10:15 10:15 su Rai Movie
Cotola: Stavolta Gray, dopo essere passato per il dramma (anche sentimentale) e l'avventura, si addentra nei territori della fantascienza cercando di costruire una
pellicola matura, lontana dagli inutili frenetismi action di certe pellicole odierne. E in parte ci riesce, ma sconta il difetto principale di una sceneggiatura troppo derivativa che molti potranno anche ritenere troppo lenta e riflessiva. Nulla di dire invece sulla notevole eleganza delle immagini, esaltate da un'ottima fotografia, che si rivelano davvero belle e suggestive. "Povero" anche il sostrato psicologico-filosofico. Buon film.
Nando: La documentarista Fourest realizza questa pellicola di chiaro stampo femminista per evidenziare la lotta armata delle donne curde verso le vergognose azioni militari dell'Isis. Una pellicola che inizia in maniera forte e tiene sempre un discreto ritmo, salvo scadere talvolta nella retorica (il canto "Bella ciao"). La denuncia è indubbiamente valida ma lo sviluppo narrativo tende alla fiction con finale scontato. Importante aver evidenziato situazioni poco conosciute in Italia, ma la protagonista non ha il piglio della combattente.
Donarfio: Nove anni lontano dal cinema si fanno sentire, soprattutto se ti chiami Jerry Calà e il tuo repertorio non è che si sia rinnovato nel tempo. Ma il problema non è l'età che avanza: nei successivi Torno a vivere da solo e Operazione Vacanze il Nostro appare decisamente più in forma; al contrario, in questa apparizione in terra sarda, esclusi i dialoghi con il sempiterno Dogui qui alla sua ultima prova prima della morte, Calà delude pesantemente e appare giù di giri. Regia, sceneggiatura e recitazione altamente deludenti.
MEMORABILE: "Il cosacco si è esaltato" e in generale tutte le volte che parla il Dogui.
Lunedì, 6/02/23 ALLE ORE 12:20 12:20 su Rai Movie
Faggi: Western con intelaiatura gialla e spionistica divertente nella prima parte (poi perde parecchi colpi), con buone scene d'azione e un Bronson in forma. Ci sono smagliature in sceneggiatura e sequenze strane (poco plausibili) e un po' noiose. Per esempio: il personaggio di Bronson, che dovrebbe avere limitazioni di movimento (è un pluriomicida in attesa di essere consegnato), agisce come vuole. Se preso come intrattenimento senza tante pretese ha una sua ragion d'essere.
Jandileida: Insipida pellicola verdoniana: la satira dell'italica trimurti casa/chiesa/amante è appena abbozzata e poco corrosiva, tanto che alla fine tutto si risolve in un nulla di fatto dal pungente odore di pantofole. Ma il problema più grande sta nell'imbarazzante e ripetitiva interpretazione della Muti, instabile cardine sul quale dovrebbe girare tutta la storia ma che già alla seconda scena risulta insopportabile, non aiutata inoltre da un personaggio che pare fuori tempo massimo. Qualche buon duetto Verdone/Castellitto. ** viranti al filmaccio.
Lunedì, 6/02/23 ALLE ORE 14:05 14:05 su Rai Movie
124c: Forse uno dei western più rappresentativi degli anni '60, nonostante sia copiato da I 7 samurai. Ottimi cast, colpi di scena, colonna sonora... Yul Brynner è un capo a tutto tondo, il tedesco Horst Buchholz un perfetto giovane ribelle americano e Eli Wallach uno splendido cattivo. Difficile trovare difetti in questo film, davvero difficile, perché la colonna sonora l'abbiamo fischiettata tutti e, tutti, almeno una volta nella nostra vita abbiamo sognato di essere un po' Yul Brynner, o Steve Mc Queen.
MEMORABILE: Il simpatico, ma spietato cattivo Calvera, impersonato da Eli Wallach.
Herrkinski: Variazione sulla formula dei tornei di lotta clandestini che qui vede gli sfidanti spararsi con un giubbotto antiproiettile; la coppia protagonista si muove tra uno scontro e l'altro in una sorta di thriller on-the-road in verità non troppo eccitante. La confezione è chiaramente low-budget, anche se la povertà generale è mascherata dal contesto desolato in cui si muovono i pistoleri; Rourke però - già irriconoscibile - appare solo nell'ultimissima parte, che porta ad un finale aperto assolutamente deludente e irritante. Guardabile, ma tolta l'idea discreta decisamente dimenticabile.
Rambo90: Fumettone d'avventura d'altri tempi, che conserva però ancora un certo ritmo (soprattutto nella prima parte, la migliore) e può contare sulla regia salda di Wellman che in fatto di costruzione della vicenda ci sapeva fare. Wayne è particolarmente gigioneggiante qui, parla da solo e fa molte battute sopperendo col carisma a una sceneggiatura non sempre interessante. Buona l'alchimia con la Bacall (che infatti sarà scelta come partner per il suo addio al cinema) e spettacolare il bombardamento finale da parte dei cinesi comunisti. Godibile.
Hearty76: Simpatica e scorrevole commedia all'italiana dei tempi andati, con l'accoppiata Pozzetto-Verdone ben preposta che tuttavia non riesce ad arrivare in fondo con sufficiente credibilità. Disseminata di rimarchevoli improbabilità, la storia si svolge comunque con ritmo abbastanza coinvolgente tra gag di genere (pure un tantino grottesche) e un intrigante risvolto giallo. Il fulcro è la presa in giro delle mode salutiste e vanesie che in quell'epoca prendevano sempre più piede. Una parte della sceneggiatura sembra persino un'involontaria parodia dei reality show a venire. Ma sì, passabile.
Lunedì, 6/02/23 ALLE ORE 16:25 16:25 su Rai Movie
Ronax: Un Terence Hill pre-Trinità che fa ancora il pistolero-giustiziere serio lasciando dietro di sé montagne di cadaveri è il mattatore di questo film che riprende il più celebre Django di Franco Nero. Anche se Baldi non è all'altezza di Corbucci, il lavoro non è tutto da buttar via e comunque nella media degli spaghetti western di quegli anni si situa a un livello quanto meno decoroso. La sceneggiatura non brilla per originalità ma funziona e la trovata della "banda degli impiccati" ha una sua genialità. Musica e fotografia piacevolmente funzionali.
MEMORABILE: L'ecatombe finale a colpi di mitragliatrice.
Giùan: Impegnata a preparare col fido Uomo dal cappello giallo e i suoi amici il costume per la festa della "zucca", la nostra scimmietta è incuriosita dalla leggenda di uno spaventapasseri senza capoccia. Avventura lunga in salsa "halloweenesca" per il piccolo George ("creatura" di Ron Howard), il cartone gioca piuttosto bene la carta dell'attrazione/repulsione dei bambini per la paura e lo "spavento". Peccato la trama troppo intorcinata rispetto alla lineare media degli episodi della serie, comunque divertente per i ficcanaso e gli impiccioni di ogni età e... razza.
Disorder: La serie dellla La Signora in Giallo si presta obiettivamente a facili critiche per la ripetitività e per la poca credibilità. D'accordo, ma una cosa va riconosciuta: per circa 20 anni e un'infinità di episodi non c'è mai stato alcun calo fisiologico di qualità; le ultime puntate (come questa) sono curate e la Lansbury è pimpante come nelle prime. Qui la vediamo in trasferta in Irlanda, alle prese coi soliti misteri che si verificano puntuali alle sue apparizioni. Bella ambientazione, cast convincente: se si apprezza la serie, ci si diverte come sempre.
Saintgifts: Il capitano Roper (Holden) è un duro, trascina i fuggitivi per miglia legati a una corda, ma coltiva anche rose nel suo piccolo giardino all'interno del forte. La parte originale del film è la seconda, quella che ispira il titolo italiano, in questo caso più azzeccato di quello originale. Ci sono i prigionieri sudisti nel forte nordista che pensano alla fuga, gli indiani Mescaleros cattivi che attaccano i bianchi e la bella Eleanor Parker che fa innamorare e si innamora. Il film non è male ma ha momenti inutili dove ristagna un po'.
MEMORABILE: La tattica degli indiani Mescaleros nel famoso assedio.
Lunedì, 6/02/23 ALLE ORE 18:05 18:05 su Rai Movie
Von Leppe: Trama semplice dove i vichinghi biondi sono buoni e i tartari mori cattivi. Ed è proprio nel palazzo del gran kahn dei tartari (con a capo un riuscito Orson Welles dai tratti mongoli e malefici) il pezzo forte del film; mentre tra i vichinghi c'è Victor Mature che si distingue in mezzo alle chiome bionde. Fotografia e paesaggi assolati ricostruiscono un'epoca barbarica credibile, malgrado attori di stirpe europea interpretino degli asiatici (come Arnoldo Foà pelato).
Piero68: Un Banfi low profile cerca di dettare tempi e ritmo di una commedia tutto sommato fuori dai soliti canoni. Peccato ci riesca a metà. Colpa soprattutto di un cast inconsistente (Ferrini è praticamente etereo e Micheli a mezzo servizio) e di una regia a tratti incerta. Peccato perché la sceneggiatura avrebbe meritato miglior fortuna, visto almeno lo sforzo creativo in direzione “poliziesca”. Da sottolineare la colonna sonora “estiva” con canzoni della Bertè e di Giuni Russo. Da notare anche l'attualità del colpo di scena finale. Era il 1987!
Lunedì, 6/02/23 ALLE ORE 19:35 19:35 su Rai Movie
Geppo: Devo dire che i film di Franco e Ciccio diretti da Civirani non sono sicuramente i migliori. Questo in particolare è sicuramente il peggiore della coppia tra quelli che ho visto: troppe gag banali, ritmi lenti. Peccato, l'idea di partenza era originale. Il montaggio è molto buono e l'idea del pappagallo siculo non è male.
Lunedì, 6/02/23 ALLE ORE 21:00 21:00 su Warner Tv
Ciavazzaro: Tratto dall'omonimo film, ecco anche la riduzione in cartoon, che a mio avviso funziona più del film stesso. L'animazione è molto buona e le storie mantengono un perfetto equilibrio di tensione e orrore. Uno spiraglio di luce, nel desolante panorama delle moderne serie d'animazione.
Almicione: La vera storia di una leggenda del baseball e della storia afroamericana che ha contribuito, in parte passivamente e simbolicamente, ai cambiamenti della società americana avvenuti durante gli anni sessanta. È un film che sa di avere il pubblico dalla sua su un tema ormai non più scottante (o, meglio, non più in dibattito) e gioca benino, ma facilmente, su questo. Qualche emozione si prova sempre in tali casi, ma ci si poteva impegnare in qualche sequenza più vivace (d'altronde il genere è sportivo) o inserire qualcosa di più. Bene, comunque.
Nando: Due grandi amici, uno vive in Canada, l'altro a Roma ma è un malato terminale, un confronto toccante in cui tra dialoghi e situazioni si giunge al giusto finale. Per chi conosce l'originale argentino il finale non è uno sorpresa, ma bisogna riconoscere l'affiatamento dei due interpreti: Giallini e Mastandrea recitano in simbiosi egregiamente. Menzione per la Ferzetti.
Lunedì, 6/02/23 ALLE ORE 21:05 21:05 su 20 Mediaset
Capannelle: Sponsorizza Tarantino e per certi versi si vede, ma la qualità di scrittura e ripresa è un tantino differente. Ritmo alto e situazioni giocate all'estremo (a volte riesce, altre meno) con coreografie e gore che non sempre sanno fermarsi al momento giusto. Anche la musica può allietare quando richiama Sergio Leone ma irrita quando ci infili chili di hip hop. Tra i personaggi bene Bautista e X-blade, la Liu meglio lottatrice che maitresse. Troppo in disarmo Crowe e accettabile RZA.
Lunedì, 6/02/23 ALLE ORE 21:10 21:10 su Rai Movie
Nicola81: Ex fuorilegge ormai redento si ritrova coinvolto nell'assalto a un treno da parte dei suoi vecchi complici e sarà chiamato a compiere scelte non facili. Un western piuttosto tradizionale, fotografato e diretto molto bene (Mann era uno specialista del genere), ma più incentrato sulle psicologie dei personaggi che sull'azione. Cooper perfetto nei panni dell'uomo costretto a fare i conti con un passato ingombrante, Cobb sempre il solito professionista, bella sorpresa la London che incarna un personaggio femminile meno melenso del previsto.
Thedude94: Cassavetes dirige bene un discreto film sentimentale, il quale ha dalla sua parte delle buone prove attoriali sia del duo Gosling-McAdams sia Garner-Rowlands, ma che si perde in una sceneggiatura piena di dialoghi ripetitivi e lungaggini inutili. La prima parte, relativa al corteggiamento e ai primi fasti amorosi del passato, alternata al dramma del presente, risulta essere la più positiva del film; è nella seconda che il pathos scende e si cade nella prevedibilità totale. Restano buone la fotografia e le scenografie delle città anni '40.
Lunedì, 6/02/23 ALLE ORE 21:10 21:10 su Twenty Seven
Stubby: Difficile commentare un film del genere e difficile salvare qualcosa. Detto questo, dopo il successo strepitoso del primo capitolo che vedeva un attore brillante con la faccia di gomma, era impensabile sostituirlo con un altro ed in effetti questo episodio vede come protagonisti un bambino neonato e un cane (similare a Milo del primo episodio). Gli effetti speciali sono carini ma nulla più. Consigliato solo ai piccini.
Daniela: A distanza di alcuni anni dallo scandalo suscitato da Mullan con il suo Magdalene, Frears affronta lo stesso tema, quello degli istituti religiosi irlandesi con cui per decenni ragazza "peccatrici" vennero segregate, costrette ai lavori forzati, private dei loro bambini. E lo fa adottando un doppio punto di vista: quello sommesso, dolorosamente rassegnato della protagonista e quello più risentito e condivisibile, ma anche più arido, del giornalista che la accompagna nella sua ricerca del figlio. Il contrasto fra i due, ben reso dagli interpreti, rende il film interessante e non banale.
Taxius: Post apocalittico a basso budget ambientato in un mondo devastato da un attacco batteriologico governativo e in cui i pochi sopravvissuti si sono trasformati in bestie selvagge. Nel panorama del genere questo "The domestics" non è assolutamente nulla di originale; abbiamo infatti la classica coppia in crisi in fuga da varie bande di criminali incontrate lungo il tragitto. Nonostante la banalità di fondo la fotografia non è poi così male, così come le scenografie. Visto e dimenticato piuttosto in fretta.
Harrys: Film d'azione senza pretesa alcuna; pur nella sua "classicità" (qui intesa come banalità), riesce nell'intento di intrattenere lo spettatore per il tempo necessario ad ingurgitare più popcorn possibile. Jason Statham spacca coma al solito, affiancato qui da una cattivissima Joan Allen. Saggia la decisione di puntare più sull'action pura delle corse che sugli strainflazionati rapporti burrascosi tra carcerati. Per gli amanti del genere.
Piero68: Una volta un film come questo sarebbe passato come feroce satira socio-politica. Ma gli anni 70-80 sono passati da un pezzo, per cui anche se Bruno fa assolutamente centro nel mettere sotto accusa l'italico malcostume, lo fa con un linguaggio e un metodo da commedia degli anni nostri, oserei dire quasi vanziniana. Risultato svilito? No! Piuttosto messaggio che passa più facilmente. Anche perché Bruno sceglie un cast molto riconoscibile che alla fine, nonostante qualche sbavatura di troppo, risulterà funzionale. Non eccelso ma sopra la media.
Daniela: Poco interesse per il quarto capitolo di una saga che aveva già esaurito le cartucce, ma curiosità nel vedere come se la cava Hemsworth dopo la sua recente conversione comica. Qui è un simil 007 pasticcione impegnato a scoprire una talpa all'interno del quartier generale dell'MiB con l'aiuto di una recluta interpretata da Tessa Thompson già partner in Thor Ragnarok. Gli effetti speciali regalano qualche creatura aliena simpatica ma il resto è mediocre: trama banale, dialoghi mal scritti, divertimento scarso. Chris, sempre bello e ora anche simpatico, dovrebbe scegliere copioni migliori.
Lunedì, 6/02/23 ALLE ORE 23:00 23:00 su Warner Tv
Rambo90: Un ladruncolo viene usato come esca per trovare un criminale psicopatico, responsabile della morte di due poliziotti. Un action divertente, dove Foxx recita straparlando e sparando battute a raffica, ponendosi a mezza strada tra il Murphy dei primi tempi e Martin Lawrence. Ogni tanto irrita ma nel complesso è un personaggio gradevole, ben supportato dal coriaceo poliziotto di Morse. Nell'ultima mezz'ora (la migliore) Fuqua preme il piede sull'acceleratore, sparisce l'ironia e si fa sul serio con scene action ben realizzate.
Lunedì, 6/02/23 ALLE ORE 23:00 23:00 su Rai Movie
Tarabas: Un cowboy e il suo mustang Hidalgo, cavallo di taglia piccola ma robusto e infaticabile, competono in una massacrante corsa nel deserto arabico. Film d'avventura vecchio stampo, con Viggo Mortensen sempre bravo, una confezione professionale e formalmente impeccabile. Non c'è, ovviamente, grande introspezione, ma tutto sommato i personaggi sono ben caratterizzati e il rischio di superficiali richiami allo "scontro di civiltà" è evitato. Due ore ben spese.
124c: Gerad Butler interpreta e produce questo poliziesco dove recita nel ruolo di un energico poliziotto che tenta di sventare una grossa rapina in una banca di Los Angeles. La cosa interessante è che il finale non è così scontato e nasconde un colpo di scena molto divertente. Non mancano le buone scene d'azione con sparatorie fra ladri e poliziotti, dove i delinquenti hanno sempre qualche tatuaggio in corpo e dove il protagonista sfoggia ancora i muscoli di Leonida e una faccia più vissuta del solito. Un film divertente, anche se lungo.
Lunedì, 6/02/23 ALLE ORE 23:10 23:10 su Twenty Seven
Minitina80: Commedia appena sufficiente e assai ruffiana i cui protagonisti sono i tipici spacconi che voglion essere per forza di cose simpatici. La presenza di Clooney e della Lopez aumenta la presa, almeno nelle intenzioni, mettendo in scena una liaison che punta solo sul fascino dei due attori. Il ritmo e gli scambi serrati di battute permettono, invece, di non affossarsi troppo tra le righe di una sceneggiatura debole e poco interessante. Per apprezzarlo non bisogna avere grosse pretese, se non quella di passare una serata in leggerezza.
Galbo: Commedia imperniata sulla malinconia di un personaggio che, dopo un fugace successo, è precipitato nell'oblio personale e professionale. Il regista Cappuccio realizza un film gradevole che trova in Emilio Solfrizzi un interprete decisamente adeguato, "azzeccando" anche tutto sommato la scelta di Belen Rodriguez. Peccato che il film, riuscito nella prima parte, perda un po' quota nella seconda, in cui la sceneggiatura sembra un po' frettolosamente conclusa. Rimane un'opera piuttosto godibile.
Lunedì, 6/02/23 ALLE ORE 23:15 23:15 su 20 Mediaset
Daniela: Avrebbe le carte giuste per funzionare questo film d'esordio di Isaac, già produttore: cast senza stelle ma con molti attori bravi e/o noti, trama di guardie e ladri intrigata e potenzialmente intrigante, fotografia livida di una Londra crepuscolare e notturna. Potrebbe, ma non funziona. Nonostante l'eleganza di alcune sequenze, non riesce mai ad appassionare, neppure nei momenti più drammatici, lasciando l'impressione di un esercizio di stile freddo e scolastico.
Giulyfab: Mi è piaciuto, anche se non so quanto ci sia di biografico e quanto di romanzato (la staffetta...), ma è un ottimo film che si regge non tanto sul fantastico protagonista quanto sulle segregazioni razziali, sia negli Usa che in Germania. Bellissime ricostruzioni d'ambiente e gusto molto moderno nelle riprese "aeree", qualche scivolone sportivo ma due ore molto interessanti e che consiglio soprattutto ai più giovani per capire come fosse il vero sport! Regia, attori e fotografia eccellenti.
MEMORABILE: Il dialogo "sovversivo" tra Owens e Lutz Long, due veri sportivi schiacciati da razzismo e pazzia: chi era messo peggio?
Stubby: Una bella avventura, ambientata durante il periodo Medievale, con un bravo Rutger Hauer nella parte del cavaliere solitario accompagnato dal suo fido falcone (che si rivelerà la sua amata). Durante il suo girovagare incontrerà un giovane Matthew Broderick che diverrà il suo scudiero e, grazie alla sua presenza, darà alla storia più leggerezza.
Martedì, 7/02/23 ALLE ORE 00:45 00:45 su Top Crime
Puppigallo: Scordatevi i grandi scambi Colombo-assassino del glorioso passato. Qui non ve n’è traccia, forse anche perchè l’omicida (che all’inizio si dà parecchio da fare per sè e per…) è un ragazzo moderno, che non ha nulla a che fare col dinosaurico (in senso buono) tenente, che oltretutto si muove in un ambiente a lui sconosciuto. L’episodio ha comunque una sua dignità (a parte quando Colombo ha le mani nel water) e un ritmo accettabile. Il buon vecchio tenente ha ancora cartucce da sparare. P.S. Un’uccisione è particolarmente violenta. Bel finale.
MEMORABILE: "Era una cosa che proprio non mi faceva dormire signore...".
Rambo90: Persa la novità del primo capitolo rimane solo l'inconsistenza della sceneggiatura e la ripetitività dei personaggi principali (i De Ceglie). Le volgarità sparate a raffica da Mandelli ogni tanto strappano qualche risata, ma alla lunga annoiano e basta. Gli altri sketch poi sono anche peggio (velo pietoso sui poliziotti scorreggioni) e la regia è davvero pessima, senza alcuna idea. Teocoli è sprecato e dispiace vederlo coinvolto in una simile operazione.
Martedì, 7/02/23 ALLE ORE 01:25 01:25 su Rai Movie
Puppigallo: Due notevoli grugni a confronto (Palance, l'inseguitore e Bronson l'inseguito) in questo western tutto incentrato sulla caccia all'uomo, che a un certo punto farà sorgere l'interrogativo su chi caccia chi. Qua e là un po' arrancante e verboso, può però contare su personaggi costruiti con una certa cura e situazioni disperate, soprattutto per gli inseguitori, che fungono da carburante per la pellicola, sottolineando i dubbi e le insicurezze di questi ultimi, con contorno di pregiudizi e puro odio; il tutto evidenziato da calma e sicurezza che contraddistinguono la "preda". Buono.
MEMORABILE: Pronti via e uno degli inseguitori si autoelimina; "Gli apache sono un libro chiuso pieno di cose terribili"; "Ti piace il fuoco eh!?". Bruciato vivo.
Ronax: Ignobile sequela di barzellettacce sporcaccione, alcune quasi incomprensibili, che non hanno nulla di erotico e che non fanno ridere nessuno. Dispiace vedere coinvolti in questo cumulo di spazzatura attori come Tiberio Murgia, Oreste Lionello o Carlo Delle Piane, per non dire della povera Femi Benussi umiliata in due ruoli penosi. E pensare che nel lontano 1974 qualcuno si sarà infilato in sala sperando di trarre qualche maliziosa sollecitazione da questo film, magari attirato da un risibile divieto ai minori di 18 anni. Poveretto!
Rambo90: Fumettone d'avventura d'altri tempi, che conserva però ancora un certo ritmo (soprattutto nella prima parte, la migliore) e può contare sulla regia salda di Wellman che in fatto di costruzione della vicenda ci sapeva fare. Wayne è particolarmente gigioneggiante qui, parla da solo e fa molte battute sopperendo col carisma a una sceneggiatura non sempre interessante. Buona l'alchimia con la Bacall (che infatti sarà scelta come partner per il suo addio al cinema) e spettacolare il bombardamento finale da parte dei cinesi comunisti. Godibile.
Zampanò: Lo storico esordio di Scola sconta diverse titubanze. Non tanto nella regia, già sciolta, quanto stranamente nella scrittura degli episodi (divisa con Maccari) in cui era maestro. Gassman è mattatore ma da solo non riesce sempre a vitaminizzare il tono piuttosto moscio elle storie. Tranne in due occasioni: l'armonico duetto con Walter Chiari e lo zigzag in auto con Sylvia Koscina, amante refrattaria, al suono del clacson del Sorpasso.
MEMORABILE: L'invito a colazione del butterato rigattiere da parte della ricca signora in cerca di sensazioni forti.
Martedì, 7/02/23 ALLE ORE 03:05 03:05 su Rai Movie
Jurgen77: Il film è del genere bellico, ma in chiave differente. Pochi eroismi (da ambo le parti), situazioni grottesche ai limiti del comico e vicende di ogni sorta. Forse la guerra è anche questo, ragion per cui la pellicola si discosta molto dai "classici" canoni ai quali Hollywood ci aveva abituato (eroi, antagonisti, epica). Poca spettacolarità e un Marvin ruvido come carta vetrata per dare quel tocco in più al suo rozzo sergente di ferro.
Galbo: Una commedia deliziosa che ha il pregio di parlare di gay (forse utilizzando troppi luoghi comuni), senza essere mai volgare. In gran parte è merito della strepitosa coppia di protagonisti Ugo Tognazzi e Michel Serrault, che rendono plausibili idea ed immagine della coppia "diversa", grazie ad un perfetto affiatamento artistico; i personaggi e gli attori sono uno il complemento dell'altro; la sceneggiatura è brillante e ben scritta, e il regista si mette a disposizione della storia e dei suoi attori. Trascurabili i sequel.
Martedì, 7/02/23 ALLE ORE 05:00 05:00 su Rai Movie
Markus: Una crociera per cadetti dell'Accademia navale intorno al mondo funge da cornice per tutta una serie di personalità e vicende divise tra commedia - decisamente d'antan - e un velo di sentimentalismo allora quasi obbligato. Ultima opera di Francesco De Robertis (morì l'anno successivo alla realizzazione di questo film), ex ufficiale della Marina Militare dotato di vena artistica totalmente incentrata sull'ambiente di lavoro a lui caro. L'opera appare stantia, di vecchio stampo, con dialoghi e situazioni inscenate per un intrattenimento consono agli anni del girato.
Ciavazzaro: Non un trashone, ma neanche eccelso. Se infatti molte cose funzionano (la Neri sexy e pericolosa Lady Dracula, le scenografie), vi sono anche molte ridicolaggini (Damon che taglia teste a tutto spiano, la parte finale del rito satanico...). Tirando le somme alla fine il film risulta essere godibile e nulla più.
Dusso: Salce si cimenta con una parodia (ma non troppo) dello spionaggio all'italiana di grande moda in quel periodo, prende come protagonista Gassman e gli affianca Daniela Bianchi (presenza fissa nel genere); ne viene fuori un film spassoso con diverse trovate divertenti e ottimamente girato, Gassman è in formissima.
Martedì, 7/02/23 ALLE ORE 06:30 06:30 su Rai Movie
Camibella: Rugantino è una maschera romana resa celebre da diverse rappresentazioni teatrali. La trasposizione cinematografica tuttavia non gli rende giustizia: sebbene sia ben ricostruita la Roma papalina e i comprimari siano tutti attori di grande spessore, il punto dolente è rappresentato dall'Adriano nazionale, che appare inadeguato nelle vesti dello spaccone romano.
B. Legnani: Curiosa, quasi incredibile mescolanza fra musicarello (Gianni Nazzaro), comico (Franco&Ciccio e caratteristi a loro legati), vicenda Giulietta-Romeo in un'ottica di rivalità campanilistica. Purtroppo la cosa che funziona di meno è proprio la trama, al limite dl risibile, per cui la guardabilità del film è legata ad alcuni momenti. I più felici sono, attorno all'ora, gli scambi di persona che vedono protagonisti Franco, Ciccio, D'Orsi e Pagnani: impossibile non sogghignare con la vicenda della puntura. Molto del resto, più che visto, va sopportato. Bruttarello, ma guardabile. Quando Nazzaro dice "Tutti quanti fate Reggio Calabria" si riferisce ai disordini dell'epoca.
Markus: L'idillio di una bella coppia viene totalmente stravolto con l'arresto di lui e forzato ritorno di lei dai suoi genitori. Anche lì, però, ci saranno non poche magagne... Il film di John Ward sciorina allo spettatore tutta una serie di sventure con l'accortezza di mettere al centro dei "belli" ai quali tutto è concesso, persino di avere delle sfortune. La formula televisiva rende l'opera assai piatta nei concetti esposti, ma "avvincente" dal punto di vista emozionale. Si consuma come una telenovela.
Daniela: Rispetto a Marguerite, ispirato molto liberamente allo stesso personaggio storico, Frears ne ripercorre gli ultimi anni di vita con una certa fedeltà. Apprezzato l'impegno degli interpreti (Streep che dona sfumature di toccante umanità ad un figura a rischio macchietta, Grant premuroso marito platonico, Helberg pianista imbarazzato), il film non convince del tutto per l'incertezza fra il registro grottesco e quello sentimentale/patetico, risultando curioso e anche apprezzabile, mettendo in conto lo strazio auricolare ma meno incisivo rispetto ad altre regie di Frears.
Martedì, 7/02/23 ALLE ORE 08:30 08:30 su Rai Movie
Camibella: Musicarello mischiato al drammone e a qualche leggera spruzzata di neorealismo, questo interpretato da un bravo Domenico Modugno, fresco vincitore del Festival di Sanremo. La trama semplice e ben costruita è in linea con le aspettative che si hanno per un film del genere e dell'epoca in cui è stato girato, ma resta tutto sommato uno spettacolo godibile (se non si hanno grosse pretese). Cast ben assortito, bravi Garrone e Taranto, bellissima la Ralli.
Furetto60: Rivisto a tanti (ahimè) anni di distanza, il film non ha perso freschezza e spirito, trattando il tema dell’omosessualità con il sorriso sulle labbra ed equilibrata ironia, senza mai scadere (e sarebbe stato facile) in ovvie volgarità. Canovaccio d'impostazione teatrale finalizzato al consueto crescendo comico finale. Un Serrault spettacolare è abbinato a un Tognazzi che, per esigenze di copione, rimane un po' in ombra.
Martedì, 7/02/23 ALLE ORE 10:25 10:25 su Rai Movie
Samuel1979: Indubbiamente un film che ha, se non altro, il merito di averci fatto conoscere la storia del simpatico randagio Italo, vera mascotte del paese di Scicli. La regista, nel descrivere la vicenda, alterna ironia e sincera commozione per un personaggio che sin dai primi minuti ci commuove per la sua simpatia. Bravi gli interpreti (Bocci innanzitutto), così come la Tabita, qui alle prese con un personaggio a dir poco esuberante.
Galbo: Durante la prima guerra mondiale, in un villaggio irlandese, giovane Rosy, moglie del maestro locale, s'innamora di un ufficiale inglese. Penultimo film di David Lean, è un'opera di ambientazione rurale che si segnala per la fotografia di grande respiro degli splendidi paesaggi irlandesi. Dal punto di vista narrativo, l'attenzione è focalizzata sulla controversa figura della protagonista, a disagio negli angusti confini di un piccolo paese. Limite del film è l'eccessivo ricorso ai toni melodrammatici. Buona la prova del cast.
Hearty76: Film leggero con una gradevole punta di noir. Commedia all'italiana senza pretese ma scorrevole e sobriamente recitata. Simpatico il risvolto quasi spagnoleggiante della colonna sonora e non solo. Molto a suo agio nel ruolo la Pivetti, forse un po' meno la Ferilli, tuttavia bel binomio d'attrici nel fiore della loro rampante carriera. Essendo del 2000, ossia ambientato in uno scenario non certo dominato da cellulari e Internet, evoca anche una particolare nostalgia di un'epoca più scanzonata in cui si poteva ancora fare della semplicità un punto di forza.
Martedì, 7/02/23 ALLE ORE 12:20 12:20 su Rai Movie
Pessoa: Lenzi passa per il western e lascia il suo segno con un film brioso e divertente, merito soprattutto di una trama ricca di colpi di scena e di dialoghi una volta tanto piuttosto curati. Certo, non tutti i passaggi sono chiari e i caratteri sono poco sviluppati, ma la prova del cast è più che buona con Ireland che ha calcato le scene di alcuni capolavori del genere (e si vede) e tanti volti noti fra i caratteristi. Buona la regia che utilizza al meglio il budget risicato e notevole il montaggio dell'esperto Alabiso. Ritmo non proprio scatenato ma il film si lascia guardare senza noia.
MEMORABILE: Il finale, tutt'altro che scontato; Le scene d'azione.
Galbo: Commedia imperniata sulla malinconia di un personaggio che, dopo un fugace successo, è precipitato nell'oblio personale e professionale. Il regista Cappuccio realizza un film gradevole che trova in Emilio Solfrizzi un interprete decisamente adeguato, "azzeccando" anche tutto sommato la scelta di Belen Rodriguez. Peccato che il film, riuscito nella prima parte, perda un po' quota nella seconda, in cui la sceneggiatura sembra un po' frettolosamente conclusa. Rimane un'opera piuttosto godibile.
Martedì, 7/02/23 ALLE ORE 13:55 13:55 su Rai Movie
Nicola81: Ex fuorilegge ormai redento si ritrova coinvolto nell'assalto a un treno da parte dei suoi vecchi complici e sarà chiamato a compiere scelte non facili. Un western piuttosto tradizionale, fotografato e diretto molto bene (Mann era uno specialista del genere), ma più incentrato sulle psicologie dei personaggi che sull'azione. Cooper perfetto nei panni dell'uomo costretto a fare i conti con un passato ingombrante, Cobb sempre il solito professionista, bella sorpresa la London che incarna un personaggio femminile meno melenso del previsto.
Rambo90: Molto banale, forse troppo al punto da compromettere la visione in più punti. La confezione è accettabile ma a parte un inizio promettente accade ben poco di interessante, con Urban che gioca a fare il duro (in modo anche convincente) e poche scene d'azione messe qua e là per ravvivare il ritmo. Il resto del cast fa il compitino, compreso un Garcia piuttosto defilato che solo verso la fine entra un po' più in scena. Mediocre, perché uguale a tanti altri senza avere una sua personalità.
Rigoletto: Si batte il ferro finché è caldo, però poi non è detto che il risultato finale sia un capolavoro. Sfruttando il successo (meritato) di Conan il barbaro, Fleisher tira fuori questo discreto fantasy che potrebbe piacere agli appassionati del genere ma non facilmente ad altri. Schwarzy è un po' più smaliziato, ma tolto lui non resta oggettivamente granché. Non mi ha fatto impazzire ma ha momenti, mettiamola così, più interessanti. **
Il ferrini: Film divertente, e visto il tema che affronta non era affatto scontato. La sceneggiatura è semplice, lineare (evita i soliti flashback o la voce fuori campo) e si affida soprattutto alla chimica perfetta della coppia Mastandrea/Giallini per raccontare una grande amicizia. Era oltremodo facile cadere nel lacrimevole, ma anche nei cliché della "romanità" invece Vendruscolo (Boris) adatta con grande efficacia il testo originale spagnolo ottenendo dialoghi brillanti e mai banali. Davvero un ottimo film, che non cerca a tutti i costi di emozionare e proprio per questo ci riesce.
Pessoa: Classica, prevedibilissima commedia romantica in cui i due protagonisti non perdono il sorriso stampato nemmeno per un secondo. Ad aumentare il tasso zuccherino si aggiunga che entrambi sono pasticcieri di fama e si "scontrano" in un cooking contest dolciario il giorno di San Valentino. Sarebbe abbastanza per gettare la spugna, se non si ama particolarmente il genere, ma in realtà Penny e Cahill sono specialisti di questo tipo di film e se la cavano alla grande, ben diretti da Takács che in precedenza ci aveva deliziato con ragni, ratti e case infestate. Si astengano i diabetici!
MEMORABILE: In negativo: tutte le impossibili coincidenze che fanno continuamente incontrare i due protagonisti: quando è troppo, è troppo!
Martedì, 7/02/23 ALLE ORE 15:45 15:45 su Rai Movie
Homesick: Prima del sovvertimento leoniano, il western europeo, a partire dalle musiche, si volge ai modelli d’Oltreoceano - il dualismo tra la giustizia dettata dalla legge e quella imposta dalle pistole e dalla vendetta, la famiglia dedita al bestiame, i rodei – e i dissidi tra i vari personaggi intensificano la tensione emotiva e psicologica, assai elevata per l’intero film. Hundar, implacabile ultore devoto al padre ucciso e alla madre, è il vero eroe della storia e nel melodrammatico finale guadagna la sua migliore interpretazione. Tempestivo e spassoso Sancho.
MEMORABILE: L'agguato ai ladri di bestiame; Sancho alle prese con il maiale recalcitrante da lui vinto al rodeo; la cavalcata finale di Hundar.
Belfagor: Ricostruzione romanzata di come Jesse Owens conquistò le Olimpiadi di Berlino nel '36. L'aspetto sportivo è reso con una certa efficacia e il duo James-Sudeikis riesce a lavorare bene nella pur risaputa dinamica del giovane talento e dell'allenatore disilluso. Non convince invece il contorno storico, trattato in modo decisamente superficiale: il parallelo fra le discriminazioni negli Usa e nel Terzo Reich è solo timidamente accennato e i tedeschi non vanno oltre la macchietta, con l'eccezione della spigliata Riefenstahl della van Houten.
MEMORABILE: Owens ripete il salto in lungo per la Riefenstahl.
Geppo: Alfonso Brescia mescola diversi ingredienti: avventura alla Zanna Bianca, western comico con scazzottate alla Bud & Terence e ovviamente un po' di sentimentale. Ambienta il tutto sulla neve e racconta la vicenda avventurosa del cercatore d'oro Sandy, un ragazzo padre in compagnia del suo figlioletto e del cane di nome "Whisky" (che ricorda molto, per l'appunto, Zanna Bianca). Tecnicamente è un film molto debole, forse per colpa del mix tra troppi generi. C'è anche il momento dedicato alla storia d'amore tra Connie (Lepori) e Sandy. Nulla di particolare.
Furetto60: Divertente commedia intrisa di bellezze femminili che conferiscono al tutto un aspetto leggero. Questa veste, però, non deve ingannare: con l’arma della satira e dell’ironia si sbeffeggiano i notori (e soliti) malcostumi nazionali, in particolare della classe politica. Gli interpreti appaiono in palla, in particolare Micheli, oltre a Banfi che offre una delle sue interpretazioni più memorabili. Nel complesso gradevole, anche se il ritmo è un pochino altalenante.
MEMORABILE: I diversi giochi di parole sul cognome animalesco del commissario.
Markus: Belgio. Giovane e graziosa creatrice di profumi ("naso", come si dice in gergo) ha un maldestro incontro con un giovane a aitante botanico in un bar. Sboccerà l'amore... tra fiori e fiale con estratti profumati. Curiosa ambientazione (non così frequente) nel mondo della fabbricazione delle fragranze, ma tolta questa nota siamo di fronte a una canonica storiella d'amore con la più classica attrazione fisica e mentale tra belli. L'opera resta quindi fruibile senza difficoltà ma ha basse prospettive artistiche.
Martedì, 7/02/23 ALLE ORE 17:35 17:35 su Rai Movie
Il Gobbo: Leonard Mann odia gli indiani che gli hanno massacrato la famiglia, salvo scoprire che non erano veri pellerossa... Raro caso di western italico pro-indiani (a dirla tutta raro caso di western italico CON indiani) progettato per Di Leo, classicamente finisce per essere più efficace e crudo nelle parti in cui Mann si accanisce contro i pellerossa. Conferma che il miglior western di Squitieri è Il prefetto di ferro. Ottimo Kinski, per una volta SOTTO le righe.
Domino86: Ho scelto di guardare questo film perchè mi piace molto Angela Finocchiaro, la trovo una buona attrice e anche molto divertente. Con mio dispiacere devo ammettere che però qui ha decisamente fatto un passo falso. Si ride poco e in più manca quel qualcosa in più; sembra debba accadere sempre qualcosa che poi in realtà non accade affatto.
Galbo: La vita (e le opere) di un prelato tra l'America e l'Europa. Otto Preminger si impegna in un progetto ambizioso, realizzato in modo impeccabile tecnicamente ma la cui sceneggiatura non appare all'altezza, essendo la vicenda abbastanza tediosa e poco interessante. Il dilemma morale del protagonista non viene adeguatamente sviluppato. Cast all'altezza.
Rufus68: Possiede la qualità delle commedie italiane agre: raccontare eventi sociali delicati e complessi con finta leggerezza. Ovvero: il frontismo sindacale esasperato è la chiave per scardinare il capitalismo oppure solo l'ingigantimento di un esasperato individualismo? È allora da preferire l'attendismo col rischio di scivolare nel compromesso? La sceneggiatura non scioglie tutti i nodi o la fa superficialmente scadendo, a tratti, nella farsa (il Di Vittorio fantasmatico). Buzzanca bravo, ma troppo esagitato, più controllato Montagnani.
Martedì, 7/02/23 ALLE ORE 21:00 21:00 su Warner Tv
Redeyes: Certo ai suoi giorni... Certo ad oggi... Le premesse sembrano buone e lo erano: questi rettili camuffati che ci appaiono amici catturano da subito. Piano piano si dipana la matassa, che ha il suo tallone d'Achille, tuttavia, in una estrema celerità nell'arrivare al finale. Sì perché specie "The final battle" è veramente mal sfruttata, si manda in fast forward e si spiattella in quattro e quattro otto la tossina ed i suoi effetti. La scena con la bimba ibrida che prende in mano la situazione negli ultimi istanti è grottesca. Fx da baraccone.
MEMORABILE: Il piccolo rettile. Lo stemma dei marziani vagamente somigliante al sole celtico o simbolo nazista che dir si voglia. Gli effetti speciali.
Camibella: Tornato al paese dove abitava con la moglie e il figlio, un uomo deve lottare contro un mandriano che vuole sfruttare la valle per sfamare il suo bestiame. Western convenzionale e zeppo di tutti gli stereotipi del genere nel quale il grande Stewart Granger la fa da padrone in una trama in cui gli tocca fare l'eroe, il padre vituperato e l'uomo fascinoso. Non male ma non indimenticabile.
Martedì, 7/02/23 ALLE ORE 21:05 21:05 su 20 Mediaset
Puppigallo: Se il primo poteva avere un perché, ripercorrendo la nascita e la mutazione delle tartarughe con relativo addestramento, questa seconda puntata è difficilmente sopportabile. Ormai la baracconata è totale; e i due mutanti dementi (rinoceronte e maiale) ne sono l'esempio principe. In più, il supercattivo passa più tempo a fare la faccia da duro che ad agire. E se si escludono un paio di scene, almeno acrobaticamente ben girate, come il salto dall'aereo e ciò che ne consegue, il resto è abbastanza avvilente, soprattutto dal punto di vista verbale. Davvero poca cosa, nonostante gli effetti.
MEMORABILE: Il cervello vivente Krang, con armatura protettiva robottone, che lo ricaccia all'interno senza badare troppo alla forma.
Martedì, 7/02/23 ALLE ORE 21:10 21:10 su Rai Movie
Puppigallo: Bellico con momenti drammatici e altri che sfiorano la commedia. Purtroppo, mentre in alcuni momenti le uscite di Testamatta (Shutherland) sono comunque ben inserite nel contesto e ci possono anche stare, in altri, quando appare il generale macchietta vivente che prende fischi per fiaschi, la pellicola ne risulta danneggiata. Fortunatamente, però, viene dato un discreto spazio all'azione, con tanto di inevitabili inconvenienti e Eastwood e Savalas che se la cavano piuttosto bene. Questo fa sì che il risultato, nonostante il minutaggio comunque eccessivo, non sia poi così male.
MEMORABILE: Il carrarmato con altoparlanti e musica a tutto spiano quando attacca; Il campo minato; Le campane; Up yours baby!
Martedì, 7/02/23 ALLE ORE 21:10 21:10 su Twenty Seven
Markus: Modesto film d'Oltralpe, che secondo i cliché più tipici del genere mostra vita, sessualità e paturnie dei quarantenni con matrimonio alle spalle e figli grandi. La Delpy regista, attrice e sceneggiatrice cerca di dar ritmo alla pellicola in parte riuscendoci, ma i contenuti appaiono decisamente stantii. Il solito Boon con le sue smorfie tra le rughe d'espressione e non funziona, così come il giovane Lacoste, che non indossa la polo manica corta ma la somiglianza a un giovane Nuti (compresa la faccia da schiaffi che li accomuna). Si ridacchia.
Pinhead80: L'arrivo della Rivoluzione Francese vista con gli occhi della servitù alla corte del re e della regina. In realtà ne esce fuori un pasticcio discretamente indigesto, fatto salvo per la cura dei particolari legati alla scarsa pulizia che si teneva anche nei palazzi reali. La trama è convulsa come il periodo storico e il pettegolezzo scorre veloce come un fiume in piena. Dei personaggi rimane poco o nulla, giusto il via vai continuo a lume di candela nei corridoi.
Pinhead80: Simpatica commedia che fa perno sull'inganno matrimoniale. Una sensualissima Weaver tiene su il cast, indebolito dalla Hewitt, che risulta essere decisamente imbarazzante. Il personaggio più simpatico è quello caratterizzato dal sempre bravo Gene Hackman. Per il resto la storia è fiacca e scontata. Da vedere senza troppe pretese.
Rambo90: Parte bene, con una premessa interessante e una prima parte che procede spedita. Si arena verso la metà, quando alcune soluzioni diventano improbabili e si fanno largo varie dimenticanze/buchi di sceneggiatura. Reeves comunque sostiene il suo ruolo, assistito dal simpatico Middleditch, mentre la Eve rimane piuttosto imbambolata per tutto il film. Poteva essere molto meglio.
Martedì, 7/02/23 ALLE ORE 21:20 21:20 su Canale 5
Anthonyvm: Dispiace vedere premesse più che discrete venir rovinate da una seconda parte ben al di sotto delle aspettative. Dopo una buona presentazione dei personaggi, caricaturali ma ben delineati, ci si perde in mezzo a gag superflue (le domande rivolte alla capra) e si arriva a un finale sbrigativo (con svolta musical fuori luogo) in cui, sì, il percorso di trasformazione dei protagonisti si compie e la lezione viene imparata, ma non si capisce né come né perché. Cast bravo e simpatico, regia corretta (anche se spesso palesemente piegata a finalità turistiche), ma resa complessiva mediocre.
MEMORABILE: Le uscite della svampita Del Bufalo; L'arrivo di Enzo Miccio nel ruolo di se stesso; Abbrescia vestito da donna; L'incendio doloso della chiesa.
Magnetti: Vedere Al Pacino e De Niro recitare insieme è una occasione da gustare. Non che le loro performance siano migliori del solito, anzi, ma ne vale comunque la pena. Da brividi il loro incontro al bar, quasi un omaggio alle loro carriere. Intorno a loro un film poliziesco avvincente ma piuttosto convenzionale. Dal punto di vista delle riprese Michael Mann ha fatto meglio altrove, quasi a non voler far passare in secondo piano le due grandi star a sua disposizione. Come si usa dire "Ubi maior, minor cessat".
Belfagor: Vi sono film che uniscono una struttura complessa a una realizzazione accurata, ma sfortunatamente Caos non è uno di questi. Infatti ci si accorge presto che il caso è solo una mera copertura imbastita per coprire una sceneggiatura furba più che intelligente e volta unicamente ai colpi di scena a raffica. Il resto sono dialoghi che sanno un po' di aria fritta e qualche scena d'azione. Non è malvagio, ma si spreca nel tentativo di gabbarci con il finale a sorpresa, in realtà alquanto telefonato.
Rambo90: Catastrofico non del tutto riuscito; i tempi d'oro del genere sono lontani ma anche alcuni buoni prodotti contemporanei (Daylight, Armageddon). Tanti effetti speciali, molte scene d'azione e atti di eroismo a profusione, ma la storia non avvince e se non si può fare a meno dal trovare il ritmo buono, è difficile farsi coinvolgere dal punto di vista emotivo. Buona la prova del sempreverde Tommy Lee Jones, un po' meno quella del resto del cast.
Daniela: Sospettato di far parte di una spietata banda di rapinatori, un onesto cowboy è costretto a barricarsi all'interno di un saloon... La trama dovrebbe far pensare ad uno dei tanti western di routine interpretati dall'affidabile Scott, ormai maturo, ma il film, pur nell'ambito di un budget palesemente modesto e senza uscire dal solco dei canoni tradizionali, si segnala per la cura nella confezione e nel disegno dei caratteri. Nel cast di contorno anche Bronson, giovane bandito grintoso ma poco furbo.
Martedì, 7/02/23 ALLE ORE 23:10 23:10 su Twenty Seven
Rambo90: Senza Jim Carrey e con una sceneggiatura che procede per semplice accumulo di gag senza che ce ne sia una sola davvero originale, il film ha ben poco da offrire (anzi dire proprio nulla). L'unica parte riuscita è quella del cane trasformato dalla maschera, seppure già presente nel primo film. Sprecatissimo Bob Hoskins. Da evitare accuratamente.
Undying: Piccante, almeno quanto deludente. La protagonista non lesina nudità, offerte ora in solitario abbandono, ora in compagnia omosex, cadendo sovente tra le braccia della prosperosa cameriera (la Cavalcanti). La donna, di facili costumi, è indotta a tale esecrabile atteggiamento per ripicca nei confronti del consorte malandrino e sciupafemmine. Non vi sono elementi ulteriori di approfondimento, oltre al sesso trasandato, tranne il costante e morboso senso di tradimento (multiplo, per la bella Senatore) fuoriuscito dalla (mala) penna di Regnoli, qua in vena di (mal) riciclo. Mala(nda)to.
Undying: Interessante parabola sull'esistenza di un "servo" che viene analizzata (in vérve comica) a partire dall'inizio della carriera (a ridosso della fine della 2a guerra mondiale) sino ad un finale (corrispondende al 1969 e relativo sbarco sulla Luna) che avanza teorie "politiche" esterne al genere: Luigi Filippo D'Amico riesce a mettere insieme momenti esilaranti (basterà ricordare Luciano Salce nella parodia di se stesso), senza scordarsi una sana polemica sulla corruzione politica e sociale, già all'epoca, ai vertici dei ministeri...
MEMORABILE: l'ingaggio di Zazà (Buzzanca) come attore, nei panni di un bandito; gli strani atteggiamenti della bambina strabica, che lo seduce e comanda...
Ruber: Action a basso costo girato in terra canadese che vede il classico poliziotto messo a riposo forzato per precedenti vicende a far da guardia del corpo a un giudice donna sotto attacco terroristico. La coppia Pullman/Olin se la cava bene, anzi insieme reggono tutto il film sulle loro spalle pur con una sceneggiatura non certo originale; ci sono diversi momenti di action molto ben costruita, ma il tutto sembra una copia carbone di altri film del genere.
Cloack 77: Non sarebbe neppure male come pellicola di intrattenimento, perché le scene sono ben confezionate e gli squali non hanno bisogno di regia per fare il solito figurone; addirittura mettere insieme squali e una furiosa tempesta poteva (doveva) aumentare le scosse di adrenalina e invece in alcuni momenti si rischia la noia. Siamo costretti a sorbirci un altro bagno di sangue, incorniciato dalle solite storie insulse di amori travagliati, ricordi ingombranti, padri assenti, malati e con un ultimo desiderio.
Martedì, 7/02/23 ALLE ORE 23:35 23:35 su 20 Mediaset
Belfagor: Omaggio ai film di arti marziali degli anni '70, girato in modo iperattivo e con le tipiche ingenuità che ci si potrebbero aspettare da un esordiente in cabina di regia. Trama incentrata sulla vendetta, assurdità volute, combattimenti bizzarri e qualche scena truculenta, ma mancano la maestria registica di Tarantino (che si limita a presentare) e un protagonista incisivo come il recente Django. Ma ci si diverte comunque, visto che il film non si prende mai sul serio. Lucy Liu ricicla il ruolo di O-Ren Ishii, un bolso Crowe gigioneggia.
MEMORABILE: Il sicario (interpretato da Bautista) capace di tramutare il corpo in ottone.
Daniela: Rapina in banca con ostaggi, intervento disastroso della polizia, banditi in fuga apparentemente senza malloppo, solita coppia di poliziotti scafato/novellino che cercano di acciuffarli... Thriller a scatole cinesi che inanella colpi di scena più o meno prevedibili, con la teoria del caos tirata in ballo per darsi un tono ma in modo tanto pretestuoso da risultare irritante. Film di questo tipo sono come partite di poker con lo spettatore: va bene tenere le carte coperte, va bene pure il bluff, ma non si deve barare e qui si bara. Mediocre.
MEMORABILE: Da salvare, oltre la pelatina di Statham (qui col pilota automatico), la bella faccia cattiva di Snipes, mentre Philippe è un bamboccio inattendibile
Martedì, 7/02/23 ALLE ORE 23:50 23:50 su Rai Movie
Galbo: Articolato intorno alle battaglie aeree che si svolsero tra tedeschi ed alleati durante la seconda guerra mondiale e clamoroso flop commerciale, I lunghi giorni delle aquile ha il pregio della buona realizzazione tecnica delle scene di volo. Per il resto il film ha il limite di una sceneggiatura poco appassionante (nonostante il tema) e di un'eccessiva prolissità e lunghezza. Inoltre impiega piuttosto male l'ottimo cast disponibile. Occasione sprecata.
Mercoledì, 8/02/23 ALLE ORE 00:20 00:20 su Canale 5
Redeyes: Un thriller italiano molto poco italiano, e qui stanno il punto a favore e la pecca! L'idea di partenza, in una Milano notturna stra-illuminata, potrebbe interessare ma lo sviluppo scivola immediatamente nel già visto. Risultano poco convincenti i protagonisti soprattutto (ad eccezione di Castellitto), ma tutto il resto del cast enfatizza personaggi costruiti male che bighellonano per gli studi di Radio 105 senza incidere mai. Finale poetico ma che a sua volta sembra raffazzonato e poco supportato da una sceneggiatura curata. Peccato perché le premesse c'erano tutte.
Galbo: Durante la prima guerra mondiale, in un villaggio irlandese, giovane Rosy, moglie del maestro locale, s'innamora di un ufficiale inglese. Penultimo film di David Lean, è un'opera di ambientazione rurale che si segnala per la fotografia di grande respiro degli splendidi paesaggi irlandesi. Dal punto di vista narrativo, l'attenzione è focalizzata sulla controversa figura della protagonista, a disagio negli angusti confini di un piccolo paese. Limite del film è l'eccessivo ricorso ai toni melodrammatici. Buona la prova del cast.
Minitina80: Un’opera a cui va concessa la possibilità di crescere per sovvertire le sensazioni iniziali non proprio esaltanti. Al contempo bisogna prestare attenzione ai singoli dettagli perché si riveleranno importanti nel momento in cui la storia entrerà nel vivo. È un thriller psicologico e non potrebbe essere altrimenti, trattando tematiche che affliggono la mente al punto da alterare la percezione di sé e dell’intorno. La bravura dei registi risiede nel condurre adeguatamente lo spettatore alla soluzione finale.
Mercoledì, 8/02/23 ALLE ORE 00:50 00:50 su Rete 4
Lovejoy: Divertente seguito del film del 1978, con parte degli stessi attori. Cambio in cabina di regia, con l'ottimo Lester che prende il posto del bravo Donner. Ritmo eccellente, le scene d'azione impagabili ed effetti speciali superbi, che comunque non si mangiano il film. Gran cast, con Reeve marchiato a vita nel ruolo di Superman e Gene Hackman come inimitabile Lex Luthor. Ottimo anche Beatty.
Mercoledì, 8/02/23 ALLE ORE 01:20 01:20 su Cine 34
Nando: Campanile rimane sempre un regista particolare, con pellicole audaci ma al tempo stesso moderne. Qui si assiste alla vicenda di un frustrato orchestrale, sbeffeggiato dal dittatoriale direttore che però è coniugato con una donna di bellezza inarrivabile, la sfolgorante Antonelli, le cui foto osé ridaranno linfa al povero marito, un simpatico Buzzanca. Lo sviluppo narrativo purtroppo è lento e necessitava di una marcia in più. La validità del cast non è sufficiente.
Anthonyvm: Dopo ascensori killer e sommozzatori omicidi, Maas si diletta ancora a disseminare Amsterdam di cadaveri con un animal-horror metropolitano poco originale (pare un mix fra Wild beasts e Alligator), compensando la scarsa inventiva col gore e col suo solito humour cinico che non risparmia nessuno (bambini morti, ambientalisti stupidi, cadaveri umani usati come squallide esche). I due protagonisti sono anonimi, mentre il cacciatore alcolizzato senza gamba ha il suo perché. Prevedibile e implausibile (il leone immune ai proiettili), ma divertente.
MEMORABILE: Lo spazzino trova una testa mozzata; Le forze speciali imbranatissime si sparano a vicenda; Il leone sul tram; L'auspicabile svolta à la [f=3745]Lake Placid[/f].
Mercoledì, 8/02/23 ALLE ORE 02:20 02:20 su Rai Movie
Giùan: Asimmetrico senza mai diventare dissestato ma certamente non armonico e a dirla tutta spesso malfermo. Volendo ragionare col senno del poi sulla filologia argentiana, lo si potrebbe individuare come cardine tra un meglio ormai alle spalle e il peggio che verrà. Restando però allo specifico della visione, la godibilità è assicurata dalla intrigante delicatezza adolescenziale della Connelly, squarci di innegabile allucinatorialità registica e da un mood cinematografico ancora integro. La direzione degli attori e le crepe dello script urlan però vendetta.
Mercoledì, 8/02/23 ALLE ORE 03:10 03:10 su Cine 34
B. Legnani: Curiosa, quasi incredibile mescolanza fra musicarello (Gianni Nazzaro), comico (Franco&Ciccio e caratteristi a loro legati), vicenda Giulietta-Romeo in un'ottica di rivalità campanilistica. Purtroppo la cosa che funziona di meno è proprio la trama, al limite dl risibile, per cui la guardabilità del film è legata ad alcuni momenti. I più felici sono, attorno all'ora, gli scambi di persona che vedono protagonisti Franco, Ciccio, D'Orsi e Pagnani: impossibile non sogghignare con la vicenda della puntura. Molto del resto, più che visto, va sopportato. Bruttarello, ma guardabile. Quando Nazzaro dice "Tutti quanti fate Reggio Calabria" si riferisce ai disordini dell'epoca.
Mercoledì, 8/02/23 ALLE ORE 03:35 03:35 su Rete 4
Markus: Un'eredità viene contesa attraverso un concorso musicale. La sfilacciata trama è un mero pretesto per far esibire il maggior numero di artisti possibile, che a turno propongono canzonette allora in voga e dilettevoli sketch. Marcello Giannini mette in piedi un carrozzone di vecchie e nuove glorie per un pot-pourri che cerca di assecondare un po' tutti i gusti ma con l'aria di un assortimento che strizza l'occhio più agli Anni '50 che ai '60. Tolti gli altisonanti nomi, che peraltro si alternano freneticamente, c'è poco da dire.
Galbo: Francamente evitabile fantasy sull'ovvia falsariga di Conan il barbaro (l'autore delle storie è lo stesso). Nonostante la presenza di un buon regista come Fleischer il film, la cui cosa migliore è l'accostamento (non privo di involontaria ironia) tra gli statuari ma purtroppo monoespressivi protagonisti Nielsen e Schwarzenegger. Il resto è una storia priva di mordente, con una sceneggiatura inconcludente e priva di elementi di nota.
Mercoledì, 8/02/23 ALLE ORE 04:35 04:35 su Cine 34
Caesars: Raramente i sequel riescono a competere con gli originali, ma questa volta la delusione è fortissima. Il fatto che il cast fosse lo stesso del primo film faceva sperare in un prodotto quantomeno dignitoso, invece la storia devia sullo spy e quindi prende una piega inaspettata sì ma del tutto al di fuori delle corde dei personaggi originali. Scordiamoci pure il divertimento del primo film, qui è pura routine senza nessun sussulto di originalità.
Mercoledì, 8/02/23 ALLE ORE 05:00 05:00 su Rai Movie
Ronax: Insulso ibrido fra sexy documentario e musicarello stile anni '50 firmato da un buon artigiano che qui gioca pesantemente al ribasso. Se i clip musicali, affidati a famosi cantanti dell’epoca, si vedono e si ascoltano anche con qualche piacere, il lato sedicente“sexy” è ancora più penoso della media, smaccatamente finto, infestato dal solito commento idiota e oltretutto incentrato su figure femminili di scarsissimo appeal. Il tutto più che mai sfilacciato, mal fotografato e privo di qualsivoglia senso e logica.
MEMORABILE: I titoli di testa con Melina Mercouri che canta divinamente un bellissimo pezzo (in greco?). Poi, si può tranquillamente spegnere il lettore.
Myvincent: Esordio sorprendente per Alex infascelli con una produzione piuttosto originale nel panorama horror di allora, dove un serial killer, già decifrabile dalle prime battute, semina terrore e paura, anche nello spettatore. Non c'è l'ossessione stilistica di Argento, né la cattiveria di Fulci, ma il film ha un suo certo fascino attraente, nonostante gli evidenti difetti. Il fascino dell'opera prima.
Mercoledì, 8/02/23 ALLE ORE 06:00 06:00 su Cine 34
Undying: Saverio (Lando Buzzanca) è dipendente all'interno di un'azienda che produce elettrodomestici. Decide di dedicarsi alla causa sindacale, grazie al sostegno d'una parte di colleghi. Traversie, dovute ad interessi padronali, portano la fabbrica ad essere destinata ad altra proprietà, mettendo in cattiva luce il "sindacalista". Commedia diretta dal bravo Salce (e sceneggiata da Castellano & Pipolo), che parte seriamente su un tema scottante (i "diritti" dell'imprenditore ed i "doveri" dell'operaio), ma si perde poi in una serie di grezze battute.
Mercoledì, 8/02/23 ALLE ORE 06:25 06:25 su Rai Movie
Il ferrini: Mica male questa trasposizione goldoniana, belli i costumi e simpatici pure i balletti. Prove attoriali discrete; Messeri indubbiamente il migliore, ma anche Villaggio regge bene la parte del nobile caduto in disgrazia almeno fin quando non ripropone per l'ennesima volta la gag delle polpette. A Celentano viene affidato il solito ruolo da "bisbetico" e la Mori è davvero nel fiore degli anni. Prime riuscite interazioni fra la Vukotic e "Fantozzi". Non un capolavoro ma certo un esperimento coraggioso con un cast di tutto rispetto.
Mercoledì, 8/02/23 ALLE ORE 07:45 07:45 su Cine 34
Reeves: Mentre i musicarelli americani erano incentrati sulla rivolta generazionale, qui c'è un cantante che ritorna dall'America e combina ogni tipo di cattiveria contro un gruppo musicale di giovinastri simil-Beatles. Insomma, una gran paura del nuovo che avanza. Little Tony è simpatico e i caratteristi (soprattutto Leone) fanno il loro ma non basta: il film è noioso e ingarbugliato.
Mercoledì, 8/02/23 ALLE ORE 08:20 08:20 su Rai Movie
Markus: Chiaramente il film ruota attorno alla sciantosa Marisa Allasio, che coglie l'occasione - e fa bene - per mettere in mostra le sue curve in ogni dove e a Renato Carosone, con i suoi scatenati ritmi canori. Diviso tra film musicale e commedia sentimentale partenopea, l'opera di Luigi Capuano non va oltre a un campionario d'ovvietà e dialoghi - ai limiti del logorroico - tipici del periodo. La confezione è purtroppo povera e quasi tutta d'interni; resta solo la verve italica di alcuni dei "personaggi", che di certo non basta a reggere il peso della scarsa pellicola.
Mercoledì, 8/02/23 ALLE ORE 09:35 09:35 su Cine 34
Gabrius79: La trilogia del Vizietto si chiude in malo modo con questo film decisamente sottotono, dalla sceneggiatura rabberciata che solo in minima parte viene risollevata dalla coppia Tognazzi-Serrault. Il clima irriverente e gustoso del primo film è quasi completamente scomparso e adesso ci troviamo di fronte a un seguito che non ha null'altro da aggiungere.
Pessoa: Classica, prevedibilissima commedia romantica in cui i due protagonisti non perdono il sorriso stampato nemmeno per un secondo. Ad aumentare il tasso zuccherino si aggiunga che entrambi sono pasticcieri di fama e si "scontrano" in un cooking contest dolciario il giorno di San Valentino. Sarebbe abbastanza per gettare la spugna, se non si ama particolarmente il genere, ma in realtà Penny e Cahill sono specialisti di questo tipo di film e se la cavano alla grande, ben diretti da Takács che in precedenza ci aveva deliziato con ragni, ratti e case infestate. Si astengano i diabetici!
MEMORABILE: In negativo: tutte le impossibili coincidenze che fanno continuamente incontrare i due protagonisti: quando è troppo, è troppo!
Almicione: La vera storia di una leggenda del baseball e della storia afroamericana che ha contribuito, in parte passivamente e simbolicamente, ai cambiamenti della società americana avvenuti durante gli anni sessanta. È un film che sa di avere il pubblico dalla sua su un tema ormai non più scottante (o, meglio, non più in dibattito) e gioca benino, ma facilmente, su questo. Qualche emozione si prova sempre in tali casi, ma ci si poteva impegnare in qualche sequenza più vivace (d'altronde il genere è sportivo) o inserire qualcosa di più. Bene, comunque.
Mercoledì, 8/02/23 ALLE ORE 11:30 11:30 su Cine 34
Corinne: Le selezioni per un reality con partecipanti "all'ultima spiaggia" è il pretesto per assemblare quattro episodi alquanto eterogenei e per niente memorabili. Si ride a tratti, e pur nella sua prevedibilità la seconda parte del film intrattiene, quantomeno; ma della buona commedia all'italiana con spunti di attualità in cui il soggetto faceva sperare, c'è ben poca traccia, confinata perlopiù nelle macchiette tra un episodio e l'altro.
Mercoledì, 8/02/23 ALLE ORE 12:10 12:10 su Rai Movie
Keyser3: Discreto western itinerante della premiata ditta Winner/Bronson (che per tutta la durata del film spiaccica a malapena una decina di parole). Secco e senza fronzoli, con il topos dominante della caccia all'uomo solitario ingiustamente accusato. Il ruolo dell'antagonista è affidato a un buon Jack Palance, che si dimostrerà cammin facendo uno dei più umani del branco.
MEMORABILE: La confessione finale di Quincey/Palance.
Mercoledì, 8/02/23 ALLE ORE 13:25 13:25 su Cine 34
Markus: Alla terza regia Papaleo riconferma la sua indubbia capacità di esser divertente e triste insieme, ma stavolta prevale la malinconia. La storia del cantante fallito Gegè viene narrata attraverso il solito meccanismo del viaggio che, al culmine, ci porterà in una Montevideo squallidamente rappresentata. Pochi gli spunti comici - anche da parte di Gassman, in genere avvezzo alla satira - per poter parlare di pellicola frizzante e un po' troppo banali gli spunti di riflessione per una pellicola non tanto velatamente pretenziosa.
Mercoledì, 8/02/23 ALLE ORE 14:00 14:00 su Rai Movie