La vendetta è un piatto che si serve freddo - Film (1971)

La vendetta è un piatto che si serve freddo

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Tutti i commenti e le recensioni di La vendetta è un piatto che si serve freddo

TITOLO INSERITO IL GIORNO 16/04/07 DAL BENEMERITO IL GOBBO
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Il Gobbo 16/04/07 11:24 - 3015 commenti

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Leonard Mann odia gli indiani che gli hanno massacrato la famiglia, salvo scoprire che non erano veri pellerossa... Raro caso di western italico pro-indiani (a dirla tutta raro caso di western italico CON indiani) progettato per Di Leo, classicamente finisce per essere più efficace e crudo nelle parti in cui Mann si accanisce contro i pellerossa. Conferma che il miglior western di Squitieri è Il prefetto di ferro. Ottimo Kinski, per una volta SOTTO le righe.

Almayer 7/09/07 07:49 - 169 commenti

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Un bel film di Squitieri sulle orme di Soldato Blu (come western revisionista) con ottimi interpreti, su tutti Leonard Mann e Ivan Rassimov (bravissimo nel ruolo del "cattivo"), ma anche un bravo Kinski. Ben girato, ottime azione e tensione, belle le musiche di Umiliani. Peccato per il pessimo master del dvd Shendene, che rovina il gusto della visione.

Buck 22/02/09 13:15 - 45 commenti

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Ottimo secondo western di Squitieri (il primo Django Sfida Sartana era piuttosto inferiore). La vendetta è il tema della pellicola, una vendetta spietata che troverà sulla sua strada parecchie vittime, tra cui colui che ne ha provocato la causa. Bravissimi (di mestiere) gli interpreti che collezionano uno straordinario spaghetti-western nell'anno di grazia 1971, annata che portava sul viale del tramonto (purtroppo) il genere ma che ci regalava comunque ancora ottime pellicole.

Homesick 8/09/09 13:33 - 5737 commenti

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Alla vendetta, tema portante del w.a.i., si coniugano spunti politici progressisti come la lotta di classe (gli indiani schiavizzati dai capitalisti bianchi) e il problema della manipolazione della stampa da parte dei potenti. Bella la trappola finale. Dopo Ciakmull e Il pistolero dell'Ave Maria, il taciturno Mann sembra essersi ormai specializzato in western intensi e dramamtici; Rassimov si rilancia come villain bieco e vigliacco, il viscido Kinski si controlla e Zacharias - dentista che mastica il latino - apre numerosi intermezzi comici.
MEMORABILE: Particolarmente scioccante la sequenza di Mann bambino che uccide il suo vecchio amico indiano.

Silenzio 18/06/10 13:20 - 59 commenti

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Un western bifronte. Ottimo, cupo, vigoroso nella prima parte; fiacco, prevedibile, negligente nella seconda. Allo stoccafisso Mann rispondono un laido, pìceo Kinski e un signorile e infìdo Rassimov. Elegante l'autunnale techniscope di Angelo Lotti; spesso fuori registro invece il commento sonoro di Umiliani.

Nando 9/07/10 00:35 - 3909 commenti

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Western progressista, forse l'ultimo di Squitieri, che va contro la moria degli Indiani, anzi li esalta e li considera uomini. Una storia come tante già riprese ma che evidenzia la cattiveria dell'uomo bianco. Mann e Rassimov si ritroveranno prossimamente nel poliziottesco, qui operano bene e si mostrano nel loro luogo ideale, uno idealista l'altro luciferinamente malvagio.

Zardoz35 15/06/11 00:59 - 297 commenti

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Ottimo western non convenzionale, uno degli ultimi dove sangue e violenza la fanno da padroni. Oltretutto il cast è di prim'ordine, con Ivan (Il Terribile) Rassimov bieco e senza scrpoli e Kinski, nella parte, magari un po' defilata ma efficace, dell'avventuriero travestito da giornalista. Anche Mann ci mette del suo in cattiveria, mentre gli indiani una volta tanto non fanno solo i cattivi. C'è anche modo di ridere con l'ubriacone Zacharias.

Rambo90 20/08/11 12:59 - 8014 commenti

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Non è malaccio, il tema della vendetta è abusatissimo nel western del periodo ma Squitieri azzecca il ritmo e qualche sequenza e non ci si annoia. È interessante soprattutto la mania del protagonista di prendere gli scalpi agli indiani, così come il trabocchetto finale in cui cade il cattivo. Le sparatorie sono un po' confuse, anche alcune inquadrature ma non mi è dispiaciuto, anche per la presenza di un Zacharias particolarmente ispirato e di un Rassimov cattivo perfetto; mann invece è uno stoccafisso e Kinski appare pochino. Non male.

Herrkinski 14/09/11 00:30 - 8740 commenti

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Non male questo spaghetti western, che sembra prendere ispirazione da Soldato blu nella sua vena polemica e progressista in difesa degli indiani, popolazione che qui diventa anche sinonimo di qualunque gruppo razziale sfruttato e decimato dagli interessi economici e dalla crudeltà dei bianchi. Ma il messaggio per fortuna non prevarica la parte di puro entertainment della pellicola, che rimane un western solido e abbastanza violento, insolitamente ben girato e confezionato, nonchè interpretato con convinzione da una manciata di buoni attori.

Puppigallo 26/02/20 19:17 - 5495 commenti

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Spaghetti western bifronte. Se da una parte infatti tenta di mostrare la condizione dei pellerossa, schiavizzati o usati come capri espiatori per chi vuole espandersi, accaparrando territori, dall’altra presenta un personaggio, il “dottore”, che farebbe la sua figura in un comico-demenziale. Il problema è che l’uno danneggia l’altro, nonostante il protagonista e il dottore, assieme al cattivo di turno e a un Kinski a mezzo servizio, tentino in tutti i modi di dare un perché a questa pellicola, finendo quasi per riuscirci, quasi appunto. Velocemente dimenticabile.
MEMORABILE: La barba da West, da indossare se non si è veloci con la pistola; “E Ted?”. “Si è preso un intossicazione da piombo”; “Rialzati, dinosauro”.

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Reeves 20/07/23 00:08 - 3010 commenti

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Bel western all'italiana, uno dei pochi a mettere in scena gli indiani, con Leonard Mann come sempre molto imbronciato, Rassimov cattivissimo e Pietro Torrisi che usa la friusta in modo molto sadico, nonché un Kinski stranamente sottotono. Squitieri esagera con le inquadrature strane e soprattutto con la cinepresa a mano, ma la storia è forte e il ritmo funziona bene; sarebbe ottimo senza le parentesi comiche...

Cotola 23/02/25 19:42 - 9544 commenti

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Interessante perché Squitieri già mostra la sua propensione a leggere gli avvenimenti storici in maniera diversa da quella canonica: qui si erge a difesa dei pellerossa, ingiustamente accusati di massacri perpetrati invece dai bianchi approfittatori. Peccato che la storia col tema della vendetta sia di rara prevedibilità in tutti i suoi sviluppi e che la figura del cattivo sia di rara stupidità e faciloneria. In ogni caso passabile e con un suo perché. Kinski, in una particina, si mostra stranamente moderato; Rassimov fa il suo; Mann un po' legnoso.
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