(ULTRA BABY VINTAGE COLLECTION) Pensate all' attore più utilizzato nella parte del gangster: De Niro. Pensate poi al regista che più si è cimentato nel medesimo genere: Scorsese. Ed ecco che avete la chiave di lettura di GOODFELLAS: un tipico, anzi tipicissimo gangster-movie con tutti i crismi. Ascesa e discesa di Henry Hill, criminale di piccolo cabotaggio alle prese con i soliti omicidi di rito e l'inevitabile incontro con la cocaina. Bravo Ray Liotta nella parte di Henry, ma meglio fanno De Niro (che introduce Henry nel mondo dei gangster) e soprattutto Joe Pesci, che si ritaglia un personaggio perfettamente in sintonia col suo carattere. Molte le scene da ricordare,...Leggi tutto quasi sempre legate all'atto dell'omicidio, involontario (Joe Pesci uccide un giovane cameriere) o premeditato che sia. Sangue in abbondanza e il consueto grande mestiere di Scorsese, che confeziona due ore e mezza di spettacolo grazie anche a un montaggio spigliato e a veloci movimenti di macchina. Niente di nuovo, questo è certo, ma come si fa a rimproverare Scorsese di non saper fare il suo mestiere? Per alcuni non sarà un film indimenticabile, ma assicura allo spettatore la garanzia di non vedere deluse le sue aspettative perché, si sa, chi decide di seguire GOODFELLAS sa benissimo cosa lo attende.
Siamo indubbiamente nel campo dei capolavori. Film strepitoso, con attori in grandissima forma. Ray Liotta e De Niro si adattano bene allo splendido copione. Ma è soprattutto Joe Pesci/Tommy De Vito (premiato per la sua interpretazione con l'Oscar) a rimanere nella memoria con il ruolo di un sadico e psicopatico gangster. La scena di "Ridi perchè ti sembro un pagliaccio?" è divertente e agghiacciante nello stesso momento. Quasi un omaggio, non autoincensante, al mondo della mala. Gran bel film.
Il ritmo è pressoché costante e si crea un tale clima di tensione che anche nei momenti più leggeri sembra che da un momento all’altro debba succedere qualcosa di tremendo. Gli attori non si discutono (De Niro e Pesci, quest’ultimo “leggermente suscettibile”, su tutti). Anche Liotta è bravo, ma ha la faccia sbagliata (troppo pulita). Belli i soprannomi, come anche i vari traffici. Fantastico come viene ridotto in poco tempo un ristorante di lusso. Meno interessanti, ma utili alla narrazione, i momenti con la moglie. Grande cinema.
Quei bravi ragazzi appartiene alla schiera dei film che non si dimenticano dopo averli visti: tutto è ben pensato, calibrato e soprattutto equilibrato. Robert De Niro sembra nato per inpersonificare il ruolo del gangster. Ottimo Riotta che quando fa il tossico lo sembra realmente. Magnifico il cameo della mamma di Scorsese. Joe Pesci ha un certo non so che di morboso, comunque immenso. Sicuramente da vedere e da rivedere all'infinito.
Il capolavoro assoluto di Martin Scorsese, Goodfellas è il film definitivo sulla mafia italo-americana, non quella delle grandi famiglie (tipo Il Padrino) ma quella dei piccoli affari legati al crimine di medio rango. La sceneggiatura è perfettamente calibrata, il film non soffre neanche di un secondo di pausa e "prende" lo spettatore dall'inizio alla fine. Scontata la grande interpretazione di De Niro (che si conferma attore icona di Scorsese). Tutto il cast offre una grande prova (a partire da Ray Liotta e Joe Pesci, grandiosi).
Magistrale pellicola di Scorsese che, pur non essendo la più bella nel genere gangeristico, è certamente la più efficace nello scandagliare il mondo della mafia di cui il regista americano mostra di conoscere perfettamente tutti i riti ed i meccanismi. Cast in stato di grazia (compresi gli attori-caratteristi nella particine di contorno), strepitoso il montaggio adrenalinico di Thelma Schoonmaker, coinvolgente ed ammaliante la colonna sonora. Con ingredienti così ed un regista come Scorsese, non poteva che uscirne fuori uno splendido film.
Ho sempre sognato di fare il gangster: basterebbe l'incipit. Il grande pregio di Scorsese è di far sembrare normale il rovesciamento di valori che opera all'interno della mafia: tutti amici, tutti insieme, mogli comprese; grandi feste, grandi tavolate, ma guardati alle spalle! Il protagonista non è italiano al 100% perciò utilizzarà a suo vantaggio tale pecca... Come al solito grandi De Niro e Pesci. Mamma Scorsese si diverte.
Difficile non restare abbagliati da questa pellicola! La cosa che maggiormente mi ha stupito è l'interpretazione di Liotta, che solitamente non è che abbia offerto prove d'alto livello (parere personale), ma qui fra un ottimo De Niro ed un delizioso Pesci rende molto bene il suo personaggio. Per quanto riguarda la regia tanto di cappello! Sicuramente uno di quei film che andrebbero visti. Non so perché non passi mai in prima serata ma di solito fra i Bellissimi di Rete4: misteri della Fede!
Già il solo fatto di non riuscire a stabilire chi tra De Niro, Liotta e Pesci (in rigoroso ordine alfabetico) abbia fornito la prestazione migliore significa che ci troviamo di fronte ad un capolavoro! Tutti e 3 girano alla perfezione facendo di Goodfellas il gangster-movie per eccellenza, forse superiore ad altri classici del genere usciti in quegli anni, tipo il terzo capitolo de Il Padrino o Carlito's way. Intramontabile.
Dopo tanti anni sono riuscito a rivedere Goodfellas. E l'ho ritrovato bello come lo ricordavo. Un film che può pregiarsi di un cast di tale livello (diretto da un regista maestro del genere) e di una storia che nella sua semplicità non stanca mai è destinato a diventare un capolavoro. Forse Goodfellas non è così "assoluto" come spesso viene dipinto, ma è sicuramente il film che viene in mente quando si parla di gangster o di mafia italo-americana (ovviamente insieme al Padrino).
Sublime. Scorsese torna nel crimine portando la coppia De Niro-Pesci (già strepitosi in Toro scatenato, li rivedremo ancora in Casinò), si affida all'input di Pileggi in sede di scrittura e alla magistrale Schoonmaker per il montaggio. E Liotta? È perfetto con quella faccia pulitina; ma lo sono tutti, da Sorvino a Vincent. Non teatrale come Il padrino, perché qui si entra nel ruvido, spesso anche nel comico, ritmo di chi fa il gangster. Da una storia vera, quello che molti considerano il lavoro migliore di Scorsese. Da leccarsi i baffi, grandissimo esempio di cinema.
MEMORABILE: "Buffo? In che senso buffo? Buffo come?"... La sequenza di apertura e quella che segue (a metà film) a casa della mamma di Joe Pesci. Il sugo!
Folgorante fin dal prologo, ricco di personaggi e momenti indimenticabili, è l'opera che contende a Il padrino II la palma del miglior film di mafia mai girato. Scontata la bravura di De Niro, colpiscono le prestazioni di Liotta e Pesci, ma anche nei comprimari ogni faccia è quella "giusta". A renderlo straordinario è soprattutto l'impasto fra quotidianità e delitto, fra mamma e pistola, fra cocaina e ragù, tanto che le scene domestiche riescono ad essere emozionanti come gli improvvisi scoppi di violenza. Capolavoro.
MEMORABILE: La telecamera che pedina Liotta e la sua ragazza dentro il ristorante, l'esecuzione inaspettata, la preparazione del sugo.
Come passano bene le due ore e mezza: il ritmo è costante, lo script monumentale di Scorsese e Pileggi offre trovate in quantità e ci parla di ordinari picciotti, senza perdersi tra poliziotti e liriche operistiche. Sorpresa Liotta, Pesci inarrestabile e De Niro una volta tanto in seconda fila ma una sicurezza. Ottimi anche gli altri, dalla Bracco a Sorvino ai tanti comprimari che rendono il casting di prim'ordine. Scorsese concederà un raffinato bis in Casino. Alta scuola.
Bellissimo. "Good Fellas" è una lunga cavalcata nei meandri della mafia, con un racconto formativo in prima persona del grande Ray Liotta, che non può che assumere toni quasi nostalgici per la narrazione della sua ascesa nella mala. Le scene con quei brutti ceffi di De Niro e Joe Pesci sono da applausi a scena aperta, violente e tirate, la coppia è molto realistica e si ha veramente l'impressione di trovarsi di fronte a persone da cui tenersi alla larga. Pesci, in perticolar modo, è inquietante e minaccioso anche quando scherza. Belle le Camera-Car.
Tecnicamente straordinario, Martin Scorsese è uno dei grandissimi registi di sempre; poi De Niro e Pesci fenomenali, colonna sonora ricchissima, montaggio splendido... E allora, che cosa non va? Semplicemente, un sapore troppo di già visto: sembra (quasi) tutto un deja-vu e sembra tutto un rimescolare (a tratti freneticamente) ingredienti già assaggiati molte altre volte. La voce fuori campo, pressante oltremodo, e il protagonista Liotta, vero anello debole della catena d'attori, di sicuro poi non aiutano. Ebbene sì: sopravvalutato.
Il genere gangster-mafia viene cristallizzato in una forma direi classica, ma tuttavia insolita: non ci sono momenti epici e sono pochi quelli tragici, mentre c'è una vena di ironia in certe situazioni. Senza contare che, nonostante la durata, è difficile prendersi una pausa dalla visione tanto si viene coinvolti nel mondo dei personaggi e la suspance non ammetta tregua. Bello, molto bello.
MEMORABILE: I battibecchi al momento di scavare le fosse per i continui omicidi.
Semplicemente ineguagliabile, è un film che si può vedere 10 volte senza un momento di noia. Scorsese, semplicemente, ci offre uno squarcio di verità sul mondo della malavita, attraverso una narrazione che si avvale di una sceneggiatura di ferro, una recitazione da applausi e una mano registica geniale. Le battute e i dialoghi sono diventati un mito e questo indica la capacità di insediarsi stabilmente nell'immaginario globale contemporaneo. Formidabile e spiazzante la connotazione della violenza come elemento di routine quotidiana.
La middle class della mala (quasi) al potere. Spazzando via le romanticherie estetizzanti di Coppola, Scorsese mostra come vanno le cose per i pesci piccoli delle gang, quando la violenza e il crimine sono solo un'altra via al sogno americano e le amicizie si comprano e si vendono. Cast clamoroso, non una faccia sbagliata, cura maniacale dei dettagli, movimenti di macchina e montaggio strepitosi: capolavoro. Creativo l'uso della voce over, accompagnato da geniali fermi immagine o movimenti che sottolineano i momenti cruciali. Da vedere con audio originale.
Maestoso film di gangster di Scorsese che, anche se con qualche lunghezza e di troppo e alcuni punti dal ritmo non proprio indiavolato, si conferma uno dei migliori del genere grazie a un'ottima regia, una bellissima ed ininterrotta colonna sonora e a una grandissima performance attoriale in cui spiccano il protagonista Liotta e il magnifico Joe Pesci (premiato con l'Oscar). Una perla.
Il capolavoro di Scorsese sui gangster americani. Un trio di attori a dir poco ottimi: De Niro, Joe Pesci e un sorprendente Ray Liotta. Ispirato ad una storia vera, mette in scena l'entrata nel mondo del crimine di Henry Hill, che fin da piccolo sogna di entrare in quel mondo. Straordinario monologo finale, con la riflessione sulla vita del gangster. Grandissimo film, il migliore di Scorsese.
MEMORABILE: Che io mi ricordi, ho sempre voluto fare il gangster.
Grande ritratto d'insieme del sottobosco gangster collaterale alla mafia, della folle routine di spettacolini, amanti, ammazzamenti e cipolla nel sugo di pomodoro: Scorsese dirige superbamente e si avvale di un ottimo montaggio, oltre che di un cast ricco e qualificato. Bravino Liotta, sui suoi elevati standard De Niro, ma giganteggiano gli "italiani", ovvero lo psicopatico Pesci e il duro Sorvino. Dopo questo ironico e ruvido controcanto del Padrino, il poker Scorsese-De Niro-Pesci-Pileggi concederà una magnifica replica con Casinò.
MEMORABILE: Pesci che uccide il cameriere (Michael Imperioli, futura star dei Soprano!) per pura stizza.
Osannato come uno dei migliori film di gangster subito dopo i due Padrino, francamente Goodfellas mi ha lasciato piuttosto indifferente. Retto da colonne portanti come De Niro e Scorsese, con in più un Joe Pesci in formissima, viene rovinato da un Liotta proprio inadatto come protagonista. Il fatto oltretutto di presentare la storia a mo' di cari vecchi ricordi proprio non mi ha convinto; il film sembra non aver imparato nulla da decine di altre proposte del genere e questo lo trovo imperdonabile. Solo per appassionati.
Film straordinario firmato da uno Scorsese in gran spolvero. Tecnicamente perfetto: si nota una cura notevole in ogni dettaglio e in ogni movimento della macchina da presa. La sceneggiatura è da brividi, semplicemente perfetta, e il cast davvero incredibile (menzione particolare per Pesci, da applausi). Goodfellas è semplicemente una pietra miliare della storia del cinema. Due ore e venti di pura estasi. Imprescindibile!
Le sequenze d'antologia si sprecano: sia per quanto concerne la parte interpretativa, che quella tecnica. Narrazione sempre ficcante, magnetica, con attori al massimo della forma, con uno Scorsese in stato di grazia che dirige il tutto in maniera sublime. Musiche bellissime che si amalgamano sempre molto bene e creano un connubio immagini-musica notevolissimo. Droga, omicidi, droga, carcere, droga, rapine, droga, squarci di vita famigliare. I tempi sono perfetti: un film esemplare, perfettamente strutturato, molto pensato. Un capolavoro.
Imprescindibile, grande film del genere "gangster" e fonte di ispirazione non dichiarata del primo Tarantino. La vena sarcastica e grottesca percorre tutta la durata dell'opera ritraendo la particolare quotidianità di un gruppo di pesci piccoli della mafia che non potranno mai fare "carriera". Nell'insieme scaturisce un universo in cui non contano i codici d'onore, ma il tradimento e una brutalità che può scoppiare all'improvviso. La nevrosi, l'irrazionalità e l'idiozia la fanno da padrone. I tre protagonisti gareggiano in bravura.
L'ascesa di Henry Hill nel mondo del crimine organizzato vede intrecciarsi droga, incendi, appuntamenti romantici, omicidi a sangue freddo, pasta al sugo e cadaveri da nascondere. L'intreccio fra cronaca familiare e criminale è affrontato con uno stile drasticamente diverso ma altrettanto efficace rispetto a quello usato da Coppola per Il padrino: qui lo sguardo è sfacciatamente concreto, antropologico. Non un attore fuori parte, riprese e montaggio eccellenti, un'invidiabile gestione dei tempi narrativi. Un autentico capolavoro.
MEMORABILE: La preparazione del sugo; I tre protagonisti, nonostante un corpo nascosto nel bagagliaio, sono costretti a cenare con la madre di Tommy.
Un gangster movie al quale è difficile rimproverare qualcosa, se non il fatto di essere troppo "gangster" e poco "movie": la centralità del tema portante malavitoso in questo film è totalmente preponderante, al punto che le storie di vita dei protagonisti hanno un ruolo marginale se non legate in qualche modo ai traffici loschi o alle attività illegali del gruppo dei bravi ragazzi. Per tutto il resto stiamo parlando di un capolavoro di regia e fotografia, nonché d'interpretazione (una su tutte, quella di Joe Pesci).
La storia vera di crescita e caduta di un mafioso, da quando è ragazzo a quando già adulto diventa responsabile delle sue scelte. La pellicola è estremamente cruda e mostra in tutta la sua brutalità la vita dei gangster italo-americani, annichilendo quell'alone di fascino creatosi nell'arco degli anni e al contempo rafforzandolo ancor più, mostrando tutti i passi che portano ad un potere smisurato ed un terrore altrettanto onnipresente. Il cast è semplicemente magnifico e Scorsese ha firmato un capolavoro. Musicalmente impeccabile.
MEMORABILE: La scena del "Buffo come?"; Il regolamento con il vicino di lei; Le scene tra Tommy e Spider; La steadicam che segue all'ingresso del locale.
Grande ritratto di un periodo e di una mentalità criminale ed ennesimo capolavoro di Scorsese. Tre personaggi apparentemene slegati tra loro: un italo-irlandese, un italo americano e un mezzo ebreo si mettono insieme per scalare la vetta del crimine e fare il colpo della vita. Se la regia, la sceneggiatura e il montaggio sono ottimi, quello che rende il film superlativo sono le caratterizzazioni e l'idea di rendere il film narrato da una voce fuori campo che commenta la prospettiva di Liotta/Hill. Cast stellare e comprimari eccezionali.
MEMORABILE: L'omicidio di Pesci; Liotta, cocainomane incallito, che si districa tra ragù e altre faccende.
Scorsese consolida il suo successo con un gangster movie divenuto storico; la narrazione in prima persona descrive splendidamente la vita del bandito statunitense Hill, dagli esordi al declino, rappresentando in modo verosimile il gangsterismo. La scena iniziale si dimostra assai azzeccata e l'introduzione al personaggio di Hill pregevole. Tuttavia, un Liotta un po' spento – discutibile la scelta del suo ruolo – stona un po' con i grandissimi Pesci e De Niro e alcune scene risultano non troppo avvincenti. Lodevole la colonna sonora.
MEMORABILE: Mrs. DeVito: "Ma tu perché non ti trovi una brava ragazza?" Tommy: "Io ne trovo di bravissime tutte le sere, mamma"!
A quanto pare Henry sbaglia quando, da ragazzo, dice che entrare nel gruppo è come fare parte di una grande famiglia che ti accoglie e ti protegge. Tutto il film è teso a dimostrare invece quanto sia pericoloso entrare in quel giro dove bisogna misurare ogni parola e ogni gesto. Il grande problema è che non esiste unità di misura di riferimento, tutto cambia da un giorno all'altro a seconda degli umori e degli interessi. In questo senso il mafia-movie di Scorsese è buono e porta a un finale forse non strepitoso ma unica porta di uscita quasi sicura.
MEMORABILE: Certe espressioni terrificanti di Pesci e De Niro.
Il film più rappresentativo del filone gangster al mondo. Il primo che ispirò negli anni seguire copie o meno sbiadite del genere, l'unico che anziché parlare di un boss potente alle prese con i suoi affari (vedi Il padrino) parla delle peripezie di un gangster e dei suoi compari. L'interpretazione di Joe Pesci gli varrà l'oscar e l'intramontabile De Niro conferma sempre di più di essere a suo agio nei panni di un malvivente (senza dimenticare Liotta nei panni del protagonista). Capolavoro.
MEMORABILE: "Io avevo sempre voluto fare il gangster" (incipit del film).
Circa due ore e venti di girato che diciamolo, sono pure poche per esprimere la grandezza di Scorsese e di questo film, avanti in tutto rispetto alla produzione dell'epoca, dalla regia al ritmo per non parlare dei dialoghi assolutamente fuori scala. Liotta e De Niro di gran livello, ma non si può non sposare l'acclamazione popolare per quella che, probabilmente, è l'interpretazione magistrale di un grandissimo Joe Pesci.
Uno tra i più riusciti gangster-movie della storia del cinema, diretto dal migliore nel genere: Scorsese. Il ritmo, con l'ausilio di un montaggio favoloso, è frenetico dall'inizio alla fine; il film, come le vite dei gangster, non conosce pause ed è in continua evoluzione. Il cast è in stato di grazia, ma su tutti spicca un Joe Pesci spaventosamente folle, che fornisce un'interpretazione sublime. Scorsese si diverte a descrivere il benessere dei malavitosi mostrandoli spesso durante preparazioni e consumazioni di pasti.
Scorsese mette da parte le romantiche ampollosità degne de Il padrino raccontandoci una mafia molto più popolare e molto meno eroica: qui all'inizio sembrano tutti amici, ma basta poco per diventare un soggetto da sopprimere e allora per salvarsi bisogna saltare il fosso. Al di là di questo, l'ho trovato un film decisamente inferiore alla fama di cui gode: gli attori sono bravissimi, ma le voci off alla lunga mi hanno stancato e la durata mi è parsa eccessiva, rispetto agli eventi narrati. Più realistico che avvincente, secondo me.
MEMORABILE: L'insensato omicidio del cameriere; Il finale.
Si può definire il prologo ideale a Casino che verrà cinque anni dopo e concluderà la trilogia della mafia firmata Scorsese. Del film stupisce da un lato la descrizione della vita del mafioso "dall'interno", dall'altro la narrazione tramite il montaggio e i movimenti di macchina cui saltuariamente si affianca la voce fuori campo, con una trama che si sviluppa in modo documentaristico come se un operatore fosse stato autorizzato a riprendere le vicende di una "famiglia". Grandi prestazioni attoriali, capolavoro di tecnica.
Se posso fare l'iconoclasta, dirò che Quei bravi ragazzi è un capolavoro invecchiato male. Il ritmo impresso da Scorsese livella un po' tutto il film, lo rende a tratti confuso e fa sentire la mancanza di una vera e propria scena madre. La voce narrante introduce con piacere ma diventa presto fastidiosa e in generale fa sentire il peso della sua età. Per il resto rispetta in pieno tutti gli stilemi del genere, vede i tre protagonisti in stato di grazia e si becca anche il bonus "tratto da una storia vera".
Discesa nel mondo gangster italo-americano della Little Italy senza volerne ripercorrere l’epopea: solo un racconto visto come esempio di un certo modus vivendi. In un quadro a volte semiserio, specie nei dialoghi, avviene che la violenza esploda nella sua cattiveria e il personaggio di Pesci (il migliore) ne rappresenta al meglio la brutalità. Durata eccessiva appesantita ulteriormente dalla voce fuori campo e scelta di Liotta come protagonista che non regge.
MEMORABILE: Il piano sequenza nella discesa dalle scale del ristorante.
Un altro gioiello della filmografia di Scorsese che arruola tre tenori di grande efficacia, sebbene la parte del leone la faccia, più del perfetto De Niro, Joe Pesci nel ruolo di gangster schizzato e sanguigno dal grilletto facile. Ritmo serrato, dialoghi perfetti, una storia di mafia che riesce a non confondersi con illustri precedenti o successive pellicole che, anzi, le strizzano più o meno velatamente l'occhio. Molto buona naturalmente anche la prova di Liotta. Imperdibile.
MEMORABILE: De Niro che sclera alla vista del macchinone e della pelliccia acquistati con i proventi del grande furto; Il pestaggio a morte ai danni di Batts.
Un affresco riuscito sulla malavita di quartiere in America. L’idea di cinema di Scorsese è qui al suo apice visivo e narrativo e aggiunge un tassello importante al suo excursus sulla mafia italo-americana. Non rallenta quasi mai, il ritmo è tirato fino all’ultimo secondo e senza che l’economia del film ne risenta. Eccezionale la caratterizzazione dei personaggi, comprese le figure secondarie che brillano nonostante la prova superlativa dei tre protagonisti principali. Semplicemente splendido!
L'anti Padrino per eccellenza: dell'epica barocca di Coppola non resta nulla, qui c'è la polvere della strada e Martino dietro la mdp. Ritmo indiavolato (è un'impresa non fare sentire due ore e mezza allo spettatore), colonna sonora onnipresente e senza sbavature, direzione degli attori come al solito con pochi eguali. E proprio i tre bravi ragazzi regalano perle: il quasi intimista De Niro, l'esplosivo Pesci e un mai più a questi livelli Liotta sono ormai ognuno una parte dell'immaginario collettivo quando si parla di gangster e polpette. Immenso.
Superbo mafia-movie di Scorsese dove i vari padrini restano in secondo piano, lasciando spazio ai manovali del crimine spesso sorpresi nelle loro vicende quotidiane in un affresco dei bassifondi di Little Italy che ha pochi eguali nella storia del cinema. Il soggetto, tratto da una storia vera, sviluppa una sceneggiatura minuziosa nella resa degli ambienti mafiosi. Il ritmo è elevato con giusti contrappunti "intimi"; musiche e montaggio da manuale; Pesci (Oscar) è il migliore di un cast spaziale. Un grande film corale. Visione fondamentale!
MEMORABILE: Il disincantato cinismo con cui Scorsese descrive la vita dei mafiosi, in cui un ragù di carne può essere più importante di una vita umana.
Quante volte avrò visto questo film! Molto meno pomposo e hollywoodiano rispetto ad altri gangster movie (leggi Il padrino), Goodfellas è un gioiello girato da uno Scorsese particolarmente ispirato. Attori straordinari (Joe Pesci indimenticabile), ritmo, sceneggiatura, musiche azzeccatissime: sono gli elementi che fanno di questa pellicola una tappa imprescindibile (e forse definitiva) per gli amanti del genere. L'ultima mezz'ora, con Liotta a un passo dal precipizio, è indimenticabile.
MEMORABILE: La telecamera che si aggira nel ristorante, con voce fuori campo e "Il cielo in una stanza" come sottofondo.
Dopo i grandissimi contributi di Coppola, Leone e De Palma anche Martin Scorsese gira il suo kolossal a tema gangster "New Hollywood". E' il più debole a mio parere, tra i sopracitati; colpa di una netta svolta del regista verso lo spettacolarismo a tutti i costi che porta a scelte di regia che a tratti ho trovato fastidiose (le voce narrante, Ray Liotta che parla alla telecamera, il mondo dei gangster presentato in soggettiva in modo un po' ruffiano). Certo rimane un buon film, con scene memorabili e un'ottima sceneggiatura.
MEMORABILE: L'omicidio di Tommy; Karen che ha paura di Jimmy nel finale.
Straordinario. Con una felicità narrativa senza pari e un feroce humor nero, il regista inchioda lo spettatore alla sedia e nel contempo gli somministra un definitivo saggio antropologico sulla mafia italoamericana. Il tutto senza alcun cedimento buonista al colore locale, al mito dei mafiosi tutti casa-chiesa-famiglia e affari loschi (genere Padrino, per altro un capolavoro, ma ambiguamente complice) o al sociologismo d'accatto (delinquenti perché emarginati); invece, il crimine come scelta esistenziale. Interpreti tutti in stato di grazia.
Eccellente pellicola di Scorsese nella quale il regista nuota nelle acque a lui più congeniali (la malavita italoamericana) ma lo fa con uno slancio e una sicurezza registica impressionante. La narrazione di fatti criminosi non scende mai nel dramma vero e proprio (nonostante le violenze mostrate) ma rimane magicamente sospesa nell'ironia scanzonata di un racconto fuoricampo davvero non facile da gestire. Interpretazioni sublimi, ricostruzione storica impeccabile. Grande cinema.
Tra i migliori film di Scorsese. Il regista italoamericano mette in scena la storia del pentito Henry Hill, affiliato alla famiglia mafiosa Lucchese, con un ritmo serrato e veloce, una regia magniloquente e forti impennate di violenza e sangue. Cast grandioso con il trio Liotta, De Niro, Pesci in forma smagliante, la bella Lorraine Bracco e un ottimo Sorvino. Tra i capolavori del gangster movie.
Scorsese ci regala quello il miglior mafia movie della storia. Si avvale di un super cast: bravissimi Liotta, De Niro, la Bracco e Sorvino, ma Pesci si ritaglia un posto nel gotha del cinema e verrà giustamente premiato con l'Oscar. Sceneggiatura (ottima anche la fonte, il romanzo di Pileggi) serrata e che tiene col fiato sospeso per tutta la durata. Il microcosmo e i meccanismi vengono narrati in modo sublime! Mamma e papà Scorsese presenti in piccoli e divertenti ruoli di contorno.
La storia vera di Henry Hill raccontata da Scorsese in modo fenomenale. Sceneggiatura ottima, regia e ritmo serrati che dosano in maniera sapiente e mai banale scene che sulla carta sono anche ripetitive, ma nel concreto non lo sono mai. L'eccezionale trio di protagonisti (Liotta, DeNiro, Pesci) lascia un segno indelebile e non si rubano mai la scena a vicenda.
MEMORABILE: Le crisi di rabbia esagerate di Tommy; "Mi trovi buffo? Buffo in che senso?"
Celebratissimo film di Scorsese: ai tempi (cioè in epoca pre-tarantiniana) questa rappresentazione anticelebrativa e goliardica di un gruppo di gangster di "ceto medio", così distante dall'epica del mafia-movie classico, fu rivoluzionaria. Ad oggi francamente appare assai più prevedibile e alcune scelte stilistiche (a partire dalla prolissità) già preludevano, col senno del poi, alle fascinazioni patinate dello Scorsese più recente. Resta solidissimo e imperdibile come gangster movie, ma non il capolavoro cinematografico che molti credono.
MEMORABILE: Il prologo; Tutte le uscite di Joe Pesci.
Scorsese firma il miglior gangster movie di tutti i tempi e con uno sguardo antropologico lontano sia dalla magniloquenza di Coppola che dal romanticismo di Leone, ci mostra riti e usanze della comunità italo-americana. I suoi bravi ragazzi sono spesso ritratti nel quotidiano e accanto a furti e omicidi li vediamo anche in cucina o in visita dai parenti. Emozionante e coinvolgente con il suo flusso continuo di immagini e musica condotte dalla voce fuori campo del protagonista. Cast perfetto di facce davvero giuste guidate da Liotta e Pesci.
MEMORABILE: “Che io mi ricordi ho sempre voluto fare il gangster”; La frenata in macchina; "Sei buffo"; L’ingresso al club dall’entrata di servizio.
Che bravi ragazzi! Magnifici direi. Senza alcun senso di colpa, in un'atmosfera da humor nero che più nero non si può, i tre delinquono come non ci fosse un domani, arricchendosi perlopiù, screanzati e impavidi. Ma fin qui, nel genere gangster story, nulla di nuovo. La magia sta nel come la storia viene raccontata e nel come viene interpretata. Nella normalità con cui si concepiscono gli affetti a cui non deve mancare mai niente e nell'abnegazione "lavorativa" a cui si dedicano nottetempo i tre "imprenditori" indefessi. Un cult instancabile e magistrale.
MEMORABILE: Ho chiesto a mia moglie: "Dove vuoi andare per il tuo compleanno?" E lei: "In un posto in cui non sono mai stata!" "Ah, si? Allora prova in cucina".
Un film sulla malavita che lascia il segno per la sbalorditiva visione di Scorsese, abile a renderlo appassionante dal primo all'ultimo minuto in una pellicola generosa quanto a minutaggio. Liotta (l'unico "bravo ragazzo") affiancato da due mostri sacri: il sanguinario Pesci e il cinico De Niro; interpretazioni da paura, ma è tutto il cast a lievitare: una prova perfetta come una performance di nuoto sincronizzato. Al di là della recitazione, ogni cosa appare (ed è) curata, mai lasciata al caso, mai improvvisata. Capolavoro.
MEMORABILE: La reazione di DeVito/Pesci all'insulto del cameriere; L'eccellente prova di Sorvino.
Scorsese riesce a ritrarre con sconvolgente naturalezza la commistione tra violenza efferata e normale vita familiare che caratterizza l'ambiente mafioso di basso livello, con un effetto disturbante e affascinante al tempo stesso. Cast strepitoso ottimamente assortito, tra cui uno psicopatico Joe Pesci che lascia il segno. Un classico insieme al Padrino.
Uno dei migliori film sul mondo della mafia in assoluto non poteva che essere girato da quel genio di Martin Scorsese. Non c'è nemmeno il tempo per sedersi comodi in poltrona che arriva il primo sussulto, con il colpo di scena del bagagliaio: Da lì si prosegue sempre in crescendo fino alla fine. Non c'è uno dei protagonisti che non abbia la faccia giusta (su tutti un immenso Joe Pesci nei panni del folle Tommy), non una scena che possa essere dimenticata. Il regista mette insieme il calore e l'orrore dell'appartenenza "alla famiglia".
Uno dei migliori gangster movie di sempre, grazie un cast straordinario e a un regista definito all'unanimità come uno dei maestri del genere. La vita malavitosa di Henry Hill viene ricostruita con cura, con un'attenta descrizione dei personaggi e una dose di violenza spesso sopra le righe. Bravissimo Ray Liotta, grande De Niro, ma il vero fenomeno (artisticamente parlando...) è Joe Pesci, in grado di interpretare al meglio un personaggio folle e irascibile (si veda la scena con il giovane cameriere). Capolavoro!
L'impressione è quella di un film altamente scorrevole, in cui la voice over non dà fastidio, nemmeno quando cambia il proprietario; la violenza e l'iperrealismo ci sono ma fondamentalmente sono rari e non bruciano la pellicola. Il montaggio e la regia finalmente reggono le fila e gestiscono il significato del film, che non si schiera da una parte né dall'altra ma rivela le logiche mafiose raccontandone gli episodi violenti senza retorica. E poi, vivaddio, è assente le mdp a mano, oggi onnipresente, e si ragiona con mdp fissa.
MEMORABILE: "Quando ti trovi una brava ragazza?" "Ne trovo una ogni sera".
Difficile dire se questo sia il miglior film del grande Scorsese (ricordiamoci Taxi driver e Toro scatenato tanto per citarne due), ma è sicuramente un capolavoro sotto ogni aspetto. Il suo viaggio nel mondo della mafia italo-americana è folgorante sin dalle prime scene e segue un percorso di lucida follia ben interpretato da un cast stellare. Dal suo punto di vista i gangster hanno regole criminali logiche e imprescindibili con le quali a poco a poco tutti loro dovranno fare i conti. Azzeccato l'utilizzo della voce narrante.
Stordisce l'infallibile registro (unito ad un ritmo stupefacente di montaggio) sul quale mastro Martin modula e conduce inderogabilmente il film, un repertorio quasi "parodico" (analogo a quello utilizzato recentemente da Bellocchio per Il traditore) che irretisce e strania lo spettatore, vellicandone gli istinti più bassi prima, per farlo sobbalzare svergognandolo poi. Quella stessa ipocrita empatia, quello stesso giocare schizofrenico sul crinale della verità e della finzione (il Tommy di Pesci), quel bacio che nasconde il pugnale, che rappresentano l'infame codice etico mafioso.
MEMORABILE: Gli interpreti tutti, da Liotta a mamma Scorsese: ogni singola faccia; Il piano sequenza che segue Liotta e la Bracco nel locale;
Tre uomini in auto, un rumore sospetto, la scioccante scoperta e infine l'apoteosi della violenza: un prologo che ha fatto la storia per una delle più avvincenti e appassionanti immersioni nella quotidianità del male. Dalle marachelle agli incendi dolosi, dalle rapine agli omicidi: l'avanzata di Henry Hill nel micro(macro)cosmo della criminalità organizzata viene orchestrata da Scorsese con grinta magistrale, dal volgare entusiasmo dei primi successi alla paranoia della decadenza, fra ironia, banale scelleratezza della routine e trionfo del cinismo. Cast magnifico, OST estasiante.
MEMORABILE: La furia incontrollabile di Joe Pesci; La collezione di cadaveri sulle note di "Layla"; Ray Liotta diviso fra il traffico di coca e la pasta al ragù.
Scorsese sarà anche ossessionato dalla tematica gangster, ma se i risultati sono questi ben venga tale ossessione. Film che è una continua folgorazione, dall'inizio alla fine. Il regista sorprende a ripetizione lo spettatore, lo colpisce allo stomaco di continuo con violenze e prepotenze di tutti i tipi, facendolo entrare nel mondo dei gangster come pochi altri hanno fatto. Joe Pesci sempre uguale a se stesso, ma cosa gli vuoi dire se è semplicemente perfetto? Cast in generale stratosferico. Ritmo perfetto che non consente una pausa. Due ore e un quarto che volano. Strepitoso.
Storia di tre grandi amici e membri del crimine organizzato italoamericano che ripercorre tutte le loro tappe dalla prima giovinezza a metà degli anni '50 fino all'età adulta/matura, pressapoco nel 1980. De Niro, Pesci e Liotta in forma smagliante e in perfetta sintonia. Paul Sorvino grande comprimario. Bella la bracco. Senza dubbio tra i migliori lavori di Scorsese. Da vedere e rivedere.
Pietra miliare del gangster movie, Scorsese dipinge personaggi indimenticabili, dall'ascesa del giovane Liotta allo sprofondo nell'abisso della follia di Pesci. E in tutto questo giganteggia un De Niro che vediamo invecchiare con una coerenza granitica. Perfetti anche tutti i personaggi di contorno, le scenografie e i costumi delle varie epoche. Momenti di grande suspense si alternano a racconti divertenti (e assieme terrificanti) da bar in un affresco monumentale sulla mafia e la sua spietata quotidianità. Capolavoro.
Si racconta una lunga storia di gangster, con grande credibilità. Il realismo del crimine, della prigione e del comportamento di tutte le persone coinvolte sorprende davvero. Gli attori sono tutti professionisti strepitosi e qui non si smentiscono, perfetti nei loro ruoli, guidati dalla linea ferma del regista che non accusa sbandamenti nemmeno nei momenti più complicati da raccontare. E il racconto continua fino al suo naturale termine, nel bel finale. Grande cinema che può essere tranquillamente oggetto di più di una visione.
MEMORABILE: Al processo, gli "sguardi" verso il testimone.
Capolavoro senza tempo che offre uno sguardo crudo e terribilmente realistico sulla malavita organizzata. L'essenza della mafia italo-americana negli anni '50 e '60 risiede nella sua autenticità e nella spontaneità evidenziata dalla performance straordinaria di Joe Pesci. Se poi ci si aggiungono altri due mostri sacri della cultura hollywoodiana come Martin Scorsese e Robert De Niro è come prendere due piccioni con una fava. Non è solo una semplice e diretta cronaca criminale ma una riflessione su legami, tradimenti e conseguenze delle scelte di vita, spesso sbagliate e pericolose.
MEMORABILE: "Ho sempre sognato di fare il gangster..."; La preparazione in carcere del mangiare; L'omicidio alle spalle di Joe Pesci.
Meravigliosa epopea mafiosa di uno Scorsese ai massimi livelli, coadiuvato da un cast splendido; dagli ormai classici protagonisti fino alle figure di contorno non c'è un volto fuori posto, le interpretazioni si amalgamano alla perfezione lasciando i riflettori all'attore di turno a seconda della microstoria raccontata, con Pesci e Liotta a brillare in particolare. Realistico, con un montaggio magistrale, movimenti di mdp sinuosi e una fotografia magnifica, violento il giusto e raccontato con uno stile che non annoia nemmeno per un istante; solo Casinò può competere a questi livelli.
MEMORABILE: L'incipit giovanile; Le parti con Pesci; La carrellata con Liotta e la futura moglie attraverso le cucine del ristorante.
Storia di mafia, di gregari e di scalate al potere, di vendetta e di tradimenti, tratta da un libro ispirato alla vera storia di Henry Hill (nel film un valido Liotta). Scorsese, grazie anche a un ritmo costante, riesce a mantenere un clima di tensione per tutta la durata della pellicola. Dialoghi pesati, personaggi azzeccati (anche i minori), colonna sonora ricercata, cast notevole con un Joe Pesci semplicemente esaltante qui in una delle sue migliori interpretazioni in assoluto.
MEMORABILE: La preparazione del sugo; L'esecuzione di Pesci; L'esecuzione di Billy Batts con "Atlantis" in sottofondo.
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HomevideoGestarsh99 • 14/10/11 13:25 Vice capo scrivano - 21546 interventi
Disponibile in edizione Blu-Ray Disc per Warner Home Video:
DATI TECNICI
* Formato video 1,85:1 Anamorfico 1080p
* Formato audio 2.0 Surround Dolby Digital: Italiano Francese Spagnolo Tedesco
5.1 Dolby Digital Plus: Inglese
* Sottotitoli Italiano Inglese Spagnolo Olandese Danese Svedese Norvegese Finlandese
* Extra commenti audio
Dietro le quinte
Gangster al lavoro
Dallo storyborad allo schermo
Trailer
Direttamente dall'archivio privato di Buiomega71, il flanetto di Tv Sorrisi e Canzoni della Prima Visione Tv ("I Filmissimi", lunedi 23 gennaio 1995) di Quei bravi ragazzi:
E' uscita la nuova edizione bluray del film di Scorsese, con un trasferimento video nuovo di zecca in 4k, gli extra su disco separato (con un documentario inedito) e un libro fotografico.
Qui trovate la discussione su Avforum, con link a varie recensioni.
HomevideoRocchiola • 7/10/18 18:23 Call center Davinotti - 1274 interventi
Edito dalla Warner questo fondamentale titolo è uscito una prima volta in bluray nel 2007, per essere poi rimasterizzato da una scansione 4K in occasione del venticinquesimo anniversario nel 2015. Avendo posseduto entrambe le edizioni devo sicuramente indirizzare l’acquisto verso la versione del 2015 che offre qualcosina in più a livello di definizione e pulizia dell’immagine, oltre ad un booklet di 36 pagine e una lettera del regista Scorsese, (entrambe comunque in lingua inglese) ed un disco di contenuti speciali potenziati rispetto alla precedente edizione del 2007 con il documentario inedito The Wise Guys of Scorsese’s Films. L’audio italiano dolby digital 2.0 è buono di discreta potenza soprattutto nelle parti musicali molto importanti in un film che presenta una colonna sonora praticamente ininterrotta. Il tutto confezionato in una bella copertina di cartone. Purtroppo vedo che questa edizione è però già fuori catalogo ed anche su Internet si vede poco ed a prezzi già abbastanza elevati, mentre è ancora disponibile l’edizione del 2007 a prezzi economici, la quale anche se inferiore non è male. Il video è pulito e l’audio analogo a quello della special edition.