Si fa fatica ad arrivare in fondo... La sceneggiatura è, se mi permettete, squallida: quando non ci vengono mostrate le grazie della Villani dobbiamo sorbirci dialoghi del calibro "me la devi dare" ripetuti come un mantra da un Cenci arrapatissimo, o delle gag su cui è meglio stendere un velo pietoso. Quando poi Cenci ricicla le battute di Milian con i santi, è la fine. D'Angelo appare poco e non fa nulla per risollevare le sorti del film. Ah, volete sapere la trama? Boh!
I contenuti del film sono, a dispetto delle attese, ben lontani da quelli che l'immaginifico titolo può evocare. Cosa che si ripete -costantemente- nella filmografia della Villani (Lettomania, 1976; La signora ha fatto il pieno, 1977; Es Pecado... Pero me Gusta, 1978). La trama è oscurata da una serie di episodi che vorrebbero essere stuzzicanti ma che sono -prevalentemente- costituiti da dialoghi prolissi ed inconcludenti. C'è anche Nadia Cassini, in una delle sue peggiori interpretazioni... La soubrette è diretta -come spesso- dal marito.
Anche se nella commedia erotica italiana si è visto di tutto, è difficile trovare un film così insopportabile come questa pellicoletta firmata da Mauro Ivaldi e da lui scritta con la complicità di Guido Leoni. Pensato per un pubblico di minorati, condito da dialoghi che più idioti è impossibile, infestato dalla presenza di un personaggio di rara antipatia come Roberto Cenci, il filmaccio umilia indegnamente in ruoli demenziali e che soprattutto nulla hanno di erotico, le povere Carmen e Nadia.
MEMORABILE: Ogni volta che Cenci apre bocca c'è da temere il peggio, che infatti arriva puntualmente.
Il seguito de L’amica di mia madre è sempre una commedia erotica di bassa lega, costruita su un canovaccio che è animato per i suoi personaggi ma noioso per lo spettatore. Cenci è il solito rampollo voglioso che dà la caccia alla bella Villani la quale, tra spacchi e scollature, concede anche un bel nudo nel deserto africano. È lei l’unico traino del film, visti i deboli apporti comici di D’Angelo e una Cassini del tutto improbabile come psichiatra freudiana.
Gli do mezzo pallino più del dovuto (ovvero uno) vista l'alta carica erotica della Villani, compensata però da una recitazione orrida. Sulla scia del pessimo L'amica di mia madre anche qui dobbiamo sorbirci le "ottime" battute del ridicolo Cenci. Non mi pronuncio sul resto del cast; trama totalmente insensata per un film davvero inutile.
Si guardi la locandina, la si consideri sotto il profilo meramente didascalico e, in un certo senso, si sarà visto il film: la bella Villani, in abiti provocanti e cosce al vento, implorata da un petulante e fastidioso Cenci per ottenere quello che è facile intuire. Limitandosi a osservare la locandina ci si risparmiano i dialoghi e le situazioni snervanti di cui questo fallimentare erotico-umoristico è infarcito; non si vedranno D'Angelo e la Cassini, è vero, ma fa niente, poiché non aggiungerebbero nulla di rilevante.
Il problema maggiore è l'assenza di una vera sceneggiatura e infatti il film si riduce fondamentalmente a una sequela di scenette comiche in cui Cenci cerca di farsi la Villani, sullo sfondo esotico della Tunisia; se a tratti può divertire, alla lunga diventa ripetitivo e si arriva abbastanza stremati alla fine del film. Buone le partecipazioni della Cassini (sempre bella anche con un'acconciatura insolita) e di D'Angelo, che danno anche vita a una scena super-weird verso la fine e a dialoghi finto aulici a tratti surreali. Modesto ma bizzarro.
MEMORABILE: La corsa nel deserto di D'Angelo e la Cassini.
La trama, come in un cartone di Hanna & Barbera, si riassume in uno standard ripetuto in loop nel quale un anelante conquistatore (un insopportabile Cenci) e una preda riluttante ma a tratti ammiccante (la splendida Villani) si inseguono all'infinito. Forse ai tempi la visione di qualche fugace nudo poteva anche costringere al sacrificio di sorbirsi tutto il resto, ma oggi la pellicola appare ampiamente superata e priva di qualsiasi interesse dal punto di vista cinematografico.
Forse all'epoca poteva considerarsi erotico, ma visto oggi si presenta come un film notevolmente insulso con un umorismo abbastanza privo di senso e uno sviluppo narrativo monocorde, con un giovane che cercare di sedurre un'avvenente ragazza (notevole la Villani). Per il resto si osserva un poco ispirato D'Angelo e un'improbabile, soprattutto per l'acconciatura, Cassini. Evitabilissimo.
Per i fan della Villani questo non può che essere il top di gamma. Caschetto platino, pelle biscottata, sandaloni zeppati, abiti colorati e leggeri che si aprono e chiudono svolazzando come ali di farfalla in vorticose trasparenze seduttive. L'ape regina, all'apice della propria carica erotica, conduce il gioco con il topino arrapato, così come lo mena con noi, scosciando e ammiccando dritta nell'obbiettivo da vera femmina alpha. E la sceneggiatura? La sceneggiatura, come in molti film erotici, è tutta scritta nel corpo della protagonista, ed è una gran bella sceneggiatura.
MEMORABILE: Carmen che ammicca alla cinepresa in sala d'aspetto.
Mauro Ivaldi HA DIRETTO ANCHE...
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In questo spazio sono elencati gli ultimi 12 post scritti nei diversi forum appartenenti a questo stesso film.
DiscussioneUndying • 21/01/09 00:29 Controllo di gestione - 7585 interventi
B. Legnani ebbe a dire: Venerdì 6 FEBBRAIO ore 23:20 su *FX Solo per Villani-dipendenti. Il ragazzo (Cenci) ora lavora in RAI...
Bella questa ;)
Però, in alternativa se non si è Villani-dipendenti, vale anche per i Cassini-dipendenti, poiché Nadia ha un ruolo preponderante al fianco della celebre soubrette...
CuriositàUndying • 8/10/09 15:20 Controllo di gestione - 7585 interventi
L'amica di mia madre era... una lingua d'argento!
Nelle intenzioni della produzione questo film avrebbe dovuto costituire una sorta di seguito de L'amica di mia madre (1975), infatti annovera in buona parte lo stesso cast tecnico/artistico.
La Villani, non a caso, ha lo stesso nome (da protagonista) del film precedente (Andrea). La Bouchet è stata sostituita da Nadia Cassini, qua in versione inaspettatamente bionda.
"Le vacanze della dottoressa specializzata in sessuologia" è un aka di questo film. Anni fa lo segnalai sul vecchio forum di Nocturno e chiesi lumi, avendo visto su un'emittente locale una copia del film di Ivaldi che riportava proprio questo curioso titolo, e a quel tempo non c'era nulla di nulla in rete, tanto meno la locandina visibile adesso spuntata chissà da dove. Franco Grattarola formulò l'ipotesi che fosse un titolo apposto a una tarda riedizione o a un'uscita home video/tv, ma non l'ho mai più beccato da allora e di più non so.
Allan ebbe a dire: "Le vacanze della dottoressa specializzata in sessuologia" è un aka di questo film.La pseudo locandina dell'aka in questione è palesemente "rubata" alla copertina di Playboy del novembre 77, della quale la Cassini era protagonista.
MusicheEllerre • 10/03/12 13:09 Call center Davinotti - 1184 interventi
Ottima colonna sonora di Alberto Baldan Bembo che mette in fila bei brani d'atmosfera, ben arrangiati. Riferimento discografico: Alberto Baldan Bembo, Lingua d'argento, Aris 1976.
http://youtu.be/URrJKESfnuc