Quasi un plagio smaccato di POINT BREAK: sostituite le banche ai TIR, i surf alle auto, Keanu Reeves e Patrick Swayze a Paul Walker e Vin Diesel (il cognome più inadeguato della storia, visto il personaggio che interpreta) e vi ritroverete in mano il capolavoro della Bigelow. Che però, appunto, è venuto prima e vanta una qualità generale nettamente superiore. L'idea comunque di trasferire un soggetto con molteplici punti di contatto nel mondo delle corse illegali da strada è una trovata furba, premiata non a caso da un impensabile trionfo al botteghino....Leggi tutto Già era stato dimostrato da Tom Cruise in GIORNI DI TUONO e da Nicolas Cage in FUORI IN 60 SECONDI che con le nuove potenzialità degli effetti speciali il filone era aurifero; Rob Cohen non ha quindi dovuto faticare troppo per trovare il modo di esaltare le masse col pallino della velocità. Eppure, a dispetto di un buon inizio, il film sembra voler puntare più sulla vicenda del solito poliziotto infiltrato (Walker) che non sulle gare. Tant'è che, verso metà film, si comincia davvero a sentire la mancanza di un po’ d’azione vera. Vin Diesel è bravo, Walker gli tiene testa con mestiere, ma per un film del genere ciò che più conta è far provare allo spettatore il brivido della velocità. Fortunatamente arriva in soccorso una colonna sonora indovinata, ricca di ritmi sincopati, drum'n'bass, che richiama subito alla mente i superimpianti stereo da auto-maniaci. Bisogna però aspettare l'ultima mezz'ora per godere finalmente di quanto promesso nel titolo. E qui il divertimento aumenta, sottolineato da una confezione di serie A la quale complessivamente dona al film quella profondità formale che manca alla sceneggiatura.
Se siete appassionati di automobili, corse clandestine e modifiche, è impossibile dire che questo film non faccia per voi. Ma se siete anche minimamente attenti ai valori cinematografici, questo film può rivelarsi un'accozzaglia di americanate di primo grado, in cui abilmente riesce a muoversi un bravo Vin Diesel ("nome appropriato", commento decisamente geniale). Così, tra sequenze altamente improbabili e dialoghi artificiosi (tragicamente adatti a film di questo genere) il tempo passa...
Film sulle corse clandestine destinato ad appossionati delle quattro ruote. La trama (se così si può chiamare) è inesistente (il solito poliziotto infiltrato nel giro illegale) e il film appare finalizzato alle corse automobilistiche secondo l'assioma velocità+rumore=divertimento, senza nessuna pretesa ulteriore e mandando il cervello a riposo per tutta la durata della pellicola.
Il titolo del film continuava ad opprimermi e mi sono deciso a vederlo. Potevo vivere bene anche senza. La carica di energia espressa da musiche rap e sfide motoristiche è molto artificiale, i dialoghi piatti, le trovate tipo il protossido di azoto degne dei fumetti giapponesi sulle auto. Diesel, l'attore intendo, se la cava nella consueta parte dell'uomo di strada tutto di un pezzo e consolatore di donne.
Avrei potuto, senza dubbio, continuare a vivere benissimo anche senza aver visto questo film. L'averlo visto però mi permette di parlarne male apertamente, senza più la remora di non averlo mai visto. Non ce n'era bisogno, vederlo o non vederlo non fa differenza in quanto la trama è tutto tranne che originale e come qualità cinematografica è quasi inesistente. Come sottolineato dai trailers, i momenti top del film sono le corse in auto. Basta vedere quelle. In ogni caso il voto non cambia.
Dopo una lunga e faticosa giornata la sua visione può essere certamente un piacevole passatempo. La trama è quella che è, si intuisce come andrà a finire già dopo le prime battute. Per il resto tanto movimento, musiche tamarrissime ad alto volume e lunghe sequenze da videoclip esagerate fuori misura a tal punto da sembrare a tratti un videogioco per Playstation. Daccordo che il film non ha alcuna pretesa ma di cinema vero e proprio se ne vede pochino. Vin Diesel sovrasta come presenza il pur discreto Paul Walker, sosia americano del tennista Volandri.
Stessa storia di Point Break, con il mondo delle corse clandestine e dei motori in sostituzione del surf. Da questo sfruttamento di una storia già vista nasce la banalità, riscattata però dalla prova degli attori (non male Walker, perfetto Diesel) e dal loro buon affiatamento come coppia. Le scene d'azione sono buone grazie al regista, abituato a questo genere di film. Divertente.
I film di questo genere non li tollero proprio: storia trita e ritrita, azione scadente e artificiosa e soprattutto un attore, Vin Diesel, che mi urta il sistema nervoso solo a pronunciarne il nome. Non basta mettere macchine luccicanti e super sportive per fare un film d'azione. Da evitare assolutamente.
Scaricata la trama direttamente da Point Break, questo baraccone diretto dal sempre banale Rob Cohen punta diritto al cuore dei teenager che staccano dai vari Gran Turismo per tuffarsi nelle avventure di Diesel e Walker, duro e bambolotto rispettivamente alla ricerca di emozioni forti. Protagonisti monoespressivi. Una menzione speciale per Michelle Rodriguez, tamarra all'ennesima potenza. Comunque a tratti divertente.
Sulla falsariga (leggi: riciclo) di Point break, un agente FBI si infiltra nel giro delle corse clandestine. Viste le basi, è quanto mai lecito aspettarsi un'americanata a tutto spiano e infatti è così. Tuttavia, il livello di tamarraggine è tale da rendere l'operazione, se non simpatica, almeno godibile a cervello spento: le corse delle auto ipermodificate sono realizzate con indubbia capacità. Vin Diesel e Michelle Rodriguez mettono facilmente in ombra Walker.
Il connubio automobili potenti e donne fascinose è sempre stato proficuo; qui vi si somma il brivido adrenalinico delle corse clandestine e dei temerari furti ad autoarticolati. Trama risibile con il solito infiltrato di turno e dialoghi puerili. L'azione regna sovrana, ma oltre c'è il nulla.
Film insipido. La solita rocambolesca avventura tra quattro ruote di macchine da corsa super truccate e balordi più furbi ed astuti degli 007: tra gambe e muscoli non succede altro. Un film alla Vin Diesel e per Vin Diesel, che nel cinema pare esser stato relegato ad un paio di ruoli, questo e quello di Riddick. È lo Steven Seagal dei tempi moderni, sicuramente meno antipatico ma pur sempre fine a se stesso.
Prendete pari pari il soggetto di Pointbreak, sostituite i surfisti con bolidi da corsa e.... ops il film è fatto. Pochissime idee e tanto piattume in questa pellicola capostipite che più che preoccuparsi di fare cinema si preoccupa di mostrare meraviglie su quattro ruote. Male la regia e il cast. Cohen cerca di sfruttare la notorietà momentanea di Vin Diesel ma è solo un buco nell'acqua. Avevano fatto meglio con XXX. Per malati di adrenalina!
MEMORABILE: L'autocitazione di Cohen: dopo il barbeque la banda si accomoda in salotto a vedere Dragon: la storia di Bruce Lee.
In linea di massima divertente; tiene a bada gli eccessi scanzonati e carnevaleschi degli episodi successivi per mettere in risalto il lato criminoso e d’onore delle corse clandestine dandone una lettura come “filosofia di vita” abbastanza convincente. Ne risulta un film discreto, ben ritmato e curato sotto l’aspetto tecnico-visivo. Si sorvola su qualche tamarrata di troppo. Purtroppo (non che il colpevole sia Cohen) apripista per futuri inguardabili lavori sulla medesima falsariga.
Il primo film della serie è una buona pellicola, ove Paul Walker interpreta un poliziotto infiltratosi in un clan di gare automobilistiche. E' più che altro un film giovanile, ma in ogni caso funziona, grazie a una sceneggiatura non male e a momenti di alta tensione, ove la fa da padrone Dom Toretto (Vin Diesel). Ovviamente le scene meglio riuscite sono quelle d'azione. Belle le auto utilizzate per le gare.
Qui comincia l’avventura di una serie fortunata, almeno a livello commerciale. E’ un action puro, basato quindi su cinetiche e spettacolari scene di corse tra veicoli di vario tipo. Eppure, per quanto possibile, anche il dettaglio dei personaggi non è malaccio e si segue abbastanza volentieri sino alla fine, ma per favore, non chiamatelo fumettone: il fumetto, quello ben fatto, è cosa seria.
Come un moderno Johnny Utah il nostro Connor s'intrufola in una banda di rapinatori e perché no pure fra le cosce di una pupa della banda. Surfando a mille all'ora sull'asfalto, strafatti di adrenalina, fra corse clandestine, musiche dei Limp Bizkit e testosterone, si abbozza una trama, che pur spicciola di lascia guardare. Gli attori, seppur lontani anni luce dal Bodhi bigelowniano, funzionano e strappano convinti sorrisetti. Non è il mio genere ma c'è di peggio, in giro.
Si parte a mille sin dall'inizio (rapina a tutto gas nei confronti di un camionista) per proseguire con corse da sballo clandestine e non nelle città. In mezzo, tanto per tenere in piedi la baracca, la storia di un agente della polizia che deve sgominare una banda di ladri che sfreccia per le strade alla velocità della luce. L'incontro/scontro tra Vin Diesel e Paul Walker regge bene e le scene d'azione sono davvero ben girate. Ci saranno numerosissimi seguiti.
È perfettamente inutile riempire un film di corse mozzafiato e spettacolari se poi il resto è il nulla assoluto. Non c'è traccia di sceneggiatura, solo un'accozzaglia di stucchevoli inseguimenti e corse in macchina a opera di un cast tremendo (Vin Diesel ha una sola espressione in tutto il film, qualsiasi cosa succeda) e al ritmo di una colonna sonora che più tamarra è impossibile. Perfetta, in realtà, visto che in realtà il film è la Fiera del Tamarro. Niente da salvare. Terribile.
Sicuramente non un caposaldo del cinema d’autore, il film riesce comunque a catturare il pubblico grazie alla continua azione (su quattro ruote) diretta sapientemente dal regista, che ha il merito di non annoiare mai lo spettatore. Ottima anche la scelta della colonna sonora (prettamente rap) che riesce a creare un connubio perfetto con le scene più adrenaliniche della pellicola. Ottimo anche l’affiatamento tra Walker (prova discreta) e Diesel (perfetto per la parte di Toretto). Male però la trama, con una conclusione troppo blanda e che arriva troppo in fretta.
Automobili truccate, belle donne e musica roboante sono i tre pilastri su cui il film si regge, o per meglio dire traballa. Chi non ama a dismisura questo universo troverà eccessiva la caratterizzazione dei personaggi, che arriva a rappresentare un limite. Hanno qualche possibilità in più le scene d’azione che rimpinguano un copione abbastanza esile e pretenzioso. Come se non bastasse si aggiunge una discreta prevedibilità che lascia intendere ben presto lo sviluppo che prenderà la vicenda. Può essere passabile una volta, senza mitizzarlo oltre il dovuto.
Si tratta di puro e semplice intrattenimento "ormonicoautovelocitoso" (sorvolando sulla sceneggiatura alla Point Break su strada), con personaggi disegnati col pennarellone per il contorno; ed evidenziatori fluorescenti per le auto, che ne sono il naturale prolungamento. Certo, più che scollegare il cervello qui bisognerebbe procedere all'autoasportazione, ma è giusto anche ammettere che le riprese stile videoclippone e i bolidi che sfrecciano a velocità sovrumane, con tanto di manovre da ultra assi della guida, sono piuttosto spassose. Il classico film kleenex, guarda e getta.
MEMORABILE: La prima gara; "Mi devi un'auto da 10 secondi"; In generale, quando i protagonisti guidano e non parlano.
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DiscussioneZender • 5/05/09 20:49 Capo scrivano - 48339 interventi
E hai fatto bene, Cangaceiro. Anzi, ora mi aggiungo pure io!
HomevideoGestarsh99 • 26/07/11 12:42 Vice capo scrivano - 21546 interventi
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DiscussioneDaniela • 1/12/13 10:21 Gran Burattinaio - 5937 interventi
C'è della tragica ironia nel fatto che questo giovane attore, che ha legato il suo volto ad una delle più famose serie cinematografiche dedicate alla velocità e al fascino dei motori, sia morto in un incidente stradale a bordo di una Porsche Carrera Gt. guidata da un amico...
Una morte ad alta velocità proprio una beffa del destino, mi spiace molto, oltretutto si stava recando insieme ad un amico che guidava la porsche ad un evento benefico per il tifone nelle Filippine.
DiscussioneZender • 1/12/13 20:26 Capo scrivano - 48339 interventi
Veramente incredibile. Che beffa... Dopo la morte di Romboni all'evento benefico per Simoncelli poi. "...But I think that God's got a sick sense of humor" cantava chi evidentemente la sapeva lunga...
Grande dispiacere, era un bel personaggio del cinema americano attuale, non un fenomeno della recitazione ma freschezza e physique du role non gli sono mai mancati rendendolo un attore da ricordare, sia per la serie Fast and furious che per altri discreti film, tipo Radio Killer e Timeline.