Grande idea questa di mescolare assieme attori in carne ed ossa e cartoons. Robert Zemeckis si conferma ancora una volta un grande genio, il film ha una trama gialla con il coniglio Roger accusato di omicidio. Toccherà al detective Bob Hoskins fare luce sul caso. Bellissime le animazioni ma soprattutto eccellente come viene amalgamato il tutto, finzione nella finzione. Ottimo.
Ho trovato assolutamente geniale l'idea di trattare i cartoni animati come dei veri attori con una vera anima (che vivono a Cartunia, anche se molti di loro sono emigrati a Hollywood). Dopo più di vent'anni il film riesce sempre a piacere e gli effetti speciali sono veramente molto ben fatti. Il cartone iniziale è spassosissimo e il film mantiene una coerente aria di alternativismo: affronta un tema per ragazzi in uno stile decisamente particolare, associabile a un thriller comico. Fantastica la Salamoia: l'unico modo per uccidere un cartone animato.
La commistione realtà cartoni, tranne rari casi, non è il massimo, perchè mette insieme due mondi agli antipodi con pochissimi punti di contatto. Qui però il risultato è piuttosto piacevole, grazie al bravo protagonista in carne e ossa e al coniglio animato logorroico, così fuori di testa da risultare a tratti spassoso. Nota di merito anche per le faine, per il “neonato”, per i proiettili e per il cattivo, inventore della “salamoia”. Naturalmente, la cosa più simpatica è che il protagonista (Hoskins) non sopporta i cartoni, tranne rari casi (Betty). Nel suo genere, riuscito.
MEMORABILE: La bomba sexy Jessica Rabbit; "Ammazza la vecchia..."; L'arrivo a Cartunia.
Mah. Un po' lambiccato, finisce per compiacersi del giochino a scapito della godibilità . Tutto cervello e poca pancia, non una sana ricetta hollywoodiana. Certo la perizia tecnica è indiscutibile, Hoskins bravissimo, talune citazioni felici, ma insomma si rimane freddini. Imperdonabile, poi, avere messo in circolazione, grazie a Jessica Rabbit, una delle battute più ripetute a sproposito della storia - ma non è colpa sua, è che gliel'hanno scritta così...
Molto godibile, uno dei migliori film in cui convivono attori e cartoni animati. Buone le interpretazioni del cast "reale" e simpatici i protagonisti "disegnati". Non siamo certo davanti ad un capolavoro, ma a un buon film che regala due ore di piacevole intrattenimento. Veramente simpatico il cartone animato che apre la pellicola. Merita almeno una visione.
Film molto godibile che tuttavia, almeno in Italia, soffre di un'insopprimibile contraddizione e si presta ad un grosso inganno: anche se ci sono cartoni animati, non è un film per bambini; a partire dalla trama gialla, difficile da comprendere se un bimbo non ha una vaga idea del tipico noir americano, fino a certi personaggi come Baby Hermann le cui battute non sono certo da educanda... Attenzione, non si tratta di moralismo, ma come spiegare certe uscite?
Geniale incursione di Zemeckis nel mondo della commedia hollywoodiana con la brillante partecipazione dei cartoons storici dell'epoca d'oro del cinema di animazione classico. L'elemento peculiare del film è stato quello di avere adoperato un tono narrativo assolutamente poco infantile (il film è chiaramente diretto ad un pubblico adulto nonostante i cartoons) realizzando una sorta di noir con vene satiriche o meglio ancora una parodia del noir classico. Bellissimi gli effetti speciali che rendono molto fluida l'interazione cartoni/personaggi.
Irresistibile reinvenzione del classico noir degli Anni Cinquanta in chiave parodistica e con l'efficace commistione di attori e cartoni animati (l'integrazione fra i due piani è perfetta e pirotecnica). Il film è spassoso, arguto, capace di titillare i cinefili con il miglior citazionismo all'americana e di divertire chiunque con inesauribile fantasia. Ottima la regia di Zemeckis e bravissimo Bob Hoskins. E naturalmente ovazioni a Roger Rabbit, che tutti vorremmo per amico.
Capolavoro nel suo genere. A suo tempo grandissimo, e meritato, successo di critica e di pubblico, con effetti speciali a quel tempo innovativi, oggi superati ma sempre ottimi. Ritmo indiavolato, qua e là qualche scena memorabile (il duetto nel night tra Paperino e Duffy Duck al pianoforte) e, sopratutto, una Jessica Rabbit entrata di prepotenza nel mito. Del cast umano, bravissimi Hoskins e Llyod. Cult.
Splendido film di Zemeckis che si ispira al noir americano e che, grazie ad un comparto tecnico prodigioso, riesce a fondere perfettamente i cartoni animati con gli attori in carne e ossa. La storia è divertente, interessante e coinvolgente con un colpo di scena finale decisamente riuscito. Il ritmo è frenetico (proprio come in un cartone) e regge fino al termine. Probabilmente più per grandi che per bambini, ma in ogni caso è una perla da non perdere.
Colorato e divertente. Ottimo film d'animazione, nei quali storici personaggi dei cartoon interagiscono con esseri umani. Non manca proprio nessuno, sono tantissimi i personaggi storici a fare un cameo nella pellicola, che risulta davvero molto gradevole.
Interessante unione fra il mondo dei cartoni animati e il buon vecchio noir anni '40. Hoskins, nei panni di un burbero detective, indaga fra prosperose vamp (ahimè bidimensionali), faine gangster, solventi micidiali e gli immancabili prodotti Acme. Il tono scanzonato dell'animazione e quello ombroso del thriller si uniscono molto bene, catalizzandosi a vicenda e realizzando un film arguto e godibile per spettatori di ogni età . Lo stile molto particolare lo rende unico.
MEMORABILE: Non esiste cartone che resista alla tentazione di finire "Ammazza la vecchia..."; "Io non sono cattiva, è che mi disegnano così".
Da piccolo adoravo e veneravo questo film, ma da grande bisogna anche fare i conti con quelli che sono i limiti. E il principale è una storia tra l'inutilmente complicato (specialmente per il pubblico di riferimento) e lo stupido, così da non interessare nessuno più di tanto. Ciò che resta sono dei personaggi stupendi e battute che funzionano ancora a distanza di anni, e questo lo dobbiamo anche a un'ottima caratterizzazione italiana delle voci. Bravo Hoskins, stupendo il giudice Morton e simpatici gli altri. Non perfetto, ma memorabile.
MEMORABILE: "Ti ricordi Eddie, quando ho ucciso tuo fratello, io avevo questa VOCETTA... RICORDIIIIII!"
Il passare del tempo non lo ha invecchiato troppo: nonostante oggi i personaggi reali quasi si confondano con quelli realizzati digitalmente, questo film fa ancora la sua bella figura. L'idea di base è buona, la realizzazione tecnica ottima per gli standard dell'epoca e (considerando la natura cartoonesca dei personaggi di animazione, che non devono sembrare reali) valida tutt'ora. La sequenza iniziale è riuscitissima e il passaggio al dietro le quinte ha del geniale. Divertente e piacevole.
MEMORABILE: "Il problema è che ho le voglie di un cinquantenne e il pisellino di tre anni" - "Già , un problema da niente..."
Un classico della fine degli anni '80 con un Bob Hoskins strepitoso e un coniglio, che non è Bugs Bunny, veramente divertente. Buona la prova anche dell'intero cast, specie di Christopher Lloyd e di Joanna Cassidy nei ruoli del giudice e della ragazza dell'investigatore Hoskins. Buon connubio fra attori reali e personaggi di cartone, all'epoca una vera novità . Prorompente Jessica Rabbit, che richiama alla mente dark lady come Rita Hayworth, simpatico il neonato col sigaro e la voce da adulto. Divertimento per grandi e piccini.
Prima di ritornare nuovamente al futuro, Zemeckis si concesse una geniale incursione nel mondo del fantasy con questa pellicola che segnò un nuovo orizzonte per il genere d'animazione. Utilizzando la fusione con la componente filmica rese più concreta la parte animata ed inoltre col personaggio di Jessica Rabbit inserì un lato sexy che era atipico per i film Disney. Ritmo elevato (specie in apertura e nel finale) ed evasione. ***!
Splendida commistione di attori e cartoni animati, riproposta anche successivamente ma senza raggiungere la stessa genialità . Zemeckis azzecca un'altra delle sue incursioni ma raramente lo si è visto così in forma. Bob Hoskins, perfetto nel ruolo del poliziotto depresso, si conferma attore versatile capace di ricoprire ruoli molto diversi tra loro. Lo stesso discorso vale per Christopher Lloyd, qui in un ruolo oscuro ed inquietante. Splendide le Musiche di Alan Silvestri. Caldamente consigliata la visione. ****
MEMORABILE: Jessica Rabbit: "Io non sono cattiva... è che mi disegnano così!"
Grande lavoro di tecnici e di tecnologia per questo prodotto speciale nel suo genere, un esercizio che fa capire quanto il cinema sia allo stesso tempo finzione e realtà , ed è il grande fascino di questa arte. Da qui, però, mischiare cartoon con personaggi in carne ed ossa per farne un film compiuto e non soltanto uno sketch, come successo diverse volte nel passato, ne corre di strada. Trovo assolutamente improponibile che un uomo si senta turbato sessualmente di fronte a una esagerata Jessica, per esempio. Se ne potevano fare due buoni film.
Anche rivedendolo dopo tanti anni Chi ha incastrato Roger Rabbit mantiene un fascino indiscutibile. Le battute si ricordano a memoria, fissate dal tempo e dalla bravura dei doppiatori. Un film nel film surreale e divertentissimo, che abbraccia il noir in un intreccio che non si riesce a prendere sul serio. Impossibile togliersi dalla testa la vocina dell'avvocato Morton nel finale del film, così come è impossibile scordarsi la mefitica e letale salamoia. Un piccolo capolavoro.
MEMORABILE: Il cartoon iniziale; L'entrata in scena di Jessica Rabbit.
Capolavoro assoluto di fantasia e tecnica: l'unione di attori in carne e ossa e cartoni funziona molto bene, non solo grazie agli ottimi effetti ma anche alla perfetta interpretazione del grande Hoskins, ben calato nel ruolo. La storia è quella di un thriller in piena regola, di conseguenza più adatta a un pubblico adulto che a uno di piccini, che perderà anche i vari riferimenti a cartoon anni trenta e quaranta oggi dimenticati. Meritatissimi gli Oscar, eccezionale lo scontro finale con il cattivissimo Lloyd.
Film rivoluzionario e parimenti unico della storia dell'animazione e del cinema. L'integrazione tra attori reali e disegni era già stata attuata, ma mai a un livello così estremo e perfetto. Intepreti tutti magistrali, da Lloyd a Hoskins, che giganteggiano. Probabilmente l'unico difetto è una sceneggiatura piena di debolezze, nonostante l'impianto globale sia una storia affascinante. Non sarebbe stato un problema se l'approccio alla trama non fosse stato votato alla complessità come in quasi tutta l'animazione occidentale, ma così non è.
MEMORABILE: "Non c'è cartone che resista alla voglia di finire "Ammazza la Vecchia..."!
Il fantastico, lo straordinario che irrompre nella realtà sconvolgendone le regole: un tema tanto caro a Zemeckis che qui raggiunge il suo parossismo, visto che, nella Hollywood del detective Valiant, il fantastico è ordinario e viceversa. Non si cerchino qui chissà quali raffinate velleità cinematografiche, non ci si aggrappi a uno storytelling in fin dei conti un po' pretestuoso. Il film, con un sorriso scanzonato, ci tende la mano e ci trascina dentro un'esperienza strabordante. Memorabili i personaggi, a cominciare dalla bella Jessica.
MEMORABILE: "Io non sono cattiva, è che mi disegnano così!" (geniale frase-parodia delle vamp del cinema che fu!); Il viaggio a Cartoonia; Il giudice Morton.
L'ho rivisto dopo un venticinque anni e non mi ha fatto un'impressione diversa da allora. Gli americani certe cose le fanno bene, ormai è un dogma, ma quando si preme troppo il piede sull'acceleratore o il motore s'imballa o si esce di strada. La contaminazione funziona sempre, anche questo è un dogma, ma quando si mescolano fra loro troppi generi e anche troppo diversi e per pubblici troppo diversi, allora forse si fa sì un esercizio di bravura, ma si finisce anche per nauseare. Troppi capi e troppe code.
Un gioco intelligente ma troppo cervellotico, con una grande conoscenza della materia trattata (i cartoni animati old style, tra Disney, Warner e così via) e una gustosa base noir che confluiscono in una miriade di ottime citazioni incapaci, però, di dar vita a un insieme organico. Ottimo Hoskins, anche troppo quando deve mostrare sconcerto alla vista dell'orrida Jessica Rabbit, più Tangenziale Sud che Sunset Boulevard. Film da vedere, peraltro tecnicamente ottimo nell'alternanza animazione-reale, ma troppo "di testa".
Felice connubio di tecnica e genio, può essere idealmente affiancato a Il mistero del cadavere scomparso, ispirato all'hard boiled parodico per poi utilizzare personaggi di quasi tutte le case di produzione dei cartoons americani, sfortunatamente senza i previsti Braccio di ferro, Tom & Jerry e Casper. Perfettamente recitato da umani e cartoni, senza mai una caduta di ritmo, è una delle ultime, grandi lezioni di animazione vera, con i suoi 82mila fotogrammi realizzati a mano. Dopo uscirà Fuga dal mondo dei sogni, di Ralph Bakshi, inutilmente.
A decenni di distanza il piccolo grande classico di Zemeckis continua a non perdere smalto. Merito senz'altro della bellissima tecnica mista live action/cartoon, ma anche e soprattutto di una sceneggiatura sopraffina, raffinata nel suo essere citazionistica ma non invasiva. Ottima la scelta di tessere le fila di un vero e proprio noir, condito dei fondamentali topoi del genere, per poi piegarlo, strizzarlo e coniugarlo alle regole dello slapstick più sfrenato. Tante, tantissime le battute di culto.
MEMORABILE: Il giudice Morton nel bar: "Come è bello il carosello... una scelta bizzarra per un gruppo di alcolizzati debosciati..."
Geniale commistione tra disegni animati e attori in carne e ossa, il film di Zemeckis non ha eguali nella storia del cinema. Coinvolgente, emozionante, spiritoso, divertente, tutto e di più,; con trovate assolutamente spettacolari che lasciano lo spettatore, specialmente adulto, inchiodato alla sedia. Il grande e compianto Bob Hoskins sembra anche lui un personaggio dei fumetti.
Certo ha perso nel tempo la carica innovativa posseduta all'uscita per la commistione perfetta fra life e cartoon, tanto fluida e "naturale" che si finiva per dimenticare la natura puramente digitale e Roger, Jessica e soci, ma resta spettacolo godibilissimo, dal ritmo scatenato, gags a profusione e battute memorabili. Azzeccatissima anche la scelta del cast umano, con Hopkins mai così brillante e "gommoso", Cassidy spiritosamente puntuta e Llyod scatenato nei panni del giudice fanatico. Film per tutti, ma l'abbondanza delle allusioni lo rende più fruibile da parte degli adulti.
MEMORABILE: La prima appasizione di Jessica Rabbit; "Hai un coniglio nella tasca o sei contento di vedermi?"
Il famoso Roger Rabbit, un detective privato (Hoskins) e una seducente Jessica, moglie cartoon del coniglio, devono vedersela con un fantastico villain, uno splendido Lloyd, in una storia che mescola la realtà con la finzione dei cartoni animati che convivono con gli esseri umani. L'idea di fondo è ottima, le musiche molto coinvolgenti e ben presenti in ogni scena; buona regia di Zemeckis, il quale non fa mai una scelta sbagliata e ci mostra il tutto mescolando azione e intrattenimento fanciullesco. Attori eccellenti e disegni molto ben realizzati.
MEMORABILE: "Io non sono cattiva: è che mi disegnano così".
Frizzante, divertente, in più punti allusivo e, sul finale, venato da suggestioni piuttosto cupe (sfido qualsiasi bimbo a non essere tramortito dal giudice Norton e dal suo getto di salamoia bollente...). Zemeckis dirige, con mano sicura e buon ritmo, un film all'epoca quasi pionieristico. Difficile anche cercare di collocarlo nella griglia di genere: il diapason è amplissimo e oscilla tra l'hard boiled e l'animazione per piccoli. Pregiata la colonna sonora di Alan Silvestri, che rende omaggio al fiondante genio di Carl Stalling.
Commistione riuscita tra cartoni animati e attori in carne e ossa. I cartoon che si vedono durante il film sono i classici che hanno fatto grande l'animazione del Novecento, tra cui personaggi Disney e Looney Tunes. Simpatico anche il protagonista Roger Rabbit, che diverte molto: “Ammazza la vecchia” è una della sue scene più comiche. Insieme a lui ci sono Christopher Lloyd e Jessica Rabbit: quest'ultima e l'investigatore interpretato da Bob Hoskins caratterizzano molto l'ambientazione anni Quaranta della pellicola. La trama è folle e il ritmo serrato.
Notevole l'idea iniziale, così come i primi quarantacinque minuti, in cui Zemeckis riesce a miscelare le varie componenti creando un cocktail eccellente. Nella seconda parte il film perde un po' quota, diventando eccessivamente spezzettato e causando una conseguente perdita di ritmo e forza comica. Il risultato finale è comunque ampiamente apprezzabile.
Divertente parodia del noir operata da uno Zemeckis al top della sua carriera (siamo fra Ritorno al futuro 1 e 2 ). Protagonista davvero in parte, nonostante le numerose scene - quasi tutte - in cui si relaziona con animazioni aggiunte successivamente. Lloyd cattivo perfetto, con tanto di enorme progetto di distruzione. Jessica, certamente debitrice di Marilyn, è personaggio consegnato alla storia. A un certo punto, nel bar, si cita giustamente Harvey, ma qui il coniglio lo vedono tutti ed è un vero ciclone. Ritmo assurdo, talvolta anche troppo, ma a suo modo un classico.
Non esiste un altro prodotto cinematografico che abbia gli stessi tratti somatici e il riferimento non è all’ibridazione con il cartone animato. È quanto di più lontano dall’essere destinato a un pubblico infantile, per il tratteggio dei personaggi, per i doppi sensi e, in particolare, per una trama noir che lascia emergere gli aspetti negativi che contraddistinguono il genere. L’interpretazione di Lloyd è stupefacente e la cattiveria espressa non ha eguali, ma anche Hoskins se la cava alla grande. La resa dei conti è tutta da vedere e conferma quanto scritto in precedenza.
Rivisto dopo tanti anni mantiene intatta la sua capacità di coinvolgere e di far divertire, con l'indovinata commistione fra personaggi reali e cartoni, il ritmo indiavolato (a volte sin troppo), l'atmosfera californiana da hard boiled anni '40 con l'investigatore privato dai modi spicci e dall'espressione disincantata, le ormai celeberrime battute affidate a Jessica Rabbit. Se da un lato è inutile cercare significati che vadano al di là del semplice intrattenimento, dall'altro ci si abbandona volentieri al piacere di una pietanza che la macchina hollywoodiana sa cucinare a puntino.
MEMORABILE: Jessica a Roger nel finale: "Andiamo a casa caro che ti preparo una zuppa di carote".
Pellicola assai famosa in cui si mescola il mondo reale con quello dei cartoni animati. Non tutto fila liscio, ma la grafica funziona e rende il film un prodotto davvero originale, anche grazie a una vicenda più vicina al genere poliziesco che al cinema d'animazione. Nota di merito per il protagonista Bob Hoskins e il sempre grande Christopher Lloyd. La parte migliore è la seconda, che confluisce in un ottimo finale. Un buon film.
Anche rivisto molto tempo dopo, conserva una carica, un'originalità e un ritmo perfetti. L'idea di mettere insieme cartoni e umani, con una trama gialla comunque notevole e una capacità di ironizzare sulle speculazioni da film adulto. L'idea che i cartoni siano prigionieri del loro ruolo e che ci sia qualcuno che vuole controllare il loro territorio e le loro mosse è davvero molto originale.
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Dolores (Joanna Cassidy) e Eddie Valiant (Bob Hoskins):
Dì un po' Eddie, hai un coniglio in tasca o sei contento di vedermi?
Jessica e Eddie Valiant (Bob Hoskins)
Lei non immagina quanto sia difficile essere una donna con l'aspetto che ho.
Sì, be'... E lei non immagina quanto sia difficile essere un uomo che guarda una donna con l'aspetto che ha lei.
Jessica
Io non sono cattiva: è che mi disegnano così.
Dolores (Joanna Cassidy) e Jessica & Eddie Valiant (Bob Hoskins): Ti diverti con le figurine, Eddie?
Dolores (Joanna Cassidy) e Eddie Valiant (Bob Hoskins):
Dì un po' Eddie, hai un coniglio in tasca o sei contento di vedermi?
......che è la citazione di una famosa frase della strepitosa "mangiatrice di uomini" Mae West: Hai una pistola in tasca o sei semplicemente contento di vedermi?
MusicheColumbo • 29/06/11 10:49 Pulizia ai piani - 1097 interventi
La celebre "Why Don't You Do Right?" è cantata dall'attrice Amy Irving:
Direttamente dall'archivio privato di Buiomega71, il flanetto di Tv Sorrisi e Canzoni della Prima Visione Tv ("Cinema insieme", giovedì 14 novembre 1991) di Chi ha incastrato Roger Rabbit:
Al pubblico italiano normalmente sfugge il significato della canzone "Why Don't You Do It Right? Like some others men do...", che nella versione del film racconta del disappunto di una donna (facilmente identificabile con Jessica che canta) per i comportamenti del marito, che non si comporta "bene" nei suoi confronti e che sembra aver perso quella solidità finanziaria che egli aveva in precedenza. L'intero testa fa apparire Jessica una persona avida e disponibile a frequentare appunto "altri uomini" i quali, per disponibilità economica o per maggiore generosità, potrebbero "comportarsi bene" - e contribuisce a costruire l'immagine di femme fatale che vediamo nella prima metà del film. Scritta nel 1936, divenne presto un pezzo frequente nel repertorio dei locali statunitensi