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Commenti L'IMPRESSIONE DI MMJImpressione Davinotti

Comincia come un buon gioco di rimpalli tra Gassmann e Papaleo per poi lentamente sfilacciarsi nel rapporto insolito tra il primo e la dolce ragazza di Montevideo. Lo scenario scelto è infatti quello della capitale uruguagia, dove la nave merci sulla quale lavora come cuoco Ruggero (Gassmann) porta a destinazione il cantante spiantato Gegè Cristofori (Papaleo), che lì dovrebbe esibirsi in un concerto a trent'anni dalla sua ultima presenza in loco. Purtroppo per lui un'affezione alle corde vocali dell'ultimo momento (forse causata da un brutto scherzo di Ruggero) gli rende impossibile cantare, gettandolo nello sconforto. Ruggero, che fin lì aveva dimostrato per lui solo ricambiata malsopportazione,...Leggi tutto capisce il dramma e decide di aiutarlo: si fingerà Gegè esibendosi al suo posto. O almeno questa è l'idea. Nel frattempo la ragazza mandata dall'organizzazione del concerto (Cipriota), che tratta ovviamente Ruggero come fosse Gegè, capisce di provare per lui profondo affetto. Forse qualcosa di più, ma dietro si nasconde un colpo di scena sul quale si baserà poi l'intera seconda parte del film. Il Papaleo regista, che sembra stia lentamente esaurendo il credito guadagnato con la sua celebrata opera prima, sceglie la via della commedia malinconica cucendo sul bravo Gassmann un personaggio piuttosto insolito: non il guascone cui ci ha spesso abituati ma un uomo sensibile e persino fragile, indeciso, dall'animo poetico, del tutto in contrasto con la ruvida volgarità del più prosaico Gegè. Papaleo ricorre a qualche fugace intermezzo musicale, caratteristico del suo cinema, per spezzare e regalare leggerezza (sulla nave si è formata una sorta di band, che avrà modo di esibirsi anche successivamente), rinuncia alle grossolane escursioni nel trivio che ne hanno segnato sovente i suoi trascorsi d'attore e prosegue una via personale fatta di attenzione alle location (Montevideo è ripresa con un certo gusto), di sentimenti delicati, di piccoli sotterfugi. Ancora una volta la prima parte è quella più vivace e interessante, mentre la seconda si aggancia alla sorpresa in essere per scivolare in una convenzionalità meno stimolante, che punta al radioso sorriso e alla genuina naturalezza di Luz Cipriota senza più trovare lo spirito e il sommesso umorismo che fin lì avevano retto il film. L'inserimento di Massimiliano Gallo come comandante della nave con velleità di cantante (e una paradossale paura dell'acqua con cui convivere) conferma l'eccentricità del progetto, tuttavia penalizzato da uno script debole che non riesce mai a trovare le battute giuste per affondare il colpo come dovrebbe e potrebbe. Forse se si fossero mantenuti il cameratismo e la base truffaldina del primo tempo i risultati sarebbero stati superiori, anche perché un Papaleo più roco che Rocco aveva le carte in regola per divertire non poco.

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TITOLO INSERITO IL GIORNO 21/02/16 DAL BENEMERITO MARKUS POI DAVINOTTATO IL GIORNO 20/06/16
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Markus 21/02/16 17:31 - 3706 commenti

I gusti di Markus

Alla terza regia Papaleo riconferma la sua indubbia capacità di esser divertente e triste insieme, ma stavolta prevale la malinconia. La storia del cantante fallito Gegè viene narrata attraverso il solito meccanismo del viaggio che, al culmine, ci porterà in una Montevideo squallidamente rappresentata. Pochi gli spunti comici - anche da parte di Gassman, in genere avvezzo alla satira - per poter parlare di pellicola frizzante e un po' troppo banali gli spunti di riflessione per una pellicola non tanto velatamente pretenziosa.

Galbo 14/06/16 05:51 - 12465 commenti

I gusti di Galbo

Il filo conduttore dei film da regista di Rocco Papaleo è costituito da personaggi che sono dei simpatici cialtroni, accattivanti ma nello stesso tempo innocui e inconsistenti. Il pregio principale di questo film è l'ambientazione, con "non luoghi" significativi (la nave, l'hotel decadente, Montevideo) che si riflettono sulla personalità dei protagonisti. Attori bravi (Gassman in particolare) e buona colonna sonora. La storia però non è particolarmente interessante e la sceneggiatura mostra più di una debolezza.

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