Julian, dopo un anno di lotta contro il cancro, ha deciso di sospendere le cure. L'amico Tomas, da tempo trasferitosi in Canada, lo raggiunge a Madrid per passare 4 giorni insieme... Film che affronta in maniera diretta il tema dell'accettazione della morte, forse l'ultimo vero tabù ancora rimasto nella società occidentale, mescolandolo a quello dell'amicizia virile. Straordinariamente intenso Darin ma anche Camara ben interpreta il ruolo non facile di spettatore, talvolta imbarazzato, dei preparativi dell'altro prima della fine, soprattutto nel trovare una nuova casa per il cane Truman.
MEMORABILE: Il saluto finale a tre, con la presenza muta di Truman: impossibile non provare compassione e commozione
La particolarità del lavoro di Cesc Gay sta tutta nel coraggio del personaggio di Julian: una scelta difficile raccontata con naturalezza, umanità, ma soprattutto una leggerezza straordinaria. Il dialogo tra i due amici di lungo corso sfiora diversi temi legati alla prematura scomparsa e si mescola con la voce di altri personaggi ma lo fa da un punto di vista differente: sofferenza e malattia restano sottese, riportate alla luce da qualche sporadico colpo di tosse e l'espediente contribuisce a creare una serie di situazioni potenzialmente surreali ma descritte con estremo garbo. Non proprio brillante ma un buon lavoro.
Storia intimista ben realizzata e ben interpretata dal duo Darín e Cámara. Il tema è molto drammatico, a rischio lacrime, ma il tono della narrazione viene abilmente mantenuto su un piano di confronto umano stimolante e brillante, senza pietismi e con una rappresentazione dei sentimenti autentica e coinvolgente. La morte incombe, ma si riesce comunque a celebrare la vita grazie alla forza e al valore dell'amicizia.
Il fine vita è un argomento scottante per un film e si sprecano le pellicole grondanti retorica. Il film di Cesc Gay sfugge alla "trappola" e diventa la cronaca sincera di un commiato doloroso e inevitabile. Merito di una sceneggiatura misurata che punta alla sostanza dei rapporti tra i personaggi, che si sviluppano nella ricerca dell'affidatario di un amico a quattro zampe che rappresenta un ottimo espediente narrativo. Straordinari i due protagonisti. Struggente.
Eccellente dosaggio di ironia, delicatezza e sottile disperazione, questo piccolo gioiellino spagnolo racconta con garbo e classe una bella storia di amicizia, lealtà e dignità. Ottimamente scritto, il soggetto può avvalersi anche dell'interpretazione di due interpreti perfettamente calati nelle parti. Senza indugiare in facili pietismi, il film ci racconta un lungo addio, di quelli che riescono a farci rimanere qualcosa dentro.
Due grandi amici si ritrovano dopo un lungo periodo a causa dell'incurabile malattia di uno dei due. Una narrazione lucida e appassionata sulla preparazione alla morte che vede come spettatore un cane molosso a cui trovare una nuova famiglia. Monumentali i due interpreti principali ma anche i personaggi di contorno appaiono appropriati. Struggente il finale.
Queste storie sono (anche) una questione di facce. Con queste facce, Darin e Camara, una storia ad alto rischio di melensaggine o di ricerca del pietismo a tutti i costi diventa credibile, umana, coinvolgente. Infine, commovente. Due amici che si ritrovano per "organizzare" gli ultimi mesi di vita di uno di loro, un attore teatrale che, intuiamo, ha vissuto intensamente ed egoisticamente. L'altro, un mite ingegnere che, intuiamo, dei due era il buon gregario. Bella storia di amicizia, ben sceneggiata e interpretata. Piccola gemma.
Film che affronta due tematiche importanti come la morte e l'amicizia senza mai scadere nella retorica o nel sentimentalismo. Un'unica pecca da segnalare: manca forse il guizzo che faccia diventare la pellicola indimenticabile. Molto belle le musiche di accompagnamento, bravi gli attori, ben realizzato il finale. Senza dubbio un buon film che merita di esser visto.
L'ingegnosità della sceneggiatura sta nell'abolizione del pietismo gratuito e nella capacità di ironizzare su un aspetto su cui invero poco si riflette: non tutte le persone in fin di vita impiegano il poco tempo che resta loro a compiangersi (proprio come accade al protagonista di questo film). Il "vero uomo" cui allude il bellissimo titolo, tuttavia, non è però solamente Julian (in grado di mantiene un'ammirevole lucidità di pensiero), bensì anche il fedele amico Tomas, il quale nell'infondere coraggio mostra in viso un sincero dispiacere. Ottima la coppia Darin/Càmara; da vedere.
Film un po' sopravvalutato ma tutto sommato dal forte impatto emotivo. Darin è l'asso nella manica, attore straordinario, come il vino più invecchia più migliora, soprattutto dal lato espressivo. Camara impalpabile, giunge dai lontani ghiacci soprattutto per fare da bancomat all'amico che tutto pare fuorché moribondo e a un certo punto rimedia anche una imprevista notte di fuoco, pur tenendo famiglia: furbacchione. Truman, simpaticissmo perché va sempre dove lo portano senza mai proferire un lamento, senza considerare nessuno, alla fine è quello che ci guadagna di più.
MEMORABILE: Il becchino ipermoderno a Darin "per chi sarebbe il servizio funebre?". Risposta: "per me".
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DiscussioneDaniela • 2/04/16 12:10 Gran Burattinaio - 5929 interventi
Ragazzi, questo merita una segnalazione.
Il regista è lo stesso di Una pistola en cada mano, deliziosa commedia ad episodi intrecciati in cui comparivano sia Darin che Camara (loro i due episodi migliori), ma il tono non è grottesco e sorridente, anche se non mancano momenti umoristici (la preoccupazione per la reazione psicologica del cane alla scomparsa del padrone, la proposta dei vari tipi di urna cineraria).
Darin si conferma un attore straordinario - ma non ne avevo alcun dubbio, non sbaglia un colpo. Mi ha invece positivamente colpito Camara in un ruolo non facile, solo apparentemente di spalla.
L'ho apprezzato più qui che in La vita è facile ad occhi chiusi, visto pochi giorni fa, che pure gli ha fruttato tanti premi e riconoscimenti.
CuriositàDaniela • 12/07/16 09:34 Gran Burattinaio - 5929 interventi
Truman è stato il film più premiato in occasione dei premio Goya 2016:
Miglior film
Miglior regista a Cesc Gay
Miglior attore protagonista a Ricardo Darín
Miglior attore non protagonista a Javier Cámara
Migliore sceneggiatura originale a Tomás Aragay
Il titolo italiano è: Truman - Un vero amico è per sempre
Daniela ebbe a dire: Dal 28 febbraio al cinema il remake dal titolo Domani è un altro giorno, regia di Simone Spada, protagonisti Valerio Mastandrea e Marco Giallini.