Volti del cinema italiano nel cast VOLTI ITALIANI NEL CAST Volti del cinema italiano nel cast

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Commenti L'IMPRESSIONE DI MMJImpressione Davinotti

Remake pedissequio dell'originale ispano-argentino, si limita a un cambio di location (Roma sostituisce Madrid, la città dove abita il figlio passa da Amsterdam a Barcellona, il Canada invece resta il Canada) e a scegliere una diversa razza per l'affezionato cane di uno dei due protagonisti (e che nell'prototipo si era pure guadagnato il titolo). Il resto è una rivisitazione totale localizzata in una Roma in cui Giallini (il malato) e Mastandrea (l'amico in visita) recitano nel ruolo di amici; essendolo pure nella...Leggi tutto vita reale la cosa acquisisce una spontaneità premiante che rende assai credibile la situazione, già comunque appannaggio di due ottimi interpreti in ruoli a loro calzanti: Giallini è espansivo, vitale nonostante la “condanna”, Mastandrea costantemente immalinconito e mogio, quasi sempre imbarazzato per le risposte non sempre consone date dall'amico ai diversi interlocutori. Ed è da queste che scatta il meccanismo "comico", di norma: deciso a non curare la metastasi in corso, Giuliano, attore teatrale ancora di gran nome e di cui quasi tutti conoscono le gravi condizioni di salute, libera molte delle sue inibizioni, trovandosi invece poco a suo agio con chi davvero ama, ovvero suo figlio Leo (Arcangeli). Raggiunto in giornata a Barcellona dove studia, il giovane si stupisce nel trovarsi di fronte suo padre, gli fa conoscere la fidanzata (Cressy) e trascorre qualche ora con lui e Tommaso (Mastandrea). Lo schema è comunque un po' lo stesso per l'intero film, senza variazioni di rilievo che mutino nella sostanza il rapporto tra i due amici. Conviene quindi gustarsi i loro botta e risposta, con Tommaso che abbozza spesso senza sapere bene come rispondere e non condivide l'atteggiamento saccente e "superiore" che Giuliano pretende di sfoggiare in ogni occasione. Indubbio che l'idea su cui si basa il film (e che all'originale ha fruttato numerosi premi) sia interessante e in grado di infilare, tra le pieghe di un'ovvia tristezza, una vitalità che spiazza indirizzando qua e là il film (pur se molto di rado) verso la commedia. Figure femminili in secondo piano ma di una certa rilevanza nel caso di Paola (Ferzetti), la sorella di Giuliano, unica a stargli vicino pur se irritata da certe idee “insane” che nascono in testa al fratello. Una Roma particolarmente solare (così come lo è Barcellona) ospita il vagabondare dei due amici che si avvicinano e si ritrovano, lontani per carattere ma uniti. La strafottenza di Giuliano cozza contro il realismo e la bonaria saggezza di Tommaso animando buoni momenti, con il cane Pato (il nome gli deriva dal celebre “fratello di latte” di Falcao ai tempi della Roma campione) ripreso in tutta la sua dolcezza, unica vera preoccupazione di Giuliano (non sa dove finirà al momento della sua morte). Renato Scarpa fa un cameo come impresario dello spettacolo teatrale di Giuliano in una buffa scena in camerino. Regia un po' compassata che indulge più volte nella facile commozione, lacrime (quasi) assicurate.

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TITOLO INSERITO IL GIORNO 28/02/19 DAL BENEMERITO RAMBO90 POI DAVINOTTATO IL GIORNO 25/03/22
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Galbo 10/03/19 06:52 - 12372 commenti

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Autore di Hotel Gagarin, Simone Spada realizza un remake di un bel film argentino, lasciandone immutata la struttura e combinando solo le ambientazioni. Impossibile evitare la commozione, ma il regista riesce ad evitare le trappole dei toni compassionevoli con un tono malinconico e grazie sopratutto alla bravura dei due interpreti, Giallini e Matandrea che portano sullo schermo la loro reale amicizia e mostrano un ottimo feeling reciproco e con i loro personaggi. La loro buona prova e l’elemento principale della riuscita del film.

Rambo90 28/02/19 22:32 - 7661 commenti

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Straordinario duetto d'attori, assecondati da una sceneggiatura ben calibrata tra dramma e commedia, che riesce a evitare i facili patetismi insiti nell'argomento. Il rapporto tra i due sembra autentico, l'ombra della morte ben presente senza calcare troppo la mano e le varie battute a stemperare sono offerte con una naturalezza che strappa puntualmente il sorriso. Interessante anche la figura della Ferzetti, regia che segue i due mattatori con eleganza riuscendo a dare il giusto ritmo ai quattro giorni dell'arco narrativo. Ottimo.

Bubobubo 20/05/19 23:06 - 1847 commenti

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Davvero un peccato che questo sia "solo" un remake di un recente film argentino (peraltro da noi distribuito regolarmente) e che il giudizio vada ricalibrato di conseguenza: la storia, semplice e toccante (sebbene lontana dal dramma di un, diciamo, Euforia), gira attorno a una coppia di protagonisti - l'istrionico Giallini, il remissivo Mastandrea - la cui evidente alchimia fa da sola più di metà del soggetto. Buona anche la scrittura dei personaggi secondari, mentre la regia di Simone Spada è anonima e scolastica.

Capannelle 14/06/19 23:13 - 4394 commenti

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Tema delicato (ma sempre nella commedia rimaniamo) stemperato dalla verve dissacrante di Giallini in un film che Spada confeziona con cura tecnica e riservando volutamente la scena ai due protagonisti, ben affiatati anche se il carattere di Mastandrea risulta un po' fagocitato dall'altro. Si segue bene anche se non riserva colpi di scena o sequenze memorabili.

Paulaster 26/06/19 10:05 - 4375 commenti

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Coppia di vecchi amici passerà insieme dei giorni che potrebbero essere gli ultimi. Un tema crudele come il cancro, che porta via gli affetti e chi sta vicino non trova le parole. Sceneggiatura che non la mette sul pietoso e spazia dall’humor nero al cinismo, dalla lotta all’ipocrisia al realismo (il licenziamento). Ci sono dei buoni momenti ma mancano i picchi sia di pathos che di tragico umorismo. Giallini è meglio quando fa il serio (pur non riuscendo a emozionare); Mastandrea fa la spalla devota.
MEMORABILE: Il punto di vista del cane; “È la prima volta”, alle onoranze funebri; La sorella che se ne va dalla cena.

Gabrius79 14/10/19 00:22 - 1420 commenti

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Remake di un film argentino, ha risultati più che discreti dovuti per lo più alla bravura di Giallini e Mastandrea, che si compensano e amalgamano dando spessore ai rispettivi personaggi. Nella pellicola si evita di cadere nel facile patetismo essendoci lo spettro della morte come filo narrativo e a volte si cerca di compensare con qualche sorriso talvolta un po' cinico. Buona prova per la Ferzetti che fa da spalla ai protagonisti. Bene la regia di Spada. Forse si sarebbe potuto dare qualcosa di più, per rendere il film memorabile.

Piero68 7/01/20 10:00 - 2955 commenti

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Film con un interessantissimo tema di fondo che però, a causa di una sceneggiatura banalotta e che non sa osare, si perde presto tra qualche gag comica riuscita e qualche lacrima fin troppo facile. Non fosse per la bravura dei due interpreti e dell'alchimia che riescono a creare, sarebbe davvero un prodotto scarso e pretenzioso. E invece Giallini/Mastandrea (tra l'altro al loro ennesimo incontro artistico) riescono addirittura a stupire per le loro performance: impeccabili e con la giusta dose di cinismo che la situazione impone. Da non perdere.
MEMORABILE: Alle onoranze funebri: "Ma non trattate l'usato?".

Nando 8/01/20 00:56 - 3806 commenti

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Due grandi amici, uno vive in Canada, l'altro a Roma ma è un malato terminale, un confronto toccante in cui tra dialoghi e situazioni si giunge al giusto finale. Per chi conosce l'originale argentino il finale non è uno sorpresa, ma bisogna riconoscere l'affiatamento dei due interpreti: Giallini e Mastandrea recitano in simbiosi egregiamente. Menzione per la Ferzetti.

Camibella 31/08/20 13:58 - 277 commenti

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Tommaso vive da tempo in Canada. Quando scopre che il suo migliore amico ha una malattia terminale torna a Roma per vivere quattro giorni con lui e dirgli addio. Difficile non rimanere impressionati dalla bravura del regista Simone Spada non tanto nello sceneggiare, essendo il film il remake dell'argentino Truman, quanto nel dare ai due protagonisti un registro recitativo non pietoso e quindi credibile. L'amicizia quindi come rapporto indissolubile che va oltre a tutto, anche alle situazioni più tragiche e definitive. Eccezionali sia Giallini che Mastandrea, disincantati e profondi.
MEMORABILE: La breve vacanza a Barcellona per visitare il figlio di Giuliano; Giuliano svergogna al ristorante due colleghi che fanno finta di non vederlo.

Reeves 17/01/21 18:24 - 2152 commenti

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Uno dei migliori film italiani degli ultimi anni, anche se è un remake di un film argentino. Ma Giallini e Mastandrea riescono davvero a trasferire in immagini tutta l'angoscia e l'umanità della situazione, e anche Anna Ferzetti sa bene come prendere la misura della loro naturale esuberanza. Simone Spada si dimostra un nome interessante da seguire e la commozione è sempre intensa ma anche giustamente misurata.

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Il ferrini 30/01/21 19:54 - 2337 commenti

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Film divertente, e visto il tema che affronta non era affatto scontato. La sceneggiatura è semplice, lineare (evita i soliti flashback o la voce fuori campo) e si affida soprattutto alla chimica perfetta della coppia Mastandrea/Giallini per raccontare una grande amicizia. Era oltremodo facile cadere nel lacrimevole, ma anche nei cliché della "romanità" invece Vendruscolo (Boris) adatta con grande efficacia il testo originale spagnolo ottenendo dialoghi brillanti e mai banali. Davvero un ottimo film, che non cerca a tutti i costi di emozionare e proprio per questo ci riesce.

Victorvega 11/02/21 21:38 - 501 commenti

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Si potrebbe obiettare che un film remake di un altro, per di più recente e non sconosciuto, non meriti un voto così alto. Eppure, tolto ogni possibile tributo a un'originalità mancante, occorre evidenziare quanto il resto funzioni in maniera, se non perfetta, certamente notevole. È un bel film, reso al meglio, e la ragione di ciò è dovuta alla straordinaria forma del duo protagonista. Si dice che il tutto è maggiore della somma delle parti e, in effetti, la coppia si completa e moltiplica le rispettive bravure. Il resto è tutto al loro servizio. Pure il cane, con loro, è bravissimo.

Muttl19741 11/04/21 12:01 - 162 commenti

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Buon film recitato bene dai protagonisti. Il contrasto tra i due amici funziona abbastanza e ci accompagna per tutta la storia, che risulta ben scritta e girata. La vitalità, gli eccessi, l'esuberanza del personaggio malato terminale, interpretato da Giallini, impegnato in una sfidante prova d'attore, trascinano l'altro (un misuratissimo Mastandrea, quasi muto) nel viaggio più importante della sua vita. Diversi personaggi di contorno ispirano i vari quadri della storia con un coinvolgimento non sempre efficace dello spettatore.

Xamini 6/02/23 23:13 - 1244 commenti

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Anzitutto Giannini e Mastandrea, amici anche nella vita, dunque affiatati, oltre che, del tutto ovviamente, di mestiere. Ne scaturisce un bel dramma in cui la coppia si muove in mezzo a numerosi comprimari mantenendo ben saldo l'equilibrio tra tema greve di fondo e spunti anche leggeri. I duetti funzionano, i sottintesi ancora meglio, sorretti dagli sguardi dei nostri, sempre tarati sulla giusta misura. Lo script, poi, bada a non esagerare, provando a evitare la via del facile sentimentalismo. La qual cosa porta però a evitare un acme emozionale, di cui si sente forse la mancanza.
MEMORABILE: Il chiarimento a monosillabi nella hall dell'albergo, la mattina della partenza.
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  • Discussione Didda23 • 1/03/19 12:31
    Contatti col mondo - 5798 interventi
    Il cinema italiano sta davvero raschiando il fondo. Che senso ha fare un remake di un film che per giunta è giunto da noi pure doppiato?
    Ormai i remake stanno superando di gran lunga film a soggetto originale.
    Che infinita tristezza.
  • Discussione Zender • 1/03/19 18:36
    Capo scrivano - 47698 interventi
    Effettivamente stiamo un po' esagerando con questi remake argentini :)