Il buio nell'anima - Film (2007)

Il buio nell'anima
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MMJ Davinotti jr
Titolo originale: The brave one
Anno: 2007
Genere: drammatico (colore)
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L'IMPRESSIONE DI MMJImpressione Davinotti

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TITOLO INSERITO IL GIORNO 11/10/07 DAL BENEMERITO STUBBY POI DAVINOTTATO IL GIORNO 21/05/08
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Stubby 11/10/07 08:49 - 1147 commenti

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Jodie Foster è come il vino buono: più invecchia e più migliora. Comunque il peso del film è tutto sulle sue spalle: l'inizio è promettente, intriga abbastanza, poi fino alla fine del primo tempo si attesta su livelli appena discreti e non di più. Il secondo tempo invece risulta essere abbastanza noiosetto e il tutto sa di già visto. Il film non è fatto male, il finale riserva anche una piccola sorpresa che magari non ti aspetti, ma non basta. A parer mio si può anche evitare di vedere.

Mfisk 17/10/07 22:45 - 127 commenti

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La sceneggiatura più rappattumata dell'anno al servizio di un regista che supplisce alla propria povertà di stile con la conclamata labirintite dell'operatore. Vediamo ora la trama. Zero al detective: neppure a Colombo hanno mai preteso di far riconoscere il colpevole in una folla con la sola potenza dello sguardo. Più credibile la Foster, che dopo 40 e più sereni anni di NYC, da un giorno all'altro quando esce di casa non incontra che stupratori e assassini. Un plauso al cane, l'unico che riesce a entrare appieno nella sua pur breve particina.

Capannelle 6/02/08 12:11 - 4394 commenti

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Dramma psicologico che si intreccia con il desiderio di vendetta di un "giustiziere al femminile". Volutamente più riflessivo rispetto ad altri film sul tema, rimane però incompiuto e dopo il tormento iniziale vissuto dalla vittima, il suo progressivo isolamento, la vicenda non riesce più ad appassionare. La stessa prestazione dei due attori principali (la Forest e Terrence Howard) non è che buchi il video.

Galbo 17/02/08 08:36 - 12372 commenti

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Con questo film Neil Jordan realizza una sorta di Giustiziere della notte d'autore ma evidentemente questo genere di film non è nelle sue corde.Riuscito nel delineare la progressiva trasformazione del personaggio principale in una donna rancorosa in cerca di vendetta, il film presenza alcune incongruenze di troppo nella sceneggiatura e poca cura nella descrizione dei personaggi collaterali. Bravissima la Foster.

Marco79 21/04/08 12:19 - 12 commenti

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Neil Jordan firma la regia di questo dramma un po' scontato con la solita maestria. I dialoghi sono belli, i colori come sempre scelti a dovere e Jodie Foster è brava più che mai. Ma c'è qualcosa che non torna. Il film va a scatti. Belle scene alternate a momenti banali, quasi superficiali. Cosa vuole dirci poi? A mio avviso da vedere ma non due volte.

Manulele81 4/07/08 15:22 - 83 commenti

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Film di vendetta e giustizia privata che, nonostante l'impegno di Jordan, non emerge dal mucchio. Le atmosfere, le pieghe, i risvolti, l'eleganza della messinscena reggono fino a un certo punto, ma di fronte a una sceneggiatura raffazzonata e immancabimente reazionaria, fino al'improponibile finale, c'è poco da fare. Brava Foster, ma sembra un po' imbarazzata.

G.Godardi 27/07/08 18:07 - 950 commenti

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Tentativo di nobilitazione di un genere ontologicamente di serie z, ovvero il rape and revenge. Il modello è dichiaratamente quello di Death wish, ma qui si tenta anche qualcosa di più. Infatti, oltre ad esserci un cosiddetto regista di qualità, si ribalta anche la situazione topica, facendo della figura femminile l'asse portante della narrazione. La confezione è buona, la Foster se la cava, ma tutto è troppo pulito per dare credibilità a un sottogenere di per sè sporco e poco incline all'estetica. Violenza ovviamente contenuta.

Stefania 26/05/10 03:52 - 1599 commenti

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Più introspettivo che attivo, punta sull'esplorazione psicologica più che sulle scene d'azione, ma non convince quando tenta di razionalizzare sentimenti viscerali quali la paura, la rabbia, la vendetta. E la metamorfosi - anche esteriore - della Foster, contagiata dalla violenza subita, non appassiona, il crescendo è meccanico e il finale, anche nel suo pessimismo, ha qualcosa di sgradevolmente "accomodante". Dimenticabile.

Pigro 23/10/11 16:44 - 9624 commenti

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Giornalista di giorno, giustiziera di notte: personaggio complesso (ben affrontato da Foster) per una storia che entra in un ampio filone cinematografico, cercando di inserire la dialettica giusto/ingiusto direttamente (e drammaticamente) nella psicologia di una persona normale, all'interno di una sorta di "sinfonia della città". Buona idea, dunque, e anche con belle sequenze (suggestiva la visione labirintica della strade dall’alto nel finale) e intensi dialoghi. Qua e là una sensazione di irrisolto tra azione e psicologia, con un filo di retorica, soprattutto nell'insoddisfacente finale.

Luchi78 15/06/11 16:10 - 1521 commenti

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L'impressione durante tutto il film è quella di guardare una storia davvero banale: una serie di fortuite coincidenze permettono di compiere la vendetta perfetta alla sopravvissuta di turno. Dopo il finale, che conferma le impressioni iniziali, rimane la bella interpretazione della Foster che riesce quasi a far "approvare" il suo personaggio e una fotografia piuttosto ricercata volta a mostrare una New York dark e pericolosa. Si dimentica in fretta.

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Daniela 7/11/11 07:45 - 12606 commenti

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Una giornalista ed il suo fidanzato subiscono una brutale aggressione da parte di tre teppisti. Lui muore, lei subisce gravi traumi fisici e morali. Dai primi si riprende, per i secondi la "terapia" sarà comprare una pistola e diventare una "giustiziera della notte". Il bravo Jordan firma una delle sue opere meno felici, di buona confezione ma forcaiola forse contro le intenzioni, forzata in vari passaggi (es: la coincidenza nella sparatoria nel negozio), banale negli sviluppi, con un finale inaccettabile. Da salvare la prova di Foster.

Giùan 14/11/11 16:11 - 4528 commenti

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Opera che lascia perplessi da qualsiasi punto di vista (cinematografico o etico) la si visioni. Jordan non è regista a cui piacciano gli argomenti ovvii e le soluzioni facili, giocoforza che talvolta la ciambella non gli riesca col buco (per credere si vedan High spirits e Triplo gioco). Questa variante "giustiziera" tra Death wish e Taxi driver molto punta sulla vibrante fragilità di Jodie Foster, che tuttavia, pur restituendoci "in corpore viri" la complessità del suo personaggio, non può bastare a giustificare il film e il suo (ri)assunto ideologico.

Gestarsh99 13/07/12 12:05 - 1395 commenti

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Fa meraviglia che un ottimo autore di tutt'altri trascorsi come Neil Jordan abbia voluto provocatoriamente affacciarsi su un filone settantiano così truce e controverso: quello della giustizia privata. Più che a Il giustiziere della notte il film si accosta con lentezza intimistica al quarto capitolo callaghaniano, riproponendo il poliziotto e la giustiziera uniti da un vincolo assai profondo. Non si tratta del consueto timballo edificante che condanna il vigilantismo ed equipara aguzzino primario e vittima vindice ma di un bel sasso in bocca al nostro caro Sistema "evoluto": l'amore, l'istinto e il sentimento sono per natura al di sopra della legge.
MEMORABILE: "Assicurati che sia registrata, una pistola, prima di usarla".

Ducaspezzi 1/12/12 01:58 - 222 commenti

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Il buio che si va dilatando fin nei recessi dello spirito di una donna che, brutalmente deprivata negli affetti e straziata dal dolore dell'offesa fisica, morale ed esistenziale, trova nell'illegittimo possesso (e uso) di un' arma lo spiraglio glaciale per far fuoriuscire da sé quel magma di angoscia mortale che la sta risucchiando da dentro. C'è altro di ben più atroce che la mera vendetta: la reiterazione meccanica della tragedia, rivivendola dall' altro lato, per (illudersi di) cancellarla. Più cura della paura che "revenge": fuori genere.
MEMORABILE: I dialoghi col poliziotto.

Il Dandi 20/09/17 23:54 - 1917 commenti

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Jodie Foster versione Gianna Nannini nel remake femminile del Giustiziere della notte. La trama quindi si appesantisce della contraddizione tra rancore accumulato e terrore mai guarito. Ovviamente con risultati noiosetti, soprattutto nelle ammorbanti voci-off (lei è una conduttrice radiofonica che confessa i suoi drammi psicologici in diretta). E poi, in fondo, tante chiacchiere solo per giustificare la più gratuita vendetta: i vecchi rape & revenge erano più onesti nel non farsi attendere tanto concentrando tutta la violenza nel finale.
MEMORABILE: "Ridammi il mio cane".

Saintgifts 21/09/17 12:04 - 4098 commenti

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Argomento che non offre niente di nuovo fatto salvo il rapporto di amicizia e sottintesi, ma che non sfocia nel solito buttarsi dentro il letto tra la protagonista e il detective (guarda caso divorziato). La Foster ce la mette tutta, credo, nel difficile passaggio da donna equilibrata e inserita in tutti i campi a "vigilante" che non ci pensa su due volte a premere il grilletto; ma tutto è così poco reale e solo molto filmico per sollecitare, se non altro, il tasto nascosto della vendetta privata nello spettatore. Finale che ci si aspetta?
MEMORABILE: Il delinquente che ha tenuto il cane: c'è di che pensare.

Lou 21/09/17 16:46 - 1119 commenti

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Jodie Foster regge sulle sue spalle le sorti del film con l'intensa interpretazione di una "giustiziera della notte" che, dopo aver subito un agguato da parte di una gang che le uccide il fidanzato, decide di farsi giustizia da sé. La sua performance resta impressa, così come il particolare rapporto che si crea con il detective (Howard), con dialoghi allusivi basati più sull'intuito che sulle parole. Per il resto la sceneggiatura risulta molto elementare e il finale poco convincente.

Katullo 5/02/23 09:25 - 325 commenti

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Un bel titolo e un'ottima interprete non bastano a recuperare una storia di vendetta basata su una perdita "sentimentale" che, senza nulla togliere, appare eccessivamente gestita. Sul filo dell'etica, la tutela della legge affidata a un Howard "provvidenziale" allenta le redini della legalità; pura fortuna vuole che lui e la Foster si incrocino in un'indagine fasulla condotta al bacio (fittizio) del giustizialismo. Niente di straordinario dunque, se si esclude il compenso dell'attrice, per l'occasione mutata in una Clarice abbrutita dall'odio e standardizzata dal ruolo.

Magerehein 1/06/23 11:23 - 978 commenti

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Il modello è Il giustiziere della notte, ma questo film, seppur curato, risulta deludente sotto diversi aspetti; la vicenda ha un andazzo scontato e discretamente dilatato, i personaggi di contorno sono ombre di passaggio (col risultato che, protagonista esclusa, viene difficile empatizzare con qualcuno) e l'epilogo è francamente assurdo. La Foster sa comunque trasporre bene i tormenti di una persona mentalmente provata e lo stupore verso il proprio mutamento interiore, ma sommandola al resto rimane l'impressione di un'opera non troppo interessante e piuttosto fine a sé stessa.
MEMORABILE: Il taglio di capelli stile Gianna Nannini della Foster.
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  • Homevideo Gestarsh99 • 7/08/11 01:31
    Vice capo scrivano - 21546 interventi
    Disponibile in edizione Blu-Ray Disc per Warner Home Video:



    DATI TECNICI

    * Formato video 2,40:1 Anamorfico 1080p
    * Formato audio 5.1 Dolby Digital: Italiano Tedesco Spagnolo Francese
    Dolby TrueHD 5.1: Inglese
    * Sottotitoli Italiano Inglese Tedesco Spagnolo Francese Portoghese Olandese Finalndese Danese Norvegese Svedese Cinese Coreano
    * Extra Special
    Scene inedite
  • Curiosità Raremirko • 30/10/13 22:58
    Call center Davinotti - 3862 interventi
    Per le interpretazioni di alcuni attori si è ritenuto utile affidarsi alla consulenza di veri poliziotti

    Fonte: extra del dvd
  • Homevideo Raremirko • 30/10/13 22:58
    Call center Davinotti - 3862 interventi
    Circa 6 i minuti di scene tagliate

    Fonte: extra del dvd