Stavolta ad apprezzare questo "D'Angelo movie" saranno solo i suoi fan più estremisti. Scandariato non riesce a trattare D'Angelo con lo stile di Laurenti e si impegna a farlo apparire il più possibile come un bravo ragazzo dai sani principi, inserendo i suoi pezzi qua e là in una banale storia dagli inutili ed esagerati toni drammatici. Il divertimento è lasciato nelle mani di due ignoti caratteristi che divertirebbero solo i bambini e a far storcere qualche sorriso è il personaggio più inutile: uno pseudo sosia di Celentano. Trashissimo.
Scandariato mischia sapientemente (oddio...) melodramma, musicarello e lacrima. Film che non mi ha convinto troppo, manca quel tocco di Napoli che contraddistingue le interpretazioni del cantante-attore. Davvero idiota l'idea di inserire un sosia (che non gli somiglia neppure!) di Celentano!
Con questa pellicola di Scandariato comincia il lento e graduale distacco di Nino D'Angelo dalla sceneggiata meroliana. Il biondo napoletano è ancora protagonista con le sue canzoni ma le situazioni - pur drammatiche e vicine al lacrima-movie - sono quasi più da musicarello. C'è anche una trasferta veneziana.
Sceneggiata napoletana (lui, lei e l'infame) e lacrima-movie: due film in uno, saldati insieme dalle canzoni di Nino d'Angelo. Sentimenti forti e genuini, l'innocenza di un bambino (il piccolo Carmine Iorio), goffi interludi comici della coppia Pignataro-De Fano e di un sosia di Celentano per una pellicola semplice e scorrevole, con la splendida Annie Belle ormai convertitasi da principessina del soft a fidanzata modello.
Film che ricalca a grandi linee i precedenti lavori del cantante napoletano. Stavolta il buon Nino è alle prese con una giornalista che per far carriera si adopera in tutte le maniere per intervistarlo; inutile aggiungere che alla fine rimarrà stregata dal suo fascino. Anche qui troppo buonismo e parecchia retorica infarciscono un film che parte discretamente ma col tempo cala di interesse. Spaventosa (in negativo) la presenza di Nick Parisi.
Nino D'Angelo, idolo delle teenager, è diventato così importante che una giornalista lo inganna pur di avvicinarlo: realtà e fantasia si mescolano in un filmetto dalla trama piuttosto banale che si fa avvincente giusto nella parte finale, ossia quando si consuma il dramma (anche perchè il regista, per strappare più lacrime, mette in mezzo anche un bambino, che si ritrova di colpo solo). Il piccolo Jorio è quello che se la cava meglio di tutti (il resto del cast esegue con scarsa convinzione), mentre non si segnalano brani di particolare interesse.
MEMORABILE: Enzo va a cercare Nino per amore della sorella.
Una giornalista alla ricerca dello scoop che gli può cambiare la carriera, si finge ammiratrice di Nino D'Angelo per screditarlo con un articolo di giornale. Scandariato dimostra di essere particolarmente a suo agio nel dirigere il "caschetto d'oro" e confeziona un film che ben amalgama musica e dramma. D'Angelo nei panni di sé stesso ha la possibilità di sciorinare tutto il suo repertorio musicale mettendolo al servizio di un'opera fortemente drammatica che sfocia nel più classico dei lacrima movie. C'è poco spazio per la spensieratezza, ma non per questo il film ne risente troppo.
Commedia romantica con tragedia dietro l'angolo. Primo di tre film con lo "scugnizzo biondo". Romano Scandariato vira la pellicola nella facile lacrima: dapprima con l'inganno di una giornalista che si spaccia per ammiratrice, poi con un male senza speranza che la colpisce (il medico, di fronte alla macchia sulla lastra al cervello di lei, parla di senso d’impotenza su quel dato malanno) e il buon Nino ne è il perno. Film che va posto nel limbo tra becera commedia sentimentale e drammatico per palati non troppo fini. Preparate i fazzoletti.
MEMORABILE: Carmine Jorio, il clone italico del bambino di Shining!
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HomevideoGeppo • 2/01/10 15:24 Call center Davinotti - 4335 interventi
Ed ecco anche la rara fascetta VHS New Pentax di "L'ammiratrice".
Nella parete dell'impresario teatrale, presso il quale vi si reca il sosia di Celentano (Parisi), campeggia la locandina dello spettacolo teatrale Burlesk del 1979 cui presero parte Nino Castelnuovo, Gianni Nazzaro e Miranda Martino:
In collaborazione con Fusion siamo riusciti a trovare il modellino di robot con cui gioca il piccolo Enzo (Iorio): trattasi di un Silver Robot (da noi importato come "Gig robot stellare", ossia (come dice lo stesso Fusion) "Uno Star Trooper di Star Wars probabilmente tarocco", uscito nel 1979: