CURD JURGENS ATTORE NON GRADITO
Il romanzo di
Henry Morton Robinson dal quale è tratto il film
non era piaciuto per niente al
cardinale Spellman che era già riuscito a bloccare un primo tentativo della
Columbia di tradurlo in pellicola.
Il
motivo era che, benché il personaggio venisse presentato da Robinson come tratto da tutti i sacerdoti che aveva conosciuto, il porporato
aveva riconosciuto se stesso in molti episodi della vita del protagonista: entrambi erano nati nel Massachusetts, avevano studiato in un collegio di Roma, avevano avuto amici in Vaticano che li avevano aiutati a far carriera ed erano stati gli affidatari del testo dell'enciclica
Non abbiamo bisogno contro il regime fascista portato a Parigi e da lì in tutto il mondo: quest'ultimo avvenimento era addirittura una
citazione esplicita della biografia del cardinale. Inoltre c'erano riferimenti, interpretabili come ambigui, a una relazione di amicizia con una donna dell'aristocrazia romana.
La stessa opposizione fu fatta anche al
film di
Preminger, che per ammorbidire Spellman aveva abolito alcuni episodi non graditi: aveva sostituito la nobildonna con una graziosa ragazza viennese (
Romy Schneider) e la missione a Parigi era stata spostata a Vienna presso il
cardinale Innitzer.
Qui però erano sorti altri due problemi: anzitutto la figura di questo cardinale era molto discussa e discutibile per i suoi rapporti, definibili almeno ambigui, con il regime nazista, e poi il
ruolo di Innitzer (definito da Preminger "
l'unico personaggio non fittizio del film") era stato affidato all'attore
Curd Jürgens, assolutamente non gradito a Spellman e agli ambienti ecclesiastici viennesi in generale.
Il motivo dell'avversione -che sarebbe indirettamente confermato da un'eufemistica dichiarazione di Preminger: "In America c'è più libertà e nessuno si sognerebbe di protestare perché la parte del cardinale viene data a un attore che ha avuto problemi con la moglie"- era probabilmente che nel 1963
Jürgens era già arrivato al suo
quarto matrimonio.
L'arcivescovo di Vienna,
cardinale Koenig, scrisse una lettera all'avvocato di Preminger Mario Borgognoni esprimendo ampie riserve sul modo in cui veniva descritto Innitzer e sull'assegnazione del ruolo a Jürgens e
negando il permesso per le riprese nella Basilica di Santo Stefano. Preminger si vide costretto a ripiegare sulla
chiesa di Bridgeport messa a disposizione dal
reverendo Walter Curtis.
FONTE:
Giovanni Grazzini, Ha
messo di malumore Spellman il Cardinale che vedremo al cinema, in
Corriere della Sera,
26 febbraio 1963,
pag.3.
T.S., La curia di Vienna contro Curd Jurgens, in
La Stampa,
28 febbraio 1963,
pag.4.
Quest'ultima Fonte è consultabile
qui.
Le divergenze si appianarono e Preminger poté girare anche nella Basilica di Santo Stefano quando, "accogliendo i suggerimenti delle autorità ecclesiastiche",
modificò l'episodio che riguardava il
cardinale Innitzer e
tolse a Curd Jürgens la parte affidandola a
Josef Meinrad.
FONTE:
A.V.,
Un attore viennese sostituirà Curd Jurgens, in
Corriere della sera,
15 marzo 1963, pag.9.