Volti del cinema italiano nel cast VOLTI ITALIANI NEL CAST Volti del cinema italiano nel cast

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Commenti L'IMPRESSIONE DI MMJImpressione Davinotti

L'idea del 13 al Totocalcio (non certo una novità per il cinema italiano) era già stata sfruttata dai fratelli Vanzina l'anno prima nell'episodio dell'interista in ECCEZZZIUNALE... VERAMENTE. Qui viene dilatata e lasciata in mano al regista Francesco Massaro, mai troppo a suo agio nella commedia. La parte del vincitore della schedina viene assegnata a Lino Banfi, all'epoca in ascesa come attore protagonista e ancora in “fase dialettale”, mentre all'altra “star” Jerry Calà viene cucito addosso un personaggio ricalcato direttamente sul grande Harpo Marx. Quindi muto (il suo soprannome è “Parola”), con l'aria sveglia e...Leggi tutto sempre pronto ad estrarre dalla giacca gli oggetti più impensati. L'accoppiata poteva essere interessante, ma se Banfi riesce in qualche modo (soprattutto nella prima parte, dove ci sono meno vincoli) a improvvisare col suo solito mestiere, Calà è schiavo di una sceneggiatura penosa, che si trascina stancamente fino all’ipocrita conclusione. Così le parti con Jerry (che non può usare la parola e quindi il suo caratteristico slang giovanile che lo ha portato al successo) sono deludenti e assieme alle parentesi sdolcinate con Mara Venier (all'epoca moglie di Calà con qualche piccolo ruolo alle spalle) rappresentano i punti più bassi del film. Calà invece come spalla di un Banfi strabordante può funzionare e va detto che comunque qualche scena azzeccata c'è, specialmente quando il comico pugliese si interfaccia con la famiglia della sorella, che gentilmente lo ospita lì a Torino. Commedia tipicamente Anni Ottanta (anche nella deludente colonna sonora di Detto Mariano), con Sergio Vastano, Ennio Antonelli...

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Fabbiu 3/03/07 15:59 - 2133 commenti

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È molto strano vedere Jerry Calà dover rinunciare alla sua voce per cercare di far ridere con il solo movimento del corpo (visto che nel film è muto). L'impressione è che al posto di Calà poteva esserci un qualsiasi altro attore. Lino Banfi non è male: molto divertente la scena in cui porta Mara Venier a casa della sorella e quindi in camera del nipotino, nascondendo quest'ultimo nella vasca da bagno. Il film è molto simpatico e divertente, ma è un po' tirato per le lunghe, soprattutto nel secondo tempo.

MAOraNza 5/03/07 17:37 - 243 commenti

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Sull'onda del boom del Totocalcio dei primi Anni Ottanta (ripreso anche da Eccezzziunale... veramente l'anno prima), il film si presenta come una commedia all'italiana in linea con i canoni del cinema di genere dell'epoca. Banfi, ancora "unto" dalla surreale e meravigliosa interpretazione di Vieni avanti cretino, regge sulle sue spalle il clima di una commediuola divertente ma non troppo, con una prima parte decisamente da fuoriclasse. Per il resto, deboluccio...

G.Godardi 5/03/07 22:34 - 950 commenti

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I primi 25 minuti sono divertentissimi, poi dopo la scoperta del 13 tutto si affloscia e procede per accumulo, fino al deludente finale. Banfi e Calà sono una strana coppia che funziona, il secondo poi qui è una sorpresa con la sua prova muta. In lui vi è una tristezza e una malinconia di fondo che sfocerà in pieno in Colpo di Fulmine e soprattutto in Diario di un vizio di Ferreri. Ottimo il cast di contorno. La colonna sonora poteva essere smussata, ascoltare tre volte di seguito Cutugno è un po' troppo.

Almayer 8/04/07 15:30 - 169 commenti

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Delizioso. Con un Banfi strepitoso e Calà perfetto (forse perché non parla), la bella Venier e un folto gruppo di "gregari" (Sergio Vastano e Ennio Antonelli, tanto per citarne due). Storia semplice e realistica. Chi non ha mai sognato in vita sua di fare 13? E infatti il film si rivela meno datato di tanti prodotti ad esso contemporanei, proprio per come va ad incidere nel sogno di ogni italiano. La fine è quel che è, ma va bene così, e pure "L'Italiano" di Cutugno non stona. A mio avviso è da avere assolutamente.

Stubby 1/05/07 16:21 - 1147 commenti

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Divertente, anche se Banfi non mi entusiasma quasi mai: alcune gag sono azzeccate e strappano risate e la storia, pur se molto banale, regge. Da notare il fatto che Jerry Calà nel film non parla in quanto muto, ma si limita a "mimare" le sue famose battute. Presente una bella Mara Venier nella parte della cassiera del bar ricevitoria. Si può degnare di una visione.

Undying 22/10/07 21:04 - 3807 commenti

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Un Banfi minore per una storiella dal gusto prettamente televisivo (sarà un caso se tra le attrici figura pure Mara Venier?) che trova il suo interesse per la semplicità narrativa e per la presenza di gag (scontate) quasi efficaci. Nuoce al tutto il tema (della vincita inattesa) già ampiamente collaudato in precedenti (ma anche in successivi) film. Annie Belle rimane il vero motivo d'interesse.

Lovejoy 28/01/08 17:13 - 1823 commenti

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Discreta commediola che si regge esclusivamente sul fondamentale apporto della coppia Banfi/Calà, entrambi in splendida forma. Per il resto la pellicola si svolge senza grande nerbo, con molti momenti studiati a tavolino e qualche indecisione di troppo. Massaro in cabina di regia non lascia certo il segno. Così così.

Redeyes 18/04/08 14:03 - 2442 commenti

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Sicuramente un film guardabile con un Banfi che non è al top (pur comunque non dispiacendo) e dove Calà nella parte di Parola piace, vuoi anche perché omette gran parte delle suoi vari "libidine" ecc. ecc.! La storia non è eccezionale ed è velata da una buona malinconia che non guasta; anzi, forse aggiunge qualcosa al film! Piacevole.

Renato 1/06/08 14:47 - 1648 commenti

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Trama piuttosto facile, ma film davvero divertente. Funziona bene anche Calà nell'inconsueto ruolo del muto Parola... Per il resto vediamo la solita situazione di Banfi, "terrone" emigrato -in questo caso a Torino- maltrattato da tutti (parenti inclusi) fino a quando non arriverà l'agognato 13. Tra i comprimari si segnalano Eolo Capritti nel ruolo del notaio e Enzo Andronico come sadico pescivendolo.

Galbo 18/06/08 20:28 - 12372 commenti

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Carina l'idea di partenza con la vincita al totocalcio (ex grande icona nazionale) dell'emigrato pugliese e dell'amico muto (un Jerry Calà persino passabile, forse perchè non parla). Esaurita la spinta propulsiva gestita da un Lino Banfi non ancora troppo sfruttato dal cinema, il film perde rapidamente quota assestandosi su binari troppo prevedibili e su una comicità fiacca aggravata dalla durata della pellicola francamente eccessiva.

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Cangaceiro 3/08/08 19:16 - 982 commenti

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Identica idea di partenza (e stessa città) di Tutti possono arricchire tranne i poveri, ma stavolta la schedina vincente è contesa da due proprietari... Il primo tempo ha un ritmo elevato e molte scene divertenti, quasi tutte appannaggio del Banfi periodo d'oro, terrone vessato in una Torino inospitale. Calà purtroppo è limitatissimo dal mutismo del personaggio e quindi non convince. Sensibile cedimento nel finale, che sfocia nel prevedibile epilogo. Dignitosissimo, ma poteva uscirne un lavoro anche migliore.
MEMORABILE: Banfi a torso nudo in casa, festeggia il suo 12, che scoprirà poi essere un 13!

Matalo! 3/08/08 16:42 - 1378 commenti

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Ogni film con Calà è segnato dalla disgrazia: anche quello di Ferreri, non così bello anche se Sabrinona è spesso (grazia di Dio) nuda. Se poi teniamo conto che qui Banfi ripete se stesso per l'ennesima volta, che Calà ha imposto la allora moglie Mara Venier, terrificante e siamo ai margini della barzelletta, abbiamo già capito che il film è una sciocchezza perfetta per divano, mutande, ventilatore e domenica pomeriggio.

B. Legnani 3/08/08 17:14 - 5519 commenti

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Banfi "in excelsis". Grande prestazione del comico pugliese, incontrastata stella di un film molto divertente per la prima ora, che cala negli ultimi 30' conclusivi, fino al brutto doppio finale. Non male Calà, bella la Venier. Si vedono Ennio Antonelli ed Omero Capanna, si sentono le adorate voci di Roberto Bortoluzzi e di Enrico Ameri. Leggendaria, nel mondo del cinema bis (e non in quello del calcio), la doppietta di Cantarutti...

Cotola 26/12/08 13:05 - 8998 commenti

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Modesta commediola italiana che cerca di sfruttare il fenomeno Totocalcio (a quei tempi gli italiani erano colpiti da una vera e propria mania), ma soprattutto le doti comiche di Banfi e quelle di Calà. Il risultato è piuttosto modesto a causa di una sceneggiatura infarcita di situazioni abbastanza prevedibili. Inoltre si ride abbastanza poco ed in un film del genere la cosa non è accettabile.

Tarabas 20/02/09 11:42 - 1878 commenti

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Quando ancora si sognava il 13 e non il 6. Banfi, emigrato tuttofare malsopportato dal cognato torinese, vince al totocalcio in società col muto Calà, qui onerato di una prova recitativa ardua, ma tutto sommato ben onorata dal comico veronese. I due, nonostante la vincita miliardaria, sono ovviamente sfigatissimi. Si ride senza i soliti eccessi di farsa e Banfi riesce ad essere il vero Banfi. Leggendario il "Tognella" (al secolo Armando Russo) nella parte del barista che ricorda tutte le schedine giocate grazie al "moviolone".

Mco 18/07/09 21:52 - 2323 commenti

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Uno dei film più divertenti degli Anni Ottanta, con Banfi e Calà in gran forma. Quando Cantarutti porta in vantaggio il Catania a Torino contro la Juve, fatto evidenziato dalle didascalie televisive (i giovanissimi rideranno...), si scatena l'inferno e il titolare del bar tenterà di sapere chi possa aver fatto tredici. Gag a iosa, momenti comici inenarrabili per una commedia all'italiana davvero unica.

Puppigallo 18/04/10 10:10 - 5251 commenti

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Banfi è in forma, Calà (Parola) è sopportabile, ma i due, col passare dei minuti, sono sempre meno sorretti dalla sceneggiatura, che mostra tutti i suoi limiti, non rinnovandosi, ma ruotando attorno agli stessi problemi del protagonista, che si ripropongono, visto che non svela ciò che gli è accaduto, dando quella sgradevole sensazione di ripetitività, nonostante Banfi, con le sue battute e, soprattutto col suo modo di parlare, riesca da solo a mantenere la bagnarola quasi in linea di galleggiamento. Nota di merito per il barista col "moviolone" e per l'entrata in scena del boss stritolapalle.
MEMORABILE: La signora, al venditore mariuolo di anelli patacca: "Ma è proprio acciaio e oro?". E lui: "L'oro è proprio oro, ma sull'acciaio non garantisco".

Federico 19/04/10 16:57 - 39 commenti

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A mio parere uno di quelle commedie anni '80 che potrebbero entrare di diritto nell'Olimpo dei cult comici italiani di cui si ricordano tutte le battute a memoria come Febbre da Cavallo o Il marchese del Grillo. Superiore al "cugino calcistico" L'allenatore nel pallone; Banfi e Calà formano una coppia anomala quasi perfetta, ma non so se funzionerebbe ugualmente con un Calà parlante. Oggi che il Totocalcio non fa più parte della cultura italiana, questo film ne testimonierà i fasti ai posteri. Strepitoso tutto il cast!
MEMORABILE: Banfi che ascolta le telecronache delle partite con il nipote che lo disturba di continuo. Tutte le scene all'interno del Bar.

Herrkinski 10/01/10 17:52 - 8052 commenti

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Commediola popolare tipicamente anni '80, con un soggetto semplicissimo che si presta ad imprevisti ed equivoci (una schedina vincente del Totocalcio) e due interpreti all'epoca molto quotati, vale a dire i mitici Banfi e Calà. Seppur l'accoppiata fosse inedita e nonostante Calà non possa esprimersi al 100% a causa del ruolo (un muto), i due riescono comunque a far sorridere quando interagiscono, anche se il vero mattatore rimane l'esagitato Banfi, qui ancora nel suo periodo migliore. Ma a parte questo la sceneggiatura è poca cosa. Modesto.
MEMORABILE: I litigi familiari di Banfi.

Luchi78 2/04/10 22:49 - 1521 commenti

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Tra i filmetti comici anni '80 è uno dei peggiori, ma merita la visione se non altro per la scenetta di Banfi che realizza il 13 con un fantasioso Juve-Catania 1-2 e che nel frattempo si interfaccia col nipote in una gag esilarante. Per il resto film davvero troppo lungo, con pochi altri picchi di comicità, tutti comunque concentrati all'inizio. Calà recita ottimamente la sua parte, la Venier dà il meglio di sè in mise notturna...
MEMORABILE: "Zio Lino, zio Lino, di che sesso sono le tartarughe?" "ma che ne so io... non c'hanno sesso, sono ricchione! va bene!?"

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Nando 26/10/10 09:01 - 3806 commenti

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Lo spunto iniziale della vincita milionaria al Totocalcio non riesce a creare mordente sino alla fine del film, benchè Banfi cerchi in ogni modo di alimentare la narrazione; purtroppo è coadiuvato da un pedante Calà e da una Venier che francamente non mi sembra un'attrice. Eccessivamente lungo.

Rambo90 5/12/10 18:49 - 7661 commenti

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Uno dei miei film preferiti con Lino Banfi, al di fuori delle solite commedie erotiche di quel periodo. Interpreta un personaggio più realistico e si ride spesso, soprattutto nella seconda parte. Jerry Calà come comprimario (muto... che pronuncia un'unica parola in tutto il film) è azzeccato e regala anche lui una performance simpatica; forse la parte al casinò è più lenta e soffre di gag già viste, ma nel complesso è una commedia riuscita.

Homesick 23/05/11 17:56 - 5737 commenti

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L’accoppiata Banfi-Calà funziona e diverte, assolvendo al difficile compito di rivivificare un soggetto non certo nuovo (la vincita al Totocalcio) e optando per una chiusa a sorpresa che, una volta tanto, sorride ai protagonisti delle nostre commedie, di norma perseguitati dalla cattiva sorte. I piccoli spazi della Belle e della Banti monopolizzano il reparto donne, essendo la Venier e la Schiavone puramente accessorie ed introduttive di sub-plots privi di sbocco.
MEMORABILE: Tognella e il suo “moviolone”; il playback di Calà su “L’italiano”; il pelato Capritti scambiato da Banfi per il ten. Kojak.

Dengus 26/06/11 16:05 - 361 commenti

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Pur senza Martino, Banfi regge bene, regalando meno "cavoloceneffregattè" ma rendendo molto bene, con il suo accento, avvicinandosi al Pasquale Baudaffi di Vieni avanti cretino. Una Torino completamente diversa da quella di oggi ed un bar in pieno stile anni '70-80 fanno da cornice a questa commedia che mette in risalto il vizio del gioco, che all'epoca trovava nell'oggi decaduto Totocalcio una buona valvola di sfogo. Menzione d'onore per Jerry Calà, che pur muto sa giocare benissimo di mimica rendendosi impeccabile. Buono.

Jandileida 10/08/11 13:25 - 1558 commenti

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All'epoca Lino faceva furore e anche stavolta, trapiantato a Torino, riesce a rendere godibilissimo un film modesto: insomma, Banfi è il motivo per guardarsi quest'oretta e mezza che non propone nulla di speciale a livello narrativo ma che, sopratutto nella prima parte, riesce a divertire. A volte si ride di gusto (Linuzzo sente le partite con il nipote molesto). Oltretutto a me Calà fa(ceva) sempre ridere ed anche stavolta se la cava più che bene nel ruolo di spalla muta. Finale un po' troppo allungato e con meno ritmo. Vastano con baffo a manubrio.
MEMORABILE: "Attrice preferita? " "Edwige Fenech!"

Roger 20/11/11 01:39 - 143 commenti

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Bravo Lino Banfi, una piacevole sorpresa Jerry Calà che deve basare tutta la recitazione sulla mimica e lasciare da parte i suoi "tormentoni". Si ride di gusto, eppure tutto il film ha un fondo di persistente malinconia e amarezza, che il falso "lieto fine" non mitiga, ma semmai accentua. Rispettando così la principale caratteristica della commedia all'italiana.

Daidae 17/04/12 03:19 - 3163 commenti

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Un film che divido a metà. All'inizio è divertentissimo, con i litigi familiari e la famosa vincita (il 13 ossessione degli italiani negli 80... e in parte anche oggi), poi si spegne e diventa noiosetto fino al passabile finale. Un tempo lo adoravo, rivisto oggi mi sembra un filmetto. Niente di eccezionale a dispetto del cast, diciamo sufficiente.

Motorship 14/03/13 18:10 - 585 commenti

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Un mio cult personale. Una simpatica commedia sulla vincita al Totocalcio e tutte le conseguenze classiche del caso, con un grandissimo Lino Banfi nel suo periodo d'oro ben coadiuvato da un ottimo Jerry Calà, che soprendentemente riesce a divertire solo con mimica e gestualità, dato che recita nel ruolo di un muto. Nei minuti finali cala un po', ma la forza del film sta proprio in Banfi e Calà, oltre che nel folto numero di caratteristi (Eolo Capritti, Enzo Andronico, Ennio Antonelli...).
MEMORABILE: Banfi che scopre di aver fatto 13 alla tv con svenimento e farneticazione successiva; Banfi e Calà dal notaio Magalini (Capritti); Aragoste a 220 volt...

Gabrius79 7/07/13 01:20 - 1420 commenti

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Simpatica commedia con la coppia Banfi-Calà che riesce a strappare diverse risate nonostante una certa penuria di mezzi. Graziosa la Venier nel ruolo della fidanzata di Banfi. In bravura vince comunque Banfi, anche perché Calà è penalizzato dal suo ruolo di muto. Sigla finale "L'italiano", di Toto Cotugno.

Saintgifts 4/12/13 15:48 - 4098 commenti

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Commedia italiana vera. Mi sembra non manchi nulla: Bar Sport, meridionali a Torino, parenti serpenti, Totocalcio con il 13 da tenere rigorosamente nascosto e il grande sogno di ricchezza. Niente di sofisticato, anzi minimale, ma molto vicino a una realtà proletaria con solo qualche indispensabile eccesso, come la bellona che all'odor dei soldi subito si infila nel letto del presunto miliardario (oggi "solo" 650 mila euro). Banfi in piena forma, Calà privato della parola ci guadagna, un buon gruppo di caratteristi e una storia sempre interessante.
MEMORABILE: La signora alla roulette verso Banfi dolorante per una steccata del croupier: "Stia attento agli orfanelli". Banfi: "Me li ha già beccati tutti e due".

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Rigoletto 16/07/14 21:25 - 1785 commenti

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Non mi si chieda perché, ma questo film mi ha sempre dato un senso di serietà. Eppure quando lo danno in tv lo rivedo solo per gustarmi l'accoppiata Banfi (che regge bene l'impatto) e Calà (che si dimostra una spalla accettabile, entro certi limiti), mentre il cast è funzionale alle esigenze. La storia non è originale ma è condotta bene e il povero Lino si ritroverà contro parenti-serpenti, amici fasulli, donne arriviste... il tutto in una città che non lo ha trattato bene. Un film minore, ma un Banfi affatto ridimensionato.

Stelio 19/10/14 21:02 - 384 commenti

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Uno dei pochi film in cui l'immenso talento di Banfi abbia avuto uno sfogo artisticamente valido. Sicuramente non è perfetto, il ritmo in certe fasi è stantio e la varietà ogni tanto fatica, ma i duetti con Calà sono impagabili e di livello davvero sperimentale. L'attore offre la migliore prova della sua mediocre carriera di attore e il motivo a mio giudizio risiede nel personaggio che interpreta, un muto che per sua natura eccede nelle espressioni visive, caratteristica tipica - anche - di chi non è grande interprete.

Samuel1979 29/12/14 17:07 - 546 commenti

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Divertente commedia che ci porta indietro nel tempo, quando la vincita al Totocalcio era considerato il sogno di ogni italiano. Il binomio Banfi-Calà funziona molto bene: se la prova dell’attore pugliese non fa una piega come al solito, Calà invece nei panni inediti di un muto che fa tanta tenerezza convince dando dimostrazione del suo buon talento. La sequenza di Banfi che ascolta le partite alla radio è sicuramente la migliore, così come l'apparizione del vantaggio del Catania con il gol di Cantarutti.
MEMORABILE: Banfi che torturato dal nipote gli mette le mani sul viso e dice: "Bello di zio!!!"

Parsifal68 31/05/16 14:55 - 607 commenti

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L'insperata vincita al mitico Totocalcio di un emigrante pugliese e dell'amico muto è la trama di questa simpatica commedia anni '80 nella quale Lino Banfi è in stato di grazia e mattatore assoluto e Jerry Calà (meno insopportabile del solito) una buona spalla. Ma il film è a due facce: nella prima parte equivoci e battute sono da antologia, nella seconda si scade nel convenzionale e nel già visto. La Venier è giovane e bella ma assolutamente inadatta. Comunque un cult.

Geppo 12/07/16 13:56 - 316 commenti

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Peccato, poteva essere il miglior film di Banfi; in effetti non è male, i primi 60 minuti sono davvero un divertimento assoluto (e fanno pure riflettere)... poi però c'è l'ultima parte (dalla fuga verso Nizza in poi), in cui si nota una forte mancanza di idee. Mi aspettavo un finale diverso, più realistico magari, invece ne esce fuori un finale totalmente banale. La coppia Banfi/Calà funziona perfettamente (quest'ultimo sorprende nel ruolo di muto). Cast tutto azzeccato. Bellissima la Venier. Molto precisa la regia.
MEMORABILE: Tognella e il "moviolone". La scena alla pizzeria; Il cognato di Banfi: "Lino, assaggia il bicchierino!"; Il notaio Magalini; La canzone di Cutugno.

Marione 20/08/16 21:17 - 103 commenti

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Film che se non fosse per la presenza di Banfi avrebbe poco da dire: la regia è stanca e semi-televisiva, la quasi totalità del cast è da piccolo e non da grande schermo e tutto si può chiedere a Jerry Calà tranne di recitare in silenzio, benché comunque se la cavi a mimare le situazioni strampalate dove lui e Lino si trovano. Banfi alla fine riesce comunque a tenere a galla un plot troppo intriso di situazioni statiche e non adatte alla sua recitazione scatenata. Il finale poi è veramente tirato via: il film sembra mozzato. Passabile.
MEMORABILE: Le vongole veraci; La bellissima (e allora simpatica) Mara Venier; Il nipotino idiota; La partita di poker.

Pessoa 21/06/17 23:52 - 2476 commenti

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Simpatica commedia che fa perno sull'italica febbre da gioco quando non c'erano ancora il superenalotto e i gratta e vinci e la schedina del Totocalcio rappresentava la più immediata scorciatoia per la felicità. La trama è davvero esile e si ride solo grazie a un Banfi superlativo che offre alcuni episodi memorabili rendendo la visione piacevole, nonostante i cali di ritmo quando lui non è in scena. Calà passabile e per fortuna muto, bene i tanti caratteristi che fanno il loro senza salti. Una pietra miliare per gli appassionati del genere.
MEMORABILE: "Di che sesso sono le tartarughe?" (bimbo) "Che cazz... che ne so io? Non hanno sesso, sono ricchioni. Va bene?" (Banfi); I risultati alla radio.

Alex75 26/06/17 18:05 - 876 commenti

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Il modesto Massaro sciupa alcune buone idee di partenza, ancorché non originali (la “caccia al 13”, la difficile integrazione di un meridionale a Torino e l’opportunismo di parenti e conoscenti) diluendole in un film prolisso che si sgonfia prima di arrivare a metà e che conta quasi esclusivamente sul talento di Banfi ad arrangiarsi con copioni scarni, assistito dignitosamente da Calà che, privato della favella, non fa danni. Il resto del cast non lascia il segno.
MEMORABILE: La doppietta di Cantarutti.

Ultimo 19/04/18 21:05 - 1652 commenti

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Discreta commedia italiana in pieno stile anni '80, con l'accoppiata Banfi-Calá in forma. Il Lino nazionale è sempre una spanna sopra tutti e tiene alto il ritmo anche quando il film si perde, complice una sceneggiatura riuscita ma troppo stiracchiata. Calà veste i panni del muto (chiamato "Parola") e nonostante non regali una delle sue interpretazioni migliori se la cava discretamente. Nella seconda parte si cade nello scontato, ma va bene così. Tutto sommato un film con un suo perché.
MEMORABILE: La vincita alla schedina di Banfi, con conseguente invasione di persone in casa.

Pumpkh75 14/06/18 14:03 - 1736 commenti

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Juventus-Catania 1 a 2, doppietta di Cantarutti: a volte basta una singola scena, cinque minuti in cui il ritratto dell’Italiano di Toto Cutugno viene descritto alla perfezione, per portare un film dalla mediocrità alla gloria. Il resto non è proprio eccezionale, piacevole ma nulla più, sorretto più dalla presenza intrinseca dei caratteristi (Tognella, Mauri, Ammendola) che dalla scrittura delle battute. Lo spazio limitato per Annie Belle è un rimpianto. Il massimo gaudio nell’accontentarsi di un gran poco.

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Deepred89 6/07/18 18:40 - 3701 commenti

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Commediola tutto sommato sopravvalutata, che apre qualche parentesi riuscita sul tema dell'opportunismo ma non riesce a emanciparsi da un'idea di base risaputa e nemmeno troppo ben sfruttata, che in dirittura d'arrivo si arrampica sugli specchi per raggiungere una durata decente (totalmente gratuite e posticce le parti al casinò). A salvare il film abbiamo un buon ritmo, un buon Banfi e un Calà quasi sorprendente nei panni del muto dal vizio del gioco. Sullo stesso tema molto più divertente Ho vinto la lotteria di capodanno.

Caveman 13/12/18 09:35 - 523 commenti

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Meridionale che emigra al nord per sbarcare il lunario (Banfi sempre in splendida forma) scopre di aver fatto 13 (il sogno dell’italiano medio negli anni ‘80). Gli si accompagna un amico chiamato Parola interpretato da Calà, che funziona giusto perché muto (ma simpatici il motivo per il quale perde l’uso della dialettica e il soprannome annesso); difatti appena riacquista la parola (ma perché poi!?) torna il solito Jerry. Il film regge abbastanza e gli scontri tra Lino e la famiglia strappano la risata, ma nel finale si sgonfia.

Minitina80 14/01/19 19:08 - 2976 commenti

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Non mancano folate di comicità dovute principalmente alla verve di Lino Banfi, ma si tratta di attimi che scivolano via lasciando poco in mano. Jerry Calà si cimenta in un ruolo molto particolare, ma riesce lo stesso a supportare Banfi, nonostante la difficoltà di non potersi esprimere a parole. Peccato per la sceneggiatura che si dimostra ben poca cosa, a tratti anche po’ fastidiosa per il livello qualitativo davvero basso. Si ricorda più per delle scene a sé stanti che nella sua visione d’insieme.

Rufus68 29/10/19 23:12 - 3819 commenti

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Parte bene, con un Calà alla Harpo Marx contro un Banfi scatenato, entrambi sorretti da un manipolo di caratteristi in grado di ricreare un divertente pastiche dialettale. Il filmino scende, poi, gradatamente sino a un finale tirato via in fretta con i protagonisti che si spengono a poco a poco, anche a causa di una sceneggiatura che non sa che pesci prendere. Apprezzabile, comunque, il garbo dell'insieme. Esornativa la Venier.

Didda23 23/01/20 10:15 - 2424 commenti

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E' soprattutto la straordinaria foga comica di Banfi a rendere più che accettabile una sceneggiatura non sempre brillantissima (scritta pure da Oldoini e Vanzina), soprattutto nella seconda parte. Il piacere sta in gran parte nelle seconde e terze linee (il moviolone di Tognella, il pescivendolo Andronico e il notaio Capritti) e nell'atmosfera tipica di quegli anni (la febbre del Totocalcio) sublimata da "L'italiano" di Cutugno. Calà come spalla è funzionale, anche se il personaggio è poco felice. Un divertimento semplice e senza troppe pretese.
MEMORABILE: Banfi che spedisce il nipote a dormire nella vasca; La doppietta di Cantarutti; I litigi fra Banfi e la sorella.

Paulaster 11/03/20 09:49 - 4375 commenti

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Torino: un gruppetto di morti di fame che anelano la ricchezza fanno tredici al Totocalcio. Commedia che diventa piccolo documento storico grazie alla schedina e un cult anche per la famigerata doppietta di Cantarutti. Banfi diverte nella sua maschera di sconfitto (specie coi parenti avidi) con Calà che fa da spalla ma rimane spuntato (oltre a trasmettere una certa tristezza). Confezione scarna che evidenzia i suoi limiti nel finale, insieme alle scelte musicali.
MEMORABILE: La variante anomala; L’esultanza in stile Juary attorno alla pianta, Il siero della verità; La quota di un tredicesimo per Calà.

Il Dandi 14/03/20 17:47 - 1917 commenti

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Spunto invero poco originale (la vincita al Totocalcio da tenere segreta, un classico quantomeno già da Guareschi in poi) ma condotto sulla linea di una pochade godibile e mai volgare. La strana coppia Banfi/Calà funziona sorprendentemente, col primo che domina la scena con la sua parlata regionale a mitraglia e il secondo che privato - nei panni di un muto - dei suoi tormentoni svela un suo specifico mimico che solitamente cade in secondo piano. Confezione così così (Detto Mariano ricicla addirittura un paio di temi minori di Amore tossico).
MEMORABILE: L'uso ripetuto de "L'italiano" di Toto Cutugno.

Siska80 13/05/20 08:29 - 3714 commenti

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Come far divertire senza volgarità con una trama che, seppur non originale, racconta in maniera verosimile il riscatto di un poveraccio umiliato da amici e parenti, che accampano pretese dopo aver saputo della sua vincita milionaria. Buoni il cast e l'idea di accostare un meridionale istintivo (Banfi) a un settentrionale razionale (Calà), inverosimile ma appassionante il finale. Azzeccata l'idea di utilizzare il brano "L'italiano" di Cutugno, proposto più volte nel film.
MEMORABILE: Lino ascolta alla radio la partita Juventus-Catania disturbato dal nipote.

Medicinema 14/06/20 00:09 - 122 commenti

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All'inizio della fine della sua spasmodica produzione filmica settanta/ottantiana, Banfi permea i suoi personaggi e le sue pellicole sempre più spesso di note malinconiche, e anche qui non si smentisce: l'emarginato Lino, che vive fra il Bar Sport e l'odiata casa della sorella, è il protagonista di un'avventura che vive ancora della verve dell'attore pugliese (alcuni urli ancora niente male), ma che si avvia a un evidente e sonnacchioso calo nella seconda parte. L'inedito Calà in versione afona incide poco, così come i caratteristi di contorno. Colonna sonora poco vivace. 
MEMORABILE: Gli oggetti lanciati in testa all'impassibile notaio. 

Camibella 27/08/20 08:13 - 277 commenti

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Emigrato pugliese malvisto dalla famiglia della sorella da cui è ospitato vince al Totocalcio con l'aiuto di un muto. Nel guazzabuglio di non indimenticabili filmetti anni 70/80 dalla trama risibile e dalle prove attoriali scadenti, questa commedia perlomeno fa ridere grazie ovviamente a Banfi, che ne è l'autentico mattatore. L'ultima mezz'ora però fa declassare il film di mezzo pallino.
MEMORABILE: Juventus-Catania 1-2 in sovrimpressione alla TV.

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Graf 28/08/20 01:29 - 708 commenti

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Cosa succederebbe se un meridionale mezzo morto di fame indovinasse a Torino una schedina miliardaria (in lire)… Un film che purtroppo tradisce i buoni presupposti narrativi iniziali. Dopo i primi quaranta minuti di brillante comicità farsesca, pur se tra artifici ed espedienti arcinoti, la pellicola comincia a sgonfiarsi come una ruota bucata e inizia a zigzagare pur di arrivare a una conclusione qualsiasi. Anche la buffa verve gergale di Lino Banfi perde gradualmente smalto e rimane vitale solo la poetica figura dell’amico muto detto “Parola” interpretata da un ispirato Jerry Calà.
MEMORABILE: Ben descritto l'ambiente fumoso, chiassoso e chiacchierone del tipico bar sport italiano.

Zoltan 6/09/20 12:36 - 201 commenti

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Film che inizia in modo vivace e anche parecchio divertente, con una prima mezz'ora piuttosto godibile grazie soprattutto alla solita verve di un grande attore comico come Lino Banfi. Poi entra in scena Jerry Calà, irritante da muto, e la sceneggiatura porta il film ad appiattirsi; il film procede in modo più stanco, con solo la grande professionalità di Banfi a impedire il tracollo. Risultato finale appena sufficiente, con un po' di amaro perché l'inizio era stato davvero promettente.
MEMORABILE: "Madonna Benedetta della Ripalta di Cerignola, fai segnare il gol ai Viola"; "Kojakko!"; "Me li ha beccati tutti e due gli orfanelli".

Paolobrg 29/11/20 10:42 - 8 commenti

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Probabilmente quando uscì nel 1983 non sembrò niente di speciale se non un normale film da cassetta, ma visto con gli occhi di oggi non si può non notarne la qualità complessiva. La rappresentazione è realistica (il Totocalcio all’epoca creava miliardari ma anche disperati che in poco tempo perdevano tutto), gli interpreti notevoli, per quel tipo di film. Fece discutere all’epoca la scelta di scegliere Jerry Calà per la parte del muto: Vittorio Cecchi Gori ricordò in un'intervista che si trattava dell’attore comico del momento e pareva un’eresia, pagarlo per non farlo parlare.

Trivex 17/08/21 09:48 - 1738 commenti

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Un tema all’epoca molto popolare come la vincita al Totocalcio dà luogo a una discreta commedia che, tra alti e bassi, scorre lesta sino al “gran” finale. Banfi è meno carico del solito, un po’ più lento e non sempre efficace, ma senza dubbio guida la storia, assecondato da comprimari adeguati. Calà regge una parte particolare, poiché forse non è così semplice portare avanti un personaggio, comunque co-protagonista, senza mai proferire parola. Non senza difetti, ma una occhiata potrebbe meritarla.

Michelino 17/08/21 16:10 - 103 commenti

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In un certo modo ''profetico'' (dato che in effetti, molti anni dopo, un incontro Juventus-Catania è davvero finito 1-2), in quel momento decisivo alla realizzazione del tredici. Commedia leggera, senza infamia e senza lode, che gioca sul sogno dell'epoca per chi sognava di cambiare la propria vita, già affrontato da Montesano e la Mazzamauro in Tutti possono arricchire tranne i poveri. Banfi sempre in splendida forma e un Jerry Calà che fa divertire anche con la sola mimica dettata dal personaggio. Nel cast di contorno grandiosa la Schiavone, simpatico Pino Ammendola.
MEMORABILE: Le aragoste; Don Raffaele; Le liti con la sorella; ''Zio Linooo...!''; Il moviolone; ''Le uova sbattute diventano otto, neeeh !''; Dal notaio.

Noodles 25/09/22 20:10 - 2196 commenti

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Già l'idea del meridionale che fa fortuna vincendo il Totocalcio è vecchia come il cucco. Se per giunta attorno a questa trovata stantìa non c'è nulla di nulla, la cosa si fa grave. Non che sia un film inguardabile, quando c'è Lino Banfi qualcosa di simpatico esce sempre fuori, e un'occhiata non è un delitto. Ma non c'è nulla di nuovo, niente di originale o di brillante. Qualche gag è vagamente decente, ma il tutto è molto mediocre, compreso Jerry Calà, qui in versione Harpo Marx. Una delle poche note liete: un po' di nostalgia per la cara vecchia schedina la mette.

Straffuori 11/02/23 11:13 - 338 commenti

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Trionfo di comicità banfiana semplicemente al top con una sfilza di caratteristi e gag pressoché infinita. Film semplicemente ineguagliabile al quale la gran parte di noi non può non essere legata, perché tutti in fondo sogniamo di vincere la schedina della vita a qualsiasi costo, con qualsiasi mezzo. Il rirmo parte già altissimo per poi diventare irresistibile dopo il "miracolo". Si affievolisce un po', è da dirlo, verso il finale, ma ci pensano un colpo di scena e Toto Cutugno a risollevare il tutto. Leggenda.
MEMORABILE: Gli amici del bar; Il cappotto di Cachemere; Il "13" in diretta; Il "Moviolone"; "JR dei poveri".

Enzus79 15/10/23 22:21 - 2864 commenti

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Pugliese emigrato a Torino riesce a fare tredici al Totocalcio grazie anche all'aiuto del suo amico Parola, che è muto. Commedia nostrana diventata cult nel corso degli anni. Niente di originale, i personaggi e le situazioni sono piuttosto stereotipati, ma il film comunque intrattiene (soprattutto la prima parte) e fa sorridere. La coppia Banfi/Calà è riuscita.
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  • Discussione Zender • 9/08/13 15:51
    Capo scrivano - 47698 interventi
    leggermente tagliata è un eufemismo. Io direi "completamente" tagliata :)
  • Discussione Zender • 27/09/13 09:20
    Capo scrivano - 47698 interventi
    Ok, aggiunta alla vecchia curiosità.
  • Curiosità Buiomega71 • 2/03/16 19:14
    Consigliere - 25896 interventi
    Direttamente dall'archivio privato di Buiomega71, il flanetto di Tv Sorrisi e Canzoni della Prima Visione Tv ("Superfilm", venerdì 6 dicembre 1985) di Al bar dello sport:

  • Curiosità Fedemelis • 4/10/19 07:48
    Fotocopista - 2137 interventi
    Anche se con un errore di trascrizione (come dimostrato il concorso era il numero 28 e non il numero 8), nel film appare un raro "Totolampo", il telegramma che lo stato mandava alla ricevitoria per informarla della vincita di un cliente. Anche in rete c'è solo una foto rovinata conservata in un museo di collezionisti di oggetti da tabaccheria/bar.

  • Curiosità Samuel1979 • 11/10/19 00:10
    Addetto riparazione hardware - 4153 interventi
    Il flipper presente nel bar gestito da Walter il Barista (Tognella) è un Gottlieb Torch, datato 1980:

  • Discussione Ruber • 19/11/19 20:55
    Formatore stagisti - 9241 interventi
    Il finale è un po’ tirato e poteva essere a mio giudizio molto meglio, come lo è stato tutto il film.
    Viene detta anche un un’inesattezza, quando Vastano dice che Giunti gioca nel Catanzaro, è falso perché Federico Giunti non ha mai giocato in quella squadra.
  • Discussione Samuel1979 • 19/11/19 22:02
    Addetto riparazione hardware - 4153 interventi
    Ma non penso si riferisse a Federico Giunti che all'epoca del film aveva 12 anni
    Ultima modifica: 19/11/19 22:03 da Samuel1979
  • Discussione Ruber • 20/11/19 04:20
    Formatore stagisti - 9241 interventi
    Samuel1979 ebbe a dire:
    Ma non penso si riferisse a Federico Giunti che all'epoca del film aveva 12 anni

    Allora ha detto una cavolata, non c’è nessun Giunti che abbia mai giocato nel Catanzaro.
  • Discussione B. Legnani • 20/11/19 09:40
    Pianificazione e progetti - 14940 interventi
    Ruber ebbe a dire:
    Samuel1979 ebbe a dire:
    Ma non penso si riferisse a Federico Giunti che all'epoca del film aveva 12 anni

    Allora ha detto una cavolata, non c’è nessun Giunti che abbia mai giocato nel Catanzaro.


    Credo che sia semplicemente un nome di fantasia, come se ne sentono sovente.
  • Musiche Audiosonic • 28/08/20 01:12
    Disoccupato - 6 interventi
    A 7 minuti e 40 circa dall'inizio, da quando Lino entra nel bar dove poi compilerà la schedina, si sente in sottofondo un brano anni 70 già usato nella pellicola Sabato, Domenica e Venerdì... episodio con Adriano Celentano, si tratta di Zack Ferguson - Up From The Ceiling del 1979, scritta da Detto Mariano.