Note: Aka "I 7 del gruppo selvaggio". Tutti gli attori non accreditati, qui presenti nel cast, appaiono nelle scene prese dal film "La lunga cavalcata della vendetta".
Da dove cominciare? Non si capisce chi siano i sette del titolo. I primi minuti sono presi da un altro film, come altri brani presenti qua e là. Il tutto crea problemi di continuità, aggravati ulteriormente dal nuovo girato: il personaggio della Rossi (Liz), per esempio, entra nel film in modo oscuro e ne esce con poca logica narrativa. Dialoghi fumettistici, sparatorie senza logica. Micidiali i momenti in cui si tenta, con Strano e Brega, di imitare Hill e Spencer. Mitchell sghignazza e basta. La Benussi è l'unica che si salva.
MEMORABILE: Unico momento di almeno un minimo interesse: la cava spacciata per canyon che si vede nel finale.
Mediocre tentativo di riportare in voga lo spaghetti western che in quel periodo (uscita del film) era già sul viale del tramonto. Film privo di ritmo, seppur non propriamente noioso, con una storia ricalcata già mille volte nel genere; purtroppo nemmeno gli attori sanno essere convincenti. Da evitare.
Miserrimo dal punto di vista tecnico e scenografico e con una trama scheletrica ma linearissima, si distingue per alcuni dialoghi declamati fino al ridicolo e per una violenza contro i cattivi insolitamente compiaciuta, seppur mitigata da toni comici quando è in azione Brega o quando Torrisi scende in campo a torso nudo e in pose da culturista. Fa un certo effetto vedere Mirella Rossi vestita da capo a piedi e per di più in abiti maschili da cowgirl.
MEMORABILE: Le enfatiche declamazioni su vendetta e giustizia; Strano si prepara al duello finale gridando "MALEDETTOOOOO!!!!!"
Ignobile spaghetti-western fuori tempo massimo di cui non si capisce il senso. La storia, già vista mille volte e sceneggiata con inusitata pochezza, lascia che due valenti caratteristi come Strano e Brega si rendano ridicoli nel ruolo di protagonisti per cui non hanno né il fisico né la stoffa. Mitchell timbra il cartellino e nulla più. Una fotografia improponibile e imbarazzanti scene d'azione contribuiscono ad affossare ulteriormente il film. Solo un buon doppiaggio lo scosta dallo zero assoluto, ma siamo comunque da quelle parti. Inutile!
Incredibile e avvilente prodotto western girato al risparmio, con parti rimontate da un altro film e personaggi anonimi che entrano a far parte della vicenda (anche se non c'è una vera trama) senza alcun senso. Il ritmo è lentissimo (82 minuti sembrano un'eternità), le recitazioni sono deboli e l'unica nota positiva del film sta nel ruolo interpretato dalla Benussi (bella, brava e sprecata). Non male le musiche di Cipriani. Vedere per credere!
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