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Volti del cinema italiano nel cast VOLTI ITALIANI NEL CAST Volti del cinema italiano nel cast

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Commenti L'IMPRESSIONE DI MMJImpressione Davinotti

E così anche Mafia Capitale ha il suo bel film dedicato, noir ambientato nel novembre 2011 e in linea con i Romanzi criminali (d'altronde il regista è lo stesso della serie) e i Gomorra che hanno sedotto le platee televisive. Se però il personaggio di Amendola è chiaramente modellato sul "nero" Massimo Carminati, non è altrettanto facile trovare referenti palesi per gli altri, semplici pedine interscambiabili che diventano rappresentative di atteggiamenti e comportamenti comuni in un ambito criminale dalle coordinate...Leggi tutto ben precise ma ampliabili. Ognuno ha il suo ruolo in un gioco di interrelazioni che va a comporre una rete di connivenze dagli equilibri instabili: basta che uno degli ingranaggi s'inceppi per innescare un effetto domino dagli esiti nefasti. E il conto alla rovescia visualizzato dalle diciture in campo nero che annunciano l'approssimarsi dell'apocalisse non lascia d'altronde spazio alla fantasia. A sgarrare per primo è il politico (Favino), che in una notte di fuoco vede morire nella sua camera d'albergo una prostituta minorenne. Ovvio occultamento di cadavere, ma c'è chi incrociando l'uomo nel corridoio dell'hotel galeotto capisce tutto e l'indomani lo ricatta: è un ragazzetto degli "zingari" (Ferrara), che si spinge troppo oltre costringendo il politico a chiedere l'intervento della banda rivale, il cui giovane leader (Borghi) ci va giù con la mano pesante chiamando alla faida. Ecco allora l'intervento del pacificatore (Amendola), colui che un tempo era qualcuno e che ancora tesse i fili che legano Mafia, Stato e Chiesa. Rispettato un po' da tutti ma sopportato a fatica, si attiva per calmare le acque, ma non è facile. A margine la figura di un debole (Germano), che ospita in casa la seconda prostituta presente alla notte di bagordi del politico e che, per ripianare i debiti paterni (il padre è Fassari, presenza fugace di qualche minuto), spiffera le di lei confidenze al boss degli zingari (Dionisi). Abile Sollima a orchestrare il complesso (per quanto non certo originale) copione di De Cataldo/Bonini/Petraglia/Rulli: una messa in scena sontuosa, una regia efficace che fatica solo nella prima parte, quando le concessioni al sesso paiono gratuite e ci vuole un bel po' per entrare nel vivo dell'azione. Ma quando finalmente la storia spicca il volo il coinvolgimento è garantito e l'occhio soddisfatto. Pure l'orecchio, dal momento che l'utilizzo della colonna sonora è impeccabile (i pezzi dei francesi M83 s'inseriscono magnificamente) e l'esperienza si fa totalizzante. Un plauso va comunque al cast, senza distinzioni: uno splendido lavoro corale in cui non c'è un attore fuori posto, con le figure femminili sullo sfondo pronte a guadagnarsi la scena quando serve. I limiti sono da ricercarsi in una spudorata prevedibilità e nel continuo ricorso a stereotipi (con forse solo il personaggio di Germano ad offrire un punto di vista inusuale), oltre che in qualche scena di troppo nella prima parte; magari SUBURRA non lascerà un segno indelebile, ma intrattiene e soddisfa confermando anche al cinema – dopo ACAB – il talento di Sollima.

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TITOLO INSERITO IL GIORNO 14/10/15 DAL BENEMERITO MYVINCENT POI DAVINOTTATO IL GIORNO 17/10/15
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Zardoz35 14/10/17 23:41 - 290 commenti

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Pellicola gradevole, ideale seguito di Romanzo criminale e tratto da un romanzo dal quale si discosta almeno in parte. La Roma del Duemila, con la vecchia mala che a stento riesce a contenere l'irruenza delle giovani leve e la voracità sempre crescente dei politici. Superlativo Amendola come vecchio boss mal sopportato ma tollerato da tutti. Anche Favino nelle vesti di parlamentare riesce a dare il meglio di sè stesso. Forse si poteva fare a meno della parte "papale", visto che le dimensioni del pontefice avverranno solo oltre un anno dopo.
MEMORABILE: Piove sempre, Roma sembra Los Angeles in Blade Runner. Le prodezze tossico-erotiche di Favino, che orina con spregio dall'alto di un balcone

Markus 17/10/15 02:21 - 3680 commenti

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Roma nera e Italia criminale: questo il leitmotiv del cinema di Sollima, che con “Suburra” seguita un percorso di genere che, visti i convincenti risultati, fa bene alla nostra cinematografia. Fattacci di sangue e di delinquenza mafiosa nella Capitale - presi in prestito dalla cronaca di questi ultimi tempi - sono solo un pretesto per ritrarre una coinvolgente storia di morti ammazzati e virili rancori, avvalorata dalla buona interpretazione e da un apprezzabile piglio registico. La violenza mostrata è però figlia del cinema d'azione americano.

Myvincent 14/10/15 22:54 - 3722 commenti

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La suburra romana contemporanea con le sue feroci spire che si intrecciano nelle varie stanze del potere (la politica, il Clero, la strada), oggi come allora, sembra non lasciare alcuno spiraglio di salvezza e redenzione. Il mix di sesso, droga e potere è un tema troppo usurato che anche qui genera echi già sentiti, risollevati però dalla innegabile bravura di Amendola, Germano e Borghi. Un'opera amarissima a cui bisogna rivolgersi con la giusta predisposizione ma che in fondo non è nulla che non sapessimo già...

Deepred89 15/10/15 02:30 - 3701 commenti

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Se da un lato Sollima dipinge con doveroso cinismo una Roma '11 in cui politica, Vaticano, mafia, cocaina, orge e zingari a mano armata formano un insieme inscindibile, dall'altro mostra presto una serie di limiti: l'inizio arranca tra confuso medias res e softcore spinto (sorprendente il non divieto censorio), l'estetica non folgora, la OST ruffianeggia (come in ACAB) e l'"apocalisse" finale non soddisfa le aspettative, lasciando inappagato l'eccellente crescendo noir fin lì giostrato. Uno stratosferico Amendola si mangia il resto del cast.
MEMORABILE: La rivincita di Elio Germano, memore di un John Saxon cinico, infame e violento; Le performance sessuali di Favino.

Xamini 15/10/15 23:13 - 1244 commenti

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Potente. È il primo aggettivo che salta in mente dinanzi a quest'ennesima opera sul filone della mala Italia. Che poi è paese. In questo caso sull'asse Roma-Ostia, attorno al quale ruotano un piccolo gruppo di figure accomunate dal marcio, sino a esserne intrise, come da una pioggia che bagna la città. Potente Suburra lo è nelle immagini, prima di tutto e nella musica, poi, laddove si fa portante nel sostenere il crescendo della scena. Nella regia, che non cede e nelle prove attoriali, di grande carisma. Cede forse un poco in qualche improbabile redenzione. Ad ogni modo un già visto che merita di essere guardato.
MEMORABILE: Favino, nudo e fatto, che piscia sulla città.

Rambo90 15/10/15 23:31 - 7661 commenti

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Sollima ripropone lo stile di Gomorra e inscena una vicenda piuttosto noiosa, anche per via di una durata eccessiva. Quello che in tv era il pregio di una confezione diversa dal solito, al cinema si trasforma in manierismo e stanca. Comunque il film ha dei punti di forza prima di tutto nell'ottimo cast (su tutti uno straordinario Amendola) e qualche scena non banale dal punto di vista registico. Dialoghi scadenti.

Victorvega 18/10/15 01:41 - 501 commenti

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Non ho letto il libro, perciò le mie considerazioni sono sganciate da questo e non influenzate dalla messa in scena del testo. Il film piace, è ben congegnato, avvince una volta individuato il sistema con cui è costruito. Molto duro e crudo, è ben sceneggiato e spettacolare in alcune scene. Su tutto spicca una bellissima fotografia di una Roma spesso notturna e piovosa (pioggia come catarsi a purificare dai mille peccati) e una grandissima interpretazione di un Amendola boss sempre rassicurante.

124c 19/10/15 16:14 - 2911 commenti

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L'ultima settimana del governo Berlusconi del 2011 visto in chiave gangsteristica in una Roma che pare la Chicago di Al Capone (ma senza gli Intoccabili, perché la polizia è al soldo di criminali e politici che qui sono sempre della stessa pasta). Costa troppo la scappatella con due prostitute all'onorevole cocainomane Pierfrancesco Favino: la morte di una delle ragazze mette in moto un meccanismo d'infamia e violenza, dove s'inseriscono anche le dimissioni di papa Benedetto XVI. Il cast è in parte, ma il più bravo e Elio Germano. Potabile.

Galbo 20/10/15 05:46 - 12372 commenti

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Viaggia in parallelo alla cronaca il film di Sollima sulla criminalità organizzata a Roma. Dopo le precedenti esperienze televisive e cinematografiche, il regista conosce bene la materia e ne fornisce uno sguardo d’autore. La ricostruzione è potente e tecnicamente di alto livello, con una fotografia impeccabile e alcune delle migliori scene d’azione mai prodotte dal cinema italiano (la sparatoria al centro commerciale). Favino fornisce un’interpretazione superlativa, così come Amendola. Ottima la prova del giovane ma carismatico Borghi.

Nicola81 27/10/15 21:47 - 2831 commenti

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Un bel romanzo come base di partenza, una confezione pregevole, un regista talentuoso dietro la macchina da presa. Le premesse per un bel film c'erano tutte e invece il risultato finale è modesto. Colpa di una sceneggiatura che semplifica e stravolge troppo, optando per le soluzioni narrative più banali e discutibili. Dialoghi assolutamente anonimi e cast rivedibile: passabile Borghi, brave la Scarano e la Gorietti, senza infamia e senza lode Favino, inadeguati Amendola e Germano. Meglio Romanzo criminale, ma anche i polizieschi anni '70.

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Puppigallo 24/10/15 01:05 - 5250 commenti

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Ci risiamo con "Il più pulito ha la rogna". Un concetto non certo nuovo e cinematograficamente sviluppato in maniera più convincente. Anche l'ambientazione piovosa alla Blade Runner, con tanto di luci e colori simili (persino la colonna sonora) non è certo un esempio di originalità. Ma ciò che urta maggiormente è la sensazione di assistere ad un qualcosa di artefatto, di assai poco genuino, feccia compresa, che è poi il succo della pellicola. Un plauso va a Amendola e agli occhi pallati di Numero 8, ma il resto è poca cosa (più un esercizio di forma), compresa la sceneggiatura.
MEMORABILE: Amendola con la madre (il momento più vero).

Disorder 26/10/15 10:28 - 1416 commenti

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Un noir magistrale, cupo, tesissimo e dallo straordinario impatto visivo/sonoro. I "cattivi" omaggiano a modo loro certi vecchi eroi del nostro cinema di genere: Amendola sembra uscito da uno spaghetti-western, Dionisi da un poliziesco "caciarone" anni 70, la coppia Borghi-Scarano da Amore tossico o forse addirittura da un post-atomico. Più banali gli altri personaggi, comunque impeccabilmente interpretati. L'unico difetto è forse la trama eccessivamente semplice, ma ci si fa poco caso. Nel complesso comunque un ottimo film.
MEMORABILE: Il boss tramortito a colpi di estintore; L'entrata in scena di Numero 8 e della sua "dolce" compagna Viola (una straordinaria Greta Scarano).

Pumpkh75 28/10/15 17:22 - 1736 commenti

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Regia strepitosa, interpretazioni omogeneamente notevoli (con menzione d'onore per la coppia Borghi-Scarano), musiche avvolgenti e affascinante la raffigurazione di una Roma lucida e livida: ce ne sarebbe a sufficienza per decretare il capolavoro ma troppi diventano gli snodi prevedibili e le forzature, poco fruibile risulta il riferimento al potere spirituale e anche il finale, deboluccio, ci bagna le vesti ma non le inzuppa. Bel film comunque, sebbene l'aver visto le serie di Romanzo criminale e Gomorra gli tolga almeno mezzo pallino.

Samdalmas 31/10/15 13:49 - 302 commenti

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Sollima junior segue le orme paterne in questo noir metropolitano dai toni apocalittici. Il crescendo di vendette e violenza sembra richiamare Di Leo e da tempo non si vedevano nel cinema italiano sparatorie come quelle al centro commerciale. Anche il festino del politico strafatto non scherza. Ci sono forse troppa carne al fuoco e alcune situazioni poco riuscite. Nel cast la sorpresa è la coppia "borderline" Alessandro Borghi/Greta Scarano.
MEMORABILE: Il festino del politico Malgradi (Favino) con due escort; La sparatoria nel centro commerciale.

Harrys 3/11/15 09:54 - 687 commenti

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Rotolando verso Nord, dall'immaginifica Gomorra all'immaginifica Suburra, per sconfinare, chissà, nel torbido settentrione trascinati dall'olezzo dei popcorn. Il ricettacolo segue pedissequamente i dettàmi del fu Wes Craven: al secondo episodio il truculento tout court dev'essere necessariamente esasperato e Sollima ottempera come un adolescente esagitato al primo ciak, tra una folkloristica clanizzazione tolkeniana e una serie di trick suadenti sul genere, ma non sui generis, della serie pioggia a catinelle fincheriana. Ottimo entertainment. Non appioppategli altro.

Orson 4/12/15 00:08 - 118 commenti

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Mastodontico film di Sollima jr che finalmente consente al nostro cinema di riallacciarsi senza complessi di inferiorità a quello dei padri. Suburra è cinema di genere potente, sgradevole, che procede senza sconti, senza indulgenze e censure paratelevisive, senza buonismi, sfoderando una violenza frastornante, dei personaggi che rimangono scolpiti nella memoria, dei dialoghi secchi da western italiano, con un ritmo e una capacità di aggredire lo spettatore senza pari. Apocalittico, devastante, ci parla di un regista che osa sapendo farlo.
MEMORABILE: I primi venti minuti con continui shock visivi; L'orgia con la minorenne filmata senza censure.

Papele82 13/12/15 10:46 - 7 commenti

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In 130 minuti vediamo dipanarsi le vicende di un politico, di un PR sfigato, di giovani e vecchi criminali della scena romana: Sollima si rifà ai film di genere di suo padre, degli anni ’70 del poliziottesco di Di Leo, senza lo stile asciutto e rigoroso, dettato dalla fretta imposta dai piccoli budget, ma con l’estetica odierna, che mescola grandi effetti (la pioggia incessante su Roma), le musiche elettroniche, la serialità televisiva bigger than life. Nella “grande bruttezza” di Roma spiccano omaggi a DePalma, Tarantino e Friedkin.
MEMORABILE: La sparatoria al centro commerciale, in passato sfondo di horror e metafora del consumismo moderno.

Schramm 13/12/15 14:47 - 3490 commenti

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Il cinema di Sollima è ormai criminocentrico, incastonato nel paradosso di uno stato che fa slalom su piste di una indiscriminata corruzione che tutto fa coesistere. Di rara epicità nelle ampie gittate, si riconferma a disagio nella sintesi. Il Grande Cinema che tracima in tv diventa in sala ruffiana fiction, un buon compromesso tra l'entertainment che guarda con americanoide furbizia al cinemabis e a Rosi e l'insanabile visione di Petri, un batticinque tra Sorrentino e Garrone passando per Fragasso. Score inutilmente leccapiedi, cast un po’ sagomato su cui svetta un indelebile Dionisi.

Didda23 7/01/16 09:58 - 2424 commenti

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E' indubbio il carisma e la personalità di Sollima, evidente nella lussuosa confezione e nella costruzione delle scene d'azione (la parte al supermercato è notevole); però si nota un'estrema artifiociosità di fondo, vuoi per la scelta (facile) delle musiche, vuoi per qualche scena estremamente patinata (Favino e le escort). Un soffio di autenticità viene emenata grazie alla naturalezza di Alessandro Borghi (già convincente in Non essere cattivo), mentre il resto del cast pare un po' sottotono (Amendola, Favino, Germano). Deludente "L'apocalisse".
MEMORABILE: La pioggia attore non protagonista; Ogni scena in cui è presente Borghi.

Capannelle 9/02/16 10:59 - 4394 commenti

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Sarà anche un'opera ruffianeggiante e che percorre sentieri battuti, però lo fa con vigore espressivo e buon disegno dei personaggi, che si completano a vicenda e ognuno con precisi caratteri distintivi. Nelle due ore si alternano sequenze prevedibili ad altre particolarmente gustose e il tasso di incidenza delle seconde rimane su livelli oltre la media. Notevole anche la varietà di ambientazioni: da quelle più scontate (l'albergo, il litorale ostiense) alla Roma apocalittica, allo stanzino del Samurai fino alla mitica casa-fortino degli Anacleti.

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Giùan 27/05/16 10:30 - 4528 commenti

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In termini prettamente cinematografici bel passo avanti rispetto a A.C.A.B., con l'innesto di Rulli& Petraglia in fase di script che aggiunge un salto di qualità per ritmo e tensione. Analogamente profonda e cupa l'ambientazione bladerunneriana, amplificata dalla crepuscolare fotografia di Carnera. A non convincere è ancora quella turgida grandeur cinefila che appiattisce e riduce a cliché la luce di verità che si pretenderebe dischiudere sulla realtà italica. Specchio della citata dicotomia le prove di un convinto Amendola e un improbabilissimo Germano.
MEMORABILE: La coppia maledetta Borghi/Scarano; L'inseguimento al supemercato; La caciara in casa Anacleti.

Il Dandi 16/06/16 01:40 - 1917 commenti

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Cinematograficamente migliore del precedente ACAB. Sollima conferma (adattando l'ennesimo romanzo "criminale" di De Cataldo) di trovarsi a suo agio nella narrazione di vicende corali, senza rinunciare a pomparle in un ambizioso affresco da "grande bruttezza" romana spesso all'altezza delle ambizioni: Germano fuori parte, Favino prevedibile, ma Amendola (che per dare corpo all'ineffabile personaggio ispirato a Carminati lavora per sottrazione e fa il meno possibile) è una sorpresa.
MEMORABILE: Potentissima l'immagine del politico Malgradi che, sazio dell'orgia, si affaccia nudo al balcone sotto la pioggia e piscia sulla città.

Stelio 13/07/16 23:10 - 384 commenti

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Film indubbiamente girato bene, forse un po' lento ma suggestivo e dalla fotografia particolare. La sceneggiatura, pur buona e sorretta da una trama interessante e profonda, in certi frangenti latita un po' ed è un po' troppo evanescente. Bravi tutti gli attori, Favino e Germano sugli scudi. Sicuramente da vedere.

Homesick 31/08/16 18:28 - 5737 commenti

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Quello che il figlio d'arte Sòllima espone con tanta veemenza e iperrealismo non è per nulla fantasia, visto che cronache italiane di ieri e di oggi testimoniano politici corrotti, speculatori, viziosi e collusi con il crimine organizzato. Il racconto si intreccia teso, crudo e aggressivo, avvalendosi di una minacciosa Roma noir e di molti volti ad hoc come quelli di Amendola, imperturbabile e implacabile boss, e di Dionisi, odiosissimo capoclan zingaro cui viene riservata degna morte per contrappasso in un epico excipit. Sorprendente nudo integrale e bollente scena di sesso per la Gorietti.
MEMORABILE: Il festino sesso-droga nella camera d'albergo; la strafottenza degli zingari; l'apocalissi finale, con le catartiche vendette su Amendola e Dionisi.

Samuel1979 21/10/16 22:14 - 546 commenti

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Probabilmente Sollima esagera volutamente nel dipingere un certo mondo sconosciuto a noi comuni mortali, ma è innegabile che una certa verità di fondo esiste; detto questo siamo di fronte a un film impeccabile sotto ogni punto di vista e che non ha mai momenti di noia o passaggi a vuoto: attori impeccabili, fra tutti Amendola e Borghi.

Motorship 22/10/16 17:15 - 585 commenti

I gusti di Motorship

Uno dei pochi film italiani degli ultimi 10-12 anni che mi è piaciuto veramente. Sollima imbastisce una storia molto avvincente ispirata ai vari casi di cronaca concernenti la criminalità organizzata, con un'introspezione quanto mai veritiera e toccante. La sceneggiatura è ben curata, anche se la pellicola dura un po' troppo e a volte le situazioni diventano giocoforza ripetitive. Ma è l'unico difetto di questo ottimo film, peraltro ben recitato da tutti: da Favino passando per Amendola, Germano e un sorprendente Fassari.

Dusso 21/10/16 10:09 - 1565 commenti

I gusti di Dusso

Parto col dire che ce ne fossero di film italiani cosi e il risultato è indubbiamente buono, ma il film non va oltre, appunto, un buon risultato. La sceneggiatura si rivela alla fine un intreccio che unisce tutti i vari personaggi non offrendo nulla di particolare, ma il difetto maggiore del film sono i tempi troppo dilatati di questa pellicola che non portano giovamento (a mio avviso il contrario sarebbe risultato molto più adeguato donando il ritmo necessario). Poi c'è la scena al centro commerciale che rimane impressa e la fotografia è notevolissima (ma anche un po' artificiosa).

Jandileida 23/10/16 09:37 - 1558 commenti

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Se nel finale di una puntata di una fiction ci può stare la scena epica con tanto di tappetone musicale a sottolinearla, in un film va bene una volta, al limite due, ma non venti. Sollima affastella scene madri su scene madri finendo per rendere i protagonisti e la storia dei ritrattini viranti al mitologico ma senza spessore. Molto intelligibili gli eventi, chiaramente identificabili i personaggi, la corsa verso una supposta apocalisse (?) si lascia guardare ma finisce per lasciare il tempo che trova. Cast così e così, con un Germano improponibile.

Jdelarge 25/03/17 02:22 - 1000 commenti

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Sollima dirige un film impegnativo per il tema trattato e riesce, dal punto di vista visivo e sonoro, in un'impresa per niente facile, ovvero quella di mostrare una Roma in preda alla pioggia e alle luci psichedeliche dei neon, che ne fanno una sorta di triste città luna park, quasi irriconoscibile e ovvio riflesso dell'azione della criminalità organizzata che si ritrova in tutte le scale della società. Il film è riuscito, anche se si ha l'impressione che non riesca ad aggiungere più di tanto a ciò che, purtroppo, si sa già. Ottimo il cast.

Alex1988 2/06/17 18:53 - 728 commenti

I gusti di Alex1988

Al suo secondo lungometraggio Sollima, stavolta, porta sullo schermo il romanzo di Bonini e De Cataldo. Viaggio all'inferno (seppur costantemente sotto la pioggia), nella Roma del 2011; mischiando la realtà (dimissioni del IV Governo Berlusconi e di Papa Ratzinger) alla fantasia ne vien fuori un aspro ritratto della Roma criminale dei nostri tempi. Sollima dirige, efficacemente, in maniera essenziale; scene d'azione poche ma coinvolgenti. Discreto.

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Piero68 30/06/17 11:28 - 2955 commenti

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Nonostante in alcune parti ceda alla tentazione dello "stile Sorrentino", Sollima confeziona un altro piccolo capolavoro. Un noir teso e sporco, dove nemmeno la pioggia costante (attore non protagonista) riesce a lavare tutto il marcio che c'è nella capitale. Una sorta di spin-off di Romanzo criminale in cui davvero non c'è salvezza per nessuno e la nemesi è sempre in agguato. Sollima continua il suo percorso e si supera, regalando in alcuni frangenti immagini di una potenza visiva unica osando oltre l'immaginabile. Cast a grandissimi livelli.
MEMORABILE: Favino che urina dal balcone, scena molto simbolica e suggestiva; L'investimento di Bacherozzo; Il pasto del cane; Numero 8 e Spadino.

Azione70 29/10/17 00:57 - 167 commenti

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Intenso, crudo e purtroppo terribilmente vero. Una Roma drogata, arrogante, decadente, senza speranza: nessun filtro alla "Grande bellezza" insomma, nella realtà comandano zingari e cocaina e tutti sono schiavi di denaro e potere, con nessuna pietà per la città, gli altri e persino se stessi. Ottimi Amendola (boss 2.0) e Favino (un verosimile politico del bel paese di oggi), molto credibili gli altri. La regia lavora sul ritmo e sulla suspense, con efficacia, anche se alcune scene sono forzate (es sparatoria al supermercato). Imperdibile.

Mutaforme 21/12/17 18:33 - 415 commenti

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Chiaramente ispirato a Gomorra, Suburra ci porta negli ambienti mafiosi della Capitale. La sceneggiatura è buona e aiuta, ma gli attori dimostrano di star bene nella parte e di credere nel prodotto. Amendola finalmente si affranca dal personaggio buono e dimostra di saper interpretare anche la parte del criminale. Di gran lunga migliore rispetto alla successiva serie tv in quanto rimane sempre dentro il confine del verosimile. Consigliato.

Pinhead80 15/07/18 21:30 - 4715 commenti

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Sollima ci porta all'interno del mondo di mafia capitale, mostrandoci il lato più oscuro della politica del malcostume italiano. Ciò che ci viene mostrato è un affresco desolante di una società destinata ad auto-estinguersi. I corpi rappresentano le macerie su cui è impossibile poter costruire una civiltà degna di tale nome. Tutto e tutti hanno un prezzo e la moralità viene continuamente calpestata nel nome dell'interesse personale.

Bubobubo 14/09/18 10:25 - 1847 commenti

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Assieme a Anime nere è, forse, il noir più maestoso (nella messa in scena, nelle intenzioni) e riuscito della più recente stagione italiana. Il punto di partenza è strettamente cronachistico (il crepuscolo del Berlusconi IV e il decadimento del suo stuolo di musici e cortigiane, le infiltrazioni mafiose a Roma) e l'intreccio di sottotrame forse un po' eccessivo, ma l'effetto finale - merito anche di una fotografia livida e plumbea - assolutamente rilevante. Cast di prim'ordine, con finale da Ringkomposition.

Gmriccard 29/09/18 11:24 - 121 commenti

I gusti di Gmriccard

Funziona tutto: gli attori (Favino e Germano come di consueto, Borghi sopra tutti ma un plauso anche agli esordienti Dionisi e Ferrara), le svolte narrative, una colonna sonora eccellente... Volendovi trovare un difetto (ma più che altro è una peculiarità) sono i neri della fotografia, quasi fumettistici. Una finzione che spiega più di mille maratone televisive cosa succeda laddove si concentrano i poteri. A De Cataldo: 1000 di questi romanzi!
MEMORABILE: Dionisi/Manfredi a Elio Germano che servilmente aveva chiesto la restituzione della villa: "Ahò, m'è mmorto er fratello, mica er gatto de casa!"

Lou 26/10/18 17:48 - 1119 commenti

I gusti di Lou

Un noir crudo e avvincente sulla malavita romana, con chiari riferimenti alla realtà emersa dalle indagini su Mafia Capitale. Il racconto si concentra in pochi giorni del novembre 2011, sempre con pioggia battente, quando si arriva alla resa dei conti finale tra le bande in lotta per il controllo, attraverso l'appoggio politico, di un mega appalto a Ostia. Sollima si lascia prendere un po' troppo la mano, soprattutto nella caricatura del politico corrotto, che Favino fa risultare poco credibile. Più convincente Amendola.

Hackett 2/01/19 12:52 - 1865 commenti

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Sollima conferma il proprio talento nel riuscire a esaltare con freddezza e distaccato interesse la violenza che sporca la nostra società e in particolare il groviglio di potere e inganni che alimenta la vita passata e presente della capitale. Come già fatto nella serie Romanzo criminale riesce a descrivere efficacemente una rete di personaggi dei quali nessuno si salva, senza concessioni a finti buonismi o pudori da prima serata. Senza sconti. Ottimi Favino, Amendola e Borghi ma tutto il cast se la cava alla grande.

Vito 1/02/19 18:07 - 695 commenti

I gusti di Vito

Sollima, nel raccontare gli intrighi di Mafia Capitale, guarda al cinema italiano degli anni Settanta ma anche ai modelli noir e polizieschi d'oltreceano. Il risultato è visivamente potente: grande ritmo, magnifica regia, scene di forte impatto (la sparatoria al centro commerciale su tutte). Ottimo anche il cast. La pioggia batte incessante, il sangue sgorga, il sistema criminale scricchiola come tasselli di un domino. Il nostro cinema rinasce.

Nando 23/11/19 01:44 - 3806 commenti

I gusti di Nando

Con lo stile che gli compete, Sollima offre un veritiero quanto triste spaccato romano, una città parzialmente in balia di zingari, politici donnaioli e vecchi terroristi imbolsiti ma ahimè ancora sul pezzo. Il risultato è una pellicola di livello che nonostante la lunga durata non annoia, anzi invoglia la visione per la ricerca di un finale quasi liberatorio. Cast appropriato in cui sono da segnalare Borghi, Germano e i nudi della Gorietti.

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Ryo 3/02/20 01:25 - 2169 commenti

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In una cornice che segue gli eventi del 2011, la caduta del governo e le dimissioni del papa, il film ci immerge nel panorama della capitale, Roma, in un intreccio di politica, Chiesa e criminalità organizzato con una dinamica sanguinosa ma plausibile. Sollima confeziona un'altra opera ben riuscita, con una trama molto avvincente, una denuncia velata che mostra come la delinquenza si ramifichi attraverso la politica e la corruzione.

Faggi 31/05/20 15:06 - 1548 commenti

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La pioggia battente che apre e chiude il film non è un lavacro; è pioggia sporca, sfogo di un accumulo di detriti: annuncia e conclama l'apocalisse promessaci. Tensioni e poi eruzioni, in cupe pennellate di colore nero: gorghi figurativi che fanno pensare al nostro cinema criminale settantiano, alla sua forza di prima scelta. Anche se si strizza l'occhio a certi modelli d'oltreoceano la materia resta genuina, c'è sincerità nelle soluzioni e è apprezzabile che non si rilevino fastidiose cadute nel pozzo televisivo.

Tarabas 5/06/20 10:04 - 1878 commenti

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Roma ladrona, la mala non perdona. Tutto già visto, tutto piuttosto ovvio inclusa la confezione patinata, il politicante corrotto, i festini con le ragazzine, i malavitosi brutti e cattivissimi (ma estetizzati al punto giusto, un po' Gomorra, un po' Scarface), i fuori fuoco, Roma eterna sullo sfondo. Romanzo criminale era realizzato molto meglio e aveva una storia molto più interessante, con attori migliori e un che di romanticismo che ovviamente coinvolge di più di questo cinismo un po' qualunquista e un po' superficiale. Mediocre.

Alex 64 21/06/21 17:42 - 75 commenti

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Poco più di due ore per descrivere il medioevo moderno che stiamo vivendo: una società di  eccessi in cui violenza, arroganza, vizio, malaffare politico e cialtroneria si mescolano dando vita a un film che non si può perdere. Gli attori a loro modo convincono tutti, chiare sono le allusioni e del periodo e dei personaggi che incarnano. Amendola  sopra tutti nel boss col completo controllo del territorio, ma anche Germano sorprende nel finale con una "risposta "alla sopraffazione di Anacleti. Favino poteva fare di più. Comunque sublime.
MEMORABILE: La fine di Anacleti nella gabbia col cane feroce; La Scarano che uccide lasciando la vittima sotto la pioggia.

Katullo 7/12/21 14:03 - 325 commenti

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Nell'arco temporale di una settimana Sollima percorre chissà quanti calendari di buio pesto, lasciando ampio adito a quella devastazione criminale che, con un finale "americano", sembra finire sconfitta in un'apocalisse giustizialista che non convince certo a sopportare meglio i "giorni" che la precedono. E quelli che seguiranno. Il film "costringe" invece chiunque lo scelga con interesse critico a non poterlo sottovalutare, è fatto bene ed è difficile doverlo ammettere tanto si vorrebbe avere a disposizione molta più fantasia da pallinare. Cast sopra la media prestazionale.
MEMORABILE: Savino disperato che si fa largo in mezzo alla folla e, con metro politico, cerca di ammansire i manifestanti dicendo loro di non urlare.

Dzekobsc16 8/08/22 17:09 - 46 commenti

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Affresco da brividi - in tutti i sensi - della corruzione nella Città Eterna. Il talento di Sollima emerge prepotentemente in un film dal grande impatto visivo e sonoro, pieno di immagini contrastanti e luoghi che spaziano dai palazzi del potere alle periferie degradate. In un contesto tecnico dominato dalla strepitosa colonna sonora degli M83, il talento di Favino e Germano, oggi tra i migliori interpreti del nostro cinema, è sfruttato a pieno, corredato da un valido gruppo di caratteristi e "seconde linee", su tutti il cupo Amendola e una Scarano davvero convincente. Duro e cupo.
MEMORABILE: Il festino dell'onorevole Malgradi; Le musiche degli M83; L'evoluzione di Sebastiano-Elio Germano.

Furetto60 13/02/24 20:44 - 1192 commenti

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Risposta romana a Gomorra, che supera per realismo, narra del marcio della città eterna partendo dai piani alti, altissimi, del potere per poi estendersi sino ai nomadi, ultimi nella catena alimentare ma non ultimi quanto ad appetito. “Filmone” assistito da fotografia e colonna sonora da urlo, oltre che da un’ottima prova del cast sul quale spiccano Scarano, Favino e Germano, ma non Amendola, scipito soprattutto se paragonato a Acquaroli.
MEMORABILE: L’orgia iniziale; Il riscatto di Sebastiano; La vendetta della tossica Viola.
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  • Discussione Zender • 11/12/15 17:30
    Capo scrivano - 47698 interventi
    Qualcuno rimproverava ad Amendola che non aveva un briciolo del personaggio "reale" che dovrebbe interpretare, vale a dire Carminati, ma secondo me Amendola è qui bravo "a prescindere". In fondo non è che debba necessariamente rispecchiare la realtà, un film. Dionisi non l'ho trovato particolarmente originale nell'interpretazione. Efficace sì.
  • Discussione Schramm • 11/12/15 17:42
    Scrivano - 7693 interventi
    beh dai meglio convenzionale ma efficace che originale ma inefficace. in ogni caso è l'unico figuro del film che mette addosso un forte disagio e che fa sentire tangibile il laidume. gli altri, bravura a parte, mi son sembrati un po' troppo sagome da libreria, roba plastificata. una cosa che invece non mi è andata proprio giù è l'uso ruffianissimo e ancillare della musica. a volte sembra proprio che abbia ascoltato i pezzi degli m83 e scritto le scene a ridosso di questi.

    in generale il film più lo ripenso e più mi sembra un buon compromesso tra l'entertainment che guarda con furbizia al cinemabis e a rosi e l'affondo disperato e cattivissimo alla gomorra (la serie). come una stretta di mano tra sorrentino e garrone passando per certo fragasso, ecco.
    Ultima modifica: 11/12/15 18:03 da Schramm
  • Discussione Zender • 11/12/15 18:37
    Capo scrivano - 47698 interventi
    Su alcune cose concordo. Però anche il n8 non mi sembrava così sano e pulito, né lo era il ragazzetto cattivo che per primo ricatta Favino. Le musiche ormai tendono a essere utilizzate così oggi, c'è il supervisore che le incastra per bene. Che sia un film furbetto comunque non c'è dubbio.
  • Discussione Schramm • 12/12/15 12:53
    Scrivano - 7693 interventi
    mi riservo di rivederlo prima di un commento. non so se usare la musica in maniera così sfacciatamente ruffiana sia l'andazzo imperante. in gomorra per esempio l'uso dello score lo ricordo più oculato e meno invadente e ruffiano. certo è che alla lunga irrita e invalida il risultato. restando sul piano sonoro, vi sono comunque imperdonabili errori di fonia nella presa diretta delle scene sotto la pioggia, durante le quali captare bene il parlato è un vero problema anche usando cuffie da dj (strano che nessuno l'abbia ancora lamentato)...
    Ultima modifica: 12/12/15 13:04 da Schramm
  • Homevideo Ruber • 19/12/15 16:31
    Formatore stagisti - 9241 interventi
    In br dal 3/3/2016

    http://www.dvd-store.it/DVD/Blu-Ray/ID-55411/Suburra.aspx
  • Discussione Ruber • 17/12/16 17:49
    Formatore stagisti - 9241 interventi
    Stanno girando la serie, cosi come è avvenuto per Gomorra.
    Ultima modifica: 17/12/16 17:49 da Ruber
  • Discussione Kaciaro • 14/03/17 14:10
    Galoppino - 506 interventi
    in questo film recita ancheseper poche battute la grande attrice teatrale Franca Maresa nel ruolo della madre di samurai (Amendola):

    Ultima modifica: 14/03/17 15:34 da Zender
  • Discussione Redeyes • 5/10/17 10:38
    Formatore stagisti - 950 interventi
    Nemesi ebbe a dire:
    Netflix produrrà la serie televisiva: http://www.ilpost.it/2015/10/05/la-prima-serie-originale-di-netflix-in-italia/

    Dal 6 ottobre su Netflix, dieci puntate, prima produzione originale italiana della piattaforma streaming, prodotto con Cattleya e in collaborazione con RaiFiction.
  • Discussione Kaciaro • 11/10/17 09:45
    Galoppino - 506 interventi
    Redeyes ebbe a dire:
    Nemesi ebbe a dire:
    Netflix produrrà la serie televisiva: http://www.ilpost.it/2015/10/05/la-prima-serie-originale-di-netflix-in-italia/

    Dal 6 ottobre su Netflix, dieci puntate, prima produzione originale italiana della piattaforma streaming, prodotto con Cattleya e in collaborazione con RaiFiction.


    dai e' ora di aprire una discussione sulla serie tv come vi sembra??
  • Discussione Raremirko • 13/03/21 20:41
    Call center Davinotti - 3862 interventi
    Non trovo le parole per definire questo gioiello; tutto perfetto (attori che davvero fan star male - Adamo Dionisi, tra gli altri, è come minimo da Oscar -, musica sublime, regia capacissima, tanto pathos e sequenze che gelano il sangue), script funzionale ma verosimile, mai una sbavatura, tutto perfetto al millimetro.

    Bene anche Borghi e Amendola (qui freddo e robotico).

    Sollima non ha assolutamente nulla da invidiare a Garrone e Sorrentino; solo che, tra questo film, capolavoro, e Soldado passan anni luce...