Volti del cinema italiano nel cast VOLTI ITALIANI NEL CAST Volti del cinema italiano nel cast

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Commenti L'IMPRESSIONE DI MMJImpressione Davinotti

Nonostante il titolo, non si tratta di un poliziesco tutto azione e inseguimenti come se ne facevano tanti nell'Italia dei Settanta, ma di un film d'attori, nel quale la psicologia dei tre caratteri principali è sicuramente il cardine attorno al quale il regista Giulio Base fa girare la vicenda. Dei tre noti interpreti chi però è l'unico che in questo caso si salva, e anzi offre un ottimo saggio di recitazione intensa e vissuta, è proprio il meno conosciuto, quel Kim Rossi Stuart idolo delle ragazzine che raggiunse il successo col clone italiano di KARATE KID (IL RAGAZZO DAL KIMONO D'ORO...Leggi tutto). Il suo personaggio, e cioè il poliziotto ingenuo incapace di capire i pericoli, è quello studiato meglio da una sceneggiatura (scritta a otto mani dal regista, Franco Ferrini, Bertini e Petraglia) che per il resto non riesce a uscire dagli stereotipi classici del dramma poliziesco: Michele Placido è un gangster ovviamente furbo e pronto ad approfittare della bontà d'animo di Kim Rossi Stuart, ma il suo ossessivo salire sopra le righe, l'eccedere con i sorrisi da marpione, l'abuso di frasi fatte ne fanno quasi una caricatura. Lo stesso dicasi per Claudio Amendola, poliziotto dai modi rudi e sempre con qualche torto da vendicare a suon di violenze. Il suo personaggio funziona finché sta vicino a Stuart, poi precipita anche lui nel cliché e mette a nudo una recitazione non molto a fuoco. POLIZIOTTI è diretto comunque con un discreto senso dello spettacolo e sa suscitare, per qualche buon momento, sentimenti molto forti soprattutto, va ripetuto, per merito del sorprendente Kim Rossi Stuart il quale, pur non essendo Gian Maria Volontè, sa essere genuino e sa inquadrare ottimamente il suo ruolo nel film.

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Galbo 13/01/08 07:46 - 12392 commenti

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Discreto ma non memorabile film di genere, diretto da Giulio Base ed ispirato ad un vero fatto di cronaca. Il film ha il suo punto di forza nella contrapposizione (e buona caratterizzazione) dei due protagonisti contraltare caratteriale uno dell'altro, bene interpretati da Amendola e Rossi Stuart a cui si contrappone il luciferino Placido. Discreta anche l'ambientazione nella Torino notturna. Purtroppo la sceneggiatura segue un amdamento ampiamente prevedibile e il film perde interesse nella seconda parte più scontata della prima.

Cotola 21/11/08 00:40 - 9043 commenti

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Debole film italiano che lesina, in parte, azione e suspence per cercare di puntare tutto sulla psicologia dei personaggi. Il problema è che il punto debole della pellicola consiste proprio in quella che vorrebbe essere la sua forza: i personaggi, infatti, sono piuttosto scontati ed anche da un punto di vista interpretativo gli attori non ci fanno una gran figura.

Daidae 5/10/09 19:52 - 3179 commenti

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Interessante prodotto italiano - nel panorama del discreto cinema degli anni 90 - ben diretto dal regista Giulio Base. Ottima la prova del cast: un convincente Amendola nel ruolo di un poliziotto duro ma giusto, bene anche Kim Rossi Stuart nel ruolo di un poliziotto giovane e ingenuo, ma su tutti il migliore è sicuramente Michele Placido. Discrete le musiche, buon ritmo, diverse scazzotate. Un film da riscoprire.

Tomastich 4/02/11 09:43 - 1255 commenti

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Film di genere che nonostante una tendenza al basso e al televisivo presenta i suoi lati positivi, soprattutto nella trama più noir che poliziesca e in una Torino notturna (che ricorda la Genova di Stregati, del Nuti). Amendola e Rossi Stuart (il migliore attore italiano degli anni '90) sono una bella coppia, mentre Placido a volte può risultare fuori luogo. Bellissima Nadia Fares.

Markus 26/07/12 08:37 - 3687 commenti

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L'inizio è promettente: due poliziotti (Amendola e Stuart), due caratteri diversi (l'uno espansivo, l'altro riservato), due icone per ragazzine (dell'epoca) e un'occasione che poteva dar loro la possibilità di mostrarsi come attori e non solo come bei volti. In effetti, l'operazione in questo senso è alquanto riuscita (anche se in definitiva Amendola fa il solito "romano de Roma") ma poi, a parte dei buoni momenti tra i due, la vicenda non decolla mai lasciando un fastidioso senso d'incompletezza. Placido vira verso il cinico.

Il Dandi 12/08/12 12:38 - 1917 commenti

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Da un fatto di cronaca degli anni '70 che ispirò a Pasolini una pungente (e qui del tutto perduta) riflessione sull'evoluzione della cultura sessuale (ora in "Lettere luterane") Base realizza un film scialbo come poliziesco e manicheo come dramma, salvato solo dalla bella prova degli attori. L'unica cosa che si sgancia dal piattume televisivo è la gratuita insistenza nelle scene di sesso, ben prima che Base decidesse di riciclarsi come regista-praticante-predicante dedicandosi quasi esclusivamente a fiction religiose.
MEMORABILE: La coattissima battuta di Amendola nel finale, quando spiega l'origine del soprannome "Lazzaro".

Cangaceiro 8/10/12 16:16 - 982 commenti

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La ricerca dello squallore, entro certi limiti, poteva anche starci per meglio rappresentare l'humus in cui devono muoversi i protagonisti. In questo caso è solo sensazionalismo stomachevole e malriuscito, tra pasticche, cocaina, papponi e travestiti. Nel filone neorealista novantiano il torbido era già stato sviscerato e analizzato molto meglio. Quel poco che c'è di poliziesco è di una goffaggine quasi imbarazzante, così come la recitazione dello spaurito Rossi Stuart, emaciato e pallido come una salma. Fastidiosi i tagli di montaggio fatti col machete.

Nando 8/10/12 11:51 - 3814 commenti

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La vicenda di due poliziotti e di un meschino fuorilegge. Una tetra ma appropriata Torino fa da sfondo a una narrazione drammatica, lievemente semplicistica ma efficace. Amendola è il solito duro spaccone provvisto di valori, Rossi Stuart benché acerbo regala i momenti più emotivamente importanti. Placido è meschino e adatto al laido ruolo. Discreto.

Piero68 8/10/12 12:26 - 2957 commenti

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Ispirato a un fatto vero (?), il film è stato quasi interamente curato da Giulio Base, che si è occupato di regia, soggetto e sceneggiatura. E i risultati si vedono, visto che vorrebbe passare come un forte dramma psicologico mentre in realtà risulta soltanto una fiction di breve durata dai contenuti altamente ingenui. Nonostante la bella fotografia e nonostante quella di Amendola sia forse l'interpretazione più matura del suo periodo di attore anni 80-90, il film risulterà alla fine noioso e scontato. Bella la colonna sonora.

Ramino 2/07/13 13:12 - 127 commenti

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Buona contrapposizione di due attori: uno buono e ingenuo, l'altro scaltro e risolutivo. Placido mi è sembrato un po' troppo sopra le righe ma adatto al ruolo. La regia di Base, seppure alle prime armi, non è male e Torino viene ben rappresentata. A una precisa domanda, lo stesso regista mi rispose che oggi non ci sono più le condizioni per girare un film del genere (mah!).

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Lythops 23/07/17 12:24 - 1019 commenti

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Del film si apprezza la narrazione asettica, anche se leggermente frettolosa più intenta alla descrizione del fatto in sé che non a scandagliare le motivazioni che a lui conducono. Sceneggiatura essenziale come la fotografia per un film ben interpretato, con Placido che dà al personaggio un bello spessore. Bene Stuart nei panni del poliziotto ingenuo e Amendola nel più navigato. Non un'eccellenza, ma nemmeno da buttare.

Pessoa 22/07/17 11:56 - 2476 commenti

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Giulio Base tenta il recupero del film di genere italiano con una storia avvincente e veloce sceneggiata con molta cura. L'esperto Placido domina il set grazie al mestiere che sopperisce a qualche disattenzione della regia. Bene anche Amendola mentre il resto del cast si dimentica, a parte il prezioso recupero di vecchi caratteristi (Diogene, Donnini, Dell'Acqua, Capanna), che idealmente richiama il nostro miglior poliziesco anni '70. Molte scene forti, ma la vicenda è un po' troppo cupa, senza alleggerimenti di tensione emotiva. *** pieni!
MEMORABILE: La t-shirt di Placido in ospedale "No problem: Jamaica"; Il suicidio senza sonoro; L'incontro in treno fra Amendola e Rossi Stuart.

Alex1988 13/05/18 18:01 - 728 commenti

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Poliziesco praticamente privo (o quasi) degli ingredienti classici del genere poliziesco; inizia come un film sull'amicizia tra un poliziotto ingenuo e idealista e un altro, duro, dai modi spicci che finiranno nei guai per colpa di un sorvegliato che tenterà la fuga. Del trio Amendola-Rossi Stuart-Placido, non si capisce bene chi la spunti in recitazione. Trattasi comunque di un onesto prodotto di genere.

Ultimo 9/01/21 19:16 - 1655 commenti

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Pellicola poliziesco senza infamia e senza lode, che parte a rilento ma si rifà con una seconda fase più che discreta, ove azione e dramma si vanno a mescolare. Si segnala la buona prova di un giovane Rossi Stuart e di un Claudio Amendola già esperto, che va ad interpretare il ruolo del poliziotto tutto d'un pezzo. La vicenda è alquanto scontata, ma si può perdonare se si ama il genere. Non memorabile, ma guardabile senza dubbio.

Straffuori 30/04/22 17:37 - 338 commenti

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Poliziotto duro e tormentato dalla morte del fratello e un fragile e insicuro novellino si ritrovano insieme a piantonare in ospedale un pezzo grosso della mala che alla prima occasione ne approfitta per svignarsela. Notevole poliziesco ambientato in una cupa e criminale Torino. Basato su fatti realmente accaduti, il film scorre veloce e teso, con pochi momenti di calma riempiti da scene di sesso e musiche decisamente accattivanti. Cast di tutto rispetto in cui primeggiano Amendola e Placido con, oltre alle emergenti e belle Fares e Rocca, una apprezzabile sfilza di caratteristi.
MEMORABILE: "Einz Zwei Polizei" e "Show Me Love" in una discoteca del napoletano.

Puppigallo 19/06/22 12:58 - 5275 commenti

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Poliziesco poco convincente che, pur lasciandosi vedere, infastidisce a causa dell'interpretazione di Placido, eccessivamente sopra le righe nonostante il suo atteggiamento abbia comunque un preciso scopo. Il più convincente è Stuart, giovane poliziotto dalla faccia pulita, buono e troppo ingenuo. Mentre Amendola fa il compito, sfruttando la faccia da scafato pane al pane, instabile ma onesto. Persino la tragica svolta non migliora più di tanto la narrazione, riuscendo però almeno a smuovere un po' le acque.
MEMORABILE: Le conseguenze della fuga su Stuart.

Schramm 7/06/23 20:45 - 3495 commenti

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Base fragassian-camarchiana per altezza pasoliniana diviso due: la legge uguale per tutti e la legge del più forte che la scavalca. Manufatto cinematograficamente curioso, che da una parte conserva i fall out di certi instant movies di allora (anche parte della factory è quella) e dall'altra se ne emancipa sfoderando un controllo e una cura del mezzo cinema metri sopra la media. Così ibridato, tra caratterizzazioni macchiettistiche ma con evidenza molto sentite da un cast sul pezzo che non teme stereotipie, ha in mano un poker di jolly per aggiudicarsi lo status di guilty-stracult.
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  • Curiosità Il Dandi • 12/08/12 12:57
    Segretario - 1488 interventi
    Il film è ispirato al suicidio dell'agente di polizia Vincenzo Rizzi.

    Il misconosciuto fatto di cronaca fu raccontato (e analizzato) da Pier Paolo Pasolini nel suo articolo intitolato significativamente "Soggetto per un film su una guardia di PS", pubblicato su Il mondo il 7 agosto 1975 e ora incluso in Lettere luterane.
  • Discussione Zender • 12/08/12 17:44
    Capo scrivano - 47786 interventi
    Il Dandi ebbe a dire:
    nota: volevo scrivere in "curiosità" ma il link era disattivato.

    Sì, lo spiegai l'altro giorno nelle comunicaz. di servizio. Causa diversi motivi che lì spiegavo si fa molto prima per me a spostare le curiosità in curiosità che non a spostare ogni volta tutte le risposte che venivano date in curiosità dove non era lecito rispondere.
  • Discussione Il Dandi • 12/08/12 20:12
    Segretario - 1488 interventi
    Questa me la ero persa, la mia allergia alla burocrazia mi porta a trascurare il topic "comunicazioni di servizio". Comunque capisco la necessità, ottima scelta.
  • Discussione Graf • 13/08/15 23:49
    Fotocopista - 908 interventi
    Film interessante ma è come se mancasse del terzo tempo...Finisce all'improvviso, dando la netta l'impressione di una sceneggiatura monca...
  • Discussione Aleimpe • 9/09/15 13:44
    Disoccupato - 7 interventi
    Ma è vero che nel film c'era tra le comparse Cinzia Tucci ?
  • Discussione Kaciaro • 31/07/17 17:01
    Galoppino - 506 interventi
    film molto interessante stupende l'ambientazioni in una torino notturna e grigia....
  • Musiche Daidae • 11/11/18 21:47
    Compilatore d’emergenza - 1311 interventi
    La canzone che si sente durante la prima scena in discoteca quando l'agente Lazzaro tenta di incastrare gli spacciatori è "You got to show me love" di "Robin S"