Dopo l'inatteso successo di BAGNOMARIA ci si attendeva un nuovo Panariello versione comica, magari ancora multiforme per dare vita alla solita galleria di personaggi più o meno noti. E invece l'animatore del varietà TV del sabato sera sceglie la strada della commedia proponendosi come giornalista a caccia di scoop. Che filma casualmente il crollo della Torre di Pisa e si fa assumere al Tg1 assieme alla sua squadra (Giovanni Cacioppo, Kasia Smutniak e Carlo Pistarino) con la clausola-trappola di un nuovo scoop da firmare entro l'anno. Fin qui il film funziona, con dialoghi frizzanti, un cameo di Athina Cenci (la direttrice di Teleluna, dove Livio...Leggi tutto Perozzi/Panariello comincia il suo lavoro), Pistarino ancora trattenuto e un ritmo gradevole. Poi comincia la ricerca degli scoop e il film perde presto colpi tra episodi-sketch in giro per il mondo (sulla carta naturalmente, visto che dei posti visitati non si vede praticamente nulla). Compare la bella Luisa Corna (la solita collega fatalona che si incontra varie volte nella trasferte più disparate), l'umorismo si fa grossolano e Pistarino deborda malamente. Non ci si riprenderà fino alla fine, soprattutto per colpa di una sceneggiatura mal scritta (da Panariello con Andrea Del Monte e la collaborazione di Pistarino) e di una regia (che Panariello firma assieme a Gaia Gorrini) ancora troppo acerba. L’aver abbandonato le celebri macchiette (tranne in un breve siparietto nel paese in cui gli abitanti han tutti la faccia del protagonista) dà più unita al racconto, che però perde in freschezza e spontaneità. Panariello attore ha qualità innegabili che riescono in parte a nascondere qualche lacuna, ciononostante AL MOMENTO GIUSTO resta un film irrisolto, solo abbozzato. Il richiamo al Giorgio Perozzi di AMICI MIEI (anch’egli nel mondo del giornalismo) potrebbe per alcuni risultare quasi offensivo. Musiche di Paolo Belli.
Panariello abbandona i personaggi che lo hanno portato al successo per interpretare il ruolo di un giornalista di una tv locale. Un colpo di fortuna lo porta a realizzare uno scoop e ad approdare in Rai. Il film, a differenza di Bagnomaria, può dirsi riuscito, con un Panariello in gran forma. Tutto è sulle sue spalle e sebbene si veda che non è girato con mano ferma e manchino alcune connessioni tra una scena e un’altra, il film non annoia (quasi) mai. Mille volte meglio questo film piuttosto che gli ultimi di Pieraccioni.
Non mi fa impazzire il buon Panariello (con la sua kermesse di personaggi) a teatro, figuriamoci al cinema! Tuttavia qui, dopo l'abominevole BagnoMaria, punto di non ritorno, confeziona un buon film buono, guardabile insomma! Non brilla per inventiva né per comicità, ed anche come commedia vale il giusto e l'onesto, ma si può vederlo senza ricorrere al tubo del gas. Di contorno un Pistarino meno odioso del solito, un Cacioppo insipido (come non esserlo!?!) e due belle: una, la Smutniak, carinissima, la Corna tediosa. Vedibile e nulla più!
Poco divertente commedia di Panariello. Il comico torna nuovamente sul grande schermo, con un'improbabile commediola di poco spessore. Il cast di contorno non aiuta di certo, anche Garrone è sprecato. Il crollo della torre è ridicolo, la storia non si sviluppa in modo soddisfacente. Bocciato.
Dopo il fallimentare Bagnomaria, Panariello ritenta la via del cinema con una commedia tutta nuova, senza gag di repertorio o qualcuno dei suoi personaggi. Se l'idea di partenza è buona (Panariello fotografa casualmente la torre di Pisa mentre cade e diventa improvvisamente famoso!), purtroppo non si può dire lo stesso del resto: si ride poco. Il cast prettamente televisivo poi non aiuta di certo. A mio parere, semplicemente Panariello (che in tv di solito apprezzo) non c'entra nulla col cinema...
Una scipita satira sul giornalismo d'assalto che punta allo scoop in ogni frangente vede protagonista il comico Panariello poco a suo agio nel mondo cinematografico. La pellicola tende alla commediola agrodolce con venature di scadente sentimentalismo e si avvale di un cast non eccelso. Totalmente ridicolo il finale con torre accasciata.
Difficile fare peggio di Bagnomaria, il suo film d'esordio. Così Panariello, per la sua seconda prova da regista, sceglie una storia lineare (non un insieme di sketch) e un personaggio di un certo spessore. Purtroppo l'attore toscano è più cabarettista che interprete e spreca in parte l'occasione con un film dall'incipit discreto che spreca le sue potenzialità nello svolgimento a causa di una sceneggiatura dal fiato corto e ad un gruppo di interpreti non esaltante. Mediocre.
Essere bravi comici non vuol dire essere necessarimente bravi attori. Fiugurarsi poi se si hanno velleità registiche. Panariello è perfettamente su questa linea e in più vuole strafare. Inizia col "rubare" il nome del protagonista a quello di ben altri film (Noiret in Amici miei, anch'egli giornalista) e finisce con l'infiocchettare una commedia davvero scarsa dove non solo si ride poco ma addirittura ci si annoia. Cast discreto ma, come già detto, mal diretto, con Cacioppo troppo preso a scimmiottare l'Aldo del famoso trio. Filmaccio.
Dopo il chiassoso BagnoMaria, Panariello decide di partecipare a una commedia più pacata e particolare con un parterre di contorno mal assortito. La sceneggiatura (cui ha partecipato Carlo Pistarino, che ha un ruolo nel film) zoppica notevolmente azzeccando pochi momenti anche a causa del protagonista poco incisivo, che al cinema non è mai riuscito a funzionare. Misteriosamente il film ha un filo logico che non lo rende proprio da buttare via anche grazie a una colonna sonora furba e a una regia discretamente curata (bene aver diretto a 4 mani).
Dopo le macchiette di Bagnomaria Panariello prova a creare una trama più costruita e un personaggio a metà tra il comico e il malinconico. Purtroppo non gli riesce bene; anzi, a volte proprio lui come protagonista sembra fuori parte, per colpa di una sceneggiatura che esclusa qualche idea non ha molto da offrire. Si ride poco, soprattutto nella prima noiosa fase, con sketch forzati e autoconclusivi e fino a una parte conclusiva un po' più incisiva e corrosiva ma che arriva fuori tempo massimo. Cast di supporto mal assemblato.
Seconda e al momento ultima regia di Giorgio Panariello per un film che molla gli allora canonici personaggi dell'anno prima visti in Bagnomaria in funzione d'una commedia con personaggio unico. Una vicenda meno surreale, che punta più alla farsa romantico/toscana "alla Pieraccioni" senza però averne le stesse capacità. Non si va mai oltre al sorriso e le situazioni proposte, dopo un inizio promettente, volgono a una seconda parte tediosa che utilizza un mero minutaggio per giungere all'agognata fine.
Commedia dalla morale pieraccioniana - il successo che allontana dalla purezza il buon toscano - nel complesso piuttosto debole, incapace di sfruttare adeguatamente il suo fulminante inizio, basato su un'idea (la torre di Pisa) degna di miglior causa. Il tutto si sussegue in maniera scontata e talvolta - la questione cinese - raffazzonata, col protagonista che, seppur non sgradevole, fatica a sostenere il peso del film sulle proprie spalle, specialmente quando costretto a interfacciarsi con l'odioso personaggio interpretato da Luisa Corna. Confezione prevedibilmente anonima.
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Nella colonna sonora è il presente il brano di Paolo Belli "Via di qua"
CuriositàPanza • 18/12/13 15:15 Contratto a progetto - 5237 interventi
A PROPOSITO DI CLONAZIONE... Quando vediamo un'articolo di giornale inerente ad un gruppo di ricercatori italiani che ha vinto il Nobel per delle ricerche sulla clonazione, notiamo un errore nel finto testo dell'articolo. Leggiamo "lasciarono l'Italia per trasferirsi clonazione nel 55 e nei primi del 60 lasciarono l'Italia per trasferirsi...".
MusichePanza • 23/12/13 19:02 Contratto a progetto - 5237 interventi
CuriositàPanza • 4/01/14 21:13 Contratto a progetto - 5237 interventi
Alla fine del film è ringraziato Carlo Conti, amico storico di Panariello. Infatti, mentre i due chiacchieravano, Conti suggerì a Panariello l'idea del crollo della torre dando lo spunto principale del film.
(La Stampa, 21 ottobre 2000)