Il traditore - Film (1935)

Il traditore

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TITOLO INSERITO IL GIORNO 5/10/09 DAL BENEMERITO PIGRO
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Pigro 5/10/09 09:53 - 9624 commenti

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Consegna alla polizia inglese un indipendentista irlandese, ma viene scoperto e processato dai nazionalisti. Con gusto espressionista Ford ricrea splendidamente i vicoli nebbiosi di Dublino, che diventano il labirinto mentale di un uomo solo e disperato che scivola verso il tradimento. Il protagonista (McLaglen strepitoso) è un nuovo Giuda in una storia che ripercorre esplicitamente le tappe evangeliche, con uguale fascino e pietà. Il film è compatto e magnetico, sia pure con l'inevitabile retorica religiosa, e riesce a incantare ancor'oggi.

Daniela 14/11/09 13:24 - 12606 commenti

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Il film che segnò la definitiva affermazione hollywoodiana di Ford è, paradossalmente, profondamente europeo: non solo per la vicenda narrata, ma anche per le scelte stilistiche, che si rifanno al cinema espressionista tedesco nei toni cupi, nell'ambientazione notturna e nell'uso delle luci, anche nella recitazione esasperata di McLaglen, omone psicologicamente fragile, misero Giuda braccato dai propri rimorsi prima ancora che dai compagni traditi. Finale in chiave melodrammatica: forse cade nella maniera, sminuendo la forza disperata del film.

Giùan 18/01/12 16:29 - 4528 commenti

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Il primo film "irlandese" del grande Jack/John è uno dei suoi capolavori più cupi e morbosi. Se per molti aspetti (ritmo soprattutto) si tratta di una pellicola appesantita dal passar degli anni, proprio il suo carattere di potente incubo espressionista di nebbia ed alcool invece, esulcerato peraltro dalla centrale crisi di coscienza (morale-politico-religiosa) del protagonista, ne fa un Opera memorabile oltrechè originale nella sua filmografia. Il miglior Ford tuttavia diluirà il sentimentalismo nella malinconia crepuscolare. Sofferta prova di McLaglen.

Pessoa 5/10/17 09:00 - 2476 commenti

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Una Hollywood impegnata s'avventura sulle strade d'Irlanda per regalare agli oriundi americani la loro parte di memoria storica. Per la regia la RKO sceglie l'emergente John Martin Feeney, anche lui figlio di immigrati irlandesi, che coproduce l'operazione. Protagonista assoluto un immenso McLaglen (Oscar), figlio di un pastore protestante inglese, che indovina un indimenticabile reietto di intensità biblica. Regia impeccabile attenta alla lezione di Murnau Ejzenstejn, confezione di ottimo livello. Un altissimo momento di cinema. Da vedere!
MEMORABILE: La tristezza con cui Gypo spende il denaro della delazione: una discesa nel maelstrom che ha pochi uguali nella storia del cinema.

Myvincent 28/06/21 08:01 - 3722 commenti

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E' la storia di un tradimento fra amici, a causa di vile denaro che "l'informatore" spenderà tutto in una notte, lacerato dal senso di colpa e in un crescendo di ulteriori errori. Il film è soprattutto un pretesto per raccontare di una guerra civile, di indipendenza e del "sogno americano". Purtroppo l'opera risente degli anni passati e a volte raggiunge vette melodrammatiche eccessive, rendendosi tanto espressionista quanto poco realista. Il Neorealismo dovrà ancora aspettare.

Reeves 29/09/22 06:32 - 2152 commenti

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Contaminazione molto interessante tra espressionismo (i tormenti del traditore perseguitato dai rimorsi) e racconto storico, di Irlanda (John Ford ci ritornerà altre volte) e di mito americano. Interpretazione possente di Victor McLaglen, grande amico e compaesano di Ford, che in seguito diventerà un caratterista di lusso. E' il film che ha mostrato a Hollywood le grandi capacità di Ford, che si autodefiniva "regista di western" ma che era molto, molto di più.

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