Volti del cinema italiano nel cast VOLTI ITALIANI NEL CAST Volti del cinema italiano nel cast

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Commenti L'IMPRESSIONE DI MMJImpressione Davinotti

Tra i grandi successi della commedia all'italiana IL SORPASSO occupa un posto di rilievo: sia per l’enorme incasso registrato all'uscita (in testa alle classifiche del 1962) che per la tipicità tutta italiana del protagonista Bruno Cortona (un Gassman logorroico e incisivo come non mai, che alla sua prima vera apparizione cinematografica da mattatore seppe improvvisare arricchendo di molto la già sagace sceneggiatura). L’italiano fanfarone, fanatico dell'auto e delle belle donne, spaccone cinico all'inverosimile, menefreghista ma in fondo buono e comprensivo, è l'immagine stessa del nostro popolo all'estero. Dino Risi ha saputo vivacizzarla con...Leggi tutto una regia sapiente, creando una sorta di “road movie” per noi inedito, riprendendo benissimo le corse in macchina, i sorpassi a centoventi contrappuntati dall'inconfondibile clacsonata a toni e dai gestacci rivolti a tutti i "sorpassati". La prima parte, meno moralista, più scanzonata e travolgente, è sicuramente la migliore, mentre dall'arrivo a Grosseto (dai parenti di Roberto) in poi il film perde lo slancio e comincia a ripetersi un po’ troppo. L'incontro con l'ex moglie di Bruno e la figlia Lilli (una giovanissima e incantevole Catherine Spaak) non riesce a lasciare il segno, anche se va detto che Risi mantiene comunque tutto il film su livelli eccellenti. Gassman non sa essere comico come Sordi, sulla cui figura il personaggio di Bruno sembra tagliato (Sordi stesso suggerì che l'idea cardine del SORPASSO fu un parto suo e di Rodolfo Sonego), ma appare indubitabilmente vero e credibile, romano fino al midollo. Jean-Louis Trintignant invece, io narrante della vicenda, è al contrario fin troppo defilato e non ha mai modo di brillare, presenza tutto sommato essenziale ma passiva. IL SORPASSO non è forse un film completamente riuscito ma certamente merita la fama di cui gode.

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Caesars 8/02/07 13:57 - 3773 commenti

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"Il sorpasso" è un film che giustamente ha fatto epoca, in quanto ritrae perfettamente uno spaccato della vita italiana durante il boom economico. Spiazzante l'amaro finale dopo che per tutto il film si è respirata un'aria quasi goliardica. Eccellente la prova di Gassman (impossibile immaginare un altro attore al suo posto) e funzionale alla vicenda quella di Trintignant. Un tassello fondamentale del cinema italiano.

Homesick 21/04/07 18:05 - 5737 commenti

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Ferragostano ed iniziatico, fotografa con attenzione quell'Italia del boom economico, spendacciona, irresponsabile, materialista, ciecamente ottimista, ma soprattutto vuota e superficiale. Gassman e Trintignant rappresentano le due facce della stessa medaglia offendo ottime interpretazioni: spavaldo, garrulo, perditempo e a tratti sordiano il primo; timido, scrupoloso ma corruttibile il secondo. Colonna sonora twist, con gran copia di canzoni di Vianello, Di Capri, Modugno. Un film imperdibile.

Deepred89 16/05/07 20:23 - 3701 commenti

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Tra le migliori commedie italiane in assoluto. Risi utilizza una trama da commedia on the road per descrivere l'Italia del boom e per confrontare due personalità apparentemente diversissime: entrambe le cose gli riescono alla perfezione. Inoltre il ritmo è elevato, le battute sono ottime, i due protagonisti sono fantastici e la colonna sonora (che comprende varie hit dell'epoca) è azzeccatissima. Film fondamentale.

B. Legnani 12/07/07 00:23 - 5519 commenti

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Comincio con il poco che non mi piace: il finale cha mi sembra incollato (e male) con lo scotch (quasi una sorta di inverosimile punizione divina), ed una certa tendenza alla ripetizione che affiora non di rado nell’ultima mezzora. Tutto il resto è molto bello, con un Gassman al suo massimo e una notevole cura della messa in scena. Un imperdibile film degli Anni Sessanta.
MEMORABILE: Il clacson.

Lercio 13/07/07 01:04 - 232 commenti

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Molto bello, si può tranquillamente parlare di piccolo capolavoro. Originale nell'affrontare una contrapposizione durante un viaggio verso il mistero, verso la crescita e la consapevolezza di due visioni differenti. Film estremamente attuale nonostante gli anni, recitato ad arte, con una colonna sonora perfetta e un finale che spiazza e fa riflettere sul senso del film, un senso che, anch'esso, può essere libero. Imperdibile. Necessario.

Puppigallo 8/08/07 15:48 - 5251 commenti

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Uno, caciarone, mezzo burino, con la delicatezza di un treno merci, che prende la vita di petto, sfottendo tutto e tutti. L'altro, studente modello, che pensa al futuro, timido, educato, ma quasi col timore di assaggiare la vita. Metteteli sulla stessa auto, col burino alla guida (il clacson non si scorda) e otterrete un bel film (grazie soprattutto all'ottima prova dei due attori). Un viaggio che sembra non terminare mai, dove ognuno dei due imparerà, o disimparerà, qualcosa dall'altro. Qualche pausa. Finale giusto (nella sua ingiustizia), che più giusto non si può.
MEMORABILE: Gassman dà un passaggio a un villico.

Galbo 26/08/07 07:31 - 12372 commenti

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Vero e proprio piccolo capolavoro della [tragi]commedia all'italiana, rappresenta uno dei primi road movie mai realizzati. La forza del film è quella di avere colto nella figura del protagonista il carattere insieme vanaglorioso e vigliacco dell'italiano medio e di avere scelto per interpretarlo l'attore migliore sulla piazza per il ruolo, quel Vittorio Gasmann che di rado sarà così a suo agio nel cinema. È un film sulla solitudine e sulla ricerca di sè con un finale memorabile.

Gugly 27/12/07 22:18 - 1184 commenti

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Due caratteri agli antipodi: Gassman lo spaccone e Trintignant il prudente (per non dire il pauroso) ma il secondo durante il viaggio scoprirà realtà che non sapeva (o non voleva?) vedere grazie al compagno di viaggio. Chissà, forse non è adatto a vivere nel boom... Degni di nota anche i personaggi di contorno, la figlia Spaak e il fidanzato Bibi (il solito grande Claudio Gora)
MEMORABILE: In visita presso gli zii di Grosseto, Bruno fa scoprire al compagno di viaggio magagne vistose nella perfetta famiglia dello zio Michele.

Capannelle 5/04/08 19:31 - 4394 commenti

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Un film malinconico e dissacrante, girato in una Roma semideserta che fa risaltare i due caratteri dei protagonisti. Gassman e Trintignant si conoscono per caso, si sopportano e mettono a nudo i loro difetti ma fanno anche un tentativo di capire come conviverci. Gassman istrionico, ottima scelta per il personaggio ma, come dire, debordante. Film bello, anche se non rientra tra gli imperdibili.

Cotola 9/06/08 13:56 - 8998 commenti

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Pietra miliare della storia del cinema nostrano (ma secondo me inferiore a Una vita difficile), questo film rappresenta un magistrale ritratto dell'Italia del boom di cui Bruno Cortona (interpretato da un immenso Gassman) incarna tutti i vizi e le virtù. Il suo viaggio insieme al giovane Roberto è pieno di momenti divertentissimi, che si sono ormai impressi in maniera indelebile nell'immaginario collettivo cinematografico (e non) del nostro paese. Praticamente imperdibile!
MEMORABILE: I discorsi su un certo tipo di cinema, specie quello di Antonioni. Impagabile.

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Il Gobbo 25/07/08 09:15 - 3015 commenti

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Film santissimo, capolavoro assoluto (di Risi, del cinema italiano, del Cinema). Per non ripetere le cose già dette, e ancora una volta osannando lo straordinario tour de force attoriale di Gassman, all'ennesima visione colpiscono anche le fulminee, quasi aforistiche annotazioni, le storie raccontate in inquadrature di pochi secondi, dalle transizioni sociali (il twist di campagna) alle piccole storie ignobili (la bella ragazza e il vecchio amante nel night a Castiglioncello), il grande uso della musica. Sublime.

Supervigno 25/07/08 12:40 - 229 commenti

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Siamo in zona mito. Un film che si regge quasi esclusivamente sulla prova d'attore di Gassmann, che riesce a imperversare senza una sbavatura, regalandoci mille sfumature e umori di una canaglia che non riusciamo, neppure sforzandoci, a detestare. Il resto del cast è all'altezza del protagonista, a cominciare dal timido Trintignant, la sceneggiatura è classica e sempre attuale, il ritmo è costante e senza cadute né momenti di stanca. Imprescindibile.

Matalo! 30/07/08 11:01 - 1378 commenti

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È difficile per chi ha 43 anni come me non essere venuto su con la morale di questo indimenticabile film "on the road" di Risi, anomalia nella stanzialità soprattutto romana del nostro cinema. Gassman e Trintignant (perfetti) si muovono sull'Autostrada del Sole, simbolo del benessere degli anni del boom, raccogliendo delusioni, amarezze, sconfitte il primo e la scoperta del mondo così com'è il secondo. Il finale logicamente preferisce risparmiare al secondo l'ingresso nella vita adulta. Immortale. Per altre mète porterà Profumo di donna, film cugino.
MEMORABILE: Il clacson di Gassman; il commento su "L'eclisse"; l'incontro con la figlia; l'incontro alla stazione; il finale.

Supercruel 3/09/08 16:29 - 498 commenti

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Grande classico Anni Sessanta di Risi, con un Gassman spropositatamente gigante. Forse il finale risulta un po' manicheo e grossolano, ma è un piccolo neo all'interno di un contenitore narrativo e recitativo di eccezionale livello. L'età, inoltre, non sembra passare per questa opera italiana: il ritmo da "road movie" e le continue battute messe in bocca all'istrionico Gassman mantengono il ritmo alto e l'interesse sempre sveglio. Tremendamente attuale la figura dello spaccone. Grande pellicola.

Ciavazzaro 17/09/08 14:18 - 4768 commenti

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Capolavoro. L'ottima coppia di attori Gassman e Trintignant e la regia di Dino Risi: già queste particolarità denotano la qualità del film. Ottimo anche il resto del cast, dal quale citiamo la bellissima Spaak e Gora. Finale entrato negli annali. Da vedere senza ombra di dubbio.

Magi94 22/08/17 20:49 - 944 commenti

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Un capolavoro della nascente commedia all'italiana nonché uno dei primi veri e propri road movie. La forza del tutto sta nei due personaggi contrapposti, incarnati da Gassman e Trintignant in un modo così veritiero che quasi fa confondere finzione e realtà. Il trucco sta proprio nella loro caratterizzazione: malgrado il finale dia un'impronta più "manicheista" nel finale, entrambi hanno lati sia positivi e negativi ed è facile immedesimarsi in almeno una caratteristica di entrambi. Montaggio un po' affrettato nelle ultime scene.

Pigro 18/12/08 10:10 - 9623 commenti

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Il viaggio di due uomini in auto durante Ferragosto è, nel film di Risi, la rappresentazione speculare di due uomini di fronte alla vita. Il viaggio è, infatti, rito di passaggio non solo di un ragazzo che ha paura di crescere, ma anche di un uomo che non ha voluto crescere. Per entrambi il confronto con le proprie famiglie durante il viaggio è illuminante: la necessità di superare il tempo delle fiabe per uno, la consapevolezza del tempo che passa per l'altro. Finale straordinario, a sorpresa ma annunciato da molti presagi. Gassman grandissimo.

Xamini 25/12/08 02:38 - 1244 commenti

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Diversi i temi del film: il primo a funzionare è il dualismo tra due modi così antitetici di intendere la vita e il loro progredire nel corso del film, sino al commovente momento in cui si incontreranno. Poi c'è lo spaccato storico dell'Italia di quegli anni attraverso la prospettiva di un road movie (ed è un documento imperdibile), qualche marginale riflessione e, quello che più stupisce, un ritmo e una messa in scena che lo rendono più moderno di quanto non si creda. E, quasi dimenticavo, un grande Gassman (c'era bisogno di dirlo?).
MEMORABILE: Il finale e il clacson che è quasi una colonna sonora a sé.

Rickblaine 31/01/09 15:58 - 635 commenti

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Ben strutturata questa storia di uno studente che si abbandona alla compagnia di un "cerca occasioni", il quale finge un'amicizia temporanea e lo porta in giro per il Centro Italia, alla riscoperta di qualcosa di più importante che non l'accanirsi esclusivamente sugli studi. Il vecchio che fa il giovane e il giovane che fa il vecchio. Grandioso Gassman.
MEMORABILE: Il finale.

Renato 22/03/09 22:54 - 1648 commenti

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Senza dubbio un film importante, di cui forse si è scritto troppo finendo con l'attribuirgli significati simbolici persino eccessivi. Rivisto oggi ha alcuni momenti in cui il ritmo è un po' blando, ma il tono generale del film lascia comunque un'ottima impressione, soprattutto per come sono stati tratteggiati i caratteri dei due protagonisti, gli strepitosi Gassman e Trintignant.

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Saintgifts 19/05/09 16:28 - 4098 commenti

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La "spider" è il simbolo dell'arrivato di quegli anni. È questa auto, con tanto di bollo Ministeriale fasullo appiccicato sul parabrezza, il biglietto da visita di una sorta di playboy nostrano (fasullo anche lui) che pensa di essere superiore a tutti (salvo quando elemosina). L'incontro con l'altro personaggio a lui opposto come carattere, fa il film. La bravura di Risi è stata quella di saper analizzare un momento nella vita di un Paese nello stesso istante in cui la si sta vivendo. Dopo sono capaci quasi tutti. Più profondo di quanto sembri.
MEMORABILE: La vera realtà torna nel finale del film con la frase "...un suo parente?" "No, lo conoscevo appena".

Brainiac 24/08/09 21:46 - 1083 commenti

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Quando si può dire che una commedia è riuscita? Quando c'è un po' dei personaggi rappresentati in ognuno di noi. Ed in noi non si può non riconoscere qualcosa di Bruno, che chiama Antonioni "quello dell'alienazione", che prende le strade contromano, che preferisce passare il ferragosto con uno sconosciuto piuttosto che restare solo (ti dice qualcosa, Verdone?). D'altronde dentro ognuno di noi c'è anche qualcosa del personaggio di Trintignant: che non riesce ad opporsi ad un cacciapalle, che studia di ferragosto, che non sa trattare con le ragazze, che...
MEMORABILE: "Aò ma guardi che è un diritto!". "Ma diritto de che?!? De li mortacci tua!!!".

Cangaceiro 25/08/09 21:26 - 982 commenti

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Il film che più di ogni altro racchiude l'epoca del boom italiano del dopoguerra, un'inammainabile bandiera del nostro cinema che fu. Da un incontro fortuito tra due stili di vita opposti, agli antipodi in tutto, anche nel loro destino, ecco il roadmovie tricolore per eccellenza. Gassman stratosferico: il suo Cortona è la summa di invadenza, cialtronaggine ed opportunismo. Il personaggio del bravissimo Trintignant non può non far grande tenerezza: insicuro e vulnerabile, non fa a tempo a riassaporare come si deve la vita che... Indimenticabile il clacson.
MEMORABILE: I soliloqui di Trintignant. Il finale.

Mco 27/08/09 15:35 - 2323 commenti

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Un cult assoluto che per lungo tempo ha lasciato come refrain nelle mie orecchie e nella mia testa il suono del clacson sparato a manetta con insistenza dal bolide di Gassman. Tutta la storia è tanto semplice quanto affascinante e l'accoppiata Grande Vittorio-Trintignant funziona a meraviglia. Consigliatissimo a tutti coloro che amano il cinema a 360 gradi. Bellissima la Spaak.

Mtine 8/05/10 18:52 - 224 commenti

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Il film visto superficialmente, senza pretese, sarebbe anche bello, ma se andiamo a scandagliarlo ne tiriamo fuori perlopiù personaggi e situazioni già viste: Trintignant recita la parte iper-stereotipata del ragazzo timido e introverso che si trova coinvolto suo malgrado in una situazione particolare. Gassman è bravo, ma anche lui impersona come al solito lo sborone che vive alla giornata. Insomma, Risi non ha inventato nulla di nuovo e il suo film è uguale a tanti altri. E non andiamo a cercare critiche sociali intrinseche o quant'altro.

Karim 28/07/10 22:27 - 22 commenti

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Indimenticabile ed esuberante "romanaccio" Vittorio Gassman, contrapposto ad un compassato riflessivo ed introverso Trintignant. Due personaggi agli antipodi che dopo un incontro causale passano un ferragosto che segnerà l'esistenza di entrambi. Grande protagonista la mitica Lancia Aurelia Spider che fa da sfondo ai due straordinari personaggi. Spaccato di un'Italia del dopoguerra tutta motori clacson spacconate e sorpassi... appunto! Grande pellicola!
MEMORABILE: "Cane a 6 zampe amico fedele dell'uomo a 4 ruote".

Rambo90 31/07/10 14:10 - 7661 commenti

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Capolavoro indiscusso del cinema italiano. La storia approfondisce i caratteri dei due personaggi che, conosciutisi per caso, si imbarcano in un viaggio insieme senza meta in automobile. Superlativa la performance di Gassman, fanfarone e gradasso, rozzo e volgare nei modi ma in fondo buono e simpatico; bravo anche Trintingnant nel ruolo dello studente riluttante nel seguire il primo ma poi sempre più convinto da quella scelta. Da non perdere.

Fabbiu 25/08/10 04:03 - 2133 commenti

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Un impareggiabile Gassman ci delizia (molto alla Sordi maniera) con un personaggio emblema dell'italiano così come conosciuto all'estero (e difatti, per il successo ottenuto dalla pellicola all'estero... così è stato confermato) che ha dello strepitoso. La commedia ha momenti di alta comicità ma racchiudono in loro malinconia e tristezza, l'azione delle riprese delle auto in strada ce lo fanno ricordare come uno dei primi film on the road della storia. Non sempre lineare, il secondo tempo cede rispetto al primo.

Mdmaster 15/11/10 08:12 - 802 commenti

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Una delle essenziali commedie italiane, vicina alla sensibilità popolare ma non priva di sguardo critico. Gassman gigioneggia come non mai e nonostante non sia ruolo perfetto per l'attore, riesce credibile come il "vincente" Bruno Cortona. Trintignant e la Spaak sono ottimi comprimari, ma è spesso il cast minore che evidenzia quei lati che innalzano la pellicola a più di mero divertissement. La solitudine, la meschinità, l'innocenza perduta e l'incomprensione sono elementi essenziali de Il Sorpasso, tutt'ora pellicola davvero moderna.
MEMORABILE: "Pure noi c'avemo diritto a fa' festa!" "Ma er diritto de che?" "Er diritto de limortacci tua! E de tu nonno!"; il twist dei contadini.

Zender 8/10/11 13:38 - 315 commenti

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In Aurelia sull'Aurelia, con una clacsonata che diventa marchio. Gassman al volante travolge il timido Trintignant che si scopre suo contraltare ideale per un'avventura senza una vera meta; liberi per far sognare e riflettere chi guarda e sa che il grande cinema italiano quel ferragosto a Roma salì in auto con loro per non scenderne più almeno fino al memorabile epilogo. Che lascia lì di sasso a Sassoscritto chi scrive e chi assiste, impotente, di fronte alla gelida e imparziale risacca che non giudica e chiude così, d’emblée.

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Fauno 26/11/11 12:41 - 2206 commenti

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Un cialtrone così può accendere l'immaginazione a uno studente che non ha mai visto niente, ma non c'è società nella quale possa far qualcosa di buono... Tanto tempo da perdere a fare considerazioni superficiali con la speranza di essere spiritoso. Forse qualcuno ha ragione a dire che in Italia dobbiamo imparare a far meglio i compiti a casa, perché questo è fatto proprio male, non riflette nulla di un'epoca di benessere (a differenza de L'ombrellone, per esempio) ma a me è servito per capire perché mio padre detestasse Gassman e mia madre lo adorasse...
MEMORABILE: Occhiofino per non dire finocchio. Io aggiungerei "guarda come tontolo"...

Nancy 24/01/12 00:48 - 774 commenti

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Superlativa commedia che non risente affatto dei suoi cinquant'anni: vivace, frizzante, estiva come poche (colonna sonora che profuma di 60s da ogni poro). Gassman splendido, un vero mattatore che, coadiuvato da una brillante sceneggiatura, tiene serrato il ritmo e a vertici quasi ineguagliati l'umore. Spensierato come il Ferragosto che ogni italiano vorrebbe passare, Risi ci racconta così il boom degli anni 60 in questa storia dolceamara, con un finale assolutamente memorabile e anche, per chi lo vuol leggere, introspettivo. Ottimo.
MEMORABILE: Il clacson della macchina di Cortona; Il finale.

Neapolis 3/03/12 21:48 - 183 commenti

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Un autentico Cult-movie, uno dei pochi che può vantare la cinematografia italiana. L'Italia della ripresa industriale, spensierata e spregiudicata, è rappresentata da un Gassman in uno stato di forma strepitoso. La sua fisicità e vitalità bucano lo schermo; si intravedono in lui quei comportamenti e atteggiamenti che saranno poi tipici di tutte le generazioni a venire. L’altra generazione presente nel film (stranamente la più giovane), quella timida, educata e benpensante, rappresentata da Trintignant, è destinata fatalmente a soccombergli.

Roger 4/02/12 19:50 - 143 commenti

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Gassman e Trintignant sono due archetipi umani eterni e contrapposti (ma anche complementari) che si confrontano con l'Italia euforica e incoscente del Boom. L'abilità di Risi sta nel non cadere in un facile manicheismo: la voce interiore e critica é di Trintignant, ma la forza trainante del film (e della vita) é Gassman (inutile negarlo). In questo stà la loro complementarità: non si può essere solo l'uno o l'altro. E infatti quando Trintignant rinuncia alla sua voce interiore sarà una tragedia per lui, una perdita per tutti.

Gaussiana 27/04/12 17:08 - 121 commenti

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Un incontenibile Gassman nella figura del romano spaccone, donnaiolo, inaffidabile appassionato di donne e motori trascina il giovane Trintignant, studente modello, in un viaggio in auto su e giù per le località del ferragosto. Purtroppo, come dice il film stesso, il personaggio di Gassman vince sempre; cafone e insopportabile conquista tutti e tutte, costringendo alla fine lo studente a convincersi che ha ragione lui, che quello è il modo giusto di vivere. Il finale serve per evitare che anche lo spettatore giunga alle stesse conclusioni.

Samuel1979 13/05/12 17:22 - 546 commenti

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In una calda giornata di ferragosto, due persone diversissime fra loro si incontrano e intraprendono un viaggio senza una precisa meta. Dino Risi firma la sua più celebre commedia affidandosi alle qualità inesauribili di Gassman (quest'ultimo nei panni di un uomo che vive la vita giorno per giorno, nonostante la vità gli abbia già causato delle delusioni). Buonissima la prova di Trintignant nei panni del ragazzo timido e impacciato, che comunque nonostante i timori iniziali, alla fine verrà influenzato dalle idee del compagno di viaggio.
MEMORABILE: Ognuno di noi ha un ricordo sbagliato dell'infanzia. Sai perché diciamo sempre che era l'età più bella? Perché in realtà non ce lo ricordiamo più com'era.

Nando 15/05/12 00:36 - 3806 commenti

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Uno dei capisaldi della commedia italica. Un viaggio attraverso l'Italia a bordo di una mitica Aurelia spider tra incontri, voglia di rimanere giovane a tutti i costi e smargiassate. Un road-movie solido, sorretto da un Gasmann mattatore assoluto ben coadiuvato da un "dimesso" Trintignan e una vispetta Spaak.

Ford 9/07/12 12:18 - 582 commenti

I gusti di Ford

La genialata di questo film è l'elogio e insieme la critica dell'italiano fanfarone e approfittatore, simpatico e divertente quanto cinico e irresponsabile. Il personaggio di Gassman entra facilmente nelle simpatie dello spettatore ma non è così che dovrebbe essere e Risi ce lo dice chiaramente con un finale perfetto. L'altra faccia del boom c'è e ce ne accorgeremo noi italiani.

Liv 14/07/12 14:39 - 237 commenti

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Un capolavoro che non mi stanco di vedere, soprattutto d'estate. È ferocemente spassoso, il Gassman di quell'epoca, ma quando i protagonisti arrivano alla casa della moglie di Bruno, stacco. Lì comincia un altro film. E poi la Spaak, di nuovo la Spaak. Strana la perdita di ritmo da parte di Dino Risi.
MEMORABILE: (Il pretino tedesco) «Pedibus calcantibus sumus. Nobis elevator necesse est!» [...] (Bruno) «Desolatus, non abbemus!»

Lucius 3/10/12 19:25 - 3015 commenti

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Il road movie italiano per antonomasia deve gran parte del suo successo all'istrionica performance interpretativa di Gassman. Cosa sarebbe stato questo film con un altro attore? Il regista è riuscito ad imprimere nell'immaginario collettivo l'Italia di quel periodo, anche musicalmente parlando. Alcune battutacce goliardiche sono degne di film come Il vizietto, sentite oggi fanno sorridere per il loro scarso spessore umoristico. Trintignant ha fatto da buona spalla. Italian cult.

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Mutaforme 11/06/13 18:49 - 415 commenti

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Un classico della cinematografia italiana che rappresenta in modo eccellente alcuni stereotipi dell'epoca (e non solo). In particolare Gassman è il classico pallone gonfiato tutte chiacchiere e poca sostanza (e niente soldi), mentre Trintignant lo studentello timido e inesperto. Insieme formano un duo particolarmente brillante, la cui magia però si interromperà svelando il lato triste della vita. Un must.
MEMORABILE: "Tu lo conosci il tedesco? " "No, ma me lo immagino".

Elnatio 17/06/13 10:18 - 38 commenti

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Road movie con uno strepitoso Gassman nei panni di un romano spaccone e spavaldo che conosce tutti ma che fondamentalmente è solo e con un altrettanto strepitoso Tritignant, studente timido e insicuro. I due affrontano un viaggio in spider il giorno di ferragosto che ci permette tra l'altro di conoscere l'italia del dopoguerra tra osterie, case di campagna e imprenditori milanesi. Tutto bello ma molto amaro. Da vedere assolutamente.
MEMORABILE: Il passaggio al villico con "arranco"... grandioso!

Didda23 26/06/13 23:28 - 2424 commenti

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La brillante sceneggiatura (scritta anche dal maestro Ettore Scola) delinea intriganti dialoghi e la contrapposizione fra la spavalderia gassmaniana tipicamente italica e la compostezza del giovane Trintignant crea situazioni a metà tra il dramma e la commedia. La regia di Risi, in stato di grazia divina, offre inquadrature moderne e ben congegnate. Un film che regge l'avanzare del tempo e che sa ancora emozionare. Pare che il finale girato sia stato possibile girarlo grazie a una scommessa vinta, poiché Cecchi Gori ne auspicava uno diverso. Per fortuna fu Risi a vincere.

Mickes2 23/07/13 16:58 - 1670 commenti

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Sensazionale commedia di Risi, arguta e scanzonata, a tutti gli effetti uno spaccato dell’Italia che fu. Il contesto del boom economico spiana la strada su cui scorrazzano lo sbruffone, spavaldo e maleducato (ma anche altruista, bonaccione) Gassman e il ligio, educato e pacato (ma anche aperto alle tentazioni) Trintignant. Quando andare in contromano correndo è l’unico modo per conoscersi realmente, un modo per tirare le somme della propria vita arrivando a una sana presa di coscienza. Amaramente straordinario il finale di clouzotiana memoria.

Ramino 18/08/13 15:09 - 127 commenti

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Il boom economico nel dopoguerra di un'Italia spaccona e ruffiana magistralmente rappresentata dal volto e dall'interpretazione di Gassman, contrapposta da un timido e immaturo Trintignant attraverso un'Aurelia spider che sfreccia sulla costa tirrenica. Capolavoro di un'epoca.

Paulaster 18/11/13 10:16 - 4375 commenti

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Il dualismo tra lo strombazzante Gassman e l'introverso Trintignant si presta a rappresentare dialoghi di verace romanità. Risi si destreggia tra molteplici soluzioni lasciando sullo sfondo un ritratto d'Italia tra paesaggi, bellezze nostrane e canzoni alla moda. Anche sociologicamente si avverte la fase di transizione tra il mondo rurale e l'avvio di una modernità popolare. Finale in linea con l'onestà cinica della commedia del periodo.
MEMORABILE: Occhio fino.

Daniela 27/03/14 15:34 - 12606 commenti

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"Il mondo è dei furbi!": lo porta scritto in fronte il personaggio interpretato da Gassman con tale adesione psico/fisica da restargli appiccicato addosso per gran parte della carriera. Il timido studente Trintignant non è furbo né tanto meno cattivo, ma lo segue prima passivo poi complice, emblema di un atteggiamento che assume i connotati inquietanti di un tratto nazionale: quello di farsi facilmente sedurre da suonatori di piffero ballisti e amorali. Via Aurelia come Via Crucis del vuoto esistenziale per uno dei capolavori della commedia all'italiana, con un finale bello, amaro, necessario.

Claudius 20/07/14 09:45 - 541 commenti

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Uno dei capolavori per eccellenza del cinema italiano di tutti i tempi. Risi, ambientando la storia nel ferragosto del 1961, attua un’analisi lucida e spietata degli anni del boom italiano: il personaggio di Gassmann, infatti, è il simbolo della presunzione e del vuoto di ideali ma anche di una generosità e disponibilità non comuni, a cui fa da contraltare la figura del timido Trintignant: due figure che per la loro intensità sono degne di essere accostate alla Commedia dell'arte.
MEMORABILE: Non bevi, non fumi...

Piero68 9/09/14 14:12 - 2955 commenti

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Parlare di commedia è riduttivo, in questo caso. Il film è un vero e proprio trattato antropologico sull'italiano medio (e spesso vigliacco) dell'epoca alle prese con status-symbol, con le proprie debolezze e i fatidici vizi e virtù. Come spesso in questo tipo di cinema la storia si sviluppa dall'incontro tra due personaggi completamente diversi da loro e accomunati da uno strano destino. Magnifiche le caratterizzazioni e monumentale Gassman, grazie anche all'abile mano di Risi. Bravo anche Trintignant, ma un gradino più sotto del Maestro.
MEMORABILE: Il governante degli zii di Roberto, alias "Occhio Fino".

Ultimo 11/09/14 17:48 - 1652 commenti

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Grande esempio di commedia all'italiana realizzata da un Dino Risi in gran forma. È la storia di due personaggi antitetici che si conoscono per caso e trascorrono il ferragosto insieme. Ad un Gassman nel pieno della popolarità si affianca un giovane e bravo Jean Louis Trintignant e il connubio tra i due è la sola, vera, colonna portante del film che regge ottimamente fino all'inaspettato finale.
MEMORABILE: Il clacson dell'auto di Gassman; La visita ai parenti di Trintignant.

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Jdelarge 3/10/14 22:16 - 1000 commenti

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Surreale film on the road diretto da Risi. Gassman e Trintignant interpretano due personaggi agli antipodi, praticamente complementari: uno vive la vita al secondo, fregandosene delle regole, l'altro la vita la deve ancora scoprire e si servirà (anche involontariamente) dell'effervescenza vitale del primo per emergere dalla sua buia stanza da studente. Il film è in grado di raggiungere vette altissime di cinema, ma anche di cadere nel banale (si veda il finale). Nel complesso, sopravvalutato.

Markus 17/12/14 11:36 - 3680 commenti

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La dolce timidezza di Trintignant e l’irruenza fisico/caratteriale di Gassman li riducono apparentemente a vittima e carnefice ma, ben presto, queste differenze mutano in un limbo lasciato alla mercé dello spettatore. Risi, forse senza saperlo, firma il suo capolavoro, un primitivo road-movie all'amatriciana che si tinge d’introspezione psicologica sullo sfondo dell’Italia del “boom”. Pietra miliare della commedia all'italiana in cui le risate si fanno ben presto amare ricordandoci che, in un Paese di simpatici, si ride per non piangere.

Rullo 2/11/14 20:12 - 388 commenti

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L'incontro inaspettato tra un giovane studente e un meno giovane romano dalla vita sgangherata, fuori dagli schemi, goduta alla giornata ("l'età più bella è quella che ognuno ha giorno per giorno"). Da questa premessa si dipana un film leggiadro, un insegnamento di vita, un accumulo di esperienze da riporre nel cassetto fino al finale, che colpisce come il risveglio da un sogno. Magnifici Gassman e Trintignant, impeccabile Risi. Un capolavoro.
MEMORABILE: Il dialogo nel finale tra Gassman e il carabiniere, distruttivo.

Graf 26/12/14 00:33 - 708 commenti

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Bruno Cortona, aitante segno visivo dell’Italia arrivista e amorale del boom economico, sorpassa, stacca e "liquida" il mondo contadino e piccolo borghese del talento, del sacrificio e dei valori etici disegnato nel personaggio introverso di Roberto Mariani. Risi filma il mondo ebbro ed empio della società dei consumi che vive il tempo profano declinato sempre al presente indicativo e che viaggia, seguendo il vento della storia, a centoventi all'ora sulle vie del mondo. Scrittura ingegnosa, stile cristallino dentro il quale si scorge l'abisso della morte.
MEMORABILE: La colonna sonora dei 45 giri del momento: Modugno, Edoardo Vianello, Peppino Di Capri...

Vitgar 23/07/15 10:44 - 586 commenti

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Uno dei punti più alti della commedia italiana degli anni 60. Risi azzecca tutto: sceneggiatura, ritmo narrativo, ambientazioni rappresentando alla perfezione il prototipo di una certa mentalità. Il tutto poi viene magnificato dal cast di ottimo livello, con un Gassman stellare e Trintignant che impersona perfettamente lo studente che si lascia irretire dalla guasconaggine di Cortona. Buon commento musicale di Riz Ortolani e tante hits dell'epoca. Cult movie italiano.

Pinhead80 7/08/15 11:09 - 4715 commenti

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In una Roma deserta nel giorno di Ferragosto, un uomo invadente e istrionico coinvolge uno studente di legge in un'avventura destinata a cambiargli per sempre la vita. Gassman è strabordànte nel personaggio che interpreta e dà sfogo a tutte le sue capacità. Dall'altra parte abbiamo il perfetto ragazzo timoroso e frenato che Trintignant recita alla perfezione. Il film è un tourbillon di avvenimenti. Non ci si ferma mai (pure dormire è un lusso) e non si sa quale piega prenderà la giornata. Un pezzo di storia del cinema.
MEMORABILE: Il clacson; La balera di campagna; Il finale.

Parsifal68 1/09/15 11:44 - 607 commenti

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Autentico capolavoro di Dino Risi che è la cartolina ideale di un'Italia purtroppo sparita troppo in fretta, quella del boom economico e della spensieratezza vacanziera anni '60. Gassman è l'autentico mattatore, in un ruolo che più volte lo ha visto primeggiare e nel quale, forse, si muove a suo completo agio: quello del nullatenente sbruffone ma in fondo un po' bambino. Trintignant non gli è da meno, recitando nelle vesti di un giovane timido che si lascia coinvolgere nelle avventure del debordante compagno di viaggio fino al tragico epilogo.
MEMORABILE: La scena del lido con la partita di pin pong.

Furetto60 4/12/15 09:51 - 1192 commenti

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Icona del cinema italiano, è un eccezionale intreccio di commedia e dramma (con ruoli rimasti attaccati agli interpreti), uno spaccato del Belpaese in pieno boom economico in cui i furbetti riescono, a differenza dei giorni nostri, ancora a strappare un sorriso. Pur imperfetto, un capolavoro da vedere e rivedere.
MEMORABILE: "Ma ‘sta macchina non corre?"; Roma vuota di auto; Gassman sorpassa e fa le corna.

Almicione 6/04/16 02:22 - 764 commenti

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Si comincia con una raffigurazione accentuata (ma non troppo) di una Roma deserta in agosto per introdurre il protagonista, interpretato da un Gassman un poco istrionesco che rappresenta da solo metà pellicola. Un'opera leggermente sopravvalutata: la critica sociale è giusta e mostra le sue arguzie, ma manca una struttura solida al film, che sembra infatti arrancare aggrappandosi ai singoli incontri. Il sorpasso è presentato come emblema di una società risvegliata dal miracolo economico e divenuta sfrontata, gagliarda, imprudente - tipo Bruno.
MEMORABILE: La scena finale, simbolica delle conseguenze inconsiderate di una certa baldanza, iconica di un collasso della società che non tarderà a mostrarsi.

Minitina80 16/04/16 08:41 - 2976 commenti

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Commedia italica che ha lasciato un segno importante nella storia del genere, anche se è necessario contestualizzarla al preciso periodo storico che l’ha vista nascere per poterla apprezzare fino in fondo. Vietato, poi, fermarsi e farsi distrarre dall’istrionismo e il carisma di un bravissimo Gassman, perché il film ha mille sfumature importanti e molto da dire; un epilogo così diretto e allo stesso tempo amaro ne è la testimonianza più lampante ed esplicita.

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Il Dandi 2/06/16 15:22 - 1917 commenti

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Clamoroso film-manifesto dell'Italia del boom. Risi è un osservatore talmente attento da dare risalto a dettagli la cui carica di significato si sarebbe apprezzata solo più tardi. Gassman, dal canto suo, riesce a vestire un personaggio inizialmente cucito addosso a Sordi facendosene interprete insostituibile, arricchendolo con la sua disinvoltura anche quando l'abito si macchia e si sgualcisce. Il finale non è affatto incollato, ma l'unico possibile fin dall'inizio.
MEMORABILE: Le tre note del clacson.

Thedude94 14/01/17 19:20 - 1084 commenti

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Risi mette in scena una commedia tipica italiana, che nella prima parte è un road-movie di tutto rispetto. Tra i sorpassi della macchina di un Gassman particolarmente ispirato, che interpreta l'italiano stereotipato tipico degli anni 60, c'è la storia di un padre che non vede spesso sua figlia e di un giovane studente (Trintignant) che si trova a fare i conti con un personaggio a dir poco istrionico. Ottime regia e sceneggiatura, con un finale effettivamente riflessivo e "relativamente" scontato.

Rocchiola 17/02/17 11:46 - 952 commenti

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Capolavoro assoluto di Risi al pari di Una vita difficile. Film perfetto nel ritmo con un rilancio continuo di avventura in avventura e nell'ambientazione on the road che pare abbia ispirato molti futuri road movie americani. Gassman travolgente, Trintignant degna spalla e tra i comprimari spicca Gora fidanzato attempato dell'adolescente Spaak. Il finale è la metafora perfetta sull'effimera natura del boom economico (di cui il film è un potente affresco) e sulla malinconica esistenza dell'uomo in una società massificata, prepotente e volgare.
MEMORABILE: La visita ai parenti di Roberto in campagna; La partita a ping-pong; Il passaggio al contadino; Il saluto del bambino prima del tragico finale, Bibì.

Il ferrini 12/09/17 19:09 - 2337 commenti

I gusti di Il ferrini

Pietra angolare del cinema italiano e non solo, visto che sarà d'ispirazione addirittura per Easy rider. Arduo trovarvi difetti nella messa in scena, nella regia e soprattutto nella recitazione, Gassman è semplicemente monumentale ma anche Tintignant ne è perfetta controparte. Il ritmo delle gag è micidiale, superba la scelta delle location e le musiche contribuiscono a dipingere l'affresco di quell'Italia in transizione, sempre più distante dalla compostezza di Roberto e avviata al cialtronismo di Bruno Cortona. Iconico.
MEMORABILE: "Roma o Castiglioncello?" "Io dico Roma." "Decidi in modo ragionevole." "E ragionevole come sarebbe?" "Quello che dico io."

Hearty76 16/02/19 10:09 - 258 commenti

I gusti di Hearty76

Primi anni '60. Due uomini di natura molto diversa diventano amici scorrazzando tra campagne e città su una spider nella calura estiva. Risi con maestria cattura e trasporta lo spettatore in una sequela di avventure da cartolina che scavalca le frontiere statiche del neorealismo, facendolo accomodare sul bolide che fa la spola tra realtà sociali e umane sospese tra stereotipi e incipienti ribellioni. Storia di sogni e di miraggi, di tacite riflessioni e taglienti resoconti. Il finale sembra affrettato e discutibile ma senza parole spiega tutto.

Westonberg 24/03/20 19:10 - 31 commenti

I gusti di Westonberg

Un film spiazzante, verace e caotico come l'Italia del boom, dove imperversano canzonette estive e la pelle profuma di salsedine. L'amicizia che si instaura rapidamente tra due generi opposti, Gassman romanaccio burbero e vitellone e Trintignant studente universitario dedito, introverso e inibito intraprendono un viaggio in macchina sul litorale tosco-romano. Battute memorabili, sceneggiatura arguta e regia che sfreccia e ci accompagna a bordo della mitica Aurelia di Gassman. Con un finale tragico che ci fa pensare ai nostri rapporti. Capolavoro.

Bubobubo 13/04/20 18:53 - 1847 commenti

I gusti di Bubobubo

C'è un'Italia che sonnecchia, sotto la calura ferragostana, sospesa tra le ferite recenti del fascismo e gli ultimi sgoccioli del boom economico, tra la terra e la giurisprudenza, fra le magioni di campagna e i club esclusivi, alla ricerca di una propria identità: è il paese dove proliferano i Cortona, avventurieri sempre in movimento, vittime della loro stessa velocità (fisica e metaforica) e sempre protesi verso uno stuolo di ammiratori passivi (qui il giovane Trintignant). Odeporia frenetica ma infelice, gravida di presagi catastrofici.
MEMORABILE: Comizio dell'avvocato filofascista; Il padre concupisce la figlia; Il finale; La grandiosa ost di Riz Ortolani.

Jandileida 30/06/20 13:44 - 1558 commenti

I gusti di Jandileida

Celeberrima, con merito, cavalcata risiana attraverso l'Italia cangiante del Boom. Quello che stupisce ancora oggi è la serratezza del racconto che con pochi tocchi disegna un mondo. Gassman (che "matta" anche un po' troppo), manipolone ma vitale, e Trintignant sono le due anime non solo del film ma anche del paese. Ma, ed forse la cosa migliore, è anche la storia, piccola e malinconica, di due solitudini che si incontrano nel vuoto della Roma ferragostana. Difficilmente un film italiano potrà poi fare a meno di pescare qualcosa dal bagagliaio della sfrecciante Aurelia B24 Sport.

Keyser3 15/08/20 17:07 - 444 commenti

I gusti di Keyser3

Uno dei migliori film di sempre prodotti in Italia; una visione che si ripete religiosamente, come un rito, ogni Ferragosto, e che non stanca mai tanto è perfetto. Uno spaccato degli anni '60 come non si trova nemmeno nei libri di storia, la fotografia di un età dell'oro ormai perduta raccontata nella folle rincorsa di Gassman/Cortona (ai suoi massimi) e di Trintignant/Mariani, due personaggi così distanti, così diversi, eppure così complementari. Un'infinità di battute da mandare a memoria, musiche con tutto il meglio dell'epoca e un finale spietato: semplicemente capolavoro.
MEMORABILE: Gassman che sorpassa e fa le corna (immagine diventata iconica).

Camibella 21/08/20 11:05 - 277 commenti

I gusti di Camibella

Nella Roma deserta di Ferragosto uno sbruffone di animo buono e un giovane timido si imbarcano in un viaggio senza meta a bordo di una decapottabile, creando una strana e breve amicizia. Memorabile film che Risi padre dirige con mano sublime, prestando particolare attenzione all'aspetto psicologico dei protagonisti che interagiscono sullo sfondo vacanziero e frivolo dell'Italia del boom economico. Ovviamente la parte da leone la fa un tracimante Gassman nel ruolo al lui più consono di fanfarone, ma Trintignant non sfigura al confronto. Colonna sonora bella ed evocativa.
MEMORABILE: I sorpassi rumorosi di Gassman.

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Myvincent 26/12/20 15:08 - 3722 commenti

I gusti di Myvincent

Film culto della commedia all'italiana, in realtà presenta molte più chiavi di lettura di quanto potrebbe sembrare. Bruno e Roberto, personaggi complementari, sono a ben vedere accomunati da una solitudine interiore che ben si sposa col passato fallimentare dell'uno e il futuro senza slanci del secondo. Una coppia formidabile, dentro al dipinto di un'Italia di allora che "scoppia" per sviluppo e nuove contraddizioni. Insieme lasceranno un posto inusitatamente vuoto come Roma per sfrecciare lungo un'Aurelia piena di sfide.

Gottardi 10/06/22 13:14 - 394 commenti

I gusti di Gottardi

Rovente ferragosto romano, un tipo spaccone e fanfarone coinvolge un giovane timido studente in una giornata on the road. Dalla vacua sbruffoneria magistralmente impersonata da Gassman e dall’impacciata complicità di un giustamente sommesso Trintignant, Risi trae uno delle più amare e riuscite commedie all’italiana. Un triste vuoto esistenziale permea tutto il film sotto la maschera ridanciana, cinica, e squallida delle avventure dei due, alla ricerca di un senso che l’epilogo mostra non esserci. In tutto ciò e nella perfetta realizzazione tecnica, sta il suo significato di capolavoro.
MEMORABILE: Il clacson pluritonale.

Striscia 9/09/22 09:39 - 55 commenti

I gusti di Striscia

Classico della commedia all'italiana con due giganti come protagonista e regista. Scelta di Trintignant azzardata ma azzeccata. Sceneggiatura da road movie con un finale amarissimo ma prevedibile. L'evoluzione dei due personaggi si perpetua attraverso le vicende e gli incontri tra Roma e Castiglioncello (all'epoca meta estiva di industriali e politici) lungo l'Aurelia, la strada che univa l'Italia; Bruno (Gassman) 40enne trafficone spiantato farà un bilancio della sua vita, Roberto (Trintignant) studente timido e impacciato si affaccerà al mondo reale che si rivelerà subito crudele.
MEMORABILE: Roberto "Non è il caso". Bruno: "E' sempre il caso!".

Sardonicus 30/10/22 12:45 - 13 commenti

I gusti di Sardonicus

Affresco in bianco e nero e impietoso su certi malcostumi cagionati da eccessiva sbornia di agiatezza negli anni del boom economico. Cupidigia e alterigia mescolati a bieco cinismo crescevano di pari passo alla costruzione di strade e di palazzine eleganti e borghesi, andando a erodere impietosamente la fiducia reciproca e al contempo a incancrenire e a sfaldare le nuove generazioni dalle fondamenta. Amaro e pessimistico, con due personaggi fortemente antitetici, uno desideroso di una botta di vita per uscire dall'eccessiva timidezza mentre l'altro cafone e burino. Monumentale Gassman.

Alex75 9/12/22 14:43 - 876 commenti

I gusti di Alex75

Attraverso l’incontro fortuito e decisivo tra due personaggi opposti ma complementari (in cui è facile ritrovare qualcosa di sé), Dino Risi mostra le incrinature e le prime disillusioni di un “boom” destinato a esaurirsi a breve (come sembra ammonire il brusco finale). Forza del film sono i continui contrappunti e l'evoluzione del rapporto tra il cialtronesco ma generoso Bruno Cortona e il compassato Roberto Mariani (caratteri che esaltano le rispettive doti di Gassman e Trintignant). Notevole il contributo di una splendida e già matura Spaak, qui adolescente cinica.
MEMORABILE: Roma deserta nei titoli di testa; Il clacson; Le visite alle rispettive famiglie; L’incontro alla stazione; Il finale e l’ultima battuta di Gassman.

Noodles 25/07/23 17:39 - 2196 commenti

I gusti di Noodles

Due personaggi profondamente diversi si incontrano per caso a Ferragosto, e l'uno farà riflettere l'altro. Iconico film di Dino Risi, un on the road in pieno boom economico che di tale boom mostra le realtà ma soprattutto le illusioni. Ottima la coppia Trintignant-Gassman, il cui personaggio può anche stare antipatico ma riflette perfettamente una certa Italia sbruffona e in fondo infelice. Di trama ce n'è poca, il film si concentra sulla psicologia dei due personaggi, e lo fa benissimo. Copiose le canzoni del periodo, un'occasione per tuffarsi negli anni '60. Buono.

Sonoalcine 14/12/23 18:20 - 184 commenti

I gusti di Sonoalcine

Sopravvalutato film di Dino Risi che descrive con troppa indulgenza e tono filantropico l'ipocrisia della classe borghese dell'epoca. Il personaggio di Gassmann è simbolo di una società ormai preda di un benessere inarrestabile e sferzante che non permette alcun tipo di rallentamento. Ma la storia su cui tutto si muove è semplicemente una torta elegantemente decorata all'esterno ma senza alcun ripieno, il cui incedere narrativo finisce alla lunga per stancare. Risi farà di molto meglio con il pur meno blasonato Sessomatto
MEMORABILE: Il suono del clacson della macchina di Gassmann.

Reeves 19/01/24 04:02 - 2152 commenti

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Forse la commedia all'italiana più bella di sempre, con una straordinaria interpretazione di Vittorio Gassman, ogni caratterista centrato perfettamente, un susseguirsi di fatti e di avvenimenti che ci raccontano l'Italia dell'epoca ma che illustrano anche quella di oggi. Un film nato quasi per caso (era scritto per Sordi!), ma che è entrato a pieno titolo nel novero dei grandi capolavori.
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  • Discussione Fedemelis • 30/06/20 16:18
    Fotocopista - 2137 interventi
    Caesars ebbe a dire:
    Secondo quanto riportato dal sito Italiataglia, la commissione di censura in data 1 Dicembre 1962 diede il benestare di proiezione con V.M.14. In data 21 Giugno 1995 tale divieto venne eliminato
    " in considerazione del lungo periodo trascorso dalla prima edizione e del taglio effettuato". 
    Immagino che sia stato tagliato per farlo passare in prima serata sulle TV (ma ricordo bene che andava in onda in televisione, regolarmente, anche negli anni '70 e '80, credo anche sui canali RAI).
    Ora la domanda è: qualcuno ha idea di che scena sia stata tagliata e soprattutto se le varie versioni disponibili in dvd e bluray siano integrali?
    Leggi a pagina 6:
    http://cinecensura.com/wp-content/uploads/1962/05/Il-sorpasso-2%5E-Edizione.pdf

    Cito:
    "Eliminazione di una parola volgare proferita dal protagonista nei confronti di un poliziotto motociclista"

     
  • Discussione Caesars • 30/06/20 17:06
    Scrivano - 16796 interventi
    Grazie mille Fedemelis.
    Mi resta da capire se le edizioni esistenti in dvd e bluray siano integrali o meno (immagino e spero di sì...)
     
  • Discussione Il Dandi • 24/12/20 17:16
    Segretario - 1488 interventi
    ATTENZIONE: curiosità contenente SPOILER 

    Il film si chiude con la polizia stradale che interviene subito dopo l'incidente e la battuta di Gassman:
    "Si chiamava Roberto; il cognome non lo so, l'ho conosciuto ieri mattina".

    Invece il cognome di Trintignant è noto, perché nel primo incontro all'inizio del film si presenta come Roberto Mariani.
    Mi sono sempre chiesto se tale contraddizione sia voluta per sottolineare una volta di più la superficialità del personaggio di Bruno Cortona, oppure una svista degli sceneggiatori per il solo scopo di chiudere con una battuta a effetto.
    Ultima modifica: 24/12/20 17:16 da Il Dandi
  • Discussione Pessoa • 24/12/20 18:25
    Formatore stagisti - 417 interventi
    Il Dandi ebbe a dire:
    Mi sono sempre chiesto se tale contraddizione sia voluta per sottolineare una volta di più la superficialità del personaggio di Bruno Cortona, oppure una svista degli sceneggiatori per il solo scopo di chiudere con una battuta a effetto.

    La prima che hai detto, almeno secondo me. È difficile che si facciano sviste simili, a quei livelli...
  • Discussione Zender • 24/12/20 18:42
    Capo scrivano - 47698 interventi
    Concordo assolutamente con Pessoa.
  • Discussione Caesars • 28/12/20 18:50
    Scrivano - 16796 interventi
    Bella osservazione Dandi. Mi era sfuggita (forse sono più superficiale di Bruno Cortona...)
  • Curiosità Zender • 25/07/22 08:04
    Capo scrivano - 47698 interventi
    Leggendo il piano di lavoro originale del film esposto alla Mostra dedicata a Vittorio Gassman a Genova (vista il 17/7/2022), si scopre che il ruolo poi ricoperto da Trintignant sarebbe dovuto essere di Umberto Orsini.
  • Discussione Alex75 • 10/08/23 13:48
    Call center Davinotti - 709 interventi
    Il Dandi ebbe a dire:
    ATTENZIONE: curiosità contenente SPOILER 

    Il film si chiude con la polizia stradale che interviene subito dopo l'incidente e la battuta di Gassman:
    "Si chiamava Roberto; il cognome non lo so, l'ho conosciuto ieri mattina".

    Invece il cognome di Trintignant è noto, perché nel primo incontro all'inizio del film si presenta come Roberto Mariani.
    Mi sono sempre chiesto se tale contraddizione sia voluta per sottolineare una volta di più la superficialità del personaggio di Bruno Cortona, oppure una svista degli sceneggiatori per il solo scopo di chiudere con una battuta a effetto.
    Non ho mai avuto dubbi sulla prima ipotesi.

  • Discussione Alex75 • 10/08/23 13:55
    Call center Davinotti - 709 interventi
    Segnalo, per chi è abbonato a Repubblica, due interviste a Marco Risi sul film Il Sorpasso, nelle quali il figlio d'arte ricorda, tra l'altro, che il padre era fresco reduce dalle riprese de La marcia su Roma (altro capolavoro) e sembra mostrare scetticismo sulla possibilità di rifare Il sorpasso, soprattutto perché i tempi sono cambiati: 
    https://roma.repubblica.it/cronaca/2022/06/28/news/marco_risi_intervista_sorpasso_remake-355699237/
    https://www.repubblica.it/spettacoli/cinema/2022/11/27/news/marco_risi_il_sorpasso-376421236/
  • Musiche Alex75 • 17/08/23 17:12
    Call center Davinotti - 709 interventi
    Riporto qui il link a un articolo che approfondisce l'utilizzo e la funzione delle musiche nel film. Si osserva che le canzoni diventano parte integrante del racconto, oltre a essere parti delle note di costume presentate lungo tutta la pellicola. http://www.colonnesonore.net/contenuti-speciali/dossier/6471-il-sorpasso-di-dino-risi-appunti-sulle-canzoni-e-lo-score-di-riz-ortolani.html