Discreto western dai ritmi discontinui ma dai risultati più che sufficienti. Bella prova registica di Sturges che mostra grandi capacità soprattutto nell’uso funzionale degli spazi e nel saper tenere in pugno in alcune scene (come quella dell’assedio delle frecce che dà il titolo alla pellicola) lo spettatore. Valido.
Il capitano Roper (Holden) è un duro, trascina i fuggitivi per miglia legati a una corda, ma coltiva anche rose nel suo piccolo giardino all'interno del forte. La parte originale del film è la seconda, quella che ispira il titolo italiano, in questo caso più azzeccato di quello originale. Ci sono i prigionieri sudisti nel forte nordista che pensano alla fuga, gli indiani Mescaleros cattivi che attaccano i bianchi e la bella Eleanor Parker che fa innamorare e si innamora. Il film non è male ma ha momenti inutili dove ristagna un po'.
MEMORABILE: La tattica degli indiani Mescaleros nel famoso assedio.
Titolo italiano piuttosto strampalato (meglio quello originale Escape from Fort Bravo) per questo pregevole western diretto da John Sturges. Il film presenta una netta demarcazione tra la prima parte, dal tono nettamente introspettivo e la seconda quasi interamente votata all'azione. Spiccano la bella prova del protagonista William Holden e l'affascinante paesaggio della Death Valley ottimamente fotografato.
Con la complicità di una donna, quattro prigionieri sudisti riescono a fuggire dalla prigione di Fort Bravo. Riusciranno a seminare l'inflessibile capitano nordista che in precedenza si è fatto abbindolare dalla stessa donna? Bello il prologo con l'uomo a cavallo e quello legato costretto a seguirlo a piedi, eccellente la lunga sequenza dell'assedio da parte degli indiani, peccato che la parte centrale sia compromessa da incongruenze comportamentali e da una sotto-trama sentimentale banale. Nel complesso, un buon western classico, impreziosito dalle scene girate nella Death Valley.
Forte Bravo è utilizzato per tenere prigionieri i soldati sudisti. Quando alcuni di questi scappano, aiutati da una donna avvenente, un capitano nordista e una sparuta pattuglia corrono a catturarli ma vengono assaliti da terribili indiani Mescaleros. Film di stampo classico che potremmo benissimo dividere in due parti: la prima, in puro stile fordiano, è la narrazione della vita del forte e funge da preparazione alla seconda cruenta parte, in cui l'eroismo prenderà il sopravvento sulla vigliaccheria. Secondo western di Sturges, asciutto e convenzionale, bello e scontato.
MEMORABILE: L'assedio dei Mescaleros ai fuggiaschi costretti in una buca al tiro delle frecce.
Western che parte piuttosto bene, arenandosi però troppo nella parte centrale (sentimenti e doppio gioco), nonostante sia preparatoria per l'ulteriore sviluppo. Se solo fosse stata ridimensionata, il tutto avrebbe raggiunto il giusto equilibrio e la pellicola ne avrebbe giovato. Comunque quel pizzico di ironia e l'assedio finale, con le tattiche indiane (le frecce misuratrici), risollevano la pellicola rituffando lo spettatore nel puro western bianchi vs pellerossa, in cui ognuno si gioca le proprie carte, chi per eliminare tutti e chi nell'estremo tentativo di salvare la pelle.
MEMORABILE: Soldato: "Mi credete troppo scemo per raccontarmelo?" E l'altro: "Ottima domanda e assieme ottima risposta"; "Conosce l'amore?". "Per sentito dire".
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