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MMJ Davinotti jr
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L'IMPRESSIONE DI MMJ
Allarme al campo scout! Nei dintorni s'aggira non tanto il ragazzo licantropo di cui favoleggiano i capospedizione ma uno strano essere ricoperto di fango la cui provenienza è oscura. Avrà qualcosa a che fare con coloro che qualche tempo prima persero il lavoro per la chiusura di una fabbrica nella zona e che in considerevole parte s'impiccarono agli alberi? Di sicuro è qualcuno dall'equilibrio mentale assai instabile che ama per di più installare trappole nel bosco per infierire sui malcapitati che passano di lì. Inutile aspettarsi molto da un film che già nella sua prima mezz'ora fatica a entrare nel vivo dell'azione e procede infilando un luogo comune dietro l'altro. Poi però, quando finalmente...Leggi tutto qualcosa succede davvero, al campo, si riescono ad apprezzare la discreta messa in scena, la buona resa della fotografia e soprattutto le musiche di smaccata impronta carpenteriana (ai limiti del plagio), che donano un anacronistico flavour Anni Ottanta a un horror invece perfettamente inquadrato per il resto nel suo decennio d'appartenenza, con tanto di deriva finale nel "torture". Gli obiettivi della violenza feroce degli assassini fanno gridare al politicamente scorretto: bambini e cani non sono certo tra le vittime più usuali, per il genere. Ma è il solo guizzo originale in un film scritto senza fantasia in cui non ci viene nemmeno risparmiata la ragazza che fugge inciampando. Dialoghi e personaggi non lasciano il segno, compreso il ragazzino problematico e taciturno al quale viene assegnato il ruolo di quasi-protagonista: si confonde tra volti distinguibili solo dai tratti somatici, privi di un carattere definito, poco più che carne da macello che non viene nemmeno troppa voglia di compatire. L'unico sforzo profuso dagli autori dello script sembra concentrarsi nel finale, tutto sommato apprezzabile e non inutilmente stiracchiato come spesso capita. Prima di arrivarci però, e salvando qualche singola scena elaborata con una certa cura (anche splatter, mai comunque esagerando) si passa attraverso un film piuttosto piatto, narrativamnente debole.
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Chiudi TITOLO INSERITO IL GIORNO 19/03/15 DAL BENEMERITO DIGITAL POI DAVINOTTATO IL GIORNO 7/07/16
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- Davvero notevole!:
Teddy - Quello che si dice un buon film:
Digital, Pumpkh75, Chimera70, Didda23, Saintgifts, Taxius, Pinhead80 - Non male, dopotutto:
Schramm, Deepred89, Pesten, Anthonyvm - Mediocre, ma con un suo perché:
Marcel MJ Davinotti jr., Daniela, Capannelle, Fintocolto, Magerehein, Puppigallo
Sam è un ragazzino alquanto introverso che viene costantemente burlato dai coetanei di un corso per boy scout. Emarginato e deriso, l’imberbe si mostrerà molto meno indifeso del previsto. Graditissimo cadeau-horror proveniente dal Belgio. Nonostante ricicli situazioni e luoghi noti, il film di Govaerts offre ampi momenti di feroce crudeltà, tra mortali trappole disseminate lungo il bosco, pùtridi cunicoli e un senso di ineluttabilità perenne. Poderose le musiche elettroniche nelle sequenze maggiormente angosciose. E allora avanti così, Jonas!
Il solito maniaco che fa strage di adolescenti brufolosi in gita a Monculi? No, qui CUB sta per "lupetti" e la carne da macello è costituita da un gruppo di "bambini vestiti da cretini e cretini vestiti da bambini", per parafrasare una celebre battuta. Il mestiere c'è, alcuni ammazzamenti sono davvero efferati, ambientazioni e colonna sonora funzionano, ma c'è da chiedersi se non sia controproducente mostrare le potenziali vittime in modo tale da farne desiderare la prematura dipartita: con adulti irresponsabili/sadici/stupidi e bambini pestiferi/maligni, vien da tifare per i cattivi.
MEMORABILE: Freccia + nido di vespe: brutto modo per morire
Ha dalla sua il mix di ambientazioni, alcune punte di sadismo (si veda il camion che passeggia sulla tenda) e una certa genuinità dei personaggi, favolistici e ambigui al tempo stesso. Non è però all'altezza per la regia, incapace di sottolineare alcuni momenti topici e di far girare gli attori, diretti in modo scolastico e poco abili nel dare profondità ai loro personaggi.
Ha un’anima cattivella ed è ciò che colpisce di più. L’ombra dello slasher abusato, infatti, viene aggirata spennellando di perfidia ogni personaggio del film, ragazzo bimbo o cane e creando una confusione benevola sul ruolo di vittime e carnefici che sovverte con bravura la sciarada prevista. Ben girato, ben interpretato e con una colonna sonora elettronica davvero coinvolgente e quasi straniante nel suo contesto: non fa gridare al miracolo, ma convince a sufficienza.
Il bosco, archetipale selva oscura per eccellenza, torna a essere viatico della primigenia natura umana, quella darwiniana, selvatica, istintuale, ove l'uomo è bestia leopardiana che non conosce innocenza, anche (soprattutto) quando è vittima. Kramer fischietta "Voglio andare a vivere in campagna" e il gusto per l'eccesso ci guadagna, in un exploit dove il favolistico è restituito alla crudeltà senza condono. A fare strage maggiore è purtroppo il deja-vu, mentre convince sopra ogni cosa uno score che sembra composto ed eseguito in tandem da Carpenter coi Tangerine dream della seconda mandata.
MEMORABILE: Gli alberi a croce; L'alveare.
Horror belga con blande premesse da slasher di ambientazione boschiva, senza un whodunit a tener desto l'interesse e disseminato di inflazionatissimi marchingegni omicidi alla Saw/Wile Coyote. Però, procedendo, il film rivela un'anima non convenzionale e la trama prende strane direzioni, con complicità tra numeri primi alla Lasciami entrare e ritratti di gioventù da bruciare che non dispiacerebbero a Tetsuya Nakashima. Il tutto culminante in una parte conclusiva di alto livello, tra catarsi bestiali e crudeltà sempre perfettamente calibrate.
MEMORABILE: Catarsi bestiale 1^ posto sul podio: la tenda travolta... da un insolito destino.
Inutilmente pompato da certa critica, è in realtà un film piuttosto da manuale: paure ancestrali, boschi, scout e la solita ciurma di assassini cavernicoli che allevano bambini in cattività. Tempi di narrazione gestiti male, troppo lunghi i preamboli quanto frettolosa risulta invece l'escalation verso il finale. Ma Cub non gala emozioni e nessun vero twist in particolare. Tutto nell'ordinario. Trascurabile.
I pregi e i difetti di questo CUB si equivalgono. Da una parte ci sono personaggi poco sviluppati e dallo scarso spessore e un movente delle "creature" poco chiaro, dall'altra troviamo una buona storia (pur con diversi rimandi ad altre pellicole), un'ambientazione convincente e un bravo e giovanissimo protagonista. Alla fine il film regge ed è godibile; sarebbe un "non male, dopotutto", ma lo faccio diventare "quello che si dice un buon film" perché dirigere dei ragazzini sul set è senz'altro impegnativo.
Interessante opera belga (terra natia di uno degli horror più riusciti degli ultimi tempi) che pur non inventandosi nulla nella sceneggiatura e nella caratterizzazione dei personaggi svolge al meglio il proprio compito: intrattiene senza pause, con una bella cattiveria (l'uccisione del cane e il camion che passa dove non dovrebbe passare...) e con un finale che convince senza se e senza ma. La regia non fa gridare al miracolo, ma è corretta; il cast è superiore alla media del genere. Di gran pregio la colonna sonora. Promosso senza riserve.
MEMORABILE: Il protagonista che spia il capo Scout in effusioni amorose; Le mortali trappole disseminate nel bosco.
Slasher boschivo che regge bene pur essendo di provenienza atipica (Belgio). Cast, svolgimento e regia non sembrano male, anche se qua e là si incontrano rallentamenti e piccole falle. I soliti inserimenti sul bullismo e la promiscuità sessuale tra giovani vengono forse realizzati in maniera poco fluida e tagliano la tensione. Buone le scene di violenza, soprattutto considerando il coinvolgimento di bambini senza fare ricorso alla censura.
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Ho creduto di vedere un messaggio celato sotto questo horror, che già merita ampiamente la qualifica anche solo per l'efferatezza senza scampo, a volte pure geniale, con cui si mantiene sgombro il bosco. È una rivolta, la rivincita degli emarginati sul mondo dominante, giudicato altresì civile. I due capi scout, uno in particolare, non sarebbero nemmeno degni di educare una coppia di criceti e nessuno soffre per ciò che li aspetta. Il piccolo protagonista ha la capacità di osservare e di capire, al contrario di ciò che accade per la tronfia stupidità generale.
Piccolo e geniale horror belga che ha come protagonisti un gruppo di scout in vacanza in un bosco abitato da due inquietanti personaggi. La trama è semplice e zeppa dei soliti cliché di genere, ma dalla sua ha una cattiveria che raramente si vede in questo genere di horror. La regia è ottima, così come la recitazione dei ragazzini (cosa davvero rara). Un film imprevedibile che sa essere molto violento pur mostrando poco. Un must see, per gli amanti del genere.
Sulla carta un campeggio scout non dovrebbe presentare grosse insidie ma solo tanto divertimento. Andatelo a raccontare a quelle povere anime che si vedono spezzare la vita da un maniaco sadico oltre ogni modo. Alcune uccisioni sono notevoli (quella dell'alveare su tutte) e la colonna sonora incalza soprattutto nell'azzeccatissimo finale. Unico neo è che i personaggi sono caratterizzati in maniera tale da essere totalmente odiosi e quindi lo spettatore non riesce a provare alcuna empatia per loro. Una vera e propria chicca, per gli amanti del cinema delle "trappole".
MEMORABILE: Le varie trappole disseminate nel bosco.
Film breve e intensissimo, tutto racchiuso nella “disabitata” e incustodita flora belga. Bizzarro, morboso, spesso ai confini con l’avventura ma pervaso da uno spirito horror vertiginoso. La regia di Govaerts procede spedita secondo le dicotomie del cinema di genere, regala pregevoli intuizioni psicologiche e stordisce con un twist ending di leggiadra perfidia. Bravo il piccolo Maurice Luijten.
Nulla di davvero originale, sebbene l'impiego di bambini (antipatici) e cani come carne da macello di turno denoti quantomeno coraggio (chi non ha mai apprezzato gli scout potrebbe gradire). Certo che fra omoni assassini e bimbi inselvatichiti, in quel fazzoletto di foresta ne capitano di ogni! Al film manca tuttavia qualcosa per convincere davvero; di violenza ce n'è ma non viene mai mostrata in modo davvero esplicito (male), la fotografia spesso eccede col buio e (cosa peggiore) non si riesce a parteggiare per nessuno. Chissà che risultato si sarebbe avuto con Dick Maas in regia?
MEMORABILE: La suoneria telefonica di Suspiria; Freccia più nido di vespe (ahia); Unimog contro tenda piena di bambini, esito scontato.
Un branco di fessi (qui Lupetti) di tutte le età pensa bene di bivaccare dove ci sono psicopatici, anche lì in vari formati, persino pre segnalati al gruppo (o almeno uno di loro). Se si escludono le trappole attivate dai sensori e un paio di "simpatiche" uccisioni, resta ben poco di questa pellicola, in cui i protagonisti sono più o meno uno peggio dell'altro, non facendo sentire la mancanza di nessuno di loro (c'e modo e modo di disegnare i personaggi, e questo non è il migliore). Comunque, almeno dura il giusto. Si tratta del classico film kleenex, guarda e getta.
MEMORABILE: L'agente "leggermente" sovrappeso; La suoneria di Suspiria; Era meglio non contare fino a 3; Il passaggio di consegne.
Horror belga commentabile con un'espressione che si adatta perfettamente al suo stesso protagonista: piccolo ma da non sottovalutare. Sulle basi di un canonico slasher boschivo (cacciatori di uomini, ragazzi inselvatichiti, trappole mortali sawesche), Govaerts erige uno script che, pur in assenza di particolari colpi di scena, prende sovente le distanze dai cliché del genere, snocciolando gemme d'inattesa cattiveria (giovanissimi e animali non sono risparmiati). Notevole la fotografia notturna e divertenti le citazioni argentiane. Sufficienza piena, confermata dal finale (in) giusto.
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- Io un film devo metabolizzarlo, e mi ci vuole al massimo un giorno o due. Quindi mi e praticamente impossibile vederne più di uno al giorno (eccettuato quando mi sparai la maratonina, anni fà, di tutti i Nightmare e di -quasi-tutti gli Halloween)
Non ruiscirei nemmeno a vedere due episodi di fila di American Horror Story (per dire)Ultima modifica: 4/04/15 17:07 da Buiomega71 - Buiomega71 ebbe a dire:
American Horror Story
Che bellezza la quarta stagione.. Per me è la migliore di tutte. Buio, la stai visionando anche te? :-) - facendomi quel po' di violenza motivazionale (per esempio lo schrammfest a venire) riesco ancora a maratoneggiare, ma il giorno dopo sto come in hangover. con le serie invece faccio meno fatica. se mi acchiappano forte, gli ep vanno via come chipster o caramelle
- Dipende dai film. Magari uno al pomeriggio e uno alla sera. Tre al giorno qualche volta l'ho fatto ma a fine giornata è peggio di una sbornia.
- un mio piccolo segreto è fare mezzoretta di pausa tra i film e usarla all'aria aperta, sgranchirsi, cose così. se resto inchiodato alla sedia per tre-quattro film di fila, beh ce la faccio senza problemi, ma il giorno dopo mi si porta via in carriola.
- Digital ebbe a dire:
Buiomega71 ebbe a dire:
American Horror Story
Che bellezza la quarta stagione.. Per me è la migliore di tutte. Buio, la stai visionando anche te? :-)
No, Digital, rigorosamente sotto le feste di natale (a dio piacendo, a dicembre 2015, tocca a Coven) - lontano dall'alzabandiera di brainiac ma nemmeno deluso come daniela. per me un **! ci sta tutto. l'aspetto migliore di tutti è lo score che pare una jam session tra i tardi tangerine dream e carpenter.
- concordo sulla bontà della colonna sonora, molto efficace, la cosa migliore di un film che per il resto ho poco apprezzato
PS: Schrammettino, torno oggi da tre settimane di vacanze (faticose ma passate in un soffio), il tempo di riprendermi e mi butto alla visione della caterva di film in lista di attesa, alla cui lunghezza hai dato un contributo decisivo... ti faccio poi sapere, ok? ;o) - je t'attends. anche perché in proporzione al tuo spettro d'assenza (aha!) le chiamate su nuove benemeritate non sono state tantissime...
- Fatto quasi pari pari a "Them".
