Dick Maas è uno dei pochissimi registi olandesi che è riuscito a a varcare i confini del proprio Paese. L’ASCENSORE, horror dall'idea originale e confezionato con una certa classe, viene seguito da questo AMSTERDAMNED, thriller bizzarro già dal titolo. Il soggetto, che prevede un sommozzatore killer in giro per i canali di Amsterdam, è palesemente un pretesto per portare sul grande schermo la capitale olandese. Con le sue architetture, i vicoli e naturalmente i canali, che diventano il campo di battaglia per questo strano assassino in muta scambiato sulle prime per un autentico mostro marino perché nessuno...Leggi tutto lo vede mentre assale dall'acqua. A condurre le indagini un poliziotto giovanile, cui la sceneggiatura concede qualche tocco ironico e che sa prendere le distanze dai colleghi americani troppo votati all'azione. Azione che comunque non manca: oltre a un inseguimento moto-auto ce n'è uno il motoscafo, prolungato, degno di apparire in un film di 007. Forse meno esagerato, ma girato con bravura e con un paio di momenti altamente spettacolari. Complessivamente il film risulta un po' piatto (gli attori sembrano uscire da un telefilm), la banalità nei dialoghi si fa sentire e non basta inventarsi un killer e un ambiente particolari per fare un buon lavoro, però il fascino di Amsterdam (ripresa nei suoi aspetti caratteristici da uno che la conosce bene), che finalmente vive e non resta solo sullo sfondo, dà al film di Maas almeno un buon motivo d’interesse. Per il resto non molto sangue e un finale eccessivamente diluito con un colpo di scena un po' pretestuoso; due o tre idee simpatiche (l’omicidio in canotto, il falso allarme nella chiusa…), una regia solida.
Straniante giallo venato di noir, reso indigesto da lunghi (ed interminabili) sequenze d'azione e inseguimento. Reso accattivante dall'ambientazione atipica per il genere, anche se memore (apparentemente, dato che è stato realizzato lo stesso anno) del Nightmare Beach diretto da Lenzi: in entrambi i film il killer si nasconde (nelle fasi d'azione) indossando un casco; la "territorialità" dell'omicida sono le spiagge (o il porto). Incredibilmente osannato da critica e pubblico, è un mattone di rara bruttezza. Marinaresco.
L'ambientazione è decisamente originale e anche il modus operandi del killer suscita curiosità. Per il resto un giallo con non molti pregi anche se una visione la può meritare. Dick Maas è uno dei pochi registi olandesi che siano riusciti ad uscire dalla cerchia nazionale e mostra di possedere qualche numero. Questa pellicola comunque è migliore nelle intenzioni piuttosto che nella realizzazione, colpevoli anche le troppo insistite scene di azione.
Thriller godibile e ben fatto che ha il merito di adoperare location insolite per il genere: la poco fotografata Amsterdam, i cui canali sono lo sfondo di inseguimenti che costituiscono i pezzi forti del film, molto ben girati e che non hanno nulla da invidiare a quelli dei più celebrati film hollywoodiani. Il regista ha sicuramente senso del ritmo, con il quale compensa alcuni buchi evidenti della sceneggiatura. L'ambientazione in parte subacquea è l'altro elemento di (relativa) originalità. Da vedere.
Ottimo slasher dall'ambientazione insolita e dall'atipico modus operandi del killer: le vittime vengono trascinate sott'acqua. Produzione olandese dalla struttura classica e tipicamente anni '80, all'epoca il film fu una piacevole sorpresa che diede una sferzata al panorama cinematografico thriller. La tensione è palpabile durante tutto il film ed è intervallata da siparietti comici piuttosto divertenti. Da vedere.
Discreto thriller di buona fattura che può contare su una bella ambientazione, su una solida e professionale regia e su una sceneggiatura abbastanza buona anche se cala notevolmente nel finale dando vita ad uno scioglimento che non convince fino in fondo (soprattutto perché troppo elaborato se non lambiccato). In ogni caso un prodotto medio gradevole e scorrevole che garantisce quasi due ore di "robusto" intrattenimento.
Olandese di talento, Maas tenta qui di realizzare un thriller all'americana, un po' come aveva già fatto con l'horror L'ascensore. Operazione sostanzialmente riuscita, tutti i crismi sono rispettati e il film è avvincente. Con una potatura sarebbe stato perfetto. Violenza solo accennata e non mostrata (ma vi è anche un'edizione di 118', forse contenente scene più cruenti) con un paio di scene azzeccate (l'inseguimento coi motoscafi su tutte) e un protagonista simpatico che ricorda Beuce Willis. A suo modo un piccolo cult.
Bel thriller-horror che parte benissimo con l'esibizione raccapricciante della prima vittima, seguono poi due inseguimenti entusiasmanti (i motoscafi che si inseguono tra i canali sono spettacolari). Peccato per il piattume degli interpreti, si poteva rimediare con qualche altra trovata un po' più "splatter" per vivacizzare il tutto. Amsterdam è una location splendida per un horror!
MEMORABILE: La prima vittima che struscia insaguinata sui vetri del battello con tanto di boy scout e suore urlanti. Esilarante!
Sono affezionata a questo horroraccio: mi è sempre sembrato il mistero del mostro di Loch Ness affidato a un poliziotto che mi ricorda quello del Commissario Rex (senza Rex): altrettanto iperattivo e donnaiolo. La dimensione slasher è limitata a poche, ma impressionanti sequenze, prevale il registro "action", e gli inseguimenti tra i canali sono elettrizzanti! Il finale delude: un po' perché termina il divertimento, poi perché in questo caso avrei voluto che l'enigma restasse insoluto: il Mostro di Amsterdam meritava di diventare leggenda!
Adorabile slasher movie orange, che preferisco di gran lunga all'Ascensore. Maas aveva idee, far scaturire il pericolo in luoghi cosidetti comuni: l'ascensore del film precedente, i canali di Amsterdam qui. Visto oggi ha un po' il terribile look da telefilm tedesco, ma restano le soggettive "acquatiche" del sub assassino, la bellezza della Van de Ven e la simpatia di Stapel. Maas sapeva girare ottime scene action (gli inseguimenti con i motoscafi per i canali) e due momenti splatter lasciano il segno. Finale assai deludente, ma la tensione regge.
MEMORABILE: Il tassista che obbliga una prostituta a fare sesso orale; il volto del sub assassino; la canzone "Amsterdam" sui titoli di coda.
Pellicola olandese che deve molto al giallo e al poliziesco all'italiana del decennio precedente. Non è certo immune da difetti, ma scorre assai bene, la location è fantastica, gli inseguimenti sono realizzati alla perfezione (quello tra i motoscafi è tra i migliori mai visti), la musica è quella che ci si aspetta. Anche divertente. Merita senza dubbio una visione.
Insolito horror diretto da Dick Maas, già regista de L'ascensore. Ambientato nell'affascinante Amsterdam, il film coinvolge da subito; peccato solo che ad un certo punto la pellicola aumenti in azione ma perda in atmosfera, diventando di fatto un action thriller. Buono il risultato però.
Non poteva esserci cornice migliore di Amsterdam (sfruttata splendidamente) per le gesta di un serial killer subacqueo. Sceneggiatura non priva di lacune ma ritmo, azione e tensione sono garantiti; il cast se la cava discretamente e non mancano punte di ironia ben dosate. Rivisto oggi mostra una confezione che risente un po' della tipica patina anni '80, ma a suo tempo riscosse molto successo ed è comunque un film imperdibile per gli appassionati dei thriller italici del decennio precedente.
MEMORABILE: Il ritrovamento del primo cadavere; Il secondo omicidio; L'inseguimento automobilistico e quello in motoscafo.
Con questo titolo accattivante si consuma un discreto thriller, un po' simile al televisivo Rex e che sembra avere come protagonista un misterioso assassino tipo Mostro della laguna; Ma quando sembra di averlo individuato, ecco spuntare il colpo di scena che era difficile da prevedere. Buon ritmo e qualche bella battuta sparsa qua e là arricchiscono la scena, in mezzo ai tanti canali acquitrinosi di Amsterdam.
Chi si aggira nei canali di Amsterdam uccidendo a più non posso? A questa domanda proverà a rispondere uno zelante poliziotto. Bellissimo thriller dall'ambientazione inconsueta e dal ritmo vertiginoso. La tensione rimane alta e viene opportunamente smorzata dalle situazioni familiari e sentimentali dello sbirro (un bravo Huub Stapel). L’identità dell’assassino, pur essendo apparentemente nota, porterà a un notevole colpo di scena, quando verrà acciuffato il vero colpevole. Buono il cast di contorno; musiche appropriate.
Qualcosa infesta i canali di Amsterdam e non si tratta di papere o barcarole turistiche: un sub serial killer ogni tanto affiora e si trascina via una vittima. Polizia in sugguglio, ma il poliziotto incaricato di condurre le indagini sembra più interessato ad una fresca vedovella bionda... Lo ricordavo thriller modesto di bella e inconsueta ambientazione: impressione confermata. Il film, pur interessante nel plot e con qualche buona sequenza, corrispondente agli attacchi del killer, sconta una sceneggiatura carente, dialoghi banali, un finale moscio, il tutto aggravato dalla modestia del cast.
MEMORABILE: Il poliziotto sembra considerare una buona idea l'evacuazione della città, ma intanto non avverte la figlioletta di tenersi alla larga dai canali
Film che gode di una certa fama cult e di cui conservavo buoni ricordi giovanili, ora riconfermati. Maas sfrutta bene la location olandese che contribuisce a dare al film un taglio differente rispetto ai thriller/slasher americani; il killer subacqueo è abbastanza originale, il ritmo è buono (con alcune ottime sequenze action) e si fa perdonare la bassa componente splatter. Memorabile l'inseguimento in motoscafo, che mi ha ricordato quello di Srigala; cast un po' anonimo, ma nel complesso un buon lavoro, che ha retto bene alla prova del tempo.
MEMORABILE: L'inseguimento macchina-moto e quello in motoscafo; Il cadavere appeso che struscia contro la nave in transito.
Il terrore dal canale, ha le vesti del sub "old style" (quello senza "gav"). Il citato personaggio nuota e uccide un po' indisturbato, ma il film non è un thriller drammatico al 100%, in quanto lo stile del regista prevede anche momenti moderatamente svincolati dalla tensione. Insomma, le sostanze psico-attive ci sono anche in alcune torte (si dice) e la rapina sventata dal nostro eroe non "finisce" proprio in una torta? Sarà normale o "attiva"? C'è il fascino dei tempi passatii di una bella capitale europea e il film, magari, ve la farà pure ricordare.
Thriller discreto che si maschera come horror. Belle le ambientazioni e anche l'idea dell'ambientazione nelle fogne e nei canali di una Amsterdam poco conosciuta e cupa. Attori poco noti, ma risultato finale nel complesso godibile, con una buona dose di suspance e finale abbastanza convenzionale. Forse più film per la tv che per il grande schermo...
L’aspetto lugubre e spento tipico da capitale nord europea ben si presta come sfondo a un thriller che soffre qualche difetto di troppo. Il protagonista è alquanto stereotipato e alcune sue battute sono prevedibili come il sole in agosto. Alcuni inseguimenti, poi, sono tirati per le lunghe e finiscono per annoiare. Vanta momenti di leggera tensione che gli lasciano quel minimo interesse che non lo fa sprofondare nell’anonimato più assoluto. Sufficiente.
Thriller con buone idee, diretto con estro; polso registico fermo e disinvolto nelle sequenze cardine (le uccisioni e gli inseguimenti in motoscafo nei canali di Amsterdam). Più che nell'intrigo giallo, infatti, è interessante nell'azione, che si incastra con originalità nello scenario urbano acquatico. Non è il gioiello imperdibile proclamato anni fa ma procede veloce senza incepparsi e lo si guarda volentieri.
Bello constatare quanto questo piccolo gioiello del bravo Maas non abbia perso smalto nel corso del tempo. Anche rivisto dopo quesi trent'anni Amsterdamned è un thriller teso e girato con intelligenza, che riesce a sfruttare al meglio le poche risorse a sua disposizione tra le quali ovviamente l'insolita ambientazione olandese. La sceneggiatura sguazza abilmente tra colpi di scena e ingenuità, senza sentirne il peso, in un ritmo serrato. Il protagonista (feticcio di Maas) è divertente e regala qualche battuta, distensione e ironia. Cult.
Maas ha la buona abitudine di partire da concetti e idee elementari e sviluppare il tutto nel modo più diretto ed efficace possibile: un sub assassino a zonzo per i canali di Amsterdam. A metà fra il thriller e l'horror puro (in fondo la figura del sommozzatore omicida e i suoi attacchi ricordano più un mostro marino umanoide che un vero serial killer), il film si fa notare, oltre che per la suspense assolutamente ben gestita, anche per una vena di ironia che fa capolino a tratti, sul modello del thrilling argentiano. Finale ahimé sottotono.
MEMORABILE: L'inseguimento per i canali con il killer in fuga e il protagonista alle calcagna.
Terrore tra i canali di Amsterdam, dove uno squartatore miete vittime. Ritorno all'horror per Dick Maas, che con L'ascensore riuscì nel tentativo di esportare dei brividi anche dall'Olanda. Il ruolo del poliziotto, dall'aria da bello e maledetto, è assegnato all'attore-feticcio del regista Huub Stapel. Al di là della novità dei canali, la pellicola è un campionario di citazioni che qua e là balzeranno all'occhio dello spettatore conoscitore dei classici del terrore, ma vanno riconosciuti al film una certa spettacolarizzazione e un ritmo insperato.
Thriller olandese veramente ben costruito. Il pregio migliore è quello di far appassionare lo spettatore per l'intera durata regalando un punto di vista del tutto particolare; insomma, l'idea del sub assassino seriale è perfetta. Ottimi gli inseguimenti tra i canali e lo splatter. La tensione cresce di pari passo con lo svolgimento della vicenda. Aggiungiamoci poi un protagonista con cui si empatizza e un finale dannatamente verosimile. Veramente un piccolo cult.
Thriller ben confezionato, grazie anche e soprattutto alla location in una Amsterdam (sebbene certe sequenze siano girate in quel di Utrecht) notturna che Maas sa rendere credibilmente tetra e minacciosa. Buona l'idea di partenza e apprezzabili tutte le inquadrature relative alle azioni del killer (con tanto di omaggio a Craven), nonché il modus operandi dello stesso. Qualche dialogo evitabile e certi omicidi avrebbero potuto esser meno telefonati, ma il film scorre abbastanza bene. Una piacevole sorpresa.
MEMORABILE: Il ritrovamento del primo cadavere, davvero gustoso; La bicicletta rovesciata accanto al canale.
Thriller di buona fattura che fin dal primo omicidio riesce a stabilire la giusta atmosfera. Le scene notturne sono ben fotografate e gli omicidi hanno un qualcosa che fa ricordare Dario Argento. Inoltre Maas provvede a inserire tocchi ironici in sceneggiatura, in modo da rendere più tridimensionali i suoi personaggi. Bravo il protagonista e ben realizzate le scene action, in particolare il lungo inseguimento in motoscafo.
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Buio grrrr, mi hai fatto tornare in mente tante cose con il film!l'estate 1992 era quella del primo amore e quel giorno avevamo litigato
CuriositàZender • 18/06/17 17:35 Capo scrivano - 47731 interventi
Dalla collezione "Sorprese d'epoca Zender" il flano del film (con recensione d'epoca allegata):
DiscussioneCaveman • 21/04/20 17:34 Servizio caffè - 403 interventi
Bel film che meriterebbe una riscoperta.
Idea quantomeno strana, ma veramemte molto ben realizzata.
DiscussioneZender • 21/04/20 17:59 Capo scrivano - 47731 interventi
Strana ma che aveva già avuto Dino Tavella nel Mostro di venezia :)
CuriositàMagerehein • 28/11/22 13:23 Call center Davinotti - 73 interventi
* Il direttore d'orchestra che assassino e detective incontrano durante il loro inseguimento in barca è Bert Haanstra, regista e documentarista di buona notorietà (un Oscar vinto nel 1960); il motivo suonato dalla banda che egli dirige ricalca tra l'altro quello di uno dei suoi film più famosi, ovvero Fanfare.
* In una delle scene ambientate nella centrale di polizia è possibile vedere un ascensore che si apre; il suono che accompagna l'apertura delle porte è identico a quello udibile ne L'ascensore, sempre opera di Maas.
È stato di recente annunciato l'avvio dei lavori per la produzione di Amsterdamned 2; Dick Maas curerà regia e sceneggiatura, e tornerà Huub Stapel come protagonista. Il film dovrebbe essere pronto nel 2025
DiscussioneZender • 23/12/23 17:05 Capo scrivano - 47731 interventi
Beh era la sua creatura più nota con “L’ascensore”. Dell’altro ha girato il remake, di questo un sequel. Giusto provarci.