Salce si cimenta con una parodia (ma non troppo) dello spionaggio all'italiana di grande moda in quel periodo, prende come protagonista Gassman e gli affianca Daniela Bianchi (presenza fissa nel genere); ne viene fuori un film spassoso con diverse trovate divertenti e ottimamente girato, Gassman è in formissima.
Il magistero di Vittorio Gassman quasi quasi è ancor più evidente in queste commedie di medio(cre) livello: le regge da solo, facendo talora dimenticare le cose che non funzionano. Questa è una commedia avventurosa para-spionistica. Le forzature "bondiane" (qui Gassman salva il mondo da un piano inflattivo) stonano, nella commedia, più che nella classica pellicola spionistica, ma il protagonista riesce a salvare comunque la baracca. Certo: il fatto che a Il Cairo quasi tutti parlino italiano...
MEMORABILE: "Tuo padre è inglese!" "Mio padre inglese? Ma se è di Ovindoli, poveraccio..."
Misconosciuto e gradevole. La parodia sui film alla 007 ha qualche iperbole di troppo (come spesso accade nel genere), ma ciò non toglie che la pellicola si possa comunque vedere dall'inizio alla fine, anche per la presenza di momenti piuttosto divertenti. Buona parte del merito va però a un funambolico Vittorio Gassmann, capace da solo di reggere un intero film, anche se la presenza di Daniela Bianchi è una gioia per gli occhi (almeno di noi maschietti). Una bella scoperta!
Le qualità di Gassman sono "intrappolate" in un film (stressante) che gli offre ben poco; solo le sequenze girate al Sestrière risultano divertenti, per il resto l'intera commedia è zeppa di scene caotiche che alla lunga si rivelano poco gradite. Azzeccata la presenza di Adolfo Celi.
A tratti divertente ma anche spiazzante per quel che riguarda la trama, anche se forse non c'è una vera e propria ricercatezza nell'intrigo narrativo. Il film va avanti grazie alla bravura interpretativa di Gassman, che riesce a rendere credibile il suo personaggio a metà tra il comico ed il serio. Chi ama la sua forte presenza scenica apprezzerà il film fino in fondo, risulterà un po' più indigesto a chi vorrebbe godersi esclusivamente una spy-story all'italiana.
Diretta da Salce, una commedia "gialla" parodistica del genere spionistico. La storia è abbastanza banale e l'intreccio modesto. Qualche sequenza divertente in un contesto mediocre, appena ravvivato dalla buona performance di Vittorio Gassman, con la divertita partecipazione di Adolfo Celi. Evitabile.
Chi ama il cinema italiano (anche non prettamente di genere) un'occhiata dovrebbe dargliela, se non altro per scorgere quanto il bravo Gassman si barcamenasse ai tempi come un Christian De Sica dei nostri giorni: situazioni ai limiti del ridicolo ma al contempo evergreen, debolezza per le gambe delle donne e prontezza nel servir risposta, destrezza nel dileguarsi allorché la bisogna lo richieda. Dalla neve al deserto le complicazioni non mancano e la brezza gialla che spira costante rende godibile lo spettacolo.
Vittorio Gassman non è un'agente speciale, è un impenitente donnaiolo che se le cerca e da una vacanza invernale al Sestrière, dopo aver spedito lì con una scusa la moglie, si ritrova catapultato in Egitto. Quando dalla scena sparisce Adolfo Celi rimane lui, il mattatore, a portare avanti una storia contro malviventi internazionali abbastanza ben congegnata, per una commedia. Gassman sfoggia tutto il suo repertorio di mosse, smorfie, battute e avances all'italiana; ma non basta, il divertimento latita e la visione suscita una certa indifferenza.
Quando, dopo mezz'ora di sana commedia all'italiana tra le splendide nevi di Sestrière, Salce dirotta imprevedibilmente verso l'Egitto e l'intrigo internazionale hitchcockiano-bondiano, le cose cominciano a farsi banali e pesanti, e il regista rivela di non essere molto a suo agio nel genere, sebbene di questo intenda fare solo una parodia. Gassman se la cava fermandosi al già visto; Celi si limita a fargli da spalla e le presenze femminili (Loncar, Bianchi, Danieli) appaiono opache rispetto a quanto da esse stesse offerto sia nei film d'autore che nei b-movies.
MEMORABILE: A Gassman torna improvvisamente l'appetito dopo essere riuscito a convincere la moglie (Danieli) a lasciare l'albergo.
Quasi una parodia di Intrigo internazionale (più che degli 007) tessuta su una trama esilissima, che inizia bene come commedia all'italiana classica sulle nevi per poi virare in una più debole girandola di inseguimenti al Cairo. Gassman con il suo istrionismo tiene comunque in piedi la baracca, facendo sorridere anche là dove la sceneggiatura si fa più piatta. Grazie a lui (ma anche a un buon Celi, all'inizio) si guarda fino alla fine col sorriso. Simpatiche le musiche di Morricone.
Un filmino mediocre e indeciso nel genere (corna movie o spionistico?) viene ravvivato da un'incredibile prestazione gigioncomica di Gassman. La maestria nel tratteggiare l'italiano fedifrago, opportunista, tutto "vorrei, ma non posso", dalle risorse illimitate nella disperazione, pauroso e avido di tranquillità eppure capace di atti imprevedibili (il protagonista replica un atto eroico della gioventù) è stupefacente. Esilarante il Nostro quando denuda il petto per dimostrare l'assenza di un tatuaggio purtroppo, per lui, ben visibile. Bravo!
Divertente parodia hitchcockiana tutta incentrata su Vittorio Gassman impenitente donnaiolo catapultato in situazioni tremende dalle quali si riesce sempre a salvare grazie a ragazze una più bella dell'altra. Luciano Salce sa tenere alto il ritmo della vicenda e sa come rendere il tutto piacevole e divertente. Impagabile la tenuta da montagna di Gassman, cattivissimi i cinesi (come si usava allora, e come si usa di nuovo oggi...).
Avventuriero del materasso si ritrova implicato in un giallo internazionale. L'inizio sulle piste da sci fa anche simpatia, ma quando ci si sposta al Cairo il film diviene una parodia spionistica. Gassman, finché ha l'appoggio di Celi, tiene in piedi le situazioni, ma quando resta da solo è costretto solo alla fuga e le situazioni si ripetono. Anche come regia Salce fatica a reggere questo tipo di genere, nonostante le ambientazioni arabe siano suggestive.
MEMORABILE: Il tatuaggio sul petto; La botola nel deserto.
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Il film fu proiettato in pubblico per la prima volta il 24 settembre 1965 e fu distribuito anche in Germania Occidentale (So ein Windhund - 19-2-1970).
SLALOM / SESTRIERE... 7-inch, 45rpm singolo della colonna sonora di ENNIO MORRICONE, diretta da BRUNO NICOLAI con I CANTORI MODERNI DI ALESSANDRONI. Stampa originale italiana su etichetta RICORDI (SRL 10-397) del 1965. Splendida mood music dalla commedia super-stylish parodistica degli spy movies di Luciano Salce. SLALOM è la perfetta fusione tra coro scat e ritmi beat da colonna sonora italiana con l'apporto del fischio del maestro Alessandroni sul contrappunto vocale armonico dei suoi Cantori. Una raffinata sonorità lounge con un deciso aroma mod e psichedelico da spaghetti western. Il lato con SESTIERE è altrettanto eccellente, molto più rilassato ed elegante con un suono che richiama le atmosfere notturne e festive invernali e piacevoli passaggi di archi a la Michel Legrand dell'album Archi-Cordes.