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Commenti L'IMPRESSIONE DI MMJImpressione Davinotti

Ovviamente “I promessi sposi” e Manzoni c'entrano come i cavoli a merenda, in questa farsa sgangherata che Sergio Corbucci dirige seguendo un pessimo copione del fratello Bruno e Gianni Grimaldi: Totò è monaco per caso, si traveste da frate cercatore solo per raggranellare qualche soldo e sfamare i suoi dodici gemelli (detti “I figli della Provvidenza”, dal nome della madre defunta). Incontra sulla sua strada un contadino (Macario) e lo aggrega alla comitiva trasformandolo in fra’ Mamozio. Trovata la spalla (di lusso, Macario è bravo e simpatico) Totò va al castello di don Egidio (Nino Taranto) ed ecco completato il quadro, con l'antagonista cattivo e la sua prigioniera “bona” (Lisa...Leggi tutto Gastoni) che non vuole sposarsi col nobile a nessun costo. Totò e Macario si vedranno così costretti dal marchese a officiare il matrimonio pena l'inserimento nella cripta di famiglia (“Ma lei è proprio sezionato dalla cripta, è un criptomane!”). Nella confusione generale, in cui per fortuna la presenza di un trio di comici in gamba anima comunque bei giochi di parole e situazioni divertenti, c'è posto per tutti, perfino per Adriano Celentano e Don Backy che, in saio accompagnati alla chitarra da Jimmy il Fenomeno (!), improvvisano un rock in taverna. Il film andava sintetizzato senza dubbio: troppe le parti inutili e i dialoghi privi di sostanza, le ripetizioni e i tormentoni improvvisati su di una sceneggiatura davvero fiacca; tuttavia Corbucci sa girare e si vede, regalandoci in ogni caso momenti riusciti (fin dal primo sketch del ciabattino con Totò e Mario Castellani) e un film rovinato da una messa in scena barocca che soffoca un po' le gag. Finale insopportabile.

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Fabbiu 30/05/07 11:29 - 2145 commenti

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Siamo un po' lontani dai filmoni di Totò, ma il nostro De Curtis riesce sempre a far sganasciare dalle risate con grande improvvisazione ed espressioni facciali, nonché battute geniali nonostante la discutibilità del soggetto. Grazie anche al simpatico Macario nel film si susseguono gag esilaranti (lui vende solo scarpe destre, l'inventario dei mobili da pignorare, il parto....). Da non perdere il trio Celentano-Backy-Jimmy Il Fenomeno. Peccato per le sequenze finali (il finto morto e l'assalto delle suore).
MEMORABILE: "Lei è fissato con queste cripte, è un criptomane!"

Pstarvaggi 31/03/08 13:23 - 80 commenti

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Uno dei miei Totò preferiti. Anche perché il film presenta una sceneggiatura talmente esile e piena di buchi che il Principe riesce ad infilarvi lazzi e battute a profusione. Taranto e Macario, poi, non gli sono da meno: i due non reggono solo il ruolo di spalle, ma hanno modo di rubare spesso la scena al protagonista. Lasciati a briglia sciolta dallo sbrigativo Corbucci, i tre comici danno vita ad un’esibizione da avanspettacolo puro. Promozionale la presenza di Celentano e Don Backy.
MEMORABILE: La litania recitata da Totò e Macario usando nomi di attori e attrici: "Tony Curtis" "Ora pro nobis"...

Gugly 5/03/08 18:47 - 1187 commenti

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Farsa scatenata che si avvale sicuramente delle grandi improvvisazioni del Principe, testimoniate da tutti quelli che lavoravano con lui. Se il duetto con Macario funziona a tratti per la comicità stralunata di ques'ultimo, Nino Taranto è un ottimo perfido che si fa vessare strepitosamente, facendo ridere di gusto. Apparizione cult di Celentanto (frate, un presagio...) e Don Backy.

Ciavazzaro 28/03/09 15:35 - 4770 commenti

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Non male. Totò è un buon interprete e tra battute diventate molto famose ("lei è un criptomane!") riesce a dare lustro al film. L'unica critica è che quando il principe non è in scena, il ritmo cala leggermente, ma pazienza. Da vedere sicuramente. Ci sono pure Celentano e Jimmy il fenomeno!

Lovejoy 19/05/09 15:21 - 1823 commenti

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Tra i migliori film interpretati dall'indimenticato comico napoletano. Divertente, ben scritto e diretto con mano leggera da Corbucci, ha un fuoco di fila di trovate e di battute davvero esilaranti. Cameo impagabile della coppia Celentano/Backy e grande duetto Totò/Macario. Sempre grande anche Nino Taranto. Buono.

R.f.e. 10/08/09 20:51 - 816 commenti

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Forse l'ultimo film di Totò ancora vecchio-stampo, dove "riconosco" ancora il MIO Totò, quello che ho amato e che mi ha (quasi) sempre divertito e rasserenato. Certo, dopo questo, fece ancora qualcosina di carino, come l'episodio de Gli onorevoli (Vota Antonio, vota Antonio!), il cult grottesco Che fine ha fatto Totò Baby? e La mandragola, ma a mio avviso è come se il "mio" Totò in un certo senso si congedasse con questa simpatica parodia, a tutt'oggi spassosa e piacevolissima da vedere. Bravissimi anche Taranto (soprattutto) e Macario.

John trent 1/01/10 12:54 - 326 commenti

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Molto liberamente ispirato ai "Promessi sposi", Totò veste i panni del (finto) monaco di Monza... anche se una monaca di Monza c'è davvero (ed è una bellissima Moira Orfei!). Macario si conferma un'ottima spalla per le (tantissime) battutone improvvisate del Principe De Curtis ma la vera stella del film è sicuramente un superbo Nino Taranto nei panni del perfido Marchese De Lattanzis invaghito della cognata Lisa Gastoni. Tra i "bravi" ricordiamo un Giacomo Furia sovente schiaffeggiato e Fiorenzo Fiorentini. Classicissimo.
MEMORABILE: La veglia alla salma del Marchese De Lattanzis che ha delle contrazioni nervose...

Rambo90 27/02/10 16:22 - 7697 commenti

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Uno dei migliori film di Totò di sempre. Lo spunto iniziale si perde in una sceneggiatura poverissima ma la coppia (Macario è il coprotagonista) è in grande forma e riesce a improvvisare dando ritmo e risate a volontà. Divertentissimo anche Taranto nel ruolo del cattivo, simpatici i bravi Furia e Fiorentini e comparsata per Celentano e Don Backy. Un film da vedere e rivedere per apprezzarne a pieno la grande carica comica.
MEMORABILE: La scena con Taranto finto morto.

Pigro 8/05/11 09:47 - 9666 commenti

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Non è una parodia manzoniana, ma un delirante divertissement in cui il finto frate Totò (che fa la parte del leone) in compagnia dell'ottimo Macario si lancia in spassose avventure per salvare una castellana dalle mire del cognato (un altrettanto scoppiettante Taranto). Trama superficiale (con finale tirato via) che serve in realtà da supporto alle gag e ai giochi di parole (alcuni davvero pregevoli ed esilaranti) dei comici. Incongruo l'inserto rock'n'roll di Celentano e Don Backy, che poteva essere sfruttato altrimenti.

Galbo 10/05/11 15:25 - 12392 commenti

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Nulla a che vedere con la monaca di manzoniana memoria. Il protagonista è in questo caso un ciabattino che si traveste da monaco per aiutare la sua numerosa famiglia. Trama non particolarmente originale così come la sceneggiatura che sembra a tratti "tirata via". Godibili tuttavia le gag comiche orchestrate da Totò insieme ai suoi bravissimi comprimari mentre la presenza di Celentano è assolutamente inutile e non funzionale alla vicenda.

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Von Leppe 18/07/11 15:58 - 1262 commenti

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Molto divertenti gli equivoci e le battute del trio Totò-Taranto-Macario. Il film si rifà a temi romantici gotici, dove il nobile cattivo tiene prigioniera nel suo castello la donna che vuole sposare contro il suo volere e in più c'è la cripta, con gli strumenti di tortura e dove si svolge una delle scene più divertenti del film (quella dei due monaci che vegliano il morto). Ci sono elementi tipici dei film comici come le monache battagliere e una parte musicale con Celentano (molleggiatissimo) e Don Backy.
MEMORABILE: "Grazie maresciallo, grazie" "Ma che maresciallo, so' marchese"!

Piero68 7/05/12 09:08 - 2957 commenti

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È un Totò già sul viale del tramonto, e per di più gli si affianca una spalla che con la sua comicità c'entra come i cavoli a merenda: Macario, l'eterno balbuziente, che si limita a fare più da eco che da spalla. Meno male che a salvare il film dal disastro c'è un Nino Taranto in palla, che alla fine risulterà essere il vero mattatore insieme a Totò; poi un Furia discreto ma efficace e una serie di comparsate (Celentano, Don Backy, Dalle Piane, Moira Orfei) vivacizzanti. Sceneggiatura non lasciata al caso, questa volta.

Graf 23/10/12 04:15 - 708 commenti

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Piuttosto mediocre questa falsa e fuorviante parodia della Monaca di Monza di Carmine Gallone. Mi pare operazione pensata a tavolino e organizzata in tutta fretta e con i soldi contati; il solito Totò morto di fame si finge monaco... Qui la sua comicità sembra piuttosto irrigidita e leziosa, le trovate comiche sono di bassa lega, i giochi linguistici si dissipano e rasentano la trivialità, la regia grossolana di Corbucci non aiuta, Celentano e Don Backy c’entrano come i cavoli a merenda, la scena delle suore proto femministe non è comica ma ridicola.
MEMORABILE: Il "Don Rodrigo" di Nino Taranto è molto incisivo e il suo aspetto da corvo è veramente lugubre e inquietante, nella scena della veglia del finto morto.

Daniela 2/12/13 10:18 - 12662 commenti

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Manzoni c'entra come il cavolo a merenda, al di là del titolo e della generica ambientazione storica. Qui Totò è un poveraccio travestito da frate, che, contrariamente a Don Abbondio, il matrimonio lo dovrebbe fare, ma ovviamente cerca di rinviare le nozze... Attorniato da buone spalle e da "comparse musicali" curiose per quanto incongrue, Totò deve rimediare con l'inventiva delle battute ad una sceneggiatura assai misera. Fatto non infrequente nei suoi film, ma questa volta l'improvvisazione non riesce a tappare tutti i buchi ed il divertimento è assai sporadico.

Nando 2/12/13 17:33 - 3814 commenti

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Il principe della risata si traveste da monaco per una farsa ridanciana che lo vede protagonista di alcune simpatiche battute accompagnate dalla sua unica mimica facciale. Lo sviluppo narrativo è abbastanza semplice e si avvale di un simpatico Macario e un prepotente Taranto. Celentano e Backy fanno i frati canterini. Godibile.

Mutaforme 15/04/14 16:00 - 417 commenti

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Ecco uno dei tanti film in cui Totò si carica sulle spalle la mediocre sceneggiatura e riesce a dare un senso alla pellicola. Le sue gag mascherano l'inconsistenza della storia ma stavolta non bastano per raggiungere la sufficienza. Macario simpatico ma inutile; si segnala la presenza di un giovane Celentano.

Minitina80 21/04/15 08:47 - 2984 commenti

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Una storia folle che vede Totò calato nei panni improvvisati di un irriverente e scanzonato monaco cercatore. Sono tanti gli spunti divertenti, alcuni dei quali veramente esilaranti grazie anche a Macario e soprattutto a Nino Taranto, che offre la sua migliore prova come spalla di Totò sfoggiando una classe non indifferente. Purtroppo non regge fino al termine e si perde in un finale abbastanza confusionario.

Gabrius79 28/03/16 21:57 - 1427 commenti

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Un film che ha la possibilità di usufruire di tre grandi nomi come Totò, Macario e Nino Taranto, ma il risultato è decisamente stiracchiato e si ride con i classici giochi di parole imbastiti più volte nel corso della pellicola. Alcune scene vengono allungate fin troppo e vengo salvate dal mestiere e dall'improvvisazione dei tre. Presenze francamente inutili di Celentano e Don Backy.

Smoker85 24/06/16 19:10 - 487 commenti

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Tra i titoli che meno mi entusiasmano della corposa filmografia di Totò, sebbene gli ingredienti per un buon lavoro vi siano tutti: una trama (seppur parodistica), un cast di rispetto (Taranto, Macario, la Gastoni, Furia) e tanti giochi di parole divertenti. Tuttavia la recitazione del Principe appare spenta, le gag con Macario non ingranano e quello di Taranto appare essere il personaggio più brillante e riuscito della pellicola. L'apparizione di Celentano è del tutto avulsa. Affascinante la Gastoni, finale mediocre. C'è di meglio.
MEMORABILE: La litania recitata da Totò e Macario; Il primo incontro tra Totò e Taranto.

Pessoa 22/02/17 21:04 - 2476 commenti

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Commedia in costume con Totò che una volta tanto ha una storia più o meno lineare; anche la sceneggiatura ha un suo senso fino a quando non entra in gioco Taranto che dalla prima scena con Totò rende qualsiasi cosa fosse scritta sul copione assolutamente superflua. Nella parte Macario, spalla dimessa ma efficace, anche perché la sua non napoletanità spesso stimola il Principe a soluzioni meno prevedibili. Ma quando sono in scena i due maggiori improvvisatori del cinema comico italiano per gli altri diventa dura... Finale un po` appiccicato.
MEMORABILE: Tutti i dialoghi fra Totò e Nino Taranto, in particolare gli sguardi (i due erano grandi amici e lo sono rimasti fino alla morte di Totò).

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Jurgen77 8/11/17 15:36 - 629 commenti

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Commedia del principe della risata in ambientazione manzoniana. Poco a che vedere con il racconto "ufficiale", anche se le gag sono comunque divertenti e gli avvenimenti nella cripta del castello hanno, con il dovutl "rispettl", qualcosa di "hammeriano" in termini di atmosfera gotica. Ottima come sempre la spalla di Taranto, ininfluenti Don Backy e Celentano.

Siska80 6/04/20 12:58 - 3792 commenti

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Buon film parodico in cui stavolta, a sorpresa, un sempre grande Totò viene surclassato da Nino Taranto, straordinario nel ruolo di un perfido nobile dalla voce tonante. Macario pronuncia poche battute (spesso volutamente balbettando), le quali, unite alle sue espressioni facciali grottesche, assicurano le risate. Inutile il duetto canoro Celentano-Don Backy, confusionario e sciocco il finale, belli i set medievali che verranno riutilizzati in Danza macabra l'anno successivo.
MEMORABILE: Il surreale dialogo a base di equivoci tra Pasquale e il Marchese davanti al camino acceso.

Rigoletto 18/07/20 13:45 - 1786 commenti

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Commedia graziosissima, interpretata magistralmente sia da Totò che dalla spalla Macario e da Nino Taranto. La formula è quella consueta, fatta da equivoci e giochi di parole, trademark inconfondibile del Principe della risata, di ricchezza e povertà vissuta con l'arte di sapersi arrangiare. La sceneggiatura (?) sembra un canovaccio su cui si è andati a braccio, ma il risultato è davvero godibile.

B. Legnani 16/08/20 12:52 - 5532 commenti

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Manzoni c’entra poco e solo occasionalmente (il cattivo tentatore di suore si chiama Egidio, si sente dire “Lasci fare a me”), in questa sgangheratissima pochade. Basata, come noto, sulle improvvisazioni linguistiche di Totò, qui con due spalle d’eccezione come Macario e Nino Taranto, che qua e là divertono per davvero (il “bipranzo”…). Ma il gioco può reggere solo per poco, per un tempo, perché nel secondo si rovina, toccando pure momenti terribili, come il duo Don Backy-Celentano e l'indegno finale dell’assalto delle monache. Gastoni impalpabile. Cinque a Totò, uno e mezzo al film.
MEMORABILE: Il dilemma di Totò: alla marchese serve un monaco di Monza o un manico di manzo?

Lupus73 10/09/20 12:06 - 1494 commenti

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Totò nei panni di un finto monaco con una strabiliante spalla quale Macario a Monza nel '600 in un castello con Nino Taranto nel panni del terribile signorotto antagonista? Fantastico. I paradossi, le gag e le battute spontanee di Totò si susseguono fluide in un'atmosfera manzoniana tra avvelenamenti, seduzioni forzate, cripte con veglia funebre (morti "non morti") e persino il cameo di un giovanissimo Celentano "fraticello" canterino. La parte migliore è quella della veglia nella cripta, con tutta una serie di battute e dialoghi tra Totò e Macario da antologia. Indimenticabile
MEMORABILE: La parte della cripta in cui Totò e Macario vegliano il marchese/NIno Taranto finto morto che gioca loro macabri scherzi.

Noodles 23/04/21 16:23 - 2227 commenti

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Nonostante il titolo non c'è quasi traccia del riferimento al personaggio dei Promessi Sposi, ed è una delle tante delusioni che si celano dietro a uno dei film peggiori del grande Totò, che appare stanco e svogliato. Ma bisogna dire che il poco che si salva viene tutto dalle sue battute e gag. Erminio Macario, ottimo altrove, qui come spalla di Totò non convince, cosi come in generale tutto il cast. Storia che rallenta spesso e ha diversi punti noiosi. Totalmente inutile anche l'apparizione di Celentano con Don Backy. Da evitare, sconsigliato anche ai fans.

Reeves 11/07/21 19:53 - 2214 commenti

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Farsa demenziale con Totò e tanti attori comici, tanti spunti narrativi (geniale l'idea di fare apparire in una sequenza Celentano e Don Backy), tante trovate e anche un po' di confusione. Con Macario, ad esempio, non tutto scorre bene e Nino Taranto cattivo e spietato è poco credibile anche in chiave di farsa. Però lo si vede con piacere, perché Corbucci sa come gestire i tempi comici.
MEMORABILE: L'ordine dei frati vedovi cui Totò dice di appartenere.

Gottardi 27/06/22 12:42 - 396 commenti

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Povero ciabattino vedovo con 12 figli per sbarcare il lunario si finge monaco cercatore, capitando nel castello di crudele marchese che tiene prigioniera la cognata per obbligarla s sposarlo. Senza pretese, ma divertente filmetto che si eleva grazie al solito Totò e ai comprimari di lusso che sfoggiano magistralmente i loro marchi di fabbrica, ossia lo svagato Macario e l’iracondo Taranto. Ancora acerba invece la Gastoni. Sbraca leggermente nell’ultima mezz’ora, ma assicura comunque parecchie risate nei duetti tra i nostri.

Giùan 1/11/23 09:30 - 4559 commenti

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Assieme all'ancor più sfrenato e "drogato" Totò baby, tra le più riuscite, scatenate farsacce del Principe negli anni '60. Ancora in costume come nella "trilogia" di Cerchio, Totò è però non solo assecondato dal fiuto per il ritmo e dalla "fratellanza" comica di Sor Sergio in regia, ma soprattutto attorniato da uno stuolo di comprimari (l'etereo Macario e un Taranto carnascialesco e gotico) e sparring partner (si segnalano Delle Piane e il solito Jack Furia), ai quali basta un niente per tener spassosa la scena. Apparizione cult per Adriano e Don Backy, castigate Moira e Gastoni.
MEMORABILE: Le irresistibili sequenze con Taranto/Don Egidio: dalla presentazione della cripta ("Lei è criptomane") all'accanimento sul cadavere del conte.

Katullo 17/12/23 19:55 - 329 commenti

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L'escursione del Principe nei meandri manzoniani è un abile pretesto. Tutto da ridere e a parte il finale di quelli alla garibaldina, oltre al genio recitativo del protagonista si gustano la spalla di Macario, ma soprattutto un Taranto al top nelle vesti dello spietato maresciall... ehm Marchese in cerca di nozze forzate con la b(u)ona di turno (Lisa Gastoni). L'irripetibile tornata di gag nel castello alla Don Rodrigo, i "bravi" (Furia e Fiorentini) e lui, Fra Pasquale da Casoria appartenente ai Vedovi Scalzi, ma in trasferta. Cameo del "Clan Celentano". Molto sottovalutato.
MEMORABILE: Il latino abolito; "o'cane! "; "Mi prenderei a schiaffi!"; L'annuncio della "foca ammaestrata" nella cripta; La veglia al Marchese; "Brigitte Bardooo!"

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  • Discussione Pessoa • 22/02/17 21:23
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    Io ho sempre trovato divertentissimo Jimmy il Fenomeno che tenta di suonare una specie di chitarrone nella scena con Celentano. È una presenza quasi surreale, che per un attimo riempie lo schermo. E rimane una delle prove più belle del celebre caratterista, di frequente costretto ad infami comparsate. Spesso i produttori lo reclutavano solo perché dicevano portasse fortuna.
  • Discussione Zender • 23/02/17 08:05
    Capo scrivano - 47786 interventi
    Beh "infami" comparsate mi sembra eccessivo. Era notoriamente considerato un portafortuna e di conseguenza lo chiamavano un po' tutti. Devo riguardarmi la scena.