Confidenza - Film (2024)

Confidenza
Locandina Confidenza - Film (2024)
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MMJ Davinotti jr
Anno: 2024
Genere: drammatico (colore)

Cast completo di Confidenza

Note: Tratto dal romanzo omonimo di Domenico Starnone.

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La nostra recensione di Confidenza

Commenti L'IMPRESSIONE DI MMJImpressione Davinotti

Alle prese con una storia (dal romanzo omonimo di Domenico Starnone) che affronta i drammi dell'animo umano in modo maturo e profondo, Daniele Luchetti gira un film che si concede qualche eccesso evitabile (i frequenti, tragici sogni ad occhi aperti del protagonista, ad esempio) ma che trova in Elio Germano un interprete assolutamente adeguato, estroso e vario, capace di dare all'opera la spinta giusta; anche per superare indenni gli inevitabili - al giorno d'oggi - sbalzi temporali che confondono le epoche e possono rischiare (anche attraverso ellissi ragionate) di confondere le idee.

Pietro (Germano) è un professore stimato, amato dai suoi alunni, una sorta di Robin Williams...Leggi tutto meno rivoluzionario ma comunque spiazzante, in molti momenti delle sue lezioni. Tra chi lo segue con maggiore ardore c'è Teresa (Rosellini), futura matematica d'eccellenza ammirata in tutto il mondo. Mostra già le sue capacità ma, una volta terminato il liceo, è tra tutti quella che inaspettatamente si ferma, trovando lavoro come cameriera in un bar e provocando un nuovo avvicinamento di Pietro, che cerca di convincerla a riprendere la strada degli studi e che a fatica nasconde un'attrazione per lei. Attrazione che  si concretizzerà in un sentimento forte che negli anni della scuola era solo latente. Un amore intenso che tuttavia crea in Pietro qualche imbarazzo con gli amici per l'età della ragazza. Il rapporto cresce e aumentano i conflitti, fino a quando Teresa pretende che, per dimostrare il forte legame, i due si confessino reciprocamente il loro più grande segreto. Lui accetta ed è la svolta del film: non sentiamo cosa sussurri a lei, ma di certo capiamo che è qualcosa di realmente scioccante, che perseguiterà l'uomo per l’intera vita e che di fatto provocherà la fuga di lei.

Anni dopo Pietro è sposato con Nadia (Puccini), una collega di matematica, e ha una figlia (Fogliati) che si prodiga perché alla cerimonia con cui il padre verrà premiato dal Presidente della Repubblica per i suoi importanti studi sulla didattica presenzi anche Teresa, da lei contattata in America. Tre fasi principali nella vita di Pietro (periodo con Teresa, vita matrimoniale con Nadia, anzianità) per costruire la figura di un intellettuale combattuto, perseguitato fino alla paranoia dall'idea che l'ex compagna possa un giorno svelare ciò che incautamente le ha svelato quella sera.

Brava Vittoria Puccini a spalleggiare Germano nel ruolo di moglie comprensiva, azzeccata la Rosellini come personaggio imprevedibile, con barlumi quasi luciferini in uno sguardo ambiguo, talora indecifrabile. Un cast ottimamente diretto che dona tridimensionalità ad ogni personaggio, il sorriso a volte forzato, altre sincero di un Germano che percorre ogni epoca "lasciando il segno", caricando di un significato importante ogni incontro; anche quelli con Isabella Ferrari, che nel ruolo della direttrice di una casa editrice lo coccola quando c'è da fargli far carriera e sottilmente lo seduce.

Ma su tutto incombe l'ombra dell'inconfessabile segreto, di una “persecuzione” che non lascia scampo, che spinge il protagonista addirittura verso il suicidio, generando continuamente fantasmi nella sua fantasia distorta. A volte il film frena, si perde in un clima rarefatto in cui sembra mancare una direzione verso cui puntare, ma il buon lavoro di Luchetti in regia ci permette di seguirlo con discreto piacere nonostante le oltre due ore di durata mentre ci lasciamo cullare dalle liquide musiche di Thom York dei Radiohead.

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Tutti i commenti e le recensioni di Confidenza

TITOLO INSERITO IL GIORNO 27/04/24 DAL DAVINOTTI
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Capannelle 19/10/24 16:19 - 4572 commenti

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Luchetti si conferma un regista di personalità anche se stavolta cede sul piano del ritmo nella parte centrale del film, quando il protagonista attraversa la fase conflittuale tra incubi del passato e incertezze del presente. Rimane tuttavia l'abilità di giocare con le ambiguità, le paure dei vari personaggi e di far esprimere bene il cast (soprattutto la Rosellini, che trasmette il senso di inquietudine e di minaccia). E' quindi un dramma esistenziale e dei rapporti uomo donna, che si ammanta di tinte thriller e che stringe lo spettatore in una morsa volendo spiazzante.

Caesars 23/05/24 08:04 - 4000 commenti

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Luchetti questa volta non convince. Dirige un film che non riesce mai a catturare davvero l'attenzione dello spettatore in quanto non è possibile stabilire una sintonia con i personaggi. Le cause principali di ciò sono l'eccessiva lunghezza della pellicola (ben oltre le due ore, 90' sarebbero bastati) e una trama poco interessante e sviluppata in modo inadeguato. A colpire in negativo è il "trucco" che fa invecchiare i personaggi, davvero malfatto. Buone invece le interpretazioni (anche se Germano altrove ha convinto di più), ma non bastano per rendere soddisfacente la visione.

Markus 27/04/24 19:05 - 3767 commenti

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Proprio vero il detto che chi non ha nulla da nascondere non ha nulla da temere, ma a rifletterci bene tutti abbiamo più o meno qualche scheletro nell’armadio e questo - a tratti spaventevole - "noir" ci raccomanda di non rivelarlo a nessuno per vivere per quanto possibile in accordo con gli altri. Raccomandazione che non segue Germano, gigione come sempre, che parla e appunto... poi vive male. La Rosellini è forse nel ruolo della vita con quello sguardo da Romy Schneider in chiave maligna. Attorno a loro, le ottime Puccini/Ferrari/Fogliati ben dirette da un ispirato Luchetti.

Pinhead80 4/05/24 08:26 - 5442 commenti

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Un professore di lettere intreccia una relazione amorosa con una sua ex studentessa. Tutto sembra andare per il meglio quando un segreto sussurrato all'orecchio finirà per segnargli indelebilmente tutta l'esistenza. Tratta dal romanzo di Domenico Starnone, l'opera non colpisce sicuramente per la trama quanto per la splendida interpretazione del solito Elio Germano, capace di caratterizzare alla perfezione il suo personaggio. Il tormento esistenziale del protagonista passa di stagione in stagione e non lo molla mai come una sorta di persecuzione perpetua. Un Luchetti inedito.

Xamini 29/05/24 11:08 - 1295 commenti

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Non del tutto chiaro, il dramma a tinte noir di Luchetti si perde sovente tra piani temporali, sogni a occhi aperti e non detti. Ma non è il piano razionale a essere interessante, qui. E se la sceneggiatura si trova a dover giustificare qualcosa nel gioco a incastri, è l'inconscio a uscire più turbato dalla visione: il film comunica inquietudine dalla prima all'ultima scena e la usa come una lama per fendere il reale in due facce, il noto e il taciuto. Notevole il cast, con una menzione d'onore per la Rosellini, che porta i brividi ogni volta che appare, ottime le musiche di York.
MEMORABILE: Il limone marcio e lo sguardo che vi si posa; Lo sguardo luciferino della Rosellini; Germano esita sui tetti; Le urla; Le musiche.

Beffardo57 19/08/24 08:47 - 309 commenti

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L'indimenticabile (per gli allievi) professore di liceo, amato ed empatico educatore, é in realtà un omino indeciso, spaventato, inetto a vivere e sempre a disagio, che vorrebbe solo nascondersi e sparire. E per raccontare questa storia, che si snoda nell'arco di decenni di vita dei personaggi, il film supera abbondantemente i centoventi minuti, con notevole noia per lo spettatore, che si chiede dove si voglia andare a parare. Professionali gli attori (ma quanto truccati male da vecchi), quasi televisiva la messa in scena, però resta il dubbio sul senso e l'utilità della operazione.

Galbo 16/09/24 07:19 - 12658 commenti

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Daniele Luchetti dirige un thriller esistenziale sui rapporti umani e sulla sincerità nei sentimenti. Una sorta di "chiamata in causa" che sfida lo spettatore (nessuno è sincero fino in fondo come sottile e non tanto celata morale). Una buona sceneggiatura (tratta da un romanzo di Starnone), ma una regia non sempre efficace che talvolta dilata troppo i tempi (la durata è eccessiva) rendendo meno incisivo il messaggio. La prima parte è migliore. Impeccabili gli interpreti.

Paulaster 7/10/24 18:10 - 4908 commenti

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Professore e studentessa hanno un legame dato da segreti reciproci. Prima parte notevole per la felice descrizione dell'ambiente scolastico e per una genuinità dei rapporti. La Rosellini è una rivelazione, sia per la naturalezza dei modi che per lo sguardo che trapassa. La seconda parte, con l'imborghesimento del protagonista e qualche paura non sempre giustificata, perde di intensità. Germano dissimula bene la ricerca di affermazione sociale. Non è il mestiere di Luchetti, ma le pieghe al limite dell'orrorifico non sono banali.
MEMORABILE: Il pastore sardo; Seduta tra gli amici di lui; Le sberlette.

Lou 8/10/24 21:47 - 1146 commenti

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Luchetti riesce a rendere molto inquietante il testo di Starnone, grazie soprattutto all’interpretazione della Rosellini, che con il suo sguardo diabolico ben incarna la donna capace di tenere in scacco il suo ex-professore nonché ex-compagno. Le potenti scene immaginate si mescolano a quelle reali in un mix di coscienza e inconscio che rischia di confondere, ma è anche questa la potenza del film.

Giùan 12/10/24 10:49 - 4946 commenti

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Diversamente da quanto accadeva con l'ironia malinconica de La scuola, il rapporto Luchetti/Starnone prosegue sulla falsariga sgradevole, colma di sottaciuti neo borghesi di Lacci, spingendosi anzi su sentieri sempre più scoscesi che, anche cinematograficamente, si fanno vieppiù intricati e spinosi (un thriller della coscienza, un horror della mente come suggeriscono le musiche catatoniche di Tom Yorke che commentano, unico peccato, immagini di labilità mentale non sempre all'altezza). Opera matura, sinceramente perturbante, con un’ottima Rossellini e un finalmente inaudito Germano.

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Luluke 17/10/24 05:45 - 805 commenti

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Avvio interessante, come il finale, anche se entrambi criptici. D'altra parte un film che fonda la sua storia su un segreto inconfessabile non poteva che giocare su questo elemento. Che però Luchetti trasforma solo in un MacGuffin all'interno di una commedia che come molte, troppe, quantomeno dalla Grande bellezza, si occupa nel resto delle due ore di rappresentare il quadro della borghesia italiana, qui la classe media e quel suo senso di incompiutezza che sconfina nel male di vivere. Germano meno brillante del solito, ma anche il resto del cast non convince particolarmente.

Anthonyvm 17/11/24 00:29 - 6555 commenti

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Professore svela un suo tremendo segreto a un'ex-studentessa con cui ha una relazione; da quel momento, nonostante una vita ricca di successi, non avrà più pace. Dramma psicologico che fa leva sul senso di oppressione e vulnerabilità del bravo Germano, il cui maledetto segreto (un giustamente taciuto MacGuffin) e soprattutto la consapevolezza di non esserne l'unico custode, lo perseguiteranno come una maledizione nel corso dell'intero film, fra sospetti, sogni a occhi aperti, crisi suicidarie. Plot puramente concettuale ma angosciosamente efficace, che non fa pesare la lunga durata.
MEMORABILE: Le musiche di Thom Yorke; I sussurri nell'orecchio; Affacciandosi sul vuoto; La temutissima conferenza finale davanti al presidente della Repubblica.

Panza 30/11/24 18:28 - 1935 commenti

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Con un'atmosfera rarefatta e, a tratti, densa di inquietudine, Luchetti racconta la vita di un professore liceale su cui incombe un misterioso segreto che, in un certo senso, ne condiziona la vita e ritorna ciclicamente, a volte sotto forma di voli del pensiero. A dispetto dei primi minuti, in cui la figura del professore "fighetto" sembra scadere nella banalità, la vicenda si fa presto incalzante e avvincente; qualche cedimento nella seconda parte, quando entra in scena la Ferrari. Bravo Germano, ma la vera sorpresa è Federica Rosellini, in un ruolo ambiguo e perfettamente recitato.

Daniela 28/12/24 01:57 - 13293 commenti

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Il protagonista è un bravo uomo che ha commesso uno sbaglio, seppur grave, oppure un ipocrita che si è macchiato di una colpa imperdonabile e ora vive nel terrore di essere scoperto? Gli incubi di cui soffre avvalorano la seconda ipotesi, ma il personaggio è descritto come un insegnante appassionato del suo lavoro e sinceramente affezionato ai propri studenti: una contraddizione che andava meglio articolata per risultare intrigante, mentre così resta un punto interrogativo che stenta a sostenere la lunga durata di un film dalla messa in scena opaca e dal cast non del tutto centrato.

Nando 6/01/25 15:49 - 3908 commenti

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Un ottimo professore e una sua preparata allieva: oltre la passione nasce una confidenza segreta che conduce il docente a paure e incubi. Luchetti presenta un semi thriller psicologico in cui gli interpreti appaiono appropriati e il clima angoscioso si percepisce; purtroppo la lunghezza eccessiva penalizza la narrazione e vi sono dialoghi totalmente inutili nella sceneggiatura che tendono al tedio. Germano sempre bene, ben coadiuvato da Rosellini e Ferrari.

Giulatesta 13/01/25 11:00 - 11 commenti

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Un segreto inconfessabile eppure confessato, per sigillare un legame eterno in una relazione amorosa che sta però volgendo al termine. Elio Germano interpreta ottimamente uno stimato professore liceale che ottiene affermazione professionale e sentimentale ma si ritrova braccato dai fantasmi di quella inavvertita rivelazione sul suo passato. Molto brava la Rosellini nel ruolo dell'ultima persona alla quale si dovrebbe confidare il proprio scheletro nell'armadio, bene anche la Puccini come moglie che lotta contro la gelosia per il successo professionale del marito.

Enzus79 23/02/25 16:06 - 3267 commenti

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Tratto dall'omonimo romanzo di Domenico Starnone. Come un segreto potenzialmente svelato possa gravare sull'esistenza di un uomo. La paranoia, il disagio, sono sentimenti ben trattati e raccontati in questo buon film (il migliore di Daniele Luchetti fino a oggi). Forse si poteva forzare di meno il contesto familiare. Elio Germano istrionico e convincente. Musiche apprezzabili di Thom Yorke.
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