Race - Il colore della vittoria - Film (2016)

Race - Il colore della vittoria
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TITOLO INSERITO IL GIORNO 2/04/16 DAL BENEMERITO LOU
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Lou 2/04/16 01:03 - 1119 commenti

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La storia del grande atleta nero Jesse Owens, che vinse 4 medaglie d'oro alle Olimpiadi del '36 nella Berlino nazista. Un film di impianto molto tradizionale, che ricostruisce con grande enfasi celebrativa il trionfo sportivo e politico dell'America sotto gli occhi di Hitler. Quasi un film per ragazzi, comunque istruttivo e commovente, utile per non dimenticare la follia delle discriminazioni razziali.

Parsifal68 6/04/16 14:32 - 607 commenti

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Affascinante film autobiografico sulle imprese sportive del velocista americano di colore Jesse Owens, capace di vincere 4 medaglie d'oro alle Olimpiadi di Berlino in epoca nazista. Hopkins ne fa un ritratto asciutto calcando la mano sull'aspetto razziale e mostrandoci un atleta, ben interpretato da James, grande anche nelle sue umane debolezze. Irons come sempre eccezionale.
MEMORABILE: "I record non sono importanti, un giorno verrà un ragazzino che te lo toglierà, ma una medaglia resta per tutta la vita".

Belfagor 12/04/16 18:19 - 2689 commenti

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Ricostruzione romanzata di come Jesse Owens conquistò le Olimpiadi di Berlino nel '36. L'aspetto sportivo è reso con una certa efficacia e il duo James-Sudeikis riesce a lavorare bene nella pur risaputa dinamica del giovane talento e dell'allenatore disilluso. Non convince invece il contorno storico, trattato in modo decisamente superficiale: il parallelo fra le discriminazioni negli Usa e nel Terzo Reich è solo timidamente accennato e i tedeschi non vanno oltre la macchietta, con l'eccezione della spigliata Riefenstahl della van Houten.
MEMORABILE: Owens ripete il salto in lungo per la Riefenstahl.

Giulyfab 11/04/16 23:31 - 32 commenti

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Mi è piaciuto, anche se non so quanto ci sia di biografico e quanto di romanzato (la staffetta...), ma è un ottimo film che si regge non tanto sul fantastico protagonista quanto sulle segregazioni razziali, sia negli Usa che in Germania. Bellissime ricostruzioni d'ambiente e gusto molto moderno nelle riprese "aeree", qualche scivolone sportivo ma due ore molto interessanti e che consiglio soprattutto ai più giovani per capire come fosse il vero sport! Regia, attori e fotografia eccellenti.
MEMORABILE: Il dialogo "sovversivo" tra Owens e Lutz Long, due veri sportivi schiacciati da razzismo e pazzia: chi era messo peggio?

Ryo 23/04/16 23:20 - 2169 commenti

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Biopic dalla cura straordinaria, nella ricostruzione delle scenografie e dell'ambientazione. Episodio importante nella storia dello sport e al contributo alla lotta contro il razzismo. Deliziosa la ricostruzione fedele ai filmati d'epoca, interessanti le micro-storyline secondarie. Sulla riconducibilità dei fatti, invece, si è scelta una linea narrativa "ufficiosa", in quanto spesso non coincide con dichiarazioni posteriori dell'atleta.
MEMORABILE: Il piano sequenza della prima gara; Hitler si dilegua.

Cotola 29/05/16 23:53 - 8998 commenti

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Classico film biografico che come spesso accade in questi casi è abbastanza efficace da un punto di vista di intrattenimento e spettacolarità, mentre si mostra abbastanza superficiale sul piano storico-politico. Gli aspetti razziali delle vicende (vedi soprattutto il parallelo Germania-Usa) sono spesso sviluppati in maniera frettolosa e superficiale. Dura più di due ore (come ormai di prammatica nel cinema contemporaneo) ma grazie ad un buon ritmo riesce a non stancare nonostante una piccola sforbiciatina qua e là gli avrebbe comunque giovato.

Galbo 6/07/16 05:54 - 12372 commenti

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Personaggio fondamentale nella storia dello sport, raccontato in un buon film di Stephen Hopkins. Il regista riesce a sviluppare la storia mantenendo in equilibrio la parte sportiva e quella personale, in una rappresentazione che si avvale di un'eccellente ricostruzione ambientale, benché la sceneggiatura debba essere necessariamente stringata e il racconto giustamente enfatico. Buona la prova del protagonista che dà al personaggio uno spessore superiore al "santino" oleografico ma rimarchevole la prova di tutti i caratteristi.

Nando 1/04/17 01:35 - 3806 commenti

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La straordinaria impresa del grande Owens in quel di Berlino e la sua parabola sportiva e non. Una pellicola interessante, forse infarcita di notevole enfasi ma nel complesso corretta e veritiera. Bravo James nel ruolo del protagonista ben coadiuvato da un cast di ricco livello. Le didascalie finale lasciano in parte l'amaro in bocca.

Piero68 10/04/17 08:42 - 2955 commenti

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Pellicola posticcia dalla prima scena alle didascalie finali che in una sorta di revisionismo storico autoreferenziale cerca di spiegare allo spettatore che negli anni 30 la politica razziale Usa era una passeggiata rispetto a quella nazista. E così passando da un falso storico a un altro senza nessun pudore, confezionando il classico film buonista per famiglie dove i sentimenti vincono sempre a discapito della realtà. Sarà anche confezionato discretamente ma falsare la realtà come è stato fatto, in un film bio, può anche offendere lo spettatore.

Minitina80 29/09/17 18:47 - 2976 commenti

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Tributo, forse, tardivo per Jesse Owens a cui spetta il compito di consegnarlo definitivamente al grande pubblico. Hopkins sceglie la linea morbida limitandosi a tratteggiare superficialmente il contesto storico evitando di calcare troppo la mano riguardo a presunte responsabilità dei governi sul razzismo. Tuttavia, per opere di questa portata, conta più il messaggio che il confine tra verità e adattamento per esigenze cinematografiche. L’obiettivo cinematografico di colmare uno spazio vuoto nella casella Jesse Owens è stato raggiunto.

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Tarabas 17/09/19 09:14 - 1878 commenti

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La storia di Owens è una di quelle che solo in America... Uomo non comune al di là dell'atletica, viene qui raccontato essenzialmente per il suo incredibile exploit berlinese, con tutti i cliché del caso. Si tratta di un classico biopic sportivo, professionalmente girato e ben interpretato, che rende il giusto omaggio a Owens e anche al suo avversario Luz Long, oggi semidimenticato, atleta tedesco antinazista morto in guerra a Anzio.
MEMORABILE: L'inquadratura più fascinosa (il freeze frame finale) è, per così dire, di Frau Riefenstahl, che filma Owens da solo nello stadio vuoto, mentre salta.

Daniela 23/04/20 10:34 - 12606 commenti

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Biopic sulla vita dell'atleta afroamericano Jesse Owens dai primi successi fino al trionfo alle Olimpiadi di Berlino del 1936. All'insegna del politicamente corretto, il film cerca di spartire colpe e meriti tra le parti in causa e, anche se ovviamente poco può con Hitler e Goebbels, almeno assolve Riefenstahl e sottolinea la lealtà del campione tedesco Luz Long. Ne risulta un racconto edulcorato, superficialmente edificante, che comunque riesce ad interessare per il valore, umano e sportivo, del vero protagonista delle vicende narrate, spingendo ad approfondire il tema.

Puppigallo 7/11/20 11:21 - 5251 commenti

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Sport e razzismo si fondono in questa pellicola sul grande atleta americano di colore che riuscì nell' impresa di far andare di traverso le Olimpiadi ai nazisti. Uno dei non molteplici pregi di questo film è l'aver mostrato quanto la discriminazione non fosse solo prerogativa tedesca (lo stesso protagonista, in patria, era considerato sul gradino più basso). Mentre la figura di Goebbels, col suo glaciale distacco da sociopatico durante gli scambi verbali, tende a restare nella memoria di un prodotto un po' troppo appesantito dal minutaggio e da alcune parti extra argomento chiave.
MEMORABILE: L'entrata nello stadio; Il fazzoletto segnalatore.

Silvestro 24/02/21 23:02 - 357 commenti

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Un biopic realizzato con mestiere, ma senza trovare il guizzo che possa renderlo davvero memorabile. Interessanti alcune figure di contorno (l'allenatore e il campione tedesco), abbastanza ben fatte le scene sportive; anche il cast complessivamente regge bene la prova. Insomma, con qualche pennellata di poesia in aggiunta sarebbe potuto essere molto di più che solo discreto!
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  • Discussione Piero68 • 10/04/17 08:58
    Contratto a progetto - 241 interventi
    Serie inenarrabile di contraffazioni in questo film che fanno letteralmente torcere lo stomaco.
    Senza voler entrare nel dettaglio della vita privata di Owens e famiglia, diversa da come raccontata, di seguito alcuni degli svarioni più gravi, apparsi soprattutto nelle didascalie finali, volutamente falsi per creare nello spettatore falsi stati d'animo.
    Il saltatore Luz Long non fu affatto punito per il suo atteggiamento sportivo nei confronti di Owens. Continuò a gareggiare fino alla guerra, partecipando agli europei di Parigi nel 38 e vincendo un bronzo. Come tanti suoi coetanei di quel periodo dovette partire per la guerra e rimase ucciso durante lo sbarco in Sicilia degli alleati.
    La storia di Hitler e Owens è risaputamente falsa e raccontata dallo stesso Owens. Hitler non strinse la mano a nessuno degli atleti (non soltanto ad Owens) ma quando Owens vinse su Luz e fece il giro di campo trionfale, fu lo stesso Hitler, presente in tribuna d'onore, che si alzò e fece un cenno di saluto verso Owens che ricambiò. Fu il presidente americano Roosvelt invece che si rifiutò di incontrare e stringere la mano ad Owens per paura di inimicarsi, in periodo di votazioni, gli stati del Sud.
    Anche la storia della staffetta sembra costruita ad arte, anche se non ci sono riscontri effettivi. Non sembra vero che i due staffettisti esclusi non gareggiarono in quanto espressamente chiesto da Goebbels perchè ebrei. Pare che fu proprio una scelta sportiva in quanto, vista la magnifica forma di Owens, i preparatori pensarono bene di inserire lui e l'altro atleta di colore per avere più possibilità di vittoria. Scelta azzeccata visto che poi vinsero l'ennesimo oro.
    Dopo le Olimpiadi non è vero che Owens cadde in disgrazia facendo il portiere da qualche parte. Entrò nei professionisti e continuò a gareggiare, seppure in circuiti non ufficiali ed in gare dove partiva ad handicap o contro cavalli. Poi passò all'insegnamento. Per un periodo fece addirittura il preparatore atletico dei famosi Harlem Globetrotters.

    Ci sono tante altre balle raccontate ma mi fermo qui.
    Ultima modifica: 10/04/17 09:05 da Piero68
  • Discussione Raremirko • 30/10/18 22:09
    Call center Davinotti - 3862 interventi
    Il post di Piero68 mi colpisce molto, che roba che nel film ci sian così tante inesattezze; io l'ho trovato valido, discretamente confezionato e con un buon cast (sempre perfetto Irons).

    Più che altro a dirla tutta, e credo sia questo il vero problema dell'opera, è che dopo la prima mezz'ora annoia e risulta lento, non presentando ritmo elevati ne sequenze esageratamente interessanti.

    Ad ogni modo, un valido film.
  • Discussione Raremirko • 30/10/18 23:21
    Call center Davinotti - 3862 interventi
    Carino il gioco di parole Race (razza, corsa) XD