Visite: 51995 Punteggio: 3917 Commenti: 3916 Affinità con il Davinotti: 78% Iscritto da: 28/05/10 23:49 Ultima volta online: Oggi 08:37 Generi preferiti: drammatico - giallo - horror Film inseriti in database dal benemerito utente: 275
I greatful eight di Myvincent
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Per quanto mi compete posso dire che il mio giudizio era solo sul film, sulla sua riuscita (anzi non riuscita) stilistica. Stop. Ovviamente nessuna critica sul caso clinico descritto nel film, anche perché sono un medico e sono molto sensibile al tema, così come al tema delle malattie in
Ma no, l’ essenza del finale non è neanche sfiorata. Mi limito solo ad un particolare raccapricciante e stop. Comunque è chiaro quanto mi abbia annoiato. ????
Ho scritto che fu un esordio brillante, perché brillante fu il successo commerciale del film legato al suo ruolo di primaria importanza. So benissimo, grazie all'amore dei miei per il cinema, che Stockwell fu un "bambino prodigio".
Del resto se ho scritto quello che ho scritto, l'avrò senz'altro
Certo, come ebbe a scrivere il regista, c'è una chiara ispirazione (non pedissequa riproduzione) del serial TV, che, fra l'altro, io non ho visto.
Ti invito vivamente ad andarlo a vedere, perché...ne vale la pena.
Myvincent
È uno degli intervistati prima e dopo il periodo giallo di Crispino. Nessuna domanda diretta, solo interventi fra quelli di tanti altri. :)
Per chi volesse potrei dare il mio nr. per un contatto diretto.Non so come, ma sono disponibile.
In senso generale non si può rispondere univocamente perché ci sono varie antologie: una italiana ad es. ha il difetto di non leggere il 10° episodio. Un'altra no. Dal 2008 ne è uscito un' altra ancora con 12 episodi. Io stesso ne ho potuto vedere solo 9. Se vuoi correggi con il nr. 10. Ma secondo
Ho letto che ci sarebbe un 11° episodio (e ancora un 12°!) prodotto da un altro studio e che si aggiunge alla lista classica. I telefilm in realtà non sono stati mai trasmessi a causa di vari problemi di produzione, ma da tempo un elegante cofanetto ci restituisce intatta l'eleganza narrativa di
Vorrei segnalare al pubblico un'opera veramente speciale come "Il segreto di Esma", ottimo equilibrio tra contenuti, drammaturgia, storia. Inoltre mi congratulo con Pinhead80 per la sua scelta e il suo commento; peccato non averne letti di piu'...
Perche' è vero che è piuttosto insignificante, ma per un pubblico giovane, spesso a digiuno di cinema, non è fra i peggiori. Poi la sua bruttezza mi ha anche divertito...
Intanto il film fa sognare e per quelli che sono a digiuno, o sanno appena qualcosa di arte e letteratura, può favorire qualche idea per approfondire aspetti non sviluppati o relegati chissà dove. Non sarei così negativo nei confronti di un film che, pur sintetizzando assai, ha il pregio di farci
Il fatto che un soggetto sia interessante sulla carta, forse non sempre è sinonimo di validità per la realizzazione finale di un film.
Ma qui anche le intenzioni paiono pretestuose. Generoso da parte Di S.Penn regalare una caratterizzazione su cui, a mio parere, si sorregge tutto il film e che alla
Vinto dalla curiosità (seppure tardivamente), mi avventuro nella visione di "This must be the place". Povero buon Sean Penn, protagonista di un film pretenzioso e presuntuoso che punta in alto e vola solo raso terra. Non ho altro da aggiungere, sono senza parole...
Che tristezza dover constatare quanto "Così ridevano" di G.Amelio, un film sulla condizione dell'emigrazione meridionale sul finire degli anni '50 e molto di più, alla fine sia un po' caduto nel dimenticatoio; io stesso non lo conoscevo neanche e scoprirlo è stata una piacevole sorpresa.
Circa "The ward", visto per la prima volta di recente, ho apprezzato quando un regista possa essere grande con piccoli e usuali (anche abusati) elementi del terrore: la casa di cure per malattie mentali, il tocco "sovrannaturale", i colpi di scena e le spiegazioni psichiatriche. Onore
Ho visto da poco "Maschera di cera" che ho molto apprezzato per lo sforzo e le ottime intenzioni del regista a creare un prodotto nel solco della tradizione noir-horror.
Ma noto con rammarico quanto sia stato, a parer mio ingiustamente,trattato male dalla critica qui presente...
Consiglierei
Un qualsiasi busto del Duce ha piu' forza ed espressione e spero che Bellocchio lo abbia scelto apposta per fare contrasto di proposito.
Solo questo giustificherebbe la voce chioccia e senza troppo colore di Filippo.
Tutti non meritati: Bellocchio non si riconosce piu', se non a tratti. Attori mediocri, consiglierei alla Mezzogiorno un corso di fonetica! Poveri noi...
Hahaha...lo penso anche io, tutti incastrati nei giudizi su "La terza madre", quando ci sarebbe di parlare molto di molto altro!
Comunque anche io non sono giovanissimo e da ragazzino (prima di avere i fatidici 14 anni), bluffando con l'eta', riuscii a vedere "Il gatto a 9 code"
Chi lo giudica così rigidamente non ama il cinema di Dario Argento. "La terza madre" ha una sua dignità e dopo così tanto tempo da "Inferno", il regista si sarà ispirato ai tempi attuali, dandogli un significato nuovo ed estemporaneo, un pò moraleggiante e a me va bene così.
A distanza di qualche anno questo film, osannato dal pubblico, mi e' sembrato convenzionale e datato. Come se il regista avesse volutamente intenzione di trasgredire, dall'alto dei suoi mezzi e possibilita'. Per gli anni 90 poteva andare bene: certi aspetti potevano sembrare rivoluzionari. Oggi no.
A volte, rivedendo uno stesso film a distanza di tempo, proprio come x "Inferno", mi capita di avere idee diverse e a volte notare difetti, o al contrario, scoprire dei pregi che sembrano nuovi.
Succede per vari meccanismi mentali, alcuni dei quali possono essere legati agli stati d'animo
"Cani arrabbiati", un film di cui fino a poco tempo fa ignoravo l'esistenza. Un gran bel film, con qualcosa di ormai passato (la trama), ma anche attuale, nelle emozioni che suscita.
"INFERNO" e' per me un film bellissimo e riuscito, se non altro perche', come pochi, mi ha fatto provare paura (e questo dovrebbero fare i film del genere) e poi quando lo vedo, senza volerlo, entro dentro le atmosfere inquietanti del film. Si nota lo sforzo del regista si a trasferire su
Capolavori sono film indiscutibilmente artisticamente ineccepibili. Quando penso ad un caplovoro, io penso ad es. ad "Arancia Meccanica" o "Il gattopardo", dove alla bellezza delle immagini s'aggiungono i significati,i propositi, le interpretazioni e ancora altro che sarebbe lungo
Cioe' vagare senza un filo conduttore e una minima idea di conseguenzialita' in testa?
E' vero, infatti purtroppo succede.
In "Inferno" prendono il sopravvento gli stati d'animo e la storia sembra debole rispetto al resto. Ma credo sia tutta un'illusione, dietro non vedo improvvisazion
La sceneggiatura e' importante, ma credo che x il genere horror si puo' fare a meno di essere sempre aderenti alla realta'e magari mettere in gioco la casualita' e l'imponderabile. Gia' a volte è cosi' orribile il reale e vederlo trasfigurato sullo schermo, associato alle fantasie umane piu' nascoste,
"Il nascondiglio" non era un brutto film e che dire dei deliziosi "Il papa' di Giovanna" e "Gli amici del bar Margherita"? Uno sforzo x fare cose diverse e con mano leggera. Ma si sa, de gustibus...
Rispondo con un po' di ritardo circa i film successivi ad "Opera" che io reputo dei buoni film nel complesso, ma certo non paragonabili ai grandi esempi di cinema a cui Dario argento mi aveva abituato sino a "Phenomena", film che avevano sicuramente un'aura magica.
Chissa' che sara'
Eh gia' caro Markus, un film sbagliato, come in un puzzle le cui tessere non combacianti vengono assemblate x forza, un finale brutto che lascia scoperta forse la crisi creativa e personale di Dario Argento. O forse la risoluzione delle sue nevrosi avra' spento la sua tensione artistica? Chissa'... Continua
Nel lontano 1987, un mio amico ed io andammo affascinati, pochi giorni appena dopo l'uscita del film in questione. Già il titolo ci aveva messo in uno stato di agitazione. Eravamo(e siamo) dei grandi estimatori di Dario Argento. Uscimmo delusi ed arrabbiati, non riuscivamo piu' a riconoscerlo. Poi seppi
Da qui in poi l'orrore, attraverso i significati inquietanti del sovrannaturale, entrava nelle pieghe della quotidianita' e ognuno poteva identificarsi con le atmosfere di quel film. In piu' ne "L'esorcista" non c'era possibilita' di trovare guarigione o un carnefice...il male era nell'aria
1979: Dimenticare Venezia
1973: L'uomo in basso a destra nella fotografia (Défense de savoir)
1999: La via degli angeli
1964: Deserto rosso
1975: L'affare della sezione speciale (Section spéciale)
1955: Fascicolo nero (Le dossier noir)
2024: Vermiglio
1973: Non c'è fumo senza fuoco (Il n'y a pas de fumée sans feu)
1981: Storie di ordinaria follia
1977: L'uovo del serpente (The serpent's egg / Das Schlangenei)