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La nostra recensione di Il prezzo dell'arte

Commenti L'IMPRESSIONE DI MMJImpressione Davinotti

Sono nove i traduttori convocati in un bunker dall'editore del nuovo capitolo della trilogia di Dedalus, un best-seller da milioni di dollari, ed erano dieci gli indiani di Agatha Christie che l'autrice aveva fatto uccidere uno ad uno nel suo classico. La matrice è quella e la caccia al colpevole diventa la prima chiave di lettura, anche se qui non si cerca un'omicida ma un hacker: colui che minaccia di diffondere online gratis il preziosissimo volume non può che trovarsi tra i nove traduttori, gli unici (oltre all'editore e all'autore) ad avere sottomano la trascrizione del manoscritto originale.

L'idea è buona e gli sviluppi lo sono forse anche di...Leggi tutto più (soprattutto considerando il bel colpo di scena dell'ultima parte), ma a non convincere è il modo in cui la regia sceglie di raccontarli: al solito confondendo le tracce, lasciando intuire senza mai spiegare con la dovuta chiarezza, divagando inutilmente, rallentando improvvisamente senza un perché, terremotando la linea temporale con flashback e flashforward che invece di rendere intrigante la storia come si vorrebbe rischiano di farne svanire i contorni e renderne faticosa la ricostruzione. Con tanti personaggi in scena il rischio di confonderne i tratti (considerato anche quanto, dovendo lasciare spazio alla storia, non se ne approfondisca nessuno) è alto, e la conseguenza è quella di non riuscire a collocare tutte le pedine al giusto posto; requisito fondamentale in un giallo, come appunto anche la Christie (citata apertamente col titolo di un preciso romanzo specifico) insegna.

L'editore risoluto (Wilson) detta le regole e spiega perché il lavoro andrà fatto a gruppi di pagine consegnate gradatamente; i traduttori non potranno uscire dal bunker parigino e ci sono guardie russe a sorvegliare che nessuno faccia il furbo. Quando si scopre l'esistenza di una "talpa" che passa ai media le pagine l'editore dà giustamente di matto (i soldi in ballo sono tantissimi) mettendo sale in una vicenda che fin lì poco aveva intrigato. Ci sarà pure qualche cadavere, ma è evidente che a interessare è la soluzione dell'enigma legato alla diffusione abusiva del testo: chi ne è il responsabile? Che funzione ha nel tutto la figura del misterioso autore dei romanzi miliardari, Oscar Brach alias Georges Fontaine (a cui Bauchau è bravo a dare espressione sorniona e ambigua)?

Poco convincenti le figure dei nove traduttori (tra i quali pure il nostro Riccardo Scamarcio), massa piuttosto indistinta dalla quale emergono solo la sempre seducente Olga Kurylenko (nonostante la scarsa consistenza del personaggio) e Alex Lawther, che pare quasi la mascotte del gruppo e invece si distingue per acutezza. Tanta la voglia di stupire incappando nella stessa artificiosità che contraddistingueva certe note riduzioni cinematografiche dalla Christie ma senza che il cast possa qui sopperire al difetto. Un'operazione stimolante sulla carta, molto meno nella sua realizzazione, densa di misteri innestati a forza che lasciano il tempo che trovano. Peccato...

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Tutti i commenti e le recensioni di Il prezzo dell'arte

TITOLO INSERITO IL GIORNO 11/11/21 DAL BENEMERITO KINODROP POI DAVINOTTATO IL GIORNO 8/09/23
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Kinodrop 11/11/21 20:14 - 3490 commenti

I gusti di Kinodrop

Un manager editoriale, arrivista e senza scrupoli, arruola un gruppo di traduttori nell'imminenza dell'uscita mondiale di un terzo volume di un best seller e li rinchiude in una villa bunker accertandosi che niente trapeli fino alla pubblicazione. Ma qualcosa comincia ad andare storto e l'intento si rivelerà molto più complicato e ambiguo. Un macchinoso thriller pieno di depistaggi e colpi di scena, un po' troppo carico per essere seguito con continuità, data anche la spregiudicatezza dei moventi e la freddezza dei personaggi. Cast internazionale piuttosto mediocre (tranne Lambert).
MEMORABILE: I ricatti via mail; Le diffidenze nel gruppo; La valigetta.

Daniela 14/11/21 14:30 - 13413 commenti

I gusti di Daniela

In vista della pubblicazione di un best seller annunciato, nove traduttori di diverse nazionalità sono segregati in un bunker da un editore intenzionato a garantire che il loro lavoro avvenga in condizioni di assoluta segretezza... Lo spunto, ispirato ad una vicenda reale, è intrigante ma lo svolgimento non risulta all'altezza a causa della mediocre caratterizzazione di quasi tutti i personaggi mentre la trama, sulla carta ingegnosa, è viziata da troppe forzature ed incogruenze comportamentali. Nel cast, professionali Wilson e Bauchau, pessimo Scamarcio, incolori gli altri.  

Capannelle 21/11/21 23:57 - 4601 commenti

I gusti di Capannelle

Parte da premesse interessanti e, pur nei limiti di una confezione di stampo televisivo e alquanto didascalica, sembra proporre un canovaccio che incuriosisce; canovaccio basato sulle differenti personalità della squadra di traduttori costretti a operare in un ambito ristretto e sorvegliato. Peccato che le personalità non vengano sviluppate a dovere e che si viri ben presto verso una deriva thriller poco chiara e forzata su molti aspetti. Il cast pare abbandonato a se stesso e non mancano i personaggi macchietta (terribili le guardie del bunker).

Pigro 16/02/23 10:19 - 10198 commenti

I gusti di Pigro

Nove traduttori rinchiusi in un bunker, ma il romanzo segreto filtra misteriosamente. Sembra un giallo alla Agatha Christie (luogo chiuso e colpevole da scoprire): prima parte intrigante (anche per l’ambientazione editoriale) ma poco curata nella caratterizzazione dei personaggi. Poi si slitta verso il thriller imperniato sulla truffa, su cui si innestano stuzzicanti colpi di scena che spostano il baricentro narrativo e concettuale altrove, verso il revenge movie. Film acerbamente ma sfiziosamente labirintico. Titolo italiano insulso.

Sambunch 16/07/23 00:44 - 4 commenti

I gusti di Sambunch

Straordinario. Thriller claustrofobico nel senso tenlittleniggersiano. Tutto è armonicamente congegnato, compresi twist e ri-twist. Evidentemente quando un film è ben fatto riesce più facile recitare anche a Scamarcio e Olga che, tolti i panni di bellocci, stanno sull'ottimo livello del resto cast. Spicca Lambert, talmente bravo che si fa odiare dopo 30.secondi.
MEMORABILE: Olga che fa il 069 per aprire una valigetta.

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