Ore 15:17 - Attacco al treno - Film (2018)

Ore 15:17 - Attacco al treno
Media utenti
MMJ Davinotti jr
Titolo originale: The 15:17 to Paris
Anno: 2018
Genere: drammatico (colore)
Note: La vera storia dell'attacco al treno avvenuto il 21 agosto 2015 interpretata dai tre ragazzi che realmente ne furono al centro.
Lo trovi su

Location LE LOCATIONLE LOCATION

Commenti L'IMPRESSIONE DI MMJImpressione Davinotti

Il 21 agosto 2015, a fronteggiare sul treno per Parigi l'attacco del titolo, c'erano tre ragazzi: Spencer Stone, Anthony Sadler e Alek Skarlatos. Gli stessi tre vengono ora chiamati da Clint Eastwood a interpretare se stessi in una rievocazione di quei giorni (basata sull'autobiografia da loro scritta assieme a Jeffrey E. Stern). Una scelta sicuramente insolita; soprattutto in considerazione del fatto che i tre non sono certo attori, nella vita di ogni giorno. Ed è questo a caratterizzare un film che sa bene di non poter troppo contare sull'azione (consumata nel giro di pochi minuti) e che punta allora a raccontare la breve vacanza europea dei tre americani tornando indietro fino alla loro infanzia...Leggi tutto per metterne a fuoco le personalità e dare un po' di movimento alla narrazione. Le sequenze ambientate sul treno vengono così attentamente dosate e inserite tra un flashback e l'altro per spezzare la linearità prima di prendersi definitivamente la scena nell'ultima parte. Una scelta arguta, moderna, ma che naturalmente non può da sola bastare a nobilitare ciò che invece diventa il fulcro del film, ovvero la crescita dei tre giovani, uniti fin dai giorni della scuola quando si ritrovavano ripetutamente dal preside per giustificare la loro scarsa disciplina. Eastwood ci mostra in questo modo come anche ragazzi inquadrati come problematici possano trovare un ruolo importante nella società arrivando a distinguersi per azioni di altissimo valore e coraggio. Tre ragazzi come tanti, con tormenti e aspirazioni (Spencer è l'unico a portare avanti con straordinario impegno la sua passione per la guerra e la vita militare), semplici e onesti. Che si ritrovano insieme dopo anni diventando simboli – come avrà modo di sottolineare con inevitabile retorica il presidente francese Hollande, che li insignirà della Legione d'onore – della lotta del Bene contro il Male. Eastwood torna quindi ad affrontare temi che gli sono cari attingendo dall'attualità, ma questa volta lo fa con meno attenzione alla qualità e alla tecnica (la fotografia è terribile), senza trovare assistenza in una sceneggiatura limitata, che volendo rimanere vicina alla realtà non può mai volare alto. Pedestri i flashback d'infanzia, scialba la ricostruzione degli anni recenti per un film nel complesso apprezzabile per il rigore e la solidità della regia ma di rado interessante; e non per colpa dell'interpretazione dei tre protagonisti come si potrebbe pensare, al contrario molto ben diretti e spontanei. Curioso il finale col discorso di Hollande: Stone, Sadler e Skarlatos ascoltano sul palco e, per una volta, non è l'ennesimo trucco in computergrafica al quale il cinema ci ha abituato ma un filmato assolutamente autentico; che ci fa riflettere sulla singolare (e stimabile) scelta di Eastwood di utilizzare come attori i tre reali autori del coraggioso gesto. Un ulteriore premio al valore.

Chiudi
TITOLO INSERITO IL GIORNO 9/02/18 DAL BENEMERITO DIGITAL POI DAVINOTTATO IL GIORNO 10/02/18
Mappa Sole voti
1
1!
2
2!
3
3!
4
4!
5

Clicca sul nome dei commentatori per leggere la loro dissertazione ( vale mezzo pallino)
ORDINA COMMENTI PER: BENIAMINI GERARCHIA DATA

Matalo! 21/02/18 19:54 - 1378 commenti

I gusti di Matalo!

Sono perplesso, non so come giudicare. Titolo fuorviante; il film sembra girato da un Linklater di "destra" e inoltre ci sono le mille sfumature di Clint; patriottismo ma anche disimpegno (il ragazzo nero non è un "matto per la guerra"); cameratismo ma anche individualità. La parte dedicata al viaggio mi è piaciuta; l'assalto al treno non molto. Il terrorista era un po' da barzelletta. Però riesco sempre a stimare Clint e in fondo qui osa di più che in Sully; merito dei tre non attori e reali protagonisti. Trovo infondate le accuse di cartolinismo riguardo all'Italia.

Markus 11/02/18 11:13 - 3738 commenti

I gusti di Markus

Per l'ennesima volta dobbiamo dire grazie agli americani. Stavolta lo dovrà fare la Francia, in quanto tre amici yankee (dei quali due militari) in una vacanza europea riescono a neutralizzare un terrorista armato in un treno in territorio francese. La scelta di usare i veri protagonisti del fatto come attori appare in definitiva l'unica audace operazione di un film altrimenti non memorabile. Certo c'è del pathos e alcuni interessanti aspetti di vita militare ma, in definitiva, il film non lascia il segno. Un Eastwood minore.

Digital 9/02/18 18:08 - 1260 commenti

I gusti di Digital

La storia è nota, ma Clint decide di non enfatizzare la parte drammatica soffermandosi piuttosto sulla vita dei ragazzi, partendo da quando erano bambini sino all'età più adulta. Per un’ora si assiste alla non troppo esaltante esistenza dei protagonisti e, inevitabilmente, il tedio inizia a serpeggiare. E se da un lato la scelta di far interpretare agli stessi autori del fatto si riflette in un maggior realismo, dall'altro le interpretazioni risentono di un certo qual dilettantismo. Regia di mestiere; non male dopotutto.

Capannelle 29/05/18 01:08 - 4513 commenti

I gusti di Capannelle

E' un film che passa rapidamente: corto, documentaristico, scarno nella messa in scena. Potrebbe essere questa scelta di sobrietà, insieme al fatto che siano i veri protagonisti a recitare, a salvarlo. Ma l'assenza di pathos e di costruzione filmica, qualche puntualizzazione non necessaria (le preghiere, la maestra tignosa) e una parte di viaggio europeo decisamente noiosa lo rendono poco memorabile. Oltre ai tre americani recitano sul set anche altre persone presenti sul treno quel giorno.

Maxx g 24/06/18 11:31 - 681 commenti

I gusti di Maxx g

Due anni dopo Sully, Eastwood torna dietro la macchina da presa per raccontare la storia dell'attacco al treno avvenuto quasi tre anni fa. Il film è interpretato dai tre ragazzi che all'epoca furono al centro di quella vicenda. La pellicola scorre veloce senza tanti problemi e racconta le vicende di queste tre persone con taglio documentaristico, dalla prima adolescenza all'oggi. Rimarrà però deluso chi si aspetta (il sottoscritto era tra questi) solo la narrazione della vicenda dell'attacco al treno. Da vedere senza attendersi granché.

Daniela 23/07/18 17:26 - 13013 commenti

I gusti di Daniela

Dopo un film onesto anche se poco esaltante come Sully, Eastwood firma la sua regia più anonima: davvero arduo rinvenire la mano dei capolavori del passato in questo semi-documentario su un evento di cronaca in cui l'aver ingaggiato come attori i veri protagonisti della vicenda non riesce a rendere più appassionante una storia penalizzata da una messa in scena sciatta, a tratti persino dilettantesca: banale il prologo sugli anni dell'infanzia, zeppo di stereotipi e dialoghi insulsi il tour turistico, troppo sbrigativo e carente di pathos il momento clou. Da dimenticare.

Piero68 13/05/19 15:09 - 2980 commenti

I gusti di Piero68

Se per un attimo ci si dimentica che è un film di pura propaganda lo si può anche apprezzare, visto che la mano del vecchio Clint come al solito si vede. Se poi si aggiunge che la regia ha dovuto lavorare con "non-attori" e nonostante tutto, da questo punto di vista, il prodotto finale non ne ha per nulla sofferto, si potrebbe quasi urlare al miracolo. Purtroppo la verità è che stavolta Eastwood ha esagerato con l'autoreferenzialità, facendo sì che un episodio di cronaca, seppur importante, divenisse un sorta di bastione occidentale dei WASP.

Nando 14/05/19 09:20 - 3869 commenti

I gusti di Nando

La storia dei tre ragazzi americani che sventarono un attentato sul treno Amsterdam/Parigi. Un Eastwood forse minore ma sempre corretto nella narrazione che spazia dall'adolescenza alla crescita dei tre protagonisti, interpretati dagli stessi protagonisti dell'evento. Indubbiamente più elettrizzante la seconda parte, che culmina con le concitate fasi sul treno e genera emozione nello spettatore.

Tarabas 15/05/19 11:50 - 1888 commenti

I gusti di Tarabas

La storia vera dell'attentato su un treno francese, sventato da un gruppo di passeggeri tra cui due giovani soldati USA in vacanza. La curiosissima idea di mettere tre veri protagonisti della vicenda nel cast si esaurisce presto, perché i ragazzi evidentemente non sono a loro agio come attori. Il resto del film è un (relativamente) piatto succedersi di ricordi d'infanzia (anche un po' inquietanti, tra famiglie ultrareligiose e passione per le armi) e il presente narrativo. Con tutto il rispetto per il regista, non si può dire un film riuscito.

Il ferrini 16/07/20 22:27 - 2544 commenti

I gusti di Il ferrini

Ci sono tutti i difetti di molto cinema a stelle strisce in questo lavoro di Eastwood, dalla retorica nazionalista al militarismo, e non sono neanche mitigati da una sceneggiatura interessante. Anche perché la vicenda, che dovrebbe rappresentare il fulcro del film, occupa sì e no un quarto d'ora di pellicola. Gli attori (che  tali non sono, essendo i veri  protagonisti dell'attentato) se la cavano dignitosamente, ma le loro vite non sono poi così appassionanti. Anche regia e fotografia appaiono meno curate del solito. Nello stesso anno girerà il ben più solido The mule.

NELLO STESSO GENERE PUOI TROVARE ANCHE...

Spazio vuotoLocandina Erano tutti miei figliSpazio vuotoLocandina Segni di vitaSpazio vuotoLocandina La scoperta dell'albaSpazio vuotoLocandina The ancines woods

Nicola81 1/10/21 19:12 - 2896 commenti

I gusti di Nicola81

Pari e patta con American sniper per il poco ambito premio di peggior film diretto da Clint Eastwood. La scelta di far recitare i tre veri protagonisti della vicenda sarà anche coraggiosa, ma abbassa ulteriormente la qualità di un prodotto che già aveva ben poco da dire. L'atteso momento clou viene liquidato in pochi minuti (anche perché, al netto della retorica, era impossibile costruirci sopra troppi ricami). Per il resto abbiamo un tour turistico di rara insulsaggine e la solita propaganda dei "valori" così cari all'America più retriva: integralismo religioso e uso delle armi.

Schramm 16/11/21 14:06 - 3786 commenti

I gusti di Schramm

Sempre più a corto di epos, il cinema di Clint cerca rifioritura guardandosi attorno anziché dentro e gonfiando il petto d'orgoglio nazionale. Ma siamo tutt'altro che a una sua terza giovinezza, tradita invero da tutto il più bieco conservatorismo umarelloide secondo il quale i veri eroi possono venire solo dall'accademia militare. E questo non è che il meno: se in precedenza questa linea di principio veniva almeno spettacolarizzata con massiccio mestiere, qua la si ordisce saltabeccando tra cartoline europee, relegando ai 10' finali l'Eastwood che avremmo davvero voluto per 80'.

Enzus79 16/02/22 22:41 - 3074 commenti

I gusti di Enzus79

Basato su un fatto realmente accaduto. La storia è anche una sorta di testimonianza di come ognuno di noi possa diventare un eroe. Film non particolarmente coinvolgente, dato che sembra tutto (o almeno in parte) forzato e perdipiù romanzato: i soggiorni in Italia rasentano il banale. Buona l'idea di far interpretare i personaggi ai protagonisti reali. Non il miglior Eastwood (da regista) ma comunque una visione la merita.

Katullo 15/01/23 09:27 - 381 commenti

I gusti di Katullo

Lunghi flashback di vissuto da parte di tre ragazzi americani cresciuti nel segno dello Zio Sam, e dell'amicizia. Madri sole e disagiate al seguito, i reali protagonisti di uno sventato atto terroristico stentano a realizzare il sogno di un riscatto ai limiti del fanatismo militare, con vuoti (paterni?) che vorrebbero giustificare le loro velleità. Poco male se dopo ce li ritroviamo in veste turistica a scoprire un'Europa ritratta come un gigantesco boccale di birra. Finale degno della smania globalista; a restare incustodito è anche il confine tra coraggio e disadattamento.
MEMORABILE: La regia di Eastwood, inaspettata nella sua atipicità.

Reeves 31/10/24 08:52 - 2677 commenti

I gusti di Reeves

Uno dei film di Clint meno riusciti, anche perché la sua tradizionale linearità di racconto è decisamente tradita da interpreti che non sono all'altezza del film (mentre, ovviamente, lo erano rispetto all'attentato verificatosi). Come è noto, l'indipendenza produttiva è uno dei punti cardine della filosofia di Eastwood, ma qui è una gabbia che ne comprime il talento.
Per inserire un commento devi loggarti. Se non hai accesso al sito è necessario prima effettuare l'iscrizione.

In questo spazio sono elencati gli ultimi 12 post scritti nei diversi forum appartenenti a questo stesso film.


DISCUSSIONE GENERALE:
Per discutere di un film presente nel database come in un normale forum.

HOMEVIDEO (CUT/UNCUT):
Per discutere delle uscite in homevideo e delle possibili diverse versioni di un film.

CURIOSITÀ:
Se vuoi aggiungere una curiosità, postala in Discussione generale. Se è completa di fonte (quando necessario) verrà spostata in Curiosità.

MUSICHE:
Per discutere della colonna sonora e delle musiche di un film.