Franz Schiller (Sergio Pislar) si reca in Transilvania, nel castello del Conte Dracula, alla ricerca del misterioso e magnetico (nonché potentissimo) "anello dei Nibelunghi", in grado di conferire potere al proprietario e attualmente nelle mani della Contessa Sara Bay (Rosalba Neri). In realtà la donna è una vampira e si accinge a sacrificare 5 giovani vergini la notte del primo plenilunio di "mezza estate". Notevole la scenografia e la fotografia (opera di Massaccesi), ma la storia viaggia intricata. Rosalba Neri è sublime, ricolma di sangue.
MEMORABILE: Il rito di evocazione con sacrificio "multiplo".
Non un trashone, ma neanche eccelso. Se infatti molte cose funzionano (la Neri sexy e pericolosa Lady Dracula, le scenografie), vi sono anche molte ridicolaggini (Damon che taglia teste a tutto spiano, la parte finale del rito satanico...). Tirando le somme alla fine il film risulta essere godibile e nulla più.
Un giovanotto parte alla ricerca dell'anello dei Nibelunghi, ma trova anche una deliziosa e sensualissima vampira, (ex) moglie di Dracula. Pellicola dall'eccellente fotografia e con un cast che trova la sufficenza solo per lo straordinario fascino della provocantissima Rosalba Neri. La trama traballa abbastanza, considerando che il doppio ruolo interpretato da Mark Damon, seppure funzionale alla storia, la banalizza alquanto. La versione del vhs visionato potrebbe essere censurata nella scena lesbo tra la contessa e la sua servitrice. Finale con sorpresa.
MEMORABILE: Il bagno di sangue ed il sacrificio multiplo delle vergini.
Le dotte citazioni letterarie nell'incipit e la rutilante fotografia di Massaccesi nobilitano una fiacca e derivativa vicenda di vampiri che si estrinseca fondamentalmente nell'aspetto erotico e nei deliri in puro stile Batzella: nel primo, le opime forme della Neri e i suoi sensuali incontri bisex; nel secondo, i close-ups sul muso del pipistrello, il rituale con le vergini, i freaks Gatti e Papa. Accreditato come costumista scenografo, Carlo Gentili - commissario dei gialli di Ercoli - appare anche nelle vesti del locandiere; Pislar controfigura il duplice Damon.
Rozzissimo eros-horror firmato dal mitico Batzella e coevo ad altri "capolavori" come L’amante del demonio di Lombardo o Il sesso della strega di Pannacciò. Dilettantesco e infantile, ridicolo nei trucchi che dovrebbero teoricamente spaventare e assolutamente nullo sul versante erotico, il film tradisce ad ogni sequenza il vuoto di idee, l’insipienza tecnica e la povertà di mezzi ben evidenziata dalle desolanti location. Interpreti al disotto di ogni commento, ma l'innata sensualità di Rosalba riesce nonostante tutto a "bucare" lo schermo.
A me è piaciuto. Contando i pochi mezzi a disposizione il regista sardo Batzella ci offre un film dell'orrore dignitoso. Buona l'interpretazione degli attori, stupenda l'ambientazione resa ancor meglio dall'ottima fotografia di Massacesi. Da vedere.
Film simpaticamente baracconesco realizzato da Balzella, i cui sceneggiatori hanno deciso di risparmiare sulle parole. Pur essendo non poco trash, riesce comunque a divertire e il risultato finale è, tutto considerato e a patto di stare al gioco,
abbastanza soddisfacente.
Film vampirico erotico, molto ben fatto, protagonisti un Mark Damon tenebroso e ottocentesco in un doppio ruolo e Rosalba Neri in quello della Contessa Dracula, molto azzeccata per la parte e ispirata al personaggio di Erzsebet Bathory (bella la scena del bagno nel sangue). La trama ruota intorno a un fatidico anello dei nibelunghi da cercare in Transilvania. La parte finale è ottima e solleva di molto la qualità del film, fatto con pochi soldi e girato in Italia.
Non sto a dare giudizi infimi perché non è il mio genere, ma si salva dal baratro per l'interessante discorso iniziale sull'anello dei Nibelunghi e sulla Valle dei Re. Finalmente poi si vede un film in cui gli attori quasi muti come la Barros e Gengher Gatti surclassano quella pacioccona della Neri, che anzichè lanciare maledizioni usando l'anello come mirino (ridicola!) farebbe meglio a continuare ad amoreggiare con la Bouchet o con la Fenech...
Horror gotico di poche pretese, così ricco di elementi fuori luogo (le musiche quasi da western durante le scene a cavallo, una Romania che più appenninica non si potrebbe) o semplicemente ridicoli (il pipistrello, la pettinatura ottocentesca di Mark Damon, le imbarazzatissime scene erotiche) da risultare decisamente godibile. La confezione inoltre (al di là di bloopers e scavalcamenti) raggiunge la sufficienza e Rosalba Neri in versione Bathory funziona bene. Varie affinità con La terrificante notte del demonio. Per appassionati.
Un buon horror-erotico softcore di Batzella, con poco horror e abbondanti scene di nudo. Rosalba Neri è una succhiasangue sexy abbastanza convincente, che passa gran parte del tempo più da non-vestita, che da non-morta. Peccato per il ritmo zoppicante e la quasi totale assenza di suspense. Ad ogni modo agli appassionati di lesbo-vampire movies piacerà.
MEMORABILE: La contessa che si contorce intorno ad un sarcofago rosa, mentre il servo le versa lentamente una brocca di sangue di vergine fresco addosso.
Prodotto artigianale, scalcinato, ma efficace come si facevano un tempo da noi. La trama è classica, senza guizzi particolari, con scenografie e parte artistica che attingono alla tradizione e alla cultura italiana. Bellissima Rosalba Neri, chiaramente soddisfacente la pioggia di topless vari che allaga l’ultima parte del film. Quante fesserie però fanno i vari personaggi del film, e quante situazioni ridicole!
Abbastanza penoso, girato al rallentatore con quattro soldi e quattro, ma forse anche meno, idee su di un soggetto e una sceneggiatura infantili. Da vedere soltanto per la scena del conturbante bagno nel sangue di Rosalba Neri, citato in Hostel 2 e fotografato con la giusta maestria da Massaccesi. Il resto è noia.
Batzella in tandem col proto-vampiro del nostro gotico Walter Brandi per un film dalla fama sproporzionata ai pochi meriti. Spunto delirante (l'anello dei Nibelunghi - sic - che a conti fatti si rivela una sòla), idee sceme (Ladracu??), due Damon quando uno bastava e avanzava, effetti poveracci, e l'estremizzazione del vagare per il maniero in modo da far metraggio. Certo Rosalba è Rosalba.
Horror italiano molto erotico che vede il trionfo di Rosalba Neri come crudele e affascinante Contessa de Vries. In una scena emerge dalla tomba nuda e coperta di sangue, avvolta nel fumo, in un'altra attira nel suo castello le vergini da sacrificare con un diabolico anello! Dirige lo specialista Batzella mentre la fotografia è di Massaccessi. La trama sembra presa da un fumetto sexy horror dell'epoca; merita una visione per gli appassionati della mitica Neri.
MEMORABILE: La Neri che esce dalla tomba e la sua chiamata alle vergini dal torrione del castello.
Il mischiettone (Nibelunghi, Dracula, Elisabetta Bathory) non è indizio di intelligente sincretismo, ma di furioso affastellamento di luoghi comuni. Ne risulta un film senza capo né coda, con musiche ed effetti sonori inascoltabil, in cui pure le forme delle protagoniste sono usate per tirare la volata all'insensatezza. Al solito le cose migliori sono le location di un'Italia magnifica che trasuda bellezza persino dalle sbrecciature. Stavolta non basta, però.
Rosalba Neri, accattivante, iconica, al centro di questa storia fatta di sacrifici umani, coppe ripiene di sangue e perversioni varie. Non sembra, ma è un film anche draculesco, di forte impatto visivo ed estetico, grazie a una fotografia di qualità. L'intreccio si aggira attorno agli usuali topoi del genere, attraente per le sue ambientazioni gotiche dentro a un castello superlativo.
MEMORABILE: I bagni di sangue della contessa e il suo iridiscente anello.
Horror gotico ambientato in Transilvania (in realtà in Abruzzo!), dove nel famigerato castello di Dracula si consumano deliranti storie di amuleti con poteri sovrannaturali e amenità del genere. Modesto - almeno nei contenuti - film di Luigi Batzella, che dà alla sua opera il valore aggiunto di qualche burrosa bellezza (su tutte Rosalba Neri) e di una bella fotografia firmata da Aristide Massaccesi. Si tratta di uno di quei film involontariamente trash che acquistano valore agli occhi un po' goliardici dello spettatore contemporaneo.
Batzella, che qui si firma Paul Solvay, segue la moda del momento e si cimenta nel gotico. Il risultato è un frullato piuttosto rabberciato, fra Nibelunghi, vampirismo (la pretesa Transilvania è in realtà l'Abruzzo...), cinema dell'orrore e una discreta dose di eros. Damon si sdoppia senza lasciare troppo il segno, mentre Rosalba è fascinosa anche quando fa il bagno nel sangue (pari pari alla Bosè nelcoevo Le vergini cavalcano la morte). Mediocre, sì, tuttavia, pur lambendolo in certi frangenti, riesce ad evitare lo sprofondo nel ridicolo.
Batzella riesce in un'impresa quasi impossibile: arrivare a un'ottantina di minuti di pellicola con materiale idoneo a girarne al massimo un quarto. Per riuscire in ciò, ricorre a tutti gli espedienti del genere: locanda vicino al castello di Dracula, passeggiate infinite nel castello medesimo, messe nere e (ovviamente) una spruzzata di sesso. Tutti questi ingredienti (inseriti in una trama risibile), più il "magico" anello dei Nibelunghi (?!) danno vita a un film scarsino assai, in parte "nobilitato" dalla fotografia di Massaccesi. La Neri rimane sempre un bel vedere...
Splendida fotografia per questo sexy-horror che mette sul piatto un curioso crossover fatto di vampirismo, messe nere e leggende nordiche. Parte un po’ zoppicante e puerile, a volte fa sorridere, ma quando apre le danze la torbida Rosalba Neri, implacabile mantide e incontrastata sacerdotessa, la macchina ingrana. Il suo perfetto corpo nudo ricoperto di sangue umano è quanto di più perversamente erotico possa esistere. Ottime le musiche di Kojucharov, tranne l’inspiegabile marcetta western che accompagna gli uomini a cavallo; forse gli è avanzata da qualche lavoro precedente.
MEMORABILE: La Neri nuda ricoperta di sangue; La Neri, faro del male, che attira le vergini sonnambule dalla cima del castello.
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In questo spazio sono elencati gli ultimi 12 post scritti nei diversi forum appartenenti a questo stesso film.
Mi sembra faccia parte dello stesso gruppo di interviste fatte di recente per le uscite cinekult, quelle presenti in La mano che nutre la morte, la morte ha sorriso all'assassino...ecc
Mi correggo.
Ho dato una rapida occhiata all'intervista a Rosalba Neri sul dvd La bestia uccide a sangue freddo, ed è evidente che sia estrapolata da quella. Non l'ho rivista tutta, quindi non so se ripete cosa già dette li.
Se proprio mi devo lamentare è per la mancanza di un intervista a Mark Damon.
HomevideoXtron • 19/07/12 09:39 Servizio caffè - 2055 interventi
Luigi Baltzella in questo film si firma Paolo Solvay. Non so se sia da indicare in scheda (forse gli pseudonimi non si mettono sempre). Invece Imdb dà come co-regista Joe D'Amato...
DiscussioneZender • 10/05/21 08:56 Pianificazione e progetti - 46922 interventi
Lo pseudonimo possiamo metterlo, su Joe D'Amato mi piacerebbe capire da dove viene la info di Imdb.
su Joe D'Amato mi piacerebbe capire da dove viene la info di Imdb.
Si concordo sul fatto che sarebbe da accertare meglio da dove venga questa attribuzione. Vedo che anche Undying, nella sezione Homevideo, accennava alla cosa, ma anche lì non era indicata la fonte.
su Joe D'Amato mi piacerebbe capire da dove viene la info di Imdb.
Si concordo sul fatto che sarebbe da accertare meglio da dove venga questa attribuzione. Vedo che anche Undying, nella sezione Homevideo, accennava alla cosa, ma anche lì non era indicata la fonte.
Viene detta anche da Gaudenzi nelle interviste degli extra del dvd cinekult
Mark Damon interpreta i due fratelli gemelli. Però nei titoli di coda è chiaramente attribuito a Sergio Pislar il ruolo di uno dei due (Franz). La domanda è: Pislar è uno pseudonimo usato da Damon per "differenziarsi" oppure è l'attore che davvero interpreta Franz in alcune scene, ad esempio il combattimento col fratello (secondo Imdb Sergio Pislar ha interpretato ssolo 2 film: Le caldi notti del Decameron e Virus)?
Mark Damon interpreta i due fratelli gemelli. Però nei titoli di coda è chiaramente attribuito a Sergio Pislar il ruolo di uno dei due (Franz). La domanda è: Pislar è uno pseudonimo usato da Damon per "differenziarsi" oppure è l'attore che davvero interpreta Franz in alcune scene, ad esempio il combattimento col fratello (secondo Imdb Sergio Pislar ha interpretato ssolo 2 film: Le caldi notti del Decameron e Virus)?
P.S: Vedo un articolo su Nocturno che conferma che Pislar è la controfigura di Damon.