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Commenti L'IMPRESSIONE DI MMJImpressione Davinotti

Lo psicopatico e il deejay: coppia già vista e cinematograficamente affiatata. Il primo sa che, se saprà attrarre l'attenzione del secondo, uno spazio in diretta gli sarà garantito; tutto sta a saperlo sfruttare, quel breve momento chiave. Castellitto è il primo, Richelmy il secondo ovvero Steph di "Big Time", programma radiofonico in onda da Milano nelle ore notturne, che da sempre favoriscono i toni soffusi, le parole bisbigliate, l'ambiente ideale entro cui stabilire il filo diretto che stimola gli ascoltatori e - di conseguenza - noi spettatori. Il gioco comincia da subito o quasi, da quando cioè lo scanzonato conduttore si ritrova Carlo in linea....Leggi tutto Dopo aver espresso l'insolita richiesta di ascoltare Johann Sebastian Bach, Carlo la prende larga, ma presto annuncia che se Steph troncherà davvero la telefonata come ha intenzione di fare succederà qualcosa di grave. E infatti quando il dj preme lo stop ecco che l'ultimo piano di un grattacielo nei pressi s'incendia, esplode. Nessun morto, d'accordo, ma come dimostrazione di potenziale stragista può bastare. S'allertano le forze dell'ordine ed entra in scena il “sergente di ferro” di turno, una graduata (Foglietta) dall'alta capacità decisionale che prende in mano la situazione e detta le mosse al riluttante dj, il quale vorrebbe condurre decidendo da sé cosa rispondere a Carlo. Uno psicopatico di quelli tradizionali, Carlo, di quelli che ama sussurrare, pesare le parole e i silenzi, usare la voce suadente per far alzare la tensione e accrescere la curiosità per le mosse successive. E' quindi tra Carlo e Steph che si costruisce il film, in cui si passa dall'abitacolo dell'auto in cui siede il primo allo studio radiofonico da dove il secondo trasmette seduto alla sua scrivania, cuffie in testa e un occhio ai suggerimenti della poliziotta che da dietro il vetro, alla console, si esprime a gesti per non far percepire la propria presenza. E il calabrone che c'entra? C'entra perché ancora una volta lo si cita per la sua facoltà di volare nonostante le minuscole dimensioni delle ali ("vola perché non sa di non poter volare"), insetto che ben si presta a incarnare concetti ben precisi. Carlo si firma "Calabrone" e qualche indizio in più sulla sua identità questo lo dà... non è insomma del tutto inafferrabile; tocca però, intanto, permettergli di pontificare per ore, lasciargli scegliere la scaletta dei brani in rotazione tenendolo lì a filosofeggiare sui suoi ricordi, sui motivi del suo gesto. La carne al fuoco è tanta, la professionalità della troupe indiscutibile, i tre protagonisti selezionati con intelligenza per amalgamarsi al meglio. La fotografia è di qualità (gran parte del fascino visivo viene da quella) e la Foglietta (quando non esagera) si cala ottimamente nel ruolo dando la giusta patina di credibilità all'indagine, condotta parallelamente alla voce di Carlo che spiega la sua visione della vita. Purtroppo mancano le idee, quel guizzo che elevi il film dai troppi simili (a meno che non si voglia considerare tale la rivelazione finale, che indubbiamente fa cambiare marcia al film riportandolo tra quelli che in fondo più d'un merito ce l'ha), e che avrebbe potuto salvarlo dal poco meritato anonimato al quale sembra invece condannato. Inevitabile la scarsa dinamicità dovuta all'ambiente unico o quasi, finale con sorpresa un po' patetica...

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TITOLO INSERITO IL GIORNO 19/11/20 DAL BENEMERITO RAMBO90 POI DAVINOTTATO IL GIORNO 8/01/21
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Gabrius79 25/01/21 21:28 - 1461 commenti

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Un film che funziona a fasi alterne. Parte da un’idea niente male, poi si affloscia salvo poi riprendersi nell’ultima mezz’ora. Castellitto coinvolge con consumato mestiere, Richelmy e la Foglietta paiono sotto tono. Se la sceneggiatura non osa più di tanto (anche se ogni tanto si avverte un certo pathos), va meglio invece la fotografia, che dà luce a un’ambientazione davvero interessante.

Rambo90 19/11/20 16:49 - 7853 commenti

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Thriller che strizza l'occhio ai film americani, con un pazzo che minaccia di far esplodere bombe a Milano se un DJ radiofonico non lo ascolta e non mette i pezzi da lui richiesti. Colpisce sicuramente la cura della regia che non fa sfigurare il prodotto, mentre la sceneggiatura dopo un inizio intrigante si perde un po' tra filosofeggiamenti vari e tanta verbosità. Si risolleva verso la fine con un paio di colpi di scena ben piazzati. Castellitto ruba la scena a tutti e tiene alta l'attenzione anche nei passaggi meno riusciti, la Foglietta e Richelmy invece sono troppo enfatici.

Daniela 21/11/20 23:37 - 13010 commenti

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Un tizio tiene in scacco un conduttore radiofonico minacciando di far esplodere bombe in giro per Milano se non trasmetterà i brani di musica classica da lui richiesti... Inizio poco originale ma intrigante, soprattutto grazie ad un intenso Castellitto che regge bene fino all'epilogo. Peccato che ad un certo punto entri in scena un personaggio poco credibile come il tenente colonnello interpretato malamente da Foglietta che se ne va in giro in abito da sera scollato con la fondina sotto l'ascella, coglie al volo le citazioni filosofiche e minaccia di sparare facendo la voce da dura. 

Galbo 22/11/20 13:13 - 12553 commenti

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Film italiano claustrofobico ambientato tra gli studi radiofonici e le strade di Milano, riprese in  notturna. Proprio l’ambientazione è una delle carte migliori di un film che sa trovare la giusta atmosfera e i tempi del thriller. Buona la prova di Castellitto nei panni di un personaggio che l’attore dota del fascino malato di un soggetto borderline. Discreta anche la prova di Lorenzo Richelmy mentre Anna Foglietta è del tutto fuori parte nel ruolo di in un personaggio che poteva essere più interessante. Nel complesso non male.

Redeyes 24/11/20 07:40 - 2467 commenti

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Un thriller italiano molto poco italiano, e qui stanno il punto a favore e la pecca! L'idea di partenza, in una Milano notturna stra-illuminata, potrebbe interessare ma lo sviluppo scivola immediatamente nel già visto. Risultano poco convincenti i protagonisti soprattutto (ad eccezione di Castellitto), ma tutto il resto del cast enfatizza personaggi costruiti male che bighellonano per gli studi di Radio 105 senza incidere mai. Finale poetico ma che a sua volta sembra raffazzonato e poco supportato da una sceneggiatura curata. Peccato perché le premesse c'erano tutte.

Victorvega 30/11/20 22:06 - 502 commenti

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Belle l'ambientazione e l'atmosfera create da questo thriller: notturna, molto poco all'italiana secondo quanto ci ha abituato il nostro cinema. Il punto di partenza è interessante e la presenza di un grande attore come Castellitto curiosa. Tuttavia le grandi premesse si confermano solo in parte perché la storia non cresce del tutto se non nella svolta finale. I toni sussurrati in certi casi non permettono l'immediata comprensione. Valido, meritevole di considerazione ma con il rimpianto di un film non interamente riuscito. Foglietta sempre bella e brava. Curiose le finte location.

Areknames 26/11/20 09:42 - 55 commenti

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Purtroppo non bastano delle riprese aeree delle Milano notturna, dei suoi grattacieli, delle sue luci per creare un'atmosfera alla noir in L.A.. Nonostante la giusta ambizione di tentare strade altre rispetto alla medietà del cinema contemporaneo italiano, il film ne ripropone gli stessi limiti: assenza di cura nei personaggi secondari (ogni volta che i quelli della regia e dello staff della radio parlano, si scade nella macchietta più irritante), dialoghi da manuale del già sentito, inverosimiglianza (la poliziotta in abito da sera con la pistola nella fondina...).

Capannelle 28/12/20 00:51 - 4513 commenti

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Un film ambizioso, basato su una buona idea, tecnicamente non male e appropriato nel costruire la tensione. Cede però in alcuni passaggi (e caratteri) didascalici e in due personaggi su tre: Richelmy e la Foglietta. Con dei limiti lui e a rischio overacting lei. Quello che permette di andare comunque in porto è un grande Castellitto, chiamato a recitare solo con volto e voce. Una maggior cura nella scrittura dei dialoghi e nella caratterizzazione dell'ambiente della radio avrebbero permesso al film di decollare. Peccato perché l'idea teneva e aveva delimitato bene il raggio d'azione.

Pinhead80 3/12/20 20:59 - 5197 commenti

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Ambientare un film del genere a Milano non era facile e invece Giacomo Cimini ci riesce benissimo, non facendo rimpiangere per niente le atmosfere dei più classici film americani. Castellitto interpreta meravigliosamente la parte dell'uomo che non ha niente da perdere e che è disposto a tutto pur di ottenere la propria vendetta. Passato e presente si intersecano in una storia ricca di colpi di scena e dallo sviluppo finale sorprendentemente riuscito. Unica nota dolente è la prova di Anna Foglietta, visibilmente fuori parte e incapace di trasmettere emozioni credibili.

Bubobubo 7/12/20 19:30 - 1847 commenti

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Falettiano. Non solo per l'ambientazione radiofonica e gli snodi narrativi (che richiamano da subito le atmosfere di "Io uccido"), ma anche per la grottesca prosopopea di alcuni personaggi, vocali figurine monodimensionali con la logica imperscrutabile del Batman di Martinson. Per carità: la storia intrattiene, Castellitto è eccellente, il finale - certo non imprevedibile - è comunque buono. Stonano piuttosto evidenti limiti di scrittura (poco curati i personaggi secondari) e un paio di overacting fastidiosi (insalvabile la prova di Anna Foglietta, mediocre quella di Richelmy).
MEMORABILE: Un commissario in vestito da sera, con fondina sotto braccio, che sembra conoscere Russell a memoria. Beata lei.

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Ultimo 30/01/21 13:19 - 1698 commenti

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Un pazzo tiene sotto ricatto un deejay minacciando di farsi esplodere. Buon thriller psicologico e claustrofobico, costruito quasi interamente indoor, con la tensione che aumenta con il passare dei minuti. A farla da padroni sono i dialoghi, ed è proprio qui che Castellitto e Richelmy si esaltano. Ottimi colpi di scena negli ultimi dieci minuti per un film consigliato ai fan del thriller. Brava anche Anna Foglietta.

Anthonyvm 9/03/21 15:48 - 6191 commenti

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Accettabile thriller nostrano, giocato secondo i dettami non nuovi ma spesso intriganti del kammerspiel telefonico, fra In linea con l'assassino e The guilty, degno di attenzione specialmente per l'ottima prova di Castellitto, di fatto la sola presenza in grado di generare il giusto e credibile pathos. Il resto del cast, a parte un onesto Richelmy, lascia a desiderare. Sebbene si americaneggi troppo coi dialoghi (le scontate indagini da profiler) e con le figure di contorno (la Foglietta è inadeguata), il risultato complessivo non è da buttare. Finale non del tutto soddisfacente.
MEMORABILE: L'esplosione; La lettera del figlio; La "base operativa" di Castellitto; L'ultimo piccolo colpo di scena (l'unico del tutto inaspettato); Le stelle.

Pigro 13/04/21 11:15 - 9954 commenti

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Il dj radiofonico è in linea col suicida che minaccia una strage. Idea classicissima, sia per la minaccia incombente, sia soprattutto per la telefonata che unisce per poche ore i destini (da La vita corre sul filo in poi), ma ben reinventata e calata con gusto in un’affascinante Milano notturna, anche grazie a un’eccellente fotografia. Intenso Castellitto. Sbagliato il personaggio (e l’interpretazione) dell’investigatrice, così come in generale è debole la parte delle indagini. Ma le suggestioni e un finale in crescendo appagano della visione.

Cotola 16/08/21 20:05 - 9346 commenti

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Che peccato, perché Castellitto è bravo e perché la storia pur non nuovissima nelle dinamiche e negli sviluppi, riesce comunque a intrigare e coinvolgere. E la sceneggiatura, pur con qualche ingenuità e prevedibilità, riesce pian piano a dare un senso a ciò che si vede sullo schermo: ad esempio l'evoluzione del personaggio del dj che ad un certo punto appare inspiegabile. Ma ciò che non può essere perdonato è il personaggio della Foglietta: poliziotta in abito da sera con la fondina sotto l'ascella in uno studio radiofonico (!), può ambire al personaggio più ridicolo del secolo.

Jandileida 31/08/21 20:54 - 1627 commenti

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Thriller nostrano non del tutto disprezzabile, forte di una premessa non male e di uno svolgimento in notturna a modo suo coinvolgente, che però perde del tutto quota in ogni scena in cui compare il tenente colonnello Amedei. Tra pistole indossate senza un perché e pensate mirabolanti, la Foglietta appare totalmente fuori ruolo. A recuperare un po' ci pensa il faccione di un sempre solido Castellitto, stavolta alle prese con un personaggio tormentato. Nel mezzo un Richelmy non eccezionale ma almeno funzionale. Tipico film di attori più che di trama, finisce per riuscire a metà.

Deepred89 3/09/21 00:42 - 3804 commenti

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Di tutta la serie di telefonate-fiume viste al cinema, Cimini riprende la diretta radiofonica con psicopatico alla base di Psycho IV e la coniuga con l'unità di tempo e luogo dei più recenti In linea con l'assassino e Il colpevole. Qualche faciloneria qua e là, ma l'incedere narrativo incalza e il cast regge bene il gioco, Castellitto su tutti. Rivelazione e movente non imprevedibili, peraltro serviti con evitabili toni da drammone, ma per fortuna rimane ancora qualche cartuccia - non sempre preventivata - da sparare. Regia funzionale e originale la Milano notturna vista dall'alto.

Il ferrini 3/10/21 18:28 - 2543 commenti

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Si salva Castellitto, e ci mancherebbe, per il resto è tutto abbastanza tremendo. Dalla Foglietta in abito da sera (ma perché?) che punta la pistola al dj ("Ti faccio saltare il cervello", niente di meno) fino all'aforisma da filosofia facebookiana sul calabrone, ripetuto pure a più riprese alle volte non fosse chiaro. Il resto del cast recita in maniera terribile; si salva Favilla ma ha pochissime battute, mentre i minuti passano sulle note di Bach e Beethoven per dare un tono autoriale a un prodotto men che televisivo. Con meno spocchia, forse, si sarebbe salvato.

Jdelarge 29/12/21 16:49 - 1000 commenti

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Thriller di discreta fattura, firmato da Giacomo Cimini, che riesce a coinvolgere nonostante la ristrettezza delle location e della trama. L'interpretazione di Castellitto e una buona fotografia conferiscono al film un innegabile valore aggiunto, non supportato dalla sceneggiatura e dalle prove degli altri due attori, Richelmy e Foglietta, quasi sempre sopra le righe e poco naturali. Bello il finale.

Katullo 8/02/23 03:44 - 381 commenti

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Il romano Cimini, forte degli influssi anglo-americani che ne hanno formato stile e vocazione, è praticamente al suo esordio "lungo" dopo essersi cimentato con una manciata di corti. Un uomo disperato per la perdita della famiglia tiene sotto scacco un noto speaker radiofonico, giovane e spavaldo, tramite minacce bombarole; entra in scena la polizia che grazie alla tecnologia risale all'identità del malintenzionato. Buona fattura per un dramma teso a tinte gialle indebolito da un'esagitata Foglietta e un cast di contorno evanescente. Salvifici, invece, sia Castellitto che il finale.
MEMORABILE: Lo svelamento del movente, a introdurre un tema inatteso e altrettanto drammatico; Il "covo" del professore.

Nando 6/11/24 10:03 - 3868 commenti

I gusti di Nando

Un individuo gira in autovettura durante la notte e tiene sotto scacco la redazione di una nota emittente radiofonica minacciando di farla saltare in aria. Lo sviluppo narrativo appare interessante grazie a un efficace Castellitto, mentre osserviamo una Foglietta totalmente fuori parte nei panni di un'improbabile ufficiale dei carabinieri vestita come andasse al night. Il ritmo è dignitoso e il finale scopre gli arcani.

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  • Discussione Capannelle • 2/09/21 23:23
    Scrivano - 3749 interventi
    Ad ogni nuovo commento la Foglietta o meglio il suo personaggio si ritrova sempre più giù come gradimento. Si salva 1 volta su 5.
  • Discussione Daniela • 2/09/21 23:53
    Gran Burattinaio - 5941 interventi
    Capannelle ebbe a dire:
    Ad ogni nuovo commento la Foglietta o meglio il suo personaggio si ritrova sempre più giù come gradimento. 
    Credo che avrebbe avuto pochi rivali se ci fosse stato un David di Donatello per la peggiore interpretazione femminile - certo il personaggio era scritto male in partenza, ma l'attrice, pur valida in altre occasioni, ci ha messo del suo a peggiorarlo con un overacting fastidiosissimo. Il meccanismo del film non è certo perfetto ma può contare sull'ottima prova di Castellitto ed avrebbe potuto essere ricordato per quest'ultima ed invece, se riavvolgo la pellicola in testa, la prima cosa che mi torna in mente è l'ispettrice in abito da sera scollatissimo con la fondita sotto l'ascella e gli anfibi che sbraita comandi per darsi un'aria decisa ma nel contempo è tanto colta da cogliere al volo le citazioni più raffinate. Insomma, un personaggio involontariamente ridicolo e pure recitato male.
  • Discussione Capannelle • 3/09/21 19:28
    Scrivano - 3749 interventi
    Daniela ebbe a dire:
    Capannelle ebbe a dire:
    Ad ogni nuovo commento la Foglietta o meglio il suo personaggio si ritrova sempre più giù come gradimento. 
    Credo che avrebbe avuto pochi rivali se ci fosse stato un David di Donatello per la peggiore interpretazione femminile - certo il personaggio era scritto male in partenza, ma l'attrice, pur valida in altre occasioni, ci ha messo del suo a peggiorarlo con un overacting fastidiosissimo. Il meccanismo del film non è certo perfetto ma può contare sull'ottima prova di Castellitto ed avrebbe potuto essere ricordato per quest'ultima ed invece, se riavvolgo la pellicola in testa, la prima cosa che mi torna in mente è l'ispettrice in abito da sera scollatissimo con la fondita sotto l'ascella e gli anfibi che sbraita comandi per darsi un'aria decisa ma nel contempo è tanto colta da cogliere al volo le citazioni più raffinate. Insomma, un personaggio involontariamente ridicolo e pure recitato male.
    Vero, quell'immagine sovrasta la prova di Castellitto. Complimenti allo sceneggiatore o all'artefice di questo maldestro tentativo di modernizzare la figura dell'ispettore.

    Ultima modifica: 2/01/22 10:01 da Capannelle