Tutti gli squali al cinema e in tv

24 Novembre 2017

Gli animali assassini al cinema hanno sempre saputo ricavarsi il loro spazio; hanno dato vita negli anni a un numero tale di film da poter diventare titolari, secondo alcuni (ehm, noi del Davinotti), di un vero e proprio genere. Si potrebbe fare un'ipotetica classifica degli animali scelti per spaventare gli spettatori più impressionabili: coccodrilli, ragni, dinosauri ci farebbero tutti la loro porca figura, ma se ci fosse da eleggere l'animale assassino per eccellenza, quello che più di tutti ha generato film in sequenza, non ci sarebbe storia. Lo squalo già prima di Spielberg aveva fatto vedere i denti a molti, ma è innegabile che dopo il capolavoro del 1975, un vero spartiacque (infestate, naturalmente), il diabolico predatore si sia mangiato bagnanti, surfisti, cacciatori ma idealmente pure tutti i colleghi che ambivano a rappresentare la categoria, diventando per l'appunto l'animale assassino per eccellenza.

Non conta che le statistiche ci spieghino quanto lo squalo sia lontanissimo dall'essere davvero l'animale più pericoloso per l'uomo; conta il terrore che instilla in chi guarda, conta quanto sia cinematograficamente stimolante lo spostarsi sotto il livello del mare in un mondo che frequentiamo senza sapere cosa realmente nasconda. Dai primi film, in cui si faticava da morire a muovere 'sti poveri pesci per renderli minacciosi al punto giusto, di passi avanti ne son stati fatti eccome e ormai oggi la computer graphic ha sostituito l'artigianato dei valenti effettisti d'un tempo permettendo di ottenere (quando ci sono i soldi, altrimenti i risultati sono di una povertà imbarazzante) risultati eccellenti in termini di tensione e terrore.

Quello che qui faremo è un elenco ordinato cronoligamente e in tre epoche. Cliccando sui titoli dei film arriverete alle schede davinottiche di quello che rappresenta attualmente uno dei più ampi database in tema esistenti in rete. Anche per merito – va detto – dello stesso Marcel M.J. Davinotti jr., il quale fin da bimbo ricercava ossessivamente ogni titolo che potesse fargli assistere alle avventure di qualche grosso squalo divoratore di uomini. E proprio perché per molti di questi film (in special modo dei più recenti) è difficile trovare recensioni online, abbiamo fatto appositamente restaurare tutti i papiri del Marcel dedicati agli squali in modo da renderli accessibili anche a chi non abbia voglia di interpretare la sua ostica scrittura a mano.
Si è deciso di fare un elenco soprattutto perché altrimenti alcuni titoli – segnatamente quelli che non contengono la parola “squalo” o “shark” - all'appassionato potrebbero sfuggire. Naturalmente, come ogni elenco anche questo non ha la pretesa di essere completo, ma vi porremo rimedio col tempo. Il pallino prima del titolo indica che il film è presente in database e quindi consultabile. In alcuni di questi film gli squali fanno solo una timida apparizione, ma sono stati inseriti comunque (spesso anche perché sono i protagonisti della locandina, nonostante tutto)... Abbiamo lasciato fuori giusto i documentari (sarebbero troppi) e i cartoni animati; perché gli squali... non sono roba da ragazzi (ehm, si fa per dire). I brevi commenti ai film che trovate sono desunti nel 90% dei casi dalle schede scritte dal Marcel negli anni.


CLICCATE SUI TITOLI PRECEDUTI DAL PALLINO ED EVIDENZIATI IN ARANCIONE PER CONSULTARNE SCHEDE, VOTI E COMMENTI


1936-1974
 PRIMA DI SPIELBERG

Quando ancora lo squalo aveva dimensioni tradizionali e faticava a guadagnarsi un ruolo da protagonista si limitava a spaventare attraverso il titolo e a presentarsi nudo e crudo, come mamma natura l'ha fatto. E i risultati non potevano che essere il più delle volte goffi, quando non imbarazzanti...

1932: LE TIGRI DEL PACIFICO (Tiger Shark)
Nel prologo uno squalo gli divora un braccio, ma Mike Mascarenhas (Robinson) è un duro e al suo mestiere di pescatore non rinuncia di certo per una simile sottigliezza. E nel corso del film ci avrà ancora a che fare un paio di volte, anche se il suo impegno è rivolto soprattutto alla giovane (troppo giovane) moglie. Gli squali sono il nemico, in mare, e Hawks mostra già talento nello sfruttarne la minaccia intuendone le potenzialità. Nettamente superiore, come impatto, ai film in tema successivi, pur se ovviamente non ci si aspettino attacchi come quelli a cui siamo abituati oggi.

1936: WHITE DEATH
Un film australiano, una caccia per scommessa al Grande Squalo Bianco (che nel film chiamano appunto “White Death”). Protagonista Zane Grey nella parte di se stesso. C'è spazio per una piccola storia d'amore annessa.

• 1936: IL PRIGIONIERO DELL'ISOLA DEGLI SQUALI (The Prisoner of Shark Island)
All'isola degli squali, che è poi Dry Tortugas, una sorta di Alcatraz a ovest delle Key West, in Florida, ci finisce un medico di campagna. Gli squali compaiono a decine nel fossato che cinge la prigione, ma a far paura a chi tenta l'evasione son più le guardie, che sparano a vista...

• 1950: KILLER SHARK

Disavventure in mare per Ted, che ha raggiunto suo padre su un'imbarcazione a Manzanillo, in Messico. Morsicato dai pescecani ci finisce però quest'ultimo per salvare proprio il figlio, ma porta a casa la pellaccia. Inserti para-documentaristici ed effetti lasciati a chi ha molta voglia d'immaginare...

• 1956: CACCIATORI DI SQUALI (The Sharkfighters)
In un'isola a sud di Cuba il Governo americano spedisce alcuni ricercatori per studiare un repellente in grado di tenere lontani i pescecani dagli uomini. Il colonnello Staves prende la guida delle operazioni e testerà personalmente il pericolo costantemente presente sull'isola, uscendo più volte in mare con militari e scienziati per studiare il comportamento degli squali. Tratti documentaristici per un bel cinemascope a colori che non lesina una bella scena d'attacco e ci prepara a un finale a suo modo sorprendente. Dialoghi un po' pedanti, una fissità in regia poco entusiasmante, ma se non altro gli squali, qui, sono davvero al centro della storia.

• 1958: LE DEE DELLA SCOGLIERA DI PESCECANE (She Gods of Shark Reef)
Girato back to back con “Paradiso nudo” alle Hawaii, un'ingenua avventuretta isolana di due naufraghi, finiti in una comunità di donne indigene che adorano Tanga-Roah, il dio squalo. Baracconeschi gli shark-attack, con squali morti gettati addosso alle loro vittime che fingono di essere sbranate. Roger Corman tuttavia già aveva capito cosa tirava...

• 1961: BATTAGLIA SULLA SPIAGGIA INSANGUINATA (Battle at Bloody Beach)
E' un film di guerra che nulla c'entra col genere analizzato, ma nel finale è presente una scena di shark attack che diventerà, per com'è costruita, prototipica: pinna, uomo in acqua, inquadratura subacquea con la bestia che nuota, grida, acqua mossa. Quando non ci saran soldi le gireranno quasi tutti così...

• 1962: TI-KOYO E IL SUO PESCECANE

Folco Quilici adatta via Calvino il romanzo di Richer e porta in Polinesia la troupe. La storia è una tenera favola sull'amicizia tra il protagonista e un piccolo squalo che fa crescere in una pozza per poi continuare a “frequentarlo” anche da adulti. Squali vittime del progresso, muoiono beffati con le zucche senza uccidere nessuno...

• 1965: AGENTE 007 THUNDERBALL: OPERAZIONE TUONO (Thunderball)
Adolfo Celi, qui spietato numero 2 della Spectre, vive a Nassau, in Florida, in una villa con piscina dove sguazzano feroci pescecani, da nutrire preferibilmente con carne umana. I nostri amici con le pinne tornano in scena nel gran finale subacqueo, ma è chiaro che i protagonisti non sono loro...

• 1966: BATMAN - IL FILM (Batman: The movie)
D'accordo, è solo una scena all'inizio del film, ma è talmente insistita e ridicola che rappresenta la prima vera apertura alla parodizzazione del genere che tanto attecchirà molti anni dopo. Batman (Adam West), appeso alla scaletta del bat-elicottero guidato da Robin, finisce in pieno oceano attaccato alla gamba da uno squalo (palesemente di gomma!). Dovrà spruzzargli addosso un bat-repellente per liberarsene, nemmeno fosse un cagnolino ostinato...

• 1969: 4 BASTARDI PER UN POSTO ALL'INFERNO (Shark!)
Questa volta lo squalo uccide davvero e uno stuntman ci lascia le penne. Alla fine il film diventa celebre per questo, perché quanto ad attacchi non c'è molto di che godere: pochi, di lontano e realizzati da (pesce)cani.

• 1975: TRA SQUALI TIGRE E DESPERADOS (Shark's Treasure)
Squali velocizzati in fast motion nel tentativo di mostrarli più minacciosi. L'effetto è contrario e i sub che vanno a caccia del tesoro nel galeone alla fine ben poco si spaventano. Di più gli spettatori, visto che il film è soprattutto una gran noia...  


1975-1998
 IL GRANDE SUCCESSO

Con il clamoroso exploit di “Jaws” il genere ha un'impennata e si affacciano alla ribalta le prime imitazioni, specialmente da Messico e Italia, due paesi da sempre vicini allo sfruttamento dei filoni di successo. Ma anche gli americani si fanno attrarre dai sequel e continuano la saga ufficiale fino al numero 4. Per mostrare gli squali in azione si combinano riprese documentaristiche con mostri ricreati ad arte (quando ci sono i soldi, altrimenti l'arte diventa un optional) da effettisti cui spetta di rendere credibili i loro pescecani meccanici. Risultati alterni a seconda del budget e un occhio alle  sceneggiature per coprire  le “magagne tecniche”. I classici minori comunque fioccano (da Castellari a Cardona jr.).

• 1975: LO SQUALO (Jaws)
 Vanta innumerevoli tentativi d'imitazione, forse più della Settimana enigmistica. Nessuno c'è però più riuscito, a fare un film così. Dagli attori alla regia fino agli effetti, nulla è fuori posto. Paradigmatico, pietra d'angolo di un genere, parlarne è superfluo. L'han visto tutti. Di sicuro tutti quelli che hanno visto almeno due o tre film in tema...

• 1976: MAKO, LO SQUALO DELLA MORTE
(Mako, the Jaws of Death)
L'atletico Stein se la passa in Florida coi suoi squali mako (in realtà sono tigre), che tratta come figli e che addirittura noleggia. Però attenti, perché se qualcuno li maltratta addio. Gli effetti però son quello che sono e i soldi ben pochi. Un bel titolo che rimane impresso, ma solo quello...

• 1976: SUPER KONG (Ape)
Versione trash del contemporaneo gorillone targato De Laurentiis, scappa dalla Corea e subito s'imbatte in uno squalo bianco, con cui ingaggia una furiosa lotta. Fosse finita... più avanti gli toccherà pure di scontrarsi con un megapitone!

1976: SHARK KILL
Tra i primi a sfruttare l'onda lunga (e insanguinata) del successo di Spielberg, vede un biologo e il lavoratore di una piattaforma mettersi alla caccia del solito “great white shark”, dopo che questi tuttavia ben pochi danni ha fatto, alla solita cittadina minacciata. Niente bagnanti in pericolo, solo una caccia a due con variante survivor nel finale.

• 1977: TINTORERA
La tintorera è la femmina dello squalo tigre, Cardona è il figlio di Cardona sr. Stan tutti in Messico a raccontare di due amici e di una ragazza che attizza entrambi (entrambi gli amici, non i Cardona). Vince però la tintorera, che se la sbrana. Ciononostante l'esposizione di nudi femminili continua...

• 1978: CYCLONE
Di nuovo quelli di Tintorera, ma questa volta si passa al survivor. Persi nel deserto blu in barchetta, per Carroll Baker e compagnia la vita non è facile e se per la fame il primo a lasciarci le penne è inveitabilmente il barboncino, non è che poi con le poco prelibate carni di quello si può sperare di tirare avanti per molto. Comincia la conta...

• 1978: LO SQUALO 2 (Jaws 2)
Finalmente torna quello ufficiale e con lui lo sceriffo Brody (ancora Scheider), ma questa volta sono i suoi figli a finire nei casini. Si comincia con le regate, le scene di massa in mare e con il primo ammazzamento più o meno fantasmagorico della bestia. Comunque la tensione regge e nel mare d'imitazioni il film la sua figura la fa.

• 1978: BERMUDE: LA FOSSA MALEDETTA
L'argomento è il triangolo delle Bermude (sull'onda del successo del best-seller di Berlitz), ma la scena dello squalo teleguidato dagli alieni che sbrana la sua vittima è tra quelle da ricordare, per il genere, tanto che da lì partirà il regista Tonino Ricci per il sequel...

• 1979: IL CACCIATORE DI SQUALI
Arriva Franco Nero a farli fuori tutti! Coltello alla mano si tuffa e ci sguazza insieme come se niente fosse (d'altronde non è che sian proprio squali bianchi). Si ripropone l'idea del relitto pieno d'oro e non sarà certo l'ultima volta. I pescecani come guardiani silenti evidentemente piacciono.

• 1979: SQUALI! (The six million dollar man: Sharks!) 
Gli italiani prendono due episodi dell' "Uomo da sei milioni di dollari" di due anni precedenti e li uniscono per comporre un film da proiettare in sala. All'epoca la serie da noi non era ancora uscita e il trucco riesce senza che in molti sospettino nulla. La storia vede il protagonista (Lee Majors) infilarsi in un sottomarino nucleare da dismettere e sventare l'aggressione di pirati del mare senza troppo usare i suoi poteri (quasi per niente, anzi). Il problema è che gli squali, pur presenti in gran numero attorno al sottomarino bloccato sul fondale, sono ripresi quasi documentaristicamente e poco fanno. Si avvicinano ai sub (mai davvero spaventati), ma di fatto sono solo un'aggiunta coreografica di scarsa rilevanza, nell'economia della storia...

• 1979: UP FROM THE DEPTHS
E' uno squalo strano, questo, con il muso di un pesce qualsiasi; ma poi a ben vedere fa quello che fan tutti gli altri: mangia, divora, sgranocchia gli incauti turisti di una spiaggia hawaiana (siamo in realtà a Manila, ma tant'è...) prima che si apra la solita stagione della caccia.

• 1979: ZOMBI 2
Come che ci fa in lista? Lo zombi che tende l'agguato allo squalo e se lo sbrana è tra i più celebri momenti del nostro cinema bis. D'accordo, è una scena sola e c'entra come i cavoli a merenda col resto, ma vuoi mettere?

• 1981: MANIDÙ UNO SQUALO RIBELLE, UN INDIGENO SELVAGGIO, UN FIORE DI RAGAZZA (Beyond the Reef)
Il romanzo di Clement Richer l'aveva già portato su schermo Folco Quilici quasi ven'anni prima, ma si vede che l'idea vien ritenuta proprio buona e allora riecco Ti-Koyo e il suo Manidù, l'indigeno scorbutico e lo squalo amico, con la nuova Diana di Maren Jensen che provvede a portarci tutti nel mare blu dipinto di blu. Eccellenti riprese subacquee, paesaggi di un paradiso incontaminato e una puerile storia d'amore tra il protagonista e la splendida ragazza tornata dopo anni dal continente.

• 1981: L'ULTIMO SQUALO
L'imitazione che ha fatto tremare un'America costretta alla denuncia per plagio, visti gli enormi incassi. E va detto che Castellari ci sa fare, che le scene di culto si sprecano, che far saltare in aria dritto in cielo un omino che se ne stava in piedi sul suo barchino non è da tutti. E vogliamo parlare delle musiche? A questo punto chi se ne importa se gli effetti sono un po' da Circo Togni?

• 1983: LO SQUALO 3 (Jaws 3)
Arrivati al 3 la saga denuncia forti cedimenti e comincia a scadere nel baracconesco già dall'idea di piazzare lì un 3D a far capolino nelle solite due o tre scene “attrezzate” (una volta funzionava così). Ci si butta nell'ecologia, si lascia la scena al figlio del glorioso sceriffo Brody e si rimanda il più possibile l'entrata in scena dello squalo. Ma gli errori non finiscono qui...

• 1983: TURKISH JAWS (Col)
Poteva mancare lo squalo turco? Ovviamente no. Il problema è che nel film tutto si fa tranne che parlare di pescecani. Si è costretti ad aspettare una scena ridicola nel finale per capire il motivo del titolo. E quando un uomo legato in mare a un'asse di legno fa secco anche in condizioni di quasi immobilità il povero squalo solingo ci si chiede perché non l'abbia fatto con la sola forza del pensiero, a quel punto: sarebbe risultato più credibile.

• 1984: SHARK - ROSSO NELL'OCEANO
Più che uno squalo un ibrido ittico, che sposa “la ferocia di uno squalo bianco, la forza di una piovra e l'intelligenza di un delfino” (Marcel MJ. Davinotti dixit). E' il progetto Sea Killer e a capo c'è Bava jr. Aspetto esteriore a parte (una piovra con la bocca d'un piranha) e al netto di un complotto governativo all'epoca poco comune al genere, poco da ricordare.

• 1986: SHARK'S PARADISE
Miami Vice in salsa marina, con gli squali a far bella mostra di sé sulla locandina e in un messaggio di minaccia di un insolito pazzoide: 2 milioni di dollari o vi libero cento pescecani inferociti tra i bagnanti. Parte l'indagine. Ma per l'appunto, che c'entra Miami Vice con il mare infestato? Nulla, e si vede!

• 1987: LA NOTTE DEGLI SQUALI
Tonino Ricci spedisce Treat Williams sulle tracce di Franco Nero a scopiazzare Castellari. Avventura esotica con contorno squalesco tra diamanti rubati, gangster senza scrupoli e belle donne. Se non altro gli squali quel che devon fare lo fanno e trattandosi di insert documentaristici, perlopiù, non fan nemmeno così schifo... Tutto il resto tendenzialmente sì.

• 1987: LO SQUALO 4 – LA VENDETTA (Jaws: The Revenge)
Il più odiato dai fan, il più assurdo nell'assegnare allo squalo una memoria storica che gli fa perseguitare una famiglia da un luogo all'altro. Epperò saran le ambientazioni, sarà quel grande vecchio di Michael Caine, sarà quell'acqua azzurra delle Bahamas... alla fine, nell'oceano di squallore che il genere propone, la saga ufficiale ancora si difende.

• 1989: DEEP BLOOD - SANGUE NEGLI ABISSI
Tra gli epigoni più poveri del capolavoro spielberghiano c'è pure questa massaccesata in cui gli squali che si vedono son tutti “di repertorio” e i poveracci che vengono attaccati devono dimenarsi come pazzi per far credere di esserlo davvero. Il D'Amato che non ha voglia non è proprio un bel vedere, si sa...

• 1990: FURIA ASESINA
Cardona jr. torna agli squali a dieci anni e più dai tempi dei suoi piccoli classici. Ma il digitale fa brutti scherzi e la fotografia, tremenda, dà un tragico effetto amatoriale. Gli shark attack vanno di conseguenza e ci dicono che il buon Cardona s'è smarrito per la via...

• 1991: DISPERSI NEL DESERTO BLU (Survive the Savage Sea)
Siamo alle solite: famiglia dispersa come da titolo, questa volta su una scialuppa di gomma al largo delle Figi. Poco spettacolo, più introspezione psicologica. Uno squalo bianco serpeggia nelle vicinanze, la tensione sale. Tutto sommato può bastare...

• 1991: CIBO PER SQUALI (Mission of the Shark: The Saga of the U.S.S. Indianapolis)
Il primo film che visualizza il racconto di Quint nel “Jaws” spielberghiano, ovvero la storia dell'affondamento della corazzata indianapolis: "Avevamo portato la bomba, quella che scoppiò a Hiroshima"... e giù tutti in mare, colpiti dai siluri jap. Gli squali si aggirano tra i mezzi di salvataggio, mostrano le pinne, ogni tanto si tiran sotto qualcuno, ma è chiaro che qui è il dramma dei sopravvissuti a fare il film...

• 1996: AATANK
Lo squalo indiano, con effetti che definire speciali è parola grossa. Pupazzo in plastica di vaga forma richiamante un pescecane avvistato nei pressi di Bollywood. Pregasi cantare e danzare per distrarre lo spettatore. Si comincia con un orfanello chiamato Jesu ed è meglio non ricordarne il nome quando verrà da imprecare...

• 1996: FAUCI CRUDELI – CRUEL JAWS
Bruno Mattei infila nel film elementi da tutti i primi tre capitoli della saga ufficiale ma poi va a rubare dritto da Castellari e il suo “Ultimo squalo”. Tuttavia dialoghi deliranti assicurano il necessario divertimento anche dovendo rinunciare agli attacchi, sostituiti da chiazze rosse che affiorano per suggerimenti: “Ragazzi, questo qui l'han fatto fuori, eh? Cerchiamo di capirci...”

1998: GREAT WHITE (SHARK)
Basato sulla storia dello squalo che nel 1916 attaccò il New Jersey (ma ambientato in Nevada), il film ci presenta un biologo marino (Richard Keats) che, dopo aver notato come un suo studente sia morto a causa d'un pescecane, si prodiga nell'avvertire vanamente lo sceriffo del pericolo. Intanto chi va in moto d'acqua viene colpito, cade in acqua e viene mangiato. Il professore si strugge, suo figlio si metterà in pericolo e un ubriacone specializzato nel vincere bamboline al luna park si propone come nuovo eroe della situazione. Poverissimo, girato in Sony Betacam senza effetti speciali e uno squalo che compare giusto in qualche ripresa di repertorio.

• 1998: CREATURA (Creature)
Qualcosa del superclassico spielberghiano ce l'ha, ed è precisamente l'autore del romanzo da cui si parte, Peter Benchley. Due ore e venti di tv-movie con uno squalo dalle fattezze “umanoidi”, quasi da Laguna Nera (o Blu, visto che il regista è quello di “Paradise”), e Craig T. Nelson a studiarlo per combatterlo.


1999-2009
 ARRIVA LA COMPUTER GRAPHIC

L'animazione in computer grafica irrompe pesantemente nel cinema a base di effetti speciali e ci si accorge che senza spendere troppo si possono creare mostri più o meno credibili. Il punto debole è inizialmente il movimento, che nel primo grande successo in cui la tecnica viene utilizzata (Blu profondo) mostra subito tutti i suoi limiti. Più passano gli anni più le cose migliorano. Almeno nei film a buon budget, perché per gli Z-movies in tema gli effetti in CG producono tuttora sovente risultati terribili, con squali che sembran quasi cartoni animati. Un problema che non si è ancora riusciti a risolvere... 

• 1999: BLU PROFONDO (Deep Blue Sea)
Comincia con decisione una nuova era, quella degli squali digitali, e il film di Renny Harlin – non a caso apprezzato regista di action – ne è il primo fulgido esempio da blockbuster: movimenti innaturali sott'acqua ma chiaramente molta più facilità nella gestione delle scene più spettacolari. Con ammiratori e detrattori, ha in ogni caso cambiato le carte in tavola.

• 1999: SHARK ATTACK - SQUALI ALL'ATTACCO
Primo di una saga televisiva che come numero e coerenza si è ritagliata il suo piccolo spazio, ci dà dentro con le vivisezioni sperimentali (Guinea shark?) e piazza i suoi ferocissimi pescecani un po' dappertutto proponendo come protagonista il belloccio da piccolo schermo Casper Van Dien. A livello spettacolare molto debole, ma una storia c'è e la recitazione quasi.

• 2000: SHARK ATTACK II
Ritornano gli squali geneticamente alterati ma si passa qui quasi al poliziesco per poi finire in barca allegramente in tre ricalcando gli eroi di Spielberg. A sangue ci siamo, gli attacchi hanno il loro perché. E' tutto il resto ad affondare miseramente...

• 2001: SHARK HUNTER
A voi Sabato jr e il suo Argus, un sommergibile spedito a cercare i perché di un'esplosione sottomarina che lui è convinto siano da imputare nientemeno che a un megalodon, ovvero uno squalo preistorico. E in effetti il colosso pare esserci davvero, lassotto, lento quasi come un film che è farcito da inutili spiegazioni tecniche ma almeno piuttosto insolito, quanto ad atmosfere

• 2002: MEGALODON
Ancora un megalodonte, compresso in un orrido aborto in CGI, quasi peggio della piattaforma petrolifera Kolossus che staziona nei mari della Groenlandia e di tutto il resto, ricostruito digitalmente con risultati aberranti. In più mancano gli attacchi veri e propri, con conseguente calo dell'interesse.

• 2002: SHARK ATTACK III - EMERGENZA SQUALI (Shark Attack II- Megalodon)
Forse nell'oroscopo cinese è l'anno del megalodonte, perché anche la saga di Shark Attack si adegua e piazza il suo gigantesco squalo preistorico in sostituzione di quelli abituali. Venti metri di bestia che si dedica ad alcuni tra i pasti più divertenti della serie, compresa un'intera imbarcazione con uomini a bordo. Tra i più esilaranti parti del genere, a suo modo imperdibile (anche se ormai siamo dalle parti della barzelletta).

• 2003: DARK WATERS
Lorenzo Lamas biologo da conferenze... si comincia male. Vaneggia di Atlantide ed altro ma intanto lo assumono per qualcosa di molto più terra terra. Anzi, acqua acqua: deve andare ad aiutare una base sottomarina attaccata da feroci squali. I quali però non si vedono praticamente mai. Lamas gli ruba la scena, e questo qualcosa vorrà pur dire...

• 2003: RED WATER - TERRORE SOTT'ACQUA (Red Water)
Ci risiamo con gli squali d'acqua dolce. Dovrebbero essere squali zambesi, che in inglesi si chiamano bull shark. Poco importa, tanto l'attenzione va sull'ennesimo relitto con carico prezioso da recuperare. Lou Diamond Phillips pescatore s'aggiunge ai buoni, Coolio ai gangster (d'altronde otto anni prima ne cantava il paradiso...), gli squali son di plastica e il rosso è quello con cui si tinge instancabilmente l'acqua.

• 2003: SHARK ZONE - IL TERRORE GIUNGE IN SUPERFICIE (Shark Zone/Jurassic Shark)
Sindaco pronto a dare il via alle feste, galeone con tesoro a fondo negli abissi: due spunti classici da unire assieme a vari ritagli della saga di Shark Attack; con ruggiti squaleschi, sangue e San Francisco a fare da sfondo.

• 2004: LE AVVENTURE ACQUATICHE DI STEVE ZISSOU (The Life Aquatic With Steve Zissou)
Un film che non ha quasi nulla a che spartire con quelli presenti in questo speciale ma che ha comunque uno squalo al centro virtuale della sua storia: è un bellissimo (quanto assurdo) squalo giaguaro di dieci metri ed è quello al quale Steve Zissou (Murray) e compagni daranno la caccia nel corso del film. Ha ucciso l'amico di Steve nel corso del primo documentario che insieme i due stavano realizzando e così il nostro ha deciso di dedicare al pescecane gigante il suo nuovo documentario, che si dovrà chiamare appunto "Lo squalo giaguaro". Il film racconta della caccia a questo improbabile esemplare coi toni della commedia surreale tipica di Wes Anderson: lo squalo verrà infine stanato e ci apparirà in tutto il suo splendore!

• 2004: BLUE DEMON
Arrivano i Marx in versione pescecani. Li chiamano proprio come i celebri fratelli (Groucho, Chico, Harpo, Zeppo, Gummo) e li teleguidano dal lago al mare per scatenarli contro i poveri bagnanti. Siamo al confine con la parodia, ma un buon attacco volante a un surfista si vede mentre gli squali corrono sott'acqua rombando come auto da corsa!

• 2004: OPEN WATER
Ambizioni diverse, blockbuster di una certa qualità. Partono in barca per un'escursione, restano al largo da soli perché il capitano se li è dimenticati e nessuno gliel'ha fatto notare (s'immagina non fossero troppo di compagnia...). Com'è come non è, a star lì fermi a mollo bene non si sta. Gli squali saranno anche l'ultimo dei problemi, ma certo quando qualcosa ti tocca e non sai cos'è... Il sequel agli squali rinuncerà del tutto, ad ogni modo.

2004: SHARK ALARM (Hai-Alarm auf Mallorca)
Un pilota d'elicotteri non riesce a dimenticare la moglie defunta. Se ne va a  Maiorca per dimenticare e chi ti trova? Uno squalo enorme, che si scopre proprio essere quello che s'è divorato la donna. Vedi a volte le coincidenze... Come lasciarsi scappare l'occasione? Soprattutto se in caccia con te viene una bella biologa. I classici due piccioni con una fava, per questo tv movie tedesco noto anche col più internazionale titolo di “Shark Attack in the Mediterranean”.

• 2004: IL FIUME DEL TERRORE (12 Days of Terror)
E questa è una storia vera, risalente addirittura al 1916, quando un gruppo di squali attaccò il Jersey Shore, a due passi da New York. Shark movie in costume (e fotografia curata di conseguenza) con dignità superiore alla media e attacchi resi bene. Alla regia c'è Jack Sholder, che di incubi se ne intendeva già dai tempi del secondo Nightmare...

• 2005: TRAPPOLA IN FONDO AL MARE (Into the Blue)
Per la serie “Ma quanti bei tesori in fondo al mare” questa volta tocca ai superbelli Paul Walker e Jessica Alba di recuperare un grosso carico di droga da un aereo inabissatosi. Ma quando tocchi la droga son dolori, si sa, e i narcotrafficanti non tarderanno a farsi sentire. Migliaia di pesci e pure qualche squalo, soprattutto nel finale sanguinario. Poca roba, comunque.

• 2005: IL GIORNO DEGLI SQUALI (Spring Break Shark Attack)
Più un telefilm giovanilistico che uno shark movie, con la bella Shannon Lucio che arriva in loco e s'innamora di un belloccio. Dopo un po' di feste e bagordi c'è la sortita in mare e finalmente saran dolori, anche se la direzione del film resta comunque diversa (nonostante la locandina).

• 2005: SHARK INVASION (Raging sharks)
Par di tornare ai tempi di Tonino Ricci e dei suoi incontri con gli umanoidi. Siamo nel Triangolo delle Bermude e gli alieni ci fan cader dentro un cilindrone che grazie a un minerale arancione fa impazzire gli squali, i quali ruggiscono come leoni e sgranocchiano. Non sarà facile calmarli e soprattutto sopravvivere, in quest'orgia di follie senza capo né coda...

• 2005: SHARKMAN - UNA NUOVA RAZZA DI PREDATORI (Hammerhead: Shark Frenzy)
Esperimenti e ancora esperimenti, sui poveri pescecani; stavolta ad opera nientemeno che di mr. Re-animator Jeffrey Combs. Il risultato? Uno squalo martello con la testa d'uomo, che è poi il figlio malato di cancro di Combs (alla faccia delle terapie antitumorali rivoluzionarie...). Salterà fuori un po' dappertutto inseguendo belle donzelle in fuga nella giungla mostrandoci come il filone in questo caso sia più che altro quello dei mad doctor...

• 2008: SHARK IN VENICE
Faceva troppo gola l'idea di uno squalo che attacca una gondola, perché rinunciarci? Ci pensa Danny Lerner, che ricrea una Venezia del tutto digitale e v'immerge i suoi squali ancor più finti. Un paio di attacchi funzionano, non di più; poi tocca sorbirsi uno dei tanti Baldwin che arriva in laguna alla caccia del tesoro dei Medici. E poi dice che quelli stanno a Firenze...

• 2008: SQUALI ALL'ATTACCO (Shark Swarm)
Dopo un gran numero di decessi in mare o nei pressi senza che nessuno se ne preoccupi, finalmente qualcuno s'azzarda a dire che qualcosa di insolito sta forse accadendo. Con star del calibro di Armand Assante e Daryl Hannah sembrerebbe di aver a che fare con qualcosa di meglio del solito B-shark... Macché, la solfa è sempre quella e gli effetti ai confini del comico, ai quali si aggiunge una colpevole assenza di sangue.

2009: BLOOD IN THE WATER
Ritorna la storia dello shark attack al Jersey Shore del 1916. Questa volta buone interpretazioni a quanto pare (sempre considerando che di tv movie si tratta) e due ore piene. Evidentemente le idee non mancavano...

• 2009: JAWS IN JAPAN
Più corretto il titolo alternativo “Psycho shark”, perché lo squalo vero (sì, d'accordo...) si vede solo nell'ultima scena. Non che non valga la pena aspettare, visto che è grande quanto un B-52 e come quello s'alza in volo decollando dal mare... Fin lì però piacevoli ragazze giapponesi insolitamente formose avevano realizzato sciocchi filmini ricordandoci che “The Ring” nacque dalle loro parti. Risvolti psicanalitici nascosti, per chi ha voglia di ragionarci sopra...

• 2009: MALIBU SHARK ATTACK
Arrivano i goblin shark, squali degli abissi tuttora esistenti. A Malibù si liberano dal sottosuolo causa terremoto e conseguente tsunami. I poveretti sopravvissuti a quest'ultimo (dei bagnini) si trovan così a dover combattere non solo con una situazione di tragica emergenza ma pure contro gli squali, nella loro casupola allagata unica rimasta della zona. Un bel concentrato di disgrazie per un tv-movie quantomeno curioso...
 
• 2008: MARINA MONSTER
Al porticciolo di Hamilton, Ontario, la gente cade in acqua a ripetizione e tutti muoiono divorati da uno squalo (gonfiabile) che bazzica nei paraggi. La storia è quella di un ragazzo che ha scoperto tutto (d'altronde, dopo una ventina di morti in due giorni, che ci fosse qualcosa che non andava era chiaro) e tenta con la sua fidanzata di risolvere il problema. Ma intanto le vittime si moltiplicano... No-budget movie che nemmeno riesce ad apparire serio nel suo dichiarato tentativo di parodiare il genere. Solo una cosa amatoriale che si diverte un po' alle spalle degli appassionati del genere.

• 2009: MEGA SHARK VS GIANT OCTOPUS
Il primo mega shark non si scorda mai. Anche perché poi i successivi della serie saran tutti uguali o quasi. Cambierà l'avversario, che qui è un piovrone. Par di esser tornati ai tempi degli scontri di Godzilla contro i suoi amici di gomma, e difatti quando vedi che il polipo gigante tira giù un jumbo capisci che non siamo poi molto distanti. In mezzo ecco allora che ci finisce Lorenzo Lamas, il quale dopo aver suggerito di bombardarli con le atomiche capisce che è meglio escogitare altro. Si aspetta lo scontro finale tra mostri, come sempre in questi casi... Effetti in CGI pietosi.


2010 E OLTRE
 INVASIONE TOTALE

Non che non si fosse già iniziato, a produrre shark movies in serie, ma negli ultimi dieci anni si è avuta una proliferazione impressionante. Produzioni girate in un attimo, squali digitali quasi sempre ridicoli e nuovi territori da esplorare puntando a dimensioni stratosferiche, proprietà ultraterrene dei predatori con squali che arrivano a librarsi in volo, ruggire (ok, quello lo facevano già ai tempi di Castellari), mutarsi in improbabili commistioni con altre bestie e addirittura moltiplicare esponenzialmente le teste (due, tre, quattro...). Oramai lo shark-movie è diventato la parodia di se stesso e lo dimostra il successo enorme di “Sharknado”. Non importa più trovare una buona storia, basta un'idea; anzi, a volte anche solo un titolo accattivante...

• 2010: DINOSHARK
Sulle coste di Puerto Vallasca, in Messico, s'aggira uno squalo preistorico che una volta tanto non è un megalodon ma un pliosauro, anche se a ben vedere è una testa di T-rex incastrata in un corpo anfibio. Poco importa, perché il sangue abbonda, gli attacchi son feroci e il finale con regata, partita di pallanuoto, moto d'acqua e mille altre cose insieme è la sublimazione del genere.

• 2010: MEGA SHARK VERSUS CROCOSAURUS
Il nostro megashark questa volta è alle prese con un coccodrillone preistorico e, dopo aver affondato un incrociatore americano a codate, gli mangia le uova facendolo ovviamente imbestialire. Devastazioni un po' ovunque e finale deludente, con combattimenti quasi al buio. Quando si parla di dimensioni simili, ad ogni modo, siamo piuttosto distanti dallo shark-movie classico...

• 2010: SHARKTOPUS
Quasi ai confini dell'animazione: stavolta la piovra non combatte contro lo squalo ma ci s'innesta direttamente, permettendogli di zompettare sulla terraferma e di sparare i suoi tentacoli dappertutto. E' un esperimento degli americani e contro ci va Eric Roberts (che ricordavamo attore di rango). Corman è alla produzione e quindi non mancano le belle figliole in bikini. Il trend del momento è questo: gigantismo ed effetti digitali.

• 2010: THE REEF
Un “Open Water” con squali. L'assunto è identico: gruppo di amici alla deriva in Australia, ma stavolta la tensione è alta, il pericolo sempre presente e la qualità delle riprese è piuttosto elevata. Per chi ha paura di spaventarsi un po' è l'ideale.

• 2011: KILLER SHARK (Swamp Shark)
Titolo banale, a spiegare meglio è quello originale: Swamp shark, squalo da palude. Non che ci sia nato ovviamente, ma ci è finito dentro con la cisterna che lo conteneva causa soliti buontemponi col cervello di un topo. Soldi pochi, effetti miseri, personaggi squallidi e un Robert Davi che fa lo sceriffo corrotto. Si salva l'ambientazione insolita, per l'appunto, ma che ce ne si fa?

• 2011: SAND SHARKS
D'accordo, il film è brutto, ma l'idea va salvata. Perché per immaginare degli squali che se ne girano sotto la sabbia come fossero in mare ci vuole tutta. Uno dei primi film a muovere i cari animali in ambienti impensabili (ma lo stesso anno c'è anche chi ha pensato a spedirli sotto la neve), lascia abbastanza di stucco. Peccato che nulla sia all'altezza della dirompente idea e che il film naufraghi presto nel peggio del peggio...

• 2011: SOUL SURFER
Ancora una storia vera, quella di una surfista tredicenne che mentre si allena viene attaccata da uno squalo tigre rimettendoci un braccio. La giovane promessa non demorde e decide di surfare ugualmente imparando a convivere con l'handicap; i risultati le danno ragione. Ecco perché conta l'anima, come spiega il titolo, e non gli squali, che dopo il primo attacco (pure fuori campo) non si fan più vedere.

• 2011: SHARK NIGHT 3D – LA NOTTE DELLO SQUALO
Dal regista dell'acclamato secondo capitolo di “Final destination” ecco uno squalo che sguazza in un lago salato. I soliti bellocci pronti a farsi macellare si divertono ignari con lo sci d'acqua e altre attività pronti a farsi cogliere “al volo” (in un paio di casi in modo spettacolare) dal killer shark. Fotografia coloratissima, confezione trendy. Non è molto ma rispetto alla media non è nemmeno così terribile...

• 2011: SNOW SHARK: ANCIENT SNOW BEAST
Lo squalo di turno se ne stava seppellito in un bosco (!) all'interno di una voragine causata da qualche cataclisma. Qualcosa lo libera e comincia a girarsene sotto la neve, pronto – passati ben dodici anni - a riprendere la carneficina che aveva iniziato prima. La dinamica degli attacchi si ripete: fa spuntare la pinna dalla neve, ti gira un po' intorno quando salta fuori e ti mangia. Di nuovo salva le cose un po' l'ambientazione, ma l'insieme è desolante e il budget da filmino amatoriale...

• 2011: SUPER SHARK

Tra i più ridicoli di sempre. Non tanto per l'enormità della dimensione (a quella ci si è fatti il callo), quanto perché zompa dovunque, si arena sulla sabbia e divora chi passa nei pressi. Fred Olen Ray, stakanovista della serie Z, ci mette chili di belle ragazze in bikini a far da contorno e spinge sul pedale del trash arrivando a far combattere lo squalo con un carrarmato!

• 2011: JAWS OF THE SHARK
Un uomo con un vestito da squalo in pezza si aggira per un campetto dove qualcuno tira su una tenda. Nottetempo attacca e fa strage. Un ispettore dall'aria inglese e che non fa che ripetere "E' davvero un mistero" non sa che pesci pigliare (ehm...), i sopravvissuti indagano e un cacciatore di squali con maschera antigas parte in missione. Commediaccia svedese girata tra amici con quattro soldi e intenti simil-parodistici. L'uomo squalo fa sorridere e gli intenti sono chiari: tutto è girato al risparmio e seguendo un copione abbozzato che possa in qualche modo sostanziare qualche scena splatter girata a dir poco goffamente. Per amatori dell'amatoriale.

• 2012: MONSTER SHARK ATTACK (2-headed shark attack)
Si parte con due teste, ma si arriverà pochi anni dopo a cinque. Che ci vuole? Il corpo è quello, basta raddoppiare il numero dei musi... Poco plausibile? Obiezione non rilevante, Vostro Onore. Cominciamo col goderci quello a due intanto, che all'epoca non era certo cosa di tutti i giorni e il suo effetto lo faceva. Siamo comunque nell'ambito della sciocchezza televisiva simile alle tante che affollano gli Anni Dieci, in cui basta una buona idea a cucirci intorno un film i cui ingredienti son sempre gli stessi.

• 2012: DARK TIDE
La diva Halle Berry protagonista ci spinge quasi nella serie A, lontani dalle baracconate a due teste o agli incroci con le piovre. Non vuol dire che sia un buon film, purtroppo. E' anzi una raffazzonata storia di una caccia in barca al solito squalo cattivo. Sono in cinque, compresa la bella esperta di pescecani che troneggia giustamente in locandina. L'ambientazione sudafricana qualcosa di diverso lo dà, l'impiego di veri squali restituisce un po' di realismo, ma è ancora una volta troppo poco.

• 2012: KON-TIKI
L'avventura (vera) di un norvegese che con la sua zattera e uno sparuto gruppo di amici partì nel 1947 dal Perù per raggiungere le isole della Polinesia. Eroe nazionale in Norvegia, si guadagna un film raffinato e a suo modo appassionante, lontanissimo dalla maggior parte di quelli qui analizzati. Gli squali occupano solo una parentesi, ma di quelle che non si scordano, realizzata al meglio e di grande efficacia.

• 2012: JERSEY SHORE SHARK ATTACK
No, niente ritorno al solito 1916 per l'ennesima cronaca dell'attacco vero dello squalo nel New Jersey. Qui, benché la zona sia la stessa, è protagonista un gruppo di “guidos”, vale a dire di italiani trapiantati in America, in questo caso alle prese con squali albini dagli occhi rossi (!) liberati dalla solita trivellazione incauta. Ci penserà il protagonista, Gino Giuseppe Santino Moretti (!!), a trarre tutti d'impaccio. Spettacolarità ai minimi termini, il cantante Joey Fatone (nei panni di se stesso) come prima vittima: nella pancia dello squalo troveranno il suo microfono!

• 2012: JURASSIC SHARK (Attack of the Jurassic Shark)
Squali e arte. Ma non nel senso che si sperava (ché qui siamo esattamente agli opposti), quanto perché a ritrovarsi sulla spiaggia infestata dal nostro squalo gigante (megalodon, as always) ci sono dei ladri che han trafugato un prezioso dipinto. Che finisce in acqua e toccherà recuperare, squalo o non squalo! Girato tra amici o poco più, un amatoriale con digital shark dei peggiori, che ancora una volta decolla stile jumbo come si è già visto fare altre volte.

• 2012: SHARK 3D (The bait)
Sarà che il 3d al cinema rendeva davvero, sarà che è girato con bel gusto per lo spettacolo ma questo pescecane da supermarket (è lì che ci si scontra, dopo un'inondazione che ce l'ha portato dentro) ha infine il suo perché. Russel Mulcahy in produzione garantisce una certa professionalità e la confezione è di tutto rispetto. Ciononostante, i suoi begli avversatori il film li ha. Evidentemente non per tutti.

• 2012: SHARK WEEK
Un film-videogioco, con il malvagio Tiburòn (in spagnolo significa squalo...) che attira sulla sua isola un gruppo di ragazzetti e prepara loro un bello scherzo: dovranno percorrere un sentiero folto di insidie “squalesche”, con i vari schemi da superare proprio come in uno stupidissimo videogame. L'animazione degli squali va di conseguenza: terrificante e cartoonesca...

• 2013: GHOST SHARK
Lo squalo fantasma mancava all'appello. Ci pensa Griff Furst, che dirige un film in cui la bestia s'infila praticamente morto in una grotta e... magia... il mago Merlino la resuscita. Ok, Merlino non c'è, ma lo squalo resuscita davvero e senza un perché. E ovunque esista una goccia d'acqua si palesa d'improvviso, traslucido. Ci mancava che facesse “bù” ed eravamo a posto. Gli effetti più scarsi che si possano immaginare per un film che a dire il vero li meritava in pieno. Va premiata solo l'idea, bislacca come poche!

• 2013: SHARKNADO
Giù il cappello, signori! Non certo per la realizzazione, solito concentrato digitale, ma per l'idea assolutamente incredibile di tornado che schizzano squali da ogni parte disperdendoli al passaggio. E ancor di più per il successo, veramente spropositato (non a caso da quel 2013 non passa anno che un nuovo sharknado non si abbatta sui nostri teleschermi). Lo Ian Ziering di “Beverly Hills 90210” ci ha costruito una seconda giovinezza, a sbudellare squali con la sega elettrica...

• 2014: 90210 SHARK ATTACK
Ah, a proposito di Beverly Hills 90210 ecco chi ha pensato di sfruttare “ufficialmente” la cosa: mr. “vi faccio un film anche in 48 ore” David DeCoteau. Il mare è il grande assente e l'azione è tutta ambientata in una villa, dove i malcapitati ragazzetti finiscono sbranati da una coetanea molto bella e birichina, che si trasforma in squalo all'occorrenza per mangiare chi le siede davanti incantato. Concorre per la palma di peggior shark-movie di ogni tempo con serie possibilità di vittoria...

• 2014: AVALANCE SHARKS
Ancora squali nella neve, ma ormai non è più una novità, e non è una novità nemmeno il galeone sommerso, se non fosse sommerso sotto la neve... Da qui escono i pescecani come dal vascello dell'olandese volante: fantasmi che si solidificano e... beh, attaccano. Che altro potrebbero mai fare? Più salmoni che altro, saltellano fuori dal ghiaccio e gnam. Ci si consoli con le tre bellezze che se ne stanno per tutto il film in una vasca idromassaggio a far da intermezzo...

• 2014: MEGA SHARK VS MECHA SHARK
Pronti via, codata del megalodon gigantesco che da Alessandria d'Egitto spedisce una barca a impattare sulla Sfinge distruggendola. Cos'è? Neorealismo? No, solo un genere che non sa più cosa inventarsi. Lo squalone punta a Sydney (l'Opera House lo attende con qualche preoccupazione...) mentre le forze armate gli spediscono contro un pari dimensione meccanico. Ha un senso? Non meno degli altri...

• 2014: SHARKNADO 2: A VOLTE RIPIOVONO
Sequel obbligato. Di fronte a certi successi impensabile non replicare. Tanto che ci vuole a far partire nuovi tornado sputasquali? Niente. Di aggiunta ci son le divertenti trasmissioni meteo che annunciano le catastrofi. Un po' poco...

• 2014: SHARKTOPUS VS PTERACUDA
Ennesima guerra di giganteschi ibridi: il già noto squalolpo (o polpocane), che se ne stava ormai tranquillo in una piscina coi delfini, se la deve vedere con un incrocio tra uno pterodattilo e un barracuda. Ci sono però Katie Savoy, bella e brava, e un Robert Carradine fuori di testa; è anche grazie a loro se nella prima parte non ci si annoia. Sangue e attacchi in sequenza comunque non mancano e per gli appassionati del sottogenere potrebbe pure bastare.

• 2015: 3-HEADED SHARK ATTACK
Se due teste mangiano e sbranano il doppio, figurarsi tre... E infatti se ci si trovasse di fronte un freak del genere paura la farebbe. E anche un po' di tenerezza però, come un elephant man degli abissi. Che dà testate alla piattaforma portandola al collasso confinandone gli occupanti su un isolotto dove assediarli per bene. A lungo andare gli effetti digitali stan migliorando, per cui il divertimento non manca. Nei limiti, come sempre...

• 2015: GHOST SHARK 2: URBAN JAWS
Ritorna lo squalo fantasma, capace di materializzarsi in qualsiasi occasione in cui in scena compare l'acqua. Le potenzialità del nostro sono quindi infinite e non sembra che il ghost shark hunter chiamato a sconfiggerlo dal sindaco di Auckland (alle prese con una difificile rielezione) possa risolvere la situazione. Gli attacchi virtuali infatti si moltiplicano a dismisura e a chi guarda non resta che assistervi facendosi qualche grassa risata. La storia è mero contorno, eccessiva come i personaggi che la animano.

• 2015: MEGA SHARK VS KOLOSSUS
Al quarto mega shark si arriva a non poterne più. Kolossus è un robottone residuato della Guerra Fredda ma c'è di mezzo talmente tanto altro che raccontare anche brevemente la trama diventa  un'impresa. Comunque già nel prologo si distrugge il Cristo del Corcovado, per capirsi. Poi si passa ad agganciare jet in volo, a sbattere in aria interi incrociatori a colpi di coda... Insomma, gli squali veri diventano sempre più un ricordo e ci si avvicina di più alle vecchie sfide tra robot giapponesi...

• 2015: RAIDERS OF THE LOST SHARK
Giusto un bel titolo, nient'altro. Siamo in Ontario, Canada, e gli “squali perduti” del titolo dovrebbero essere bestie preistoriche che in un'isola si dice esistano ancora. Tre studenti partono all'avventura e scoprono che invece è il solito squalo OGM. Entrano in scena la professoressa, lo sceriffo debosciato e il mostro comincia a fare il suo dovere. Attaccando ancora un jumbo in volo, che sta diventando uno degli obiettivi preferiti...

• 2015: ROBOSHARK
Gli alieni ci regalano un Robocop mezzo robot e mezzo squalo, diventato così dopo aver ingurgitato una sfera extraterrestre finita in mare. I superpoteri lo portano a fare un'improvvisata bucando il pavimento d'un bar, poi di un supermarket fino a far esplodere un deposito di escrementi (per capire la finezza...). Attenzione al bombardiere intercettato in volo e al riflesso della cosa sui social.

• 2015: SHARKANSAS WOMEN'S PRISON MASSACRE
Un simpatico gioco di parole, ma il film è tremendo. Gli squali nuotan sottoterra come i tremors, le women in prison esibiscono poppe da record e fisici da pin-up (mica a caso salta poi fuori Traci Lords nei panni della detective...). Si aggiungono altre poco di buono con tendenze lesbiche e il pranzo è servito (agli squali, of course).

• 2015: SHARK EXORCIST
L'idea era geniale, inutile negarlo, la locandina pure. Il film no. Ai confini dell'amatoriale, racconta di uno squalo indemoniato (arrossato e con gli occhi gialli) che in un lago trasferisce la possessione a chi gli si avvicina. Arriverà lì apposta padre Michael e si parte con esorcismi e vomito verde come da prassi...

• 2015: SHARK KILLER
Premio al titolo più originale... Chase Walker, il bellimbusto protagonista, deve recuperare un preziosissimo diamante dalla pancia di uno squalo per conto del fratello. Si porta con sé quel gran pezzo dell'avvocatessa di quello e parte in caccia. Action di qualche pretesa (c'è pure Arnold Vosloo) con squalo in disparte, che ben poco mangia per lasciare spazio ai due aitanti divi in scena.

• 2015: SHARK LAKE
Dolph Lundgren combina subito un bel casino in apertura: finisce in lago col camion che portava dentro uno squalo e quello nel giro di qualche anno fa figli e attacca i bagnanti. Tocca aspettare l'arrivo in loco di un esperto in trote (anzi, in sesso delle trote) per capirci qualcosa: prima di tutto che gli squali paion quelli gonfiabili per bambini...

• 2015: SHARKTOPUS VS. WHALEWOLF
Nuova avventura per il nostro polpocane e rientro nell'ambito per Casper van Dien dai gloriosi tempi di “Shark Attack”: lui gigioneggia alla grande nel ruolo d'un capitano alcolizzato, il whalewolf invece lo creano in laboratorio incrociando un'orca con un lupo mannaro (!). Il finale allo stadio di baseball dice tutto sulla qualità degli effetti, tuttavia la noia è in parte sconfitta.

• 2015: ZOMBIE SHARK
E arriva anche il momento di mescolare squali e zombi. I primi son solo due, contaminati dal solito virus fuori controllo figlio del misterioso “progetto Bruce”. Contageranno comunque pure gli umani per garantirci l'aggancio a un altro filone prolificissimo del cinema bis. Ambientato su un'isoletta, offre tra gli squali peggio realizzati nella storia del genere.

• 2015: SHARKNADO 3: ATTACCO ALLA CASA BIANCA!  (Sharknado 3: Oh Hell no!)
Stavolta entra in scena pure David Hasselhoff, che di partecipazioni in Z-movies se ne intende. Lavora alla NASA e porta tutti nello spazio. Ma la computergrafica è sempre dozzinale, gli effetti risaputi e l'interesse cala ad ogni nuovo capitolo...

• 2016: ATOMIC SHARK
Ed ecco a voi il primo squalo radioattivo, dall'apparenza d'un pollo spelacchiato, devastato dalle abrasioni e con la pinna fluorescente. Talmente folle da divertire, a un certo punto salta attraverso due cavi posti a cerchio come al circo. Plot volutamente stupido e pretestuoso ma effetti fantasiosi e risate (in parte) garantite.

• 2016: DAM SHARKS!
Ancora un gioco di parole per il titolo: maledetti squali, certo, ma dam è diga e infatti questi pescecani ne han costruita una con tronchi, rami e i pezzetti di uomo da loro sbrindellati. Un po' come castori, insomma, pazientemente si son fatti la loro diga e quando arrivano i dipendenti di un'azienda in gita... Le vittime aumentano rispettano alla media, gli effetti son discreti e insomma, un certo divertimento non manca. Superiore alla media.
 
• 2016: ICE SHARKS
Pieno Antartico, Isola di Ross. Pensavate di salvarvi, almeno qui? Niente. Nei pressi della stazione Oasis c'è chi muore tirato in acqua con tutti suoi husky. Gli squali usano la pinna come sega per bucare il ghiaccio e sappiamo tutti che prima o poi alla stazione ci arriveranno. Purtroppo non è che coi faccia a faccia le cose migliorino e gli immancabili rigurgiti digital di chi non vuol spendere la faranno da padroni.

• 2016: PARADISE BEACH: DENTRO L'INCUBO (The Shallows)
Si ritorna nella serie A finalmente, con una protagonista in gamba (Blake Lively), fotografia di qualità, tensione, effetti speciali al passo coi tempi e un regista (Jaume Collet-Serra) che sa bene cos'è il cinema. E lo squalo magari, anche se non sempre, mette paura!
 
• 2016: PIRANHA SHARKS
Squali piccoli come piranha dati in pasto alla grande distribuzione, da comprare come regalo agli amici o da mettere nell'acquario. Sono il risultato del solito esperimento militare finito in vacca ma poco importa. Più grave è che spuntino fuori dalle tubature quando meno te l'aspetti, divorandoti magari quando ti fai un bagno in vasca tranquillo. Tutto dialoghi e niente effetti. I pesci non si vedon quasi mai e quando lo fanno sono i consueti orrori digitali...
 
• 2016: PLANET OF THE SHARKS
Più che al “Pianeta delle scimmie” è bene guardare a “Waterworld”: il mondo è finito sotto l'oceano e in superficie resistono case galleggianti disposte come isole. Già non danno l'idea di essere troppo sicure così, figuriamoci quando ci passa lo squalo in mezzo... Junk City viene divorata nel prologo: 40 anime nelle fauci di squali assassini. Al problema va posto rimedio e la ragazzina sopravvissuta si dirigerà all'installazione più vicina...
 
• 2016: 47 METRI (47 Meters Down)
Con Aja in produzione qualcosa di meglio si vede, se non altro a livello di effetti speciali. In Messico Matthew Modine con bandana infila turisti in gabbia e li spedisce a vivere la più tipica delle esperienze "face to face" con gli squali. Quando tocca alle due sorelle protagoniste, però, ecco che la gabbia precipita sul fondo, a 47 metri per l'appunto. Inevitabilmente statico vista la situazione, ma il film sa come far salire la tensione e il suo dovere lo fa, con tanto di colpo di scena... in coda (come nello stile di Aja, per l'appunto).

• 2016: SHARKENSTEIN
La locandina promette, gli effetti speciali non mantengono e lo squalo Frankenstein è semplicemente patetico, animato come nemmeno Harryhausen cinquant'anni fa... Un pupazzotto blu tutto rabberciato e rigido che, colpito da un fulmine come la creatura di Mary Shelley, si ingigantisce a dismisura e attacca il paese, i cui abitanti partono in caccia con le torce. Insomma, si è voluto per forza andare a cercare qualche suggestione dal romanzo quando sarebbe servito magari pensare a come utilizzare un po' meglio i soldi degli effetti “speciali”.

• 2016: SHARKNADO 4 (Sharknado: The 4th Awakens)
Un guazzabuglio indigeribile che comincia quasi a sconfinare nel fantasy, con un finale alle cascate del Niagara e un diluvio di citazioni. Gli unici a divertire sono quelli del telegiornale che inventano tornadi dai nomi impronunciabili (fulminenado, nuclearnado, lavanado...), non certo Tara Reid diventata ormai una supereroina “Marvel” a tutti gli effetti.

• 2016: SUMMER SHARK ATTACK (Ozark Sharks)
Tra i più banali di sempre, non si ricorda per nulla in particolare. Squali nel fiume ad oggi se ne son visti a bizzeffe e non fan più notizia, la festa sull'acqua non ne parliamo... Più simpatica la nonnina decapitata al volo da uno squalo mentre guada con la sua stravagante borsetta...

• 2016: USS INDIANAPOLIS (Uss Indianapolis: men of courage)
La stessa storia di “Cibo per squali”, che è poi quella raccontata da Quint nello Squalo spielberghiano: “Portavamo la bomba...” eccetera, insomma. Qui i soldi aumentano (c'è persino una star come Nicolas Cage protagonista), gli effetti son più... d'effetto e gli squali son solo un contorno all'avventura survivor dei poveri disgraziati scampati all'affondamento dell'Indianapolis. Non disdicevole, con il digitale mascherato meglio del solito e una discreta tensione.

• 2017: 5-HEADED SHARK ATTACK
E ne metti due, ne metti tre, ne metti quattro... Alla fine scatta automaticamente la cinquina, con la quinta testa che sbuca a sorpresa al posto della coda. Una semplice lista di ragazzi e turisti mandati al macello in sequenza, svogliatamente, dati in pasto a un mostro che sembra sempre più un freak. A dargli la caccia principalmente il proprietario di un acquario con alcuni studenti di biologia marina guidati dal solito cacciatore saggio che mette a disposizione la barca. Eliminato quasi ogni contesto, non resta che assistere impotenti all'ennesimo massacro digitale, compreso di finale tra i peggiori mai escogitati e di elicottero abbrancato in volo dalla bestia.

• 2017: EMPIRE OF THE SHARKS
Sequel "ideale" di "Planet of the sharks", con l'umanità ridotta in pellicciotto a vivere su piattaforme galleggianti stile "Waterworld". Questa volta un "signore degli squali" (John Savage), che guida le sue bestie telecomandate muovendo le mani in aria, minaccia una piccola comunità e fa prelevare al suo sgherro poveri disgraziati da utilizzare come schiavi sulla sua Fortezza. Ma sceglie le vittime sbagliate, perché una di loro è figlia di un potente "shark caller" morto da tempo. Avventura acquatica a buon mercato, effetti digitali terribili, idee pari a zero: routine a basso prezzo che malamente s'incastra col filone fantasy e una sorta di dolce cavaliere Jedi in gonnella.
 
• 2017: HOUSE SHARK
Niente acqua (salvo per un allagamento nel finale). Lo squalo "di casa" sta appunto in casa e non esce. Occhieggia tra porte e corridoi, divora la babysitter seduta sul water per i suoi bisogni e pure una sorta di supereroe alla Darth Vader chiamato a sgominarlo. Ci dovranno pensare i tre protagonisti, armati di balestre e armi rudimentali, a far fuori la bestia. Operazione "nerd" goliardica con qualche battuta che va a segno e una durata spropositata, per il genere (1h52'!). Lo squalo pare di cartapesta, zompetta per le stanze e sale le scale. Ovviamente non si parla di suspense o di orrore, il campo è quello della blanda parodia per ragazzi.
 
• 2017: LAND SHARK
Dopo un prologo al mare lo squalo (per buona parte del tempo non visibile) ci accorgiamo che striscia faticosamente sul terreno. Non è solo e assieme ad altri è fuggito al controllo di una piattaforma al largo delle California gestita dai soliti ricercatori pasticcioni. Un paio di questi partono in missione recupero e per tutto il tempo assistiamo alle loro avventure in coppia, finalmente nell'ultima parte alle prese con uno squalo (di cartapesta) che si palesa loro minacciandoli non si capisce bene come. I due risponderanno a colpi di laser blaster a testimonianza di un film dal budget inesistente e dalla confezione semiamatoriale. Mal recitato, diretto come capita, abbandonato a se stesso...

Ovvero come sfruttare lo squalo per variare sul tema stalker. Il temibile predatore viene infatti utilizzato come grimaldello per entrare nel cuore della sua adorata da parte di un biondino (Dye) che la salva per sostituire nel di lei cuore il fidanzato mangiato di fresco. Con il prevedibile abuso di CGI nelle poche scene a tema squalesco il film si instrada presto sui binari del thriller recuperando lo squalo giusto molto molto saltuariamente. L'idea è insolita, la realizzazione appena sufficiente, ma frutterà un seguito (che ne è più un remake a dire il vero)...
 
Dopo un folle attacco a un battello a vapore nell'incipit (che almeno giustifichi la locandina) tutto si riduce a un "Piranha" con squali, un film cioè ambientato sulle rive di un fiume infestato da pescecani. Ci sono il divo specializzato in "shark-movies" codardo, l'eroina di turno, lo speculatore che non vuole a nessun costo interrompere la sua gara di pesca, un po' di sbandati di vario genere e più in generale tutta la "fauna" che popola questo genere di film. C'è almeno una regia che magari può far chiudere un occhio su effetti speciali digitali tremendi...
 
• 2017: SHARKNADO 5: GLOBAL SWARMING
Arrivati al cinque ci si potrebbe anche accontentare, visto che son film tutti uguali... Lo sharknado ora nasce addirittura sotto a Stonehenge e salta fuori tra i menhir spaccando tutto per passare a devastare il London Bridge e il Big Ben. Intanto il figlio dei due protagonisti della saga finisce nell'occhio del ciclone e ai due supergenitori non resta che infilarcisi dentro a loro volta per recuperarlo...

• 2017: TOXIC SHARK
Contaminazione di generi e di umani: lo shark movie si mescola al cinema di contaminazione e i contaminati sono uomini e squali, primo fra tutti un pescecanone bruciacchiato a cui sul dorso è spuntato fuori un peduncolo che sputa liquido verdastro. Nell'isola caraibica di Culebrita un gruppo di giovani si trova a combatterlo, a morire o a impazzire dopo i morsi: routine senza idee, realizzazione poveristica digitale tremenda...
 
• 2017: TRAILER PARK SHARK
In un campo caravan i poveracci che vi abitano vengono sommersi da un'inondazione provocata dal solito speculatore senza scrupoli che fa saltare in aria la pompa del fertilizzante pur di cacciarli via dal suo territorio. Alcuni eroi sopravvivono e combattono con lo squalo elettrificato e bruciacchiato che fa la sua comparsa nelle paludi, tra gli alberi e il fango. Curiosa ambientazione e regia meno peggio del previsto per una produzione divertita e ai confini dell'accettabile. Personaggi tagliati con l'accetta, effetti speciali digitali assai poveri e Tara Reid che ha un piccolo ruolo in cui le tocca - ovvio - di citare il suo "Sharknado".
 
• 2018: 6-HEADED SHARK ATTACK
Ancora una testa in più, come se non bastassero le cinque precedenti. Questa volta l'animale, che visto dall'alto sembra più una manta visto che le teste son cresciute da ogni lato, va a disturbare un gruppo di persone alle prese con seri problemi matrimoniali. Sempre le stesse, dall'inizio alla fine, solitarie su un'isola in cui si dovrebbero pure difendere da una tormenta in avvicinamento. Curioso vedere come lo squalo, utilizzando le quattro teste laterali, riesca agilmente a muoversi perfino sulla terra... I nostri eroi verranno sbocconcellati come d'abitudine...

• 2018: BLU PROFONDO 2 (Deep Blue Sea 2)
Sequel di un piccolo classico di fine millennio, ma non c'è più Renny Harlin al timone e ci si limita a ripetere pedissequamente le idee di allora senza un briciolo di fantasia e molti attori in meno. Squali dopati da intelligenza esagerata, quindi, e una piattaforma al largo di Città del Capo dove un miliardario con mire da evoluzione della razza umana finisce in trappola col suo gruppo di specialisti. Mezzi leggermente superiori alla media buttati in una sceneggiatura sciagurata. Niente da segnalare...
 
• 2018: CIRCONDATI (Frenzy)
Idrovolante ricolmo di videobloggari in gita avventurosa precipita in mare e se ne salvano ben pochi, perdipiù immediatamente avvicinati da tre squali dalle intenzioni minacciose. Si gonfia il gommone e si guarda a un vicino isolotto a fungo lì nei pressi. Ma raggiungerlo aiuterà? Una sola scena delirante (quella del masso in testa allo squalo), per il resto un survivor-movie inzuppato di inutili flashback ma piuttosto vivo e sanguinario, con contorno di feroci ruggiti dei pescecani.
 
• 2018: MEGALODON
Questa volta il Megalodon (che ha la testa piena di bozzi e dimensioni godzillesche) se la prende con una nave militare americana di passaggio in zona Hawaii. Colpa di un sottomarino russo che ha liberato la bestia dagli abissi incidentalmente e i cui sopravvissuti vengono salvati dagli americani ma provan lo stesso ad accopparli nemmeno fossimo in guerra. Retorica risibile, effetti ignobili, lo squalo che prende a testate la nave, recitazione sotto gli standard per un prodotto Asylum tra i peggiori. Madsen vaga per il set ma il protagonista è Dominic Pace, con Caroline Harris a fargli da spalla.
 
• 2018: NIGHTMARE SHARK
Remake in chiave squalesca di "Nightmare 3: I guerrieri del sogno", con infiniti omaggi alla saga di Craven. Il pescecane assassino spunta negli incubi di un gruppo di poveri disgraziati riuniti da uno professore che promette di curarli in una villa sperduta nel bosco. Gli incubi si moltiplicheranno, qualcuno ci resterà e intanto il regista punta tutto sulla visionarietà dei suoi viaggi onirici, che porta i protagonisti fin sulle dune del deserto. Giratio tutto in notturna o quasi, propone uno squalo "trasparente" che ricorda quelli dei due "Ghost shark" e che come quelli compare un po' dappertutto senza problemi. Non terribile ma fin troppo ricalcato dalla saga di Craven.
 
• 2018: SANTA JAWS
Arriva lo squalo natalizio, col cappellino rosso e bianco sulla pinna e il suono di campanellini che ne annuncia la presenza. Disegnato da un ragazzino con la passione per i fumetti, si trasforma in minaccia vera quando questi fa uso di una speciale penna magica regalatagli dal nonno. Uccide e sbrana come tutti gli altri, ma almeno viene attirato da oggetti e suoni natalizi e scalfito solo da oggettistica in tema. L'attacco a colpi di tacchino ripieno restano nella memoria e se non altro qualcosa di imprevedibile e nuovo nell'universo sottomarino questa volta c'è.

• 2018: SHARK - IL PRIMO SQUALO (The meg)
Scoperto che la Fossa delle Marianne ha il doppio fondo, il batiscafo lo perfora e accede a un mondo meraviglioso, dove però bazzica pure un megalodon, inopinatamente liberato. Il mostro, di 25 metri, combina gli abituali disastri con carneficine annesse prima di essere catturato. Ma c'è una sorpresa. Una delle poche di una trama qualsiasi che però la regia di Turteltaub nobilita con una regia altamente competente, un buon cast ed effetti speciali di livello, ottimi soprattutto nel rendere le dimensioni del mostro.
 
• 2018: L'ULTIMO SHARKNADO - ERA ORA! (The Last Sharknado: It's About Time)
Come in molte saghe, quando si è sperimentato un po' di tutto si parte coi viaggi nel tempo. Con la ricercata approssimazione tipica del franchise in questione Fin (Ziering) e i suoi compari si ritrovano nel giurassico, ai tempi della Guerra d'Indipendenza Americana, nel Medioevo di Merlino, nella California dei surf fino al futuro (addirittura nel 20013!). In realtà cambia poco o nulla, tanto prima o poi subentra sempre il solito tornado schizzasquali da combattere per ripartire verso un'altra epoca. Il solito caos generalizzato, con poche battute e tanta, troppa CG!
 
• 2019: ATTACCO IN MARE APERTO (Capsized: Blood in the Water)
Per la consueta "Shark week", la cronaca di un fatto realmente accaduto nel 1982 e che riguarda il naufragio di una barca a vela in mare aperto, i cui occupanti si rifugiano su un gommone che finisce in balia degli squali tigre. Personaggi altamente stereotipati per un survivor-movie con tre ragazzi e due ragazze, molto basato sulla concitazione delle riprese ottenute attraverso una regia di una certa competenza. Squali reali, attacchi limitatissimi ma anche una certa tensione.

• 2019: BAD CGI SHARKS
Il titolo già dice tutto: squali digitali disegnati malissimo! Un po' quello che capita sempre più di frequente all'interno di un sottogenere popolato da una tale quantità di pessimi prodotti girati con quattro soldi, da non fare più notizia. Qui a fare da vittime al terribile mostro (che vola e si sposta ben lontano dal mare sgattaiolando tra strade e vicoli) sono due fratelli autori in gioventù di un filmino in tema. Bernardo, uno strano individuo, ci introduce alla loro storia per poi intervenire qua e là, ma al di là degli inseguimenti c'è poco altro, nel film, e i vuoti dialoghi tra i fratelli provano a riempire i buchi con scarsi risultati. Parodia di una parodia? Metacinema facile facile? In ogni caso nulla di interessante.
 
• 2019: 47 METRI: UNCAGED (47 Meters Down - Uncaged)
Sequel di "47 metri", con quattro giovani studentesse a sostituire le due del numero uno, infilate questa volta all'interno di una cava sommersa in cui sono state ritrovate numerose rovine Maya (visto che siamo in Messico). Più claustrofobico del primo al quale difatti non si collega per nulla in particolare e con un finale pirotecnico incredibilmente baracconesco.

2020: BLOOD BITE
Uno squalo bianco ma rosso dal sangue che lo stipa a causa dei soliti esperimenti genetici condotti come capita, terrorizza un gruppo di scienziati più qualche amico e parente rinchiusi in un acquario. Ci vuole un po' prima che lo squalo si liberi (se escludiamo l'inutile prologo in mare), e quando lo fa comincia a muoversi nell'acqua facendoci notare lo squallore degli effetti speciali, decisamente (e forse provocatoriamente) orrendi e lontanissimi da ogni credibilità. Una confezione di bassissima qualità, recitazione monotonale da parte di tutti, urla e fughe in quantità, lastre di vetro che si sfondano... Difficile trovare qualcosa che renda il film degno di visione anche per chi sa come il genere spesso partorisca aborti...

• 2020: BLU PROFONDO 3 (Deep Blue Sea 3)
Pochi agganci al prototipo per un'avventura ambientata su un'isoletta artificiale al largo del Sudafrica, dove un'equipe studia le specie ittiche e viene lì raggiunta da un gruppo di ragazzotti che si son persi tre squali toro frutto di pericolose sperimentazioni sui cervelli degli stessi. Naturalmente i tre squali si daranno da fare nel prevedibile tripudio di attacchi ai poveretti, che invece di allearsi tra loro si fronteggeranno. Una decapitazione al volo, un tizio abbrancato dallo squalo che gli salta addosso mentre stava per tuffarsi e splendide riprese subacquee. La solita routine...

• 2020: FROM THE DEPTHS
Ragazza depressa (Briones) per aver perso in mare, causa attacco squalesco, la sorella e il boyfriend, non riesce a dormire e sogna di frequente un pescecane che le appare in casa sguazzando nel vuoto tra corridoi e tende. La psichiatra prova ad aiutarla ma di più fa la sua compagna Roberta (Strong). Presto però agli incubi si aggiungono pure gli zombi, nello specifico la sorella e il suo ex, redimorti. E insomma, ancora uno squalo che resta limitato ai sogni, attacca senza far male giacché è un fantasma e soprattutto poco si vede. Contano i drammi della protagonista, che passa il tempo tra la sua partner e l'analista. Attacchi indolore, la sagoma della bestia che occhieggia qua e là fuori dal suo ambiente naturale. Horror psicologico da bancarella.

• 2020: LAND SHARK
In Cina incrociano i geni d'uno squalo con quelli di un verme da terra e il risultato è quantomeno bizzarro: la bestia abbandona il mare e se ne va per boschi, scavando tunnel nel terreno, ruggendo e sbucando fuori quando meno te l'aspetti. Il gruppo di ricercatori che lo stava studiando fugge all'impazzata ma quello li perseguita. Loro corrano, gli sparano inutilmente e il tutto si risolve in un interminabile inseguimento con rare soste. Effetti special digitali da bancarella, ma almeno un po' di divertimento (per la quantità di follie sparse) si ravvisa, e quando lo squalo diventa grande poco meno di Godzilla e arriva in città, più di una risata scappa. Certo siamo sempre nell'ambito del low low budget movie, ma un minimo d'inventiva in più c'è...

• 2020: LEI E' LA MIA PAZZIA (Stalker's Prey 2)
Ci risiamo: il biondino stalker di "Lei è la mia follia" torna alla carica (anche se nel frattempo ha cambiato faccia, visto che l'attore è diverso) e si tuffa a salvare una bella ragazza e il suo fratellino dalle fauci di uno squalo che pare famelico. Siamo nelle prime scene, e come da copione (il film è praticamente un remake del precedente, più che un sequel) da qui in avanti si passa al thriller, con il protagonista che tenta in ogni modo di entrare nelle grazie della giovane che ha salvato e della sua famiglia. Rispetto al numero uno lo squalo compare un po' di più, ma il tema affrontato resta comunque un altro, con il predatore a fare da contorno in rare sequenze (anche se la prima è da autentico shark-movie)...

• 2020: OUIJA SHARK
Una ragazza trova in acqua una tavoletta ouija e se la porta nella casa dov'è in vacanza con le amiche, con le quali si diverte a giocarci evocando uno spirito che dice solo "affamato". E' lo spirito di uno squalo, che poco dopo apparirà nel bosco vicino in forma semitrasparente circondato da un alone azzurro attaccando chi gira nelle sue zone. Zero budget movie con effetti speciali patetici, attacchi che si risolvono in uno stacco buio con ragazze urlanti e il padre di una di loro deciso a investigare sulla misteriosa presenza degli squali nell'occulto. A suo modo memorabile lo scontro sulle nuvole (in Paradiso???) tra l'uomo (defunto) e il pescecane che spara palle di fuoco incendiarie dalla bocca. Appena un'ora e cinque, poi il tutto si chiude ingloriosamente...

• 2020: SHARK ENCOUNTERS OF THE THIRD KIND
Ancora i Polonia brothers per l'ennesimo z-movie a base squali che ovviamente col classico di Spielberg non c'entra nulla tranne per il fatto che ci sono gli alieni. Che sono poi alieni orrendi, maschere di carnevale alla "Bad Taste" con guantoni puffosi, tuniche e magliette prese al mercatino. Son sulla Terra per invaderci, o forse per recuperare una loro astronave precipitata in mare alla quale puntano anche degli avventurieri convinti che sia un sommergibile nazista gonfio di oro e tesori. In aggiunta una psicoterapeuta e una tipa che seppellisce gatti in spiaggia. Il tutto condito dai soliti effetti caserecci in computergrafica che fan rabbrividire. Shark movie scalcinatissimo come vuole la casa, girato con quattro dollari e recitato di conseguenza. Tremendo.

• 2020: SHARK SEASON
Tre ragazzotti in kayak verso un'isola appena emersa alle Florida Keys: quanto ci metteranno a incontrare il loro destino? Poco: raggiunto uno scoglio per una breve tappa è già tempo di attacchi, con la dolce Paige McGarvin che appena può chiede aiuto a papà Michael Madsen via telefonino: questi, piuttosto imbalsamato, si attiva dalla sua stanzetta e cominciano le ricerche. Ma intanto la marea sale e dallo scoglio tocca muoversi. Solito stuolo di squali digitali ed eroine disperate a pagaiare tra una pinna e l'altra. Fantasia nulla, colpi di scena quasi inesistenti per uno dei più inutili shark movie di sempre.

• 2020: SKY SHARKS
Zombi nazisti a cavallo di squali volanti conciati come bizzarri mezzi d'assalto. Da autentici pirati dell'aria, gli ex combattenti del Reich "abbordano" un aereo di linea massacrandone i passeggeri, poi passano a solcare le nubi di tutta Europa spargendo morte e distruzione. Vengono da una gigantesca nave tedesca sepolta sotto i ghiacci dell'Artide e a combatterli deve pensarci chi fu nel 1944 co-responsabile di quell'incredibile piano d'attacco nazista rimasto dormiente in attesa di scatenarsi al momento giusto. Gli squali sono quindi qui solo semplici mezzi di trasporto (potevano essere balene o tonni che non cambiava nulla), chiaro specchietto per le allodole che fa capolino nel titolo e nella locandina per fregare gli appassionati del (sotto)genere. Ogni tanto apron la bocca, qualcosa gli finisce dentro, ma il film parla di tutt'altro...

• 2021: BIGFOOT VS MEGALODON
La locandina prometteva, e il titolo pure: veder confrontarsi due mostri tanto differenti come minimo incuriosiva. Peccato che il tutto si risolva in un interminabile fiume di parole ambientato nel futuro (4045 dopo Cristo, per la precisione), con il Bigfoot a vagare logorroico nella sua astronave e il Megalodon che, su due zampe, ciancia del suo passato e minaccia il nemico. Perché qui parlano tutti, sempre e troppo, mentre il contorno sembra uscito da un videogame, con poverissime guerre spaziali (la Terra è ormai andata) e due fazioni contrapposte: gli Alleati e gli Archons. Né il Bigfoot né il Megalodon divorano nessuno, sono due personaggi in computergraphic di nessuna utilità...

• 2021: HUGE SHARK
Shark-movie cinese senza idee fin dal titolo ("Grosso squalo", come se il genere si occupasse di squali non sovradimensionati), propone uno pescecane molto salterino dal dorso nero che prende a occuparsi di quattro vacanzieri sciagurati: tre donne e un uomo in barca a vela, subito attaccati e riparati su una scialuppa. Un'enorme quantità di ralenti che mette in evidenza il lavoro appena decente (per la media) fatto in CGI, dialoghi minimali e del tutto insulsi, finale incendiario come di prammatica. Unico scenario il mare (se si esclude la spiaggia nelle prime scene). Agguati costanti, bocca aperta della bestia, molto sangue nell'acqua (da cui il secondo titolo, "Red Water").

• 2021: JAWS OF LOS ANGELES
Costa californiana: l'ennesimo squalo killer si aggira per le acque di Long Beach e dintorni, proprio quando (ma va!) qualcuno sta organizzando l'apertura in grande stile di un nuovo resort. Due biologhe scoprono che è una nuova razza mutata, l'immancabile esperto prova ad avvertire l'imprenditore che fa orecchie da mercante. Il problema vero è che gli squali che qui ci vengono mostrati sono presi da documentari e se ne stanno per gli affari loro. Quando attaccano li vediamo (giusto il dorso che emerge dall'acqua) solo in un caso, per il resto le vittime scompaiono in mare urlando in lontananza... Forse il film che più in assoluto conta infinite, prolungate scene riempitivo in cui non accade nulla. Il finale mistico con esplosioni sparse e squalo in cielo è raggelante...

• 2021: JURASSIC SHARK 2: AQUAPOCALYPSE
Sequel che dal numero uno riprende l'idea della piattaforma petrolifera e poco altro proponendo l'ennesima liberazione dello squalo preistorico dal fondale causa trivellazioni eccessive. Detto squalo, risolto con orrenda computergrafica infantile, ruggisce e si divora i bagnanti della zona, tra cui due giovani alla ricerca di dipinti scomparsi (?) e l'immancabile bellona in bikini. Riusciranno i due sopravvissuti della piattaforma a distruggerlo? Solito mix di action a buon(issimo) mercato dall'habitué Mark Polonia, con attacchi patetici, dialoghi e recitazione ai minimi livelli e uno squalo quasi sempre nascosto (tranne per qualche rigida animazione sott'acqua). Tremendo.

• 2021: KILLER SHARK
Squalo cinese all'attacco: grosso, gonfio, capace di balzare fuori dall'acqua a discreta altezza. Le vittime sei giovani amici che partono su uno yacht e lo spediscono dritto contro gli scogli già dopo le prime scene. Tutti in acqua in attesa di finire divorati come da copione. Senza mai una battuta sdrammatizzante, un seriosissimo shark-movie dai dialoghi tremendi e la recitazione che porta i nostri a infilare una serie di sciocchezze senza capo né coda tanto per tirarla avanti fino all'ora e dodici sui cui si chiude. Gli attacchi sono penosi, gli effetti digitali modestissimi, ma almeno ci viene risparmiato il trash gratuito: gli autori ce la metton tutta per non produrre il solito film da guardare per sghignazzare e basta. Non riescono a evitare le ridicolaggini involontarie, ma l'impegno traspare e un minimo di tensione si respira. Poi è chiaro, sono soprattutto grandi attese, lunghi, interminabili intervalli tra un attacco e l'altro senza che accada nulla di significativo...

• 2021: MAKO
Produzione egiziana ambientata nel Mar Rosso, dove grossi squali mako vanno a caccia dei sub immersisi in un relitto che pare emani una strana "energia" e la cui esplorazione dovrebbe servire come base per un documentario da presentare alla Notte degli Oscar. Tecnicamente il film è superiore alla media del filone (e qualche aggressione di mako è pure discretamente realizzata), ma quel che accade nel relitto ha ben poco di interessante ed è diretto in modo troppo anonimo per coinvolgere. Si possono apprezzare la qualità tecnica, una bella fotografia dai toni ovviamente blu profondo, ma le interpretazioni lasciano a desiderare e la noia fa presto capolino...

• 2021: MEGALODON RISING
Tre megalodonti piuttosto irritati si aggirano al largo di San Diego, dove una nave cinese si dedica allo spionaggio bislacco sparando raggi in cielo per rubare i dati personali degli americani. I tre compari preistorici s'infuriano e la speronano affondandola. Si salva una delle spie cinesi, raccattata da una nave da guerra americana già in tensione per via e degli squali e di un'altra nave cinese di sostegno. Spionistico con pescicani a corollario, effetti speciali quasi decenti (se si guarda la pessima media) e interminabili dialoghi di bordo tra la comandante e il tenente rude che vorrebbe sempre sparare su tutti. Nessun attacco degli squali se non agli scafi delle navi, tensione minima, recitazione a bassi livelli. Perlopiù una noia...

2021: NOAH'S SHARK
Cosa c'entrano gli squali con l'Arca di Noè? Nulla, e infatti lo sceneggiatore John Oak Dalton fa una fatica dell'inferno a ficcarceli nella storia; alla fine opta per un flashback in cui un uomo si aggira per un boschetto con in mano un asse dell'Arca. Incontra un laghetto montano e lì dentro... Poi ci sarebbe anche il quarto figlio di Noè (ce lo eravamo perso a causa delle sacre scritture, che si fermano a tre): parla con un pescecane e vuole trovargli un biglietto per l'Arca. Padre Benna cerca di mettere ordine al caos e finirà con l'esorcizzare un asse di legno, ma intanto chi guarda si è già perso tra rivisitazioni farlocche del mito e discendenze maledette. Parte comunque la spedizione per l'Ararat... Zero budget per un film che senza la parola shark nel titolo non guarderebbe nessuno. E sarebbe meglio, visto che gli effetti speciali sono (volutamente) ridicoli e pure il resto naviga nelle stesse acque con l'aggravante della noia.

• 2021: 47 METRI - GREAT WHITE (Great White)
Senza alcun collegamento coi 47 + 47 metri precedenti se non nel titolo italiano (frutto dei furbi distributori di casa nostra), uno shark-movie banale come pochi: idrovolante decolla per ritrovare una ragazza dispersa e si disperde a sua volta dopo un attacco del "grande bianco" in questione, che si sgranocchia parte del velivolo. Ridotti sul solito canotto di salvataggio, cinque disgraziati se ne vanno alla deriva sperando in Dio e affrontando ciò che tutti si aspettano. Si salva l'ultima parte, più movimentata e virtuosa, ma fin lì solo calma piatta rotta da sparuti attacchi in mare. Confezione dignitosa, recitazione pure, ma manca la ciccia (e non solo quella per gli squali)...

• 2021: SHARK HUNTRESS
Sheila parte alla ricerca di mamma e la trova in un obitorio sbranata dagli squali. C'è da capire dove sorgesse il laboratorio misterioso dove conduceva studi sull'inquinamento del mare e da abbattere il pescecane che l'ha uccisa. Impresa improba, per un manipolo di sfaccendati che aiuta Sheila in nome di un'antica amicizia. Però ci provano. Tra i film di squali uno di quelli che meno in assoluto mostrano la bestia, ridotta a far spuntare la pinna e pochissimo altro. Attacchi realizzati con gente che si dimena nell'acqua rossa di sangue, dialoghi miserrimi, un gradino sotto al trash più deteriore. Il cast ci prova a far qualcosa di buono, ma la sceneggiatura è terribile e la regia incapace di coinvolgere. Interminabile!

• 2021: SHARKS OF THE CORN
Squali assassini che si muovono tra i filari di "Grano rosso sangue". Ma non ci sono Malachia e soci ad attenderli quanto piuttosto un cast di personaggi quasi tutti sovrappeso che finiscono a turno nelle loro fauci (si fa per dire, diciamo che  si vede la testa dello squalo andargli addosso mentre il sangue schizza dappertutto). Confezione semiamatoriale da corto con gli amici, ma dura un'ora e trequarti e non finisce mai! Dialoghi terrificanti, interpretazioni "adeguate" al livello, disastro su tutta la linea. Che sia un film girato per scherzarci sopra è evidente. Torna buono giusto per Carnevale...

• 2021: SWIM
Famiglia sorpesa in vacanza da una tempesta, si ritrova nella casa sul mare in balia delle onde e pure di uno squalo che fatalità bazzicava nelle vicinanze. I quattro Samson (madre, nonno e due figli), in attesa che torni il padre fermato dal maltempo fuori regione, passano di stanza in stanza con lo squalo che s'intrufola e li minaccia. Mescolando shark-movie e catastrofico con piogge torrenziali, mare in burrasca e soccorsi che non arrivano o quando arrivano si ribaltano, il film tenta la carta del claustrofobico chiudendo tutti in casa infischiandosene dell'improbabilità della situazione (la pinna che salta fuori tra letti e armadi). CGI ben presente ma meno terrificante che in altre occasioni, qualche attacco decente e un po' di suspense. Peccato per un casting piuttosto infelice che sgonfia il tutto...

• 2021: VIRUS SHARK
In piena pandemia un film che sfrutta l'idea per immaginare che il virus SHVID-1 sia diffuso dal morso di uno squalo e che per trovare l'antidoto tocchi studiare i pescecani contaminati confrontandoli con quelli sani. Ci pensano gli occupanti di una base subacquea a forma di grosso sturalavandini, che però introdurranno senza saperlo il virus all'interno per colpa di un cadavere. Il virus (un panetto gelatinoso rosso!) attacca come Alien e finisce col seminare zizzania anche tra scienziati, biologi e sharkisti. Effetti speciali ultradigitali aberranti per un'operazione talmente malfatta che non può nemmeno esser definita trash (è tutto troppo palesemente fasullo), con un'ultima parte da postatomico che fa definitivamente cadere le braccia. Gli squali digitali, talvolta ammorbati come sembra indicare un alone rosso disegnato sulla pelle, sono tra i peggiori mai visti...

• 2022: BLOOD IN THE WATER
Incrociare "Lo squalo" con "Saw" poteva essere un'idea, ma se poi il pescecane lo usi solo per farlo saltar fuori a comando in una piscina una volta ogni tanto ha ben poco senso. Come il film, in fondo, nel quale quattro tizi incatenati al fondo della piscina e due svenuti nei pressi ascoltano le domande misteriose dell'enigmista, che parla attraverso un altoparlante attaccato al muro e chiede conto di alcuni presunti crimini compiuti dai quattro. C'è un buon attacco non testa della vittima che finisce in bocca allo squalo e poco altro. Un film logorroico, fitto di sgranati flashback in bianco e nero fumosi, di presunti misteri che non interessano nessuno. Una povertà artistica diffusa che l'unità di luogo (tutti intorno a una piscina) non aiuta a rendere sopportabile...

• 2022: BULL SHARK
Un lago del Texas è terrorizzato da uno squalo enorme che ne infesta le acque. Ad accorgersene per primo è un guardacaccia alcolizzato, che mentre cerca di riconquistare la moglie che vuole il divorzio consulta lo specialista, avvisa lo sceriffo, il sindaco e via dicendo... Tutto inutile: sta cominciando la stagione turistica (anche se nel film si vedono quattro gatti). Siamo alle solite, quando mancano i soldi: immagini di repertorio e gente che sbatte le mani in acqua fingendo di essere attaccata. Dialoghi fiume interminabili per risparmiare, l'utilizzo dello squalo toro giusto per sfruttarne il nome nel titolo.

• 2022: MANEATER
Gruppo di amici in vacanza alle Hawaii si troveranno a tu per tu con uno squalo bianco che nelle prime scene si è divorato una ragazzina figlia di un cacciatore locale (Jeff Fahey). Questi, che aveva avvisato la guardia costiera del pericolo con scarsi risultati, decide di partire a uccidere personalmente la bestia. I ragazzi intanto, giunti su una piccola isoletta, verranno attaccati dalla stessa tra effetti speciali più feroci e dettagliati della bassa media del genere. Lo squalo azzanna, mastica, insanguina e soprattutto esce più volte dall'acqua mostrandosi in tutta la sua grandiosità. Nonostante una soluzione finale poverella un film che se non altro non delude (quasi mai) sul piano della cattiveria e della resa grafica degli effetti speciali. Peccato per le fasi in assenza dello squalo, sceneggiate malamente e interpretate con scarsa verve.

• 2022: OUIJA SHARK 2
Proseguono le avventure di Anthony (John Migliore) alle prese con lo squalo fantasma con cui era finito nell'oltrevita al termine del capitolo 1. E' sua moglie Cressida (Riley Smith), dopo aver pregato sulla sua tomba, a contattare una medium per recuperarlo. Quest'ultima le dice che Anthony è prigioniero col suo squalo (e il demone Caldura) nel quinto girone dell'inferno e che riportarlo alla vita di tutti i giorni non sarà impresa facile. Cressida parte in missione... Come spesso capita in sequel di questo tipo, salta pure fuori un altro mostro, il Tarot gator (un alligatore gigante e fantasma nato dai tarocchi), col quale lo squalo Ouija si batterà in un finale chiaro omaggio poveristico ai gloriosi kaiju eiga giapponesi. Effetti da quattro soldi, confezione volutamente miserrima, recitazione in linea. Se il primo era orrendo, quest è pure peggio, condito da verbosissimi dialoghi e monologhi, un inferno da barzelletta e uno squalo ulteriormente peggiorato rispetto al capostipite (pare un peluche...).

• 2022: SHARK BAIT
In cinque (tre ragazzi e due ragazze) salgono su due moto d'acqua, vanno al largo, si divertono come pazzi finché si scontrano e finiscono in acqua. Cosa succederà si può facilmente immaginare. Non c'è una sola idea nuova ma, almeno nella seconda parte, qualche discreto effetto speciale sì. Lo squalo sembra meno digitale del consueto, ma il gruppo di ragazzi è più che altro in balia di un copione terribile. Fortunatamente la fotografia è di qualità e salva le apparenze, con un bel finale in acque basse e le classiche "situazioni beffa" che non sorprendono più nessuno. Pochi attacchi per un survivor movie che si confonde inevitabilmente nel mucchio.

• 2022: SHARKULA
Dracula finisce in mare dopo esser sfuggito a contadini inferociti e stringe un patto con uno squalo di passaggio: tu mi proteggi, io ti sacrifico qualche umano da divorare. Ad Arkham, dove il nostro Conte Vlad risiede, la gente sparisce e arrivano due prossimi studenti universitari assunti al porto dall'immancabile Renfield. L'avventura comincia e ben poco succede. Il solito Z-movie che pare più un filmino girato tra amici che un film, fatto per divertirsi alle spalle di chi ama il genere e leggendo la parola shark nel titolo uno sguardo lo concede sempre. Personaggi a dir poco improbabili, una storia che con la Transilvania nulla c'entra e un Dracula annoiato. A far sghignazzare ci pensa uno squalo di cartapesta con ali di pipistrello, ma realizzato talmente male da mettere solo tristezza. Tra i peggiori di sempre!

• 2022: SHARK SIDE OF THE MOON
Uomini squalo sulla faccia nascosta della Luna, portati sul nostro satellite dai sovietici durante la Guerra Fredda e abbandonati lì per anni. Fino a quando una missione NASA decide di sbarcare nella loro zona e se li ritrova davanti senza sospettare di nulla. Tra gli amici un russo rimasto sul posto da allora e la sua figlia adottiva. Fantascienza con squali mutanti (e feti di squali in barattolo) che ricalca i vecchi fantafilm americani dei Cinquanta. Effetti speciali digitali assai poveri (talvolta ai limiti del cartoon), scontri miseri, un fiume di parole che rende il film decisamente pesante da vedere, scarsissima ironia se non nella demenzialità dello spunto di base e di qualche altra trovata assurda, recitazione al minimo sindacale. E dire che il finale a sorpresa non era nemmeno così male...

• 2022: SHARKS - INCUBO DAGLI ABISSI (The requin)
La casa galleggiante che si stacca dalla riva del villaggio turistico durante una tormenta per finire al largo portando con sé i due occupanti (marito e moglie) ancora mancava all'appello. Una volta al largo i nostri si ritrovano su una piattaforma di legno con due mezze pareti tirate su e il solito squalo che bazzica le vicinanze. Ce n'è abbastanza per spaventarsi e immettere un po' di tensione nella storia, fin lì debolissima. Al di là di un insolito approccio "new age", ravvisabile anche in colonna sonora, poco da segnalare. La mano in regia è tuttavia piuttosto solida e le interpretazioni decenti (lei è Alicia Silverstone), il che ravviva un po' il finale anche se poi, a guardar bene, da salvare c'è davvero poco...

• 2022: SHARK WATERS
Barca alla deriva, persa nei pressi di una secca mentre era alla ricerca dei preziosi tonni pinna gialla. Il capitano Shelly e il suo mozzo Shatto cercano di mantenere la calma davanti a un folto gruppo di squali che li circondano e l'eroina di turno vede finire nel sangue più d'uno degli occupanti il natante. Ma che grande novità! Idee nuove assenti, effetti speciali in computergrafica miseri tipicamente da Asylum, personaggi di carta velina e sceneggiatura terribile. Arriveranno pure i rinforzi, con un canotto! Di bello c'è il mare azzurro della Florida, mentre il primo attacco a tre squali contro un povero sub faceva sperare almeno in un po' di divertimento. Vittime in numero esiguo, litri e litri di rosso nell'oceano, che costa poco e fa immaginare un po'.

• 2022: THE REEF: INTRAPPOLATE (The reef: stalked)
Persa la grinta e la forza del primo "The Reef", uno shark movie che si confonde nella massa, di quelli in cui i disperati del caso (qui quattro ragazze che se ne andavano per immersioni con i loro kayak) son fermi lì ad aspettare che la pinna vista si concretizzi nel pericolo concreto. Buon uso delle musiche e della tensione, pregevole il non abuso di computer graphic in favore di veri squali, ma alla fine dei conti nulla di diverso dagli shark-movies di medio livello che galleggiano senz'arte né parte. Storia ridotta ai minimi termini (due sorelle che han da poco perso la terza e due amiche), attacchi pochi, finale scialbo. Si salva la regia, che tiene su la baracca.

• 2022: YEAR OF THE SHARK
Ricalco francese dello squalo spielberghiano che non vuol essere una parodia ma un criptoremake con maggiore ironia. Gli manca tutto il resto, però, e anche a livello di battute c'è poco con cui divertirsi. Protagonista è una poliziotta prossima alla pensione (Foïs) che a Le Pointe, spiaggia della Francia sull'Atlantico, si trova a che fare con un grosso squalo assassino e decide di chiudere le spiagge. La solita solfa, insomma, con più eleganza e stile nelle riprese ma attacchi limitatissimi e mal realizzati, nessuna suspense e una lentezza di fondo che non riesce mai rendere interessante l'azione. Kad Merad totalmente sprecato e una voce narrante di rara inutilità...

• 2023: BLIND WATERS
La Asylum si dà da fare per lanciare uno shark-movie meno scontato del previsto puntando sul regista degli “Sharknado”: mescola alla variante survivor (giovane coppia in barca viene speronata e ribaltata dallo squalo) una traccia thriller con un giovane killer in libertà messo lì per movimentare un po'... le acque. La storia è meno piatta del previsto, non mancano le idee intriganti né un finale strambo che fa sorridere; perché le sciocchezze distribuite in sceneggiatura non si contano, d'accordo, ma almeno ci liberano dalla piattezza che troppo spesso si accompagna a questi film. E persino lo squalo sembra essere ripreso in modo un po' diverso dal solito, regalandoci qualche discreta scena di tensione.

• 2023: COCAINE SHARK
Immediato sfruttamento del successo di "Cocainorso" ma solo a livello di titolazione, perché qui la droga (chiamata HT25) è ricavata da ghiandole di squalo e ti porta a fare incubi dominati da fauci aperte, attacchi e da un caos terrificante. Neil, poliziotto sotto copertura, si infiltra tra le fila del narcotrafficante di turno per capire cosa stia succedendo, facendo amicizia (e anche di più) con la bella Persephone, pupa del boss. Ennesimo Z-movie firmato da Mark Polonia in cui la povertà delle interpretazioni, degli effetti speciali, della fotografia diventa ahinoi presunto valore aggiunto. Trash ricercato a bella posta insomma, con lo squalo freak (mescolato a un granchio, questa volta) che si vede pochissimo ed è realizzato con tecniche preistoriche. Tutto è fasullo, girato a computer con due dollari e si vede...

• 2023: JURASSIC SHARK 3 - SEAVENGE
Terzo capitolo di una saga disgraziatissima i cui temi in comune sono una piattaforma petrolifera che trivellando ha bucato una tasca marina da cui è uscito lo squalo giurassico del titolo e alcuni ladri che han perso dei dipinti in mare. Qui ai tre ladri si aggiunge una modella "curvy" che viene invitata a girare un filmato e un'intervista. Finiscono tutti insieme sullo stesso barchino (ci sono anche la manager di lei e l'operatore alla telecamera) che non ci mette molto per incrociare il terribile "jurassic shark" con ovvie conseguenze. Poverissimo come i due capitoli precedenti, fa parte di quei film nati trash in provetta, volutamente scalcinati e ridicoli nonché mal recitati. Nel finale il regista Mark Polonia tenta persino una combo tremenda col suo inguardabile Sharkenstein azzardando un improbabile scontro nell'erba tra lo squalo e.. una ruspa!

• 2023: SHARK 2 - L'ABISSO (Meg 2: The Trench)
Riecco Jason Statham contro i megalodonti, che questa volta sono ben quattro e ai quali si aggiungono una piovra e altri sauri anfibi, tutti (tranne uno, scappato dalla base entro la quale era custodito) in fuga dalla fossa a settemila metri di profondità dove a dire il vero se ne stavano beatamente e dove scopriamo stare una base sottomarina di cui nessuno pare sapere nulla. Staham e il suo gruppo indagheranno ed emergeranno (in tutti i sensi) doppi giochi e loschi piani ad affollare una storia che prende il volo solo nell'ultima (per fortuna lunga) parte, quando finalmente i megamostri arriveranno a infestare le acque di un villaggio sul mare gremito di turisti. Gli effetti sono poderosi, i megalodon grossi e ben ripresi, i metodi per combatterli ridicoli oltre ogni limite ma è giusto così: non si va certo per il sottile, in film così... Peccato per una prima e seconda parte davvero poco incisive...

• 2023: THE BLACK DEMON
Megalodonte avvistato intorno a piattaforma petrolifera messicana. La sfortunata famiglia dell'ispettore giunto lì per lavoro si trova a dover combattere un mostro legato ad antiche leggende azteche e a osservare la bestia in tutta la sua grandezza e il suo minaccioso colore nero. Al di là del bell'effetto di una barchetta sparata in aria con sfortunato occupante a bordo c'è davvero poco. Il megalodonte si aggira intorno alla piattaforma e poco fa per rendersi protagonista, il finale è quello di sempre e attacchi poco o niente. Peccato perché le dimensioni della bestia qualcosa in più promettevano...

• 2023: WHITE SHARK (Shark Evil)
Grande lotta contro un grande bianco in apertura, ma i pescatori che lo cacciano sembrano avere la peggio. Successivamente si passa a cinque amici in vacanza su uno yacht, in viaggio per celebrare il terzo anniversario di laurea: sono due ragazzi e tre ragazzi, che una mattina si svegliano in acque "sconosciute" e partono in epslorazione, con moto d'acqua e canotto. Lo squalone ricomincia a farsi vedere, finalmente, e cominciano gli assalti. Un shark movie con una sua dignità. Non dal punto di vista recitativo o di una sceneggiatura perlopiù tremenda, ma da quello tecnico: buona fotografia, riprese con buon senso dello spettacolo, ralenti all'occasione. Tutto sommato visivamente ci si può accontentare, anche se gli attacchi sono pochi e non troppo esaltanti...

APPROFONDIMENTO INSERITO DAL BENEMERITO ZENDER

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commenti (14)

RISULTATI: DI 14
    Puppigallo

    26 Novembre 2017 09:09

    Che dire, uno zibibbo di speciale per gli squalomaniaci. Accurato, con alcune foto da piegarsi (tipo l'incontro squalo nonnina, o gli assurdi megasquali). Scende il cappello.
    Zender

    26 Novembre 2017 09:15

    Grazie Puppi, secondo i miei calcoli dovresti essere l'unico al quale qui potrebbe interessare :) Io avevo necessità di farlo per ritrovare film che senza squalo nel titolo non ritrovavo mai. Almeno ho dato un senso a tutti sti duecento film che il povero Marcel s'è visto con ridicolo spirito di abnegazione.
    Puppigallo

    26 Novembre 2017 09:18

    Direi eroico
    Buiomega71

    26 Novembre 2017 11:51

    Bellissimo speciale sul panorama (oggi assai tristerello, eccettuato rari casi) dello "shark movie". Si sà anche che il Marcel ne e un fan sfegatato e non se ne perde uno (che essi vengano dalla Turchia e altre amenità). Congratulazioni squalesche.
    Trivex

    27 Novembre 2017 11:32

    Bello questo speciale, bravo Zender!
    Ma per me "gli squali" sono una cosa seria e le parodie poco le apprezzo! :)
    Zender

    27 Novembre 2017 15:16

    Grazie ragazzi. Sì, la pensa come te anche il Puppi, Trivex. Ma da amante del trash ti assicuro che c'è poco di più comico di un malriuscito film di squali :)
    Galbo

    27 Novembre 2017 20:06

    Molto completo, guida imprescindibili per gli amanti del genere, complimenti
    Galbo

    27 Novembre 2017 20:06

    Molto completo, guida imprescindibile per gli amanti del genere, complimenti
    Zender

    28 Novembre 2017 09:29

    Grazie Galbo. Speriamo lo possa essere, sì. Più che altro per i link alle schede dei film, che sono ovviamente più complete.
    Didda23

    28 Novembre 2017 10:06

    E bravo Zender che ha dovuto riassumere tutte le visioni squalesche del Marcel.. Soprattutto alla luce del fatto che di buoni ce ne sono veramente pochissimi.