Squali! - Film (1979)

Squali!
MMJ Davinotti jr
Titolo originale: The Six Million Dollar Man: Sharks!
Anno: 1979
Genere: avventura (colore)
Note: Film uscito in Italia componendo i due episodi intoitolati "Sharks!" della quinta stagione (1977) dell' "Uomo da sei milioni di dollari".

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Commenti L'IMPRESSIONE DI MMJImpressione Davinotti

Curiosa operazione dei nostri (e forse non solo nostri) distributori che, quando ancora la serie non era sbarcata in Italia (lo farà solo due anni dopo), unirono due episodi della quinta stagione (1977) dell'UOMO DA SEI MILIONI DI DOLLARI intitolati per l'appunto SHARKS! facendoli uscire al cinema e presentandoli come un vero film. Non che non si fosse già sperimentata, una “furbata” simile (era anzi abbastanza frequente, si pensi a COLOMBO o ATTENTI A QUEI DUE!...Leggi tutto), ma il recupero su grande schermo di un telefilm nasconde sempre una certa sfacciataggine.

Ad ogni modo i due episodi – per quanto divisi, in tv - erano comunque già parte di un'unica storia anche in originale, quindi il tutto non stona troppo. Nessuno in Italia (tranne i pochi che l'avevano visto in inglese) sapeva ancora chi fosse nel 1979 l'uomo bionico e, a dire il vero, in SQUALI! il nostro ben poco sfrutta i suoi poteri, al punto che lo si potrebbe tranquillamente confondere con un agente qualsiasi (tranne quando magari forza con le mani le sbarre di una gabbia per squali, ecco), chiamato in questo caso dal Pentagono per capire cosa stia succedendo al sottomarino nucleare Stingray: doveva già essere dismesso e disarmato, ma durante una sorta di test per verificare che tutto procedesse in modo corretto ci si è accorti che un dispositivo per la localizzazione a distanza dello stesso non mandava più segnali. E se fosse in corso un sabotaggio? Considerata l'importanza del mezzo non ci sarebbe da stupirsene, e infatti proprio questo si scopre: una banda di pirati costringe il sottomarino a fermarsi sul fondo del mare e, utilizzando anche un nutrito numero di squali da loro telecomandati, ne prende di fatto in ostaggio gli occupanti. Tra questi c'è appunto anche il colonnello Steve Austin (Majors), che chi sta in superficie a dirigere le operazioni governative conosce bene e sa quanto potrebbe tornare utile in simili condizioni critiche. Il confronto aperto è insomma tra i pirati comandati da un ex brav'uomo (Elliott) cui sono saltate in testa strane idee e ha coinvolto la bella figlia (Hensley) nell'impresa e un'intera flottiglia di navi che sorveglia la zona intorno.

Gli squali del titolo, in verità, che sono ovviamente tutti autentici, vengono ripresi mentre si muovono in branco dando un tocco singolare al "film" e inseriti di fatto come semplice aggiunta coreografica, cacciati a forza nella storia perché, se siamo in un thriller sul fondo del mare, non potevano mancare. La figlia del dottore (inteso come scienziato un po' pazzo) li manovra con un rozzo telecomando, li manda all'attacco ma quelli si limitano a muoversi nella direzione del loro obiettivo senza nemmeno aprire la bocca. Gran parte dell'azione è in interni, con dialoghi che si vorrebbero carichi di tensione ma sono gli stessi che si possono incontrare in tanti film simili, con dinamiche ampiamente scontate e un Lee Majors piuttosto abulico, che socchiude gli occhi per dare intensità allo sguardo, una Pamela Hensley bella ma prigioniera pure lei di un ruolo ultrastereotipato e Martin E. Brooks che, nei panni del dr. Rudy Wells, finisce in un batiscafo in fondo al mare standosene lì a lamentarsi per gran parte del tempo.

La storia prevede strategia astute da entrambe le parti, trasferimenti di siluri fuori dal mezzo, bombe magnetiche di profondità mentre in superficie immagini di repertorio mostrano navi da guerra in movimento ed esplosioni assortite. La regia è di servizio ma per fortuna la storia è piuttosto strutturata e varia, pur pagando una messa in scena povera e riprese subacquee non proprio entusiasmanti. Non ci si aspetti però di vedere squali all'attacco, perché in questo senso siamo più dalle parti del documentario, anche se i nostri si avvicinano spesso ai sub (i quali peraltro non ne paiono quasi mai spaventati).



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TITOLO INSERITO IL GIORNO 7/12/22 DAL DAVINOTTI
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