Blood in the water - Film (2022)

Blood in the water

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Commenti L'IMPRESSIONE DI MMJImpressione Davinotti

LO SQUALO incontra SAW, recita la locandina; in realtà del primo non c'è praticamente nulla, dal momento che il “great white shark” di turno è relegato a poche entrate in scena a tempo e costretto in una piscinetta da appartamento come neanche quelli di Emilio Largo in MOONRAKER. La base invece, viene tutta chiaramente dal film di Wan, fin da quando nell'incipit un uomo si risveglia ai bordi della suddetta...Leggi tutto piscina legato a una catena che scompare sott'acqua. E' tale Henry, di cui ancora nulla sappiamo se non che sta per fare una brutta fine. Sarà la prima vittima dello squalo infatti: quando la catena lo trascina d'improvviso in piscina, si ritrova a non poter far nulla.

Poco dopo è la volta dei quattro protagonisti (due uomini e due donne), tutti debitamente incatenati come il loro predecessore e presto raggiunti lì da altri due trascinati da un tizio vestito di nero e coperto in viso. Il tempo di riprendersi che un altoparlante diffonde la minacciosa voce gracchiante del loro carceriere: scopriranno di aver tutti avuto a che fare con l'Henry che avevamo visto morire poco prima (di professione avvocato) e di avere qualcosa da nascondere che l'enigmista casereccio pretende che svelino apertamente. Dovrebbe cominciare con gli indovinelli, ma si limita a buttare lì qualche domanda sciocca dopo la quale fa partire un conto alla rovescia di tre minuti (accompagnato da una luce rossa che pervade d'improvviso l'ambiente). Terminato quello, qualcuno verrà trascinato nella piscina dalla catena che lo lega mentre da un'apertura sul fondo farà il suo ingresso lo squalo, che si avventerà sulla preda. Si proseguirà allora con lunghissimi dialoghi attraverso i quali si dovrebbero lentamente svelare nuovi particolari della vicenda, mentre i quattro raccontano un po' di sé anche attraverso tediosissimi flashback in bianco e nero

Si resta in pratica per tutto il film in un'unica stanza con la ciclica riaccensione del conto alla rovescia (che poi i tre minuti a volte duran di più, altre di meno dando la netta impressione che i tempi reali non vengano mai rispettati nemmeno per sbaglio), della luce rossa e di un panico che non vuole saperne di diffondersi. Anche perché tutta l'attenzione è convogliata nella comprensione dell'astrusa storia di Henry e degli incatenati per un film che dopo i primi quindici minuti si fa verbosissimo, chiaro espediente per risparmiare sugli effetti speciali (praticamente inesistenti, a parte un sorprendente primo attacco che faceva sperare in bene). Considerato che la regia è scadente, che la recitazione non è molto migliore e che la fotografia dà subito l'idea di prodotto girato in estrema economia, ai confini dell'amatoriale, si capisce come ancora una volta si sia sfruttato il richiamo dello squalo per contrabbandare un thriller patetico che l'unità di luogo contribuisce a rendere sfibrante. Magari ci si potrà anche appassionare al lento dipanarsi dell'ingarbugliata matassa, ma a quel punto si avrà ancor di più l'impressione che il povero squalo c'entri come i cavoli a merenda, nell'insieme.

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TITOLO INSERITO IL GIORNO 20/06/22 DAL BENEMERITO HERRKINSKI POI DAVINOTTATO IL GIORNO 11/07/22
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Herrkinski 20/06/22 15:54 - 8072 commenti

I gusti di Herrkinski

Terrificante sottoprodotto, girato al risparmio, che vorrebbe unire una trama copiata di peso da Saw con il cinema degli animali assassini, nello specifico uno squalo conservato in una piscina in cui i malcapitati vengono trascinati con una catena al piede. La demenzialità dell'assunto di base è eguagliata solamente da uno script altrettanto mediocre, con dialoghi e caratterizzazioni prevedibili e già viste; la confezione scialba e le risibili scene con lo squalo rendono il film uno dei tanti lavori semi-amatoriali del genere. Da scordare immediatamente o evitare del tutto.

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