Into the deep - Film (2025)

Indubbiamente, considerato come l'opera nel complesso si confonda grigia tra le tantissime del genere, ciò che la rende a suo modo memorabile è la presenza nel cast di Richard Dreyfuss, il quale accetta di girare un film di squali a ben cinquant'anni dal capolavoro massimo che il genere stesso lanciò. Torna Hooper insomma, e per quanto qui si chiami Seamus, è ancora un biologo marino la cui nipote, Cassidy (Taylor-Compton), ha perso il padre nel sanguinario prologo, trascinato sul fondo da uno squalo mentre era con lo yacht a fare il bagno insieme alla famiglia. Un avvio tradizionalissimo, utile di norma a valutare...Leggi tutto la validità degli effetti speciali. Modesti, in questo caso, ma se non altro qualcosa si vede (una gamba divorata nel consueto tripudio di sangue).

Anni dopo Cassidy è cresciuta, si è pure sposata, e il simpatico maritino (McGowan) dove la porta? In barca nello stesso tratto di mare dove la poveretta perse il padre! Che buon gusto... D'altra parte che ci si vuol fare? E' proprio lì che i due, insieme a un amico locale (Townsend) e a un'altra coppia che si aggrega (lei è la notevole Lorena Sarria) dovranno trovare un tesoro sommerso di cui non di più è dato sapere, a testimonianza di una sceneggiatura a dir poco abborracciata. Si è già capito dove si vuol parare insomma, perché il relitto carico d'oro intorno al quale si aggirano gli squali è da sempre uno degli spunti più utilizzati da chi bazzica il genere (il riferimento più iconico resta il film di Castellari con Franco Nero). Qui si aggiungono però anche i pirati; o comunque loschi narcotrafficanti che son pure peggio, visto che loro i pirati "autentici" li sterminano spietatamente... Non stanno però cercando un tesoro ma un grosso carico di droga, sommerso pure quello e nella medesima zona.

L'incontro tra le due imbarcazioni è fatale e quella dei buoni, già tremendamente in difficoltà dal momento che durante la prima spedizione esplorativa sui fondali son stati attaccati da un grosso squalo bianco che s'è mangiato il braccio di uno di loro, non si accorge subito con chi ha a che fare. Chiede aiuto e quelli glielo danno, salvo poi sfoderare i fucili e costringendo Cassidy - che si propone di entrare nella gabbia - a scendere negli abissi per recuperare i pacconi con la droga. Tensione e minacce a bordo, pescicani sul fondo. Non una bella situazione, per Cassidy e compari. Ma anche per gli sceneggiatori Chad Law e Josh Ridgway, che non riescono a costruirci intorno una storia minimamente appassionante.

Christian Sesma in regia prova a dare un po' di ritmo, ma a ben vedere ciò che più contribuisce a rendere piacevole qualche scena d'attacco è la moderna colonna sonora di Andy Fosberry, che comprende pure un paio di discreti brani AOR da piazzare nella prima parte. Gli effetti sono visibilmente in digitale (il fumo, il sangue...) ma vengono gestiti nascondendone piuttosto abilmente i difetti. Gli squali bianchi invece sono veri e fanno bella mostra di sé, soprattutto nella scena del faccia a faccia subacqueo al ralenti con Cassidy (comprensiva di strepitosi primi piani frontali della bestia). Varianti poche, con Jordan Seda nel ruolo del capo dei gangster da abbordaggio che passa il tempo a minacciare con armi da fuoco tutto e tutti prima di scomparire ingloriosamente (per la gioia di molti spettatori).

Confezione decente, e qualcosa di meglio rispetto a certe brutture semi amatoriali si ottiene. Ma poi gli attacchi si somiglian tutti e non mostrano granché... Dreyfuss, che nel film compare saltuariamente per qualche inutile flashback in cui catechizza la nipote, si vede pure troppo, considerata la verbosità molesta dei suoi interventi, e non contento si piazza lì seduto sui titoli di coda sparando un pistolotto di cinque minuti dedicato alla necessaria salvaguardia degli squali spiegandoci quanto sono utili per l'ecosistema e chiedendo infine donazioni...

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