Location LE LOCATIONLE LOCATION

Commenti L'IMPRESSIONE DI MMJImpressione Davinotti

Quando pensi di aver visto il peggio, in tema squali, troverai sempre un altro film pronto a oltrepassare quel limite andando a imporsi come nuovo nadir. E arriverà il momento in cui ti chiederai, inevitabilmente, se i registi di questi poverissimi shark-movie ci sono o ci fanno. A quel punto non ci vorrà molto per arrivare alla conclusione che la ricerca del peggio, in questa strana terra di nessuno visitata solo da fanatici di pescecani pronti a lasciare ogni speranza pur di rivedere quelle fauci dentate stritolare il malcapitato di turno, è quasi sempre voluta. Mark Polonia sguazza nel campo da tempo, ha mangiato la foglia e una volta trovato il titolo ad effetto ci cuce sopra...Leggi tutto come al solito una storia ridicola che lo possa in qualche modo giustificare. In SHARKULA la fusione dei due nomi indica chiaramente la direzione, se non la si fosse già intuita dalla sanguinosa locandina.

Il Conte Vlad (Kirkendall), nel prologo, è inseguito per i campi da una banda di scalcinati contadini i quali, raggiuntolo, lo colpiscono con una spada che fa fuoriuscire dal suo costato gocce di sangue disegnate sui fotogrammi, effetto pop da cartoon che già lascia capire il tono del film. Vlad, precipitato da una scogliera, cade in acqua dove incrocia uno squalo che finisce impregnato del sangue maledetto. Entrato in contatto con la mente della bestia (!), Dracula stringe con quest'ultima un patto (!!): tu mi proteggi (dai contadini? E come? Non è dato sapere...) e in cambio io ti offro ciclicamente in sacrificio qualche umano da divorare. Le prime presunte vittime sono due amici che, per iscriversi al college (avranno quarant'anni minimo ciascuno e tutto hanno tranne che la faccia da studenti), accettano l'invito a lavorare ad Arkham, nel New England, in un porticciolo dove dovranno registrare gli arrivi. Ad accoglierli lì trovano Renfield (Rappaport), il braccio destro di Dracula, che li fa alloggiare in una pensioncina dove i nostri conosceranno Mina (Morgan), succube di Vlad, il quale si aggira di tanto in tanto in zona o si reca in riva al mare di notte per sacrificare all'amico squalo qualche donzella prelevata nei pressi insieme a un paio di zombi incappucciati d'accompagnamento.

Ce n'è abbastanza per sfruttare l'effetto clou ovvero lo squalo pipistrello, il solito pescecane di cartapesta cui vengono appiccicate ali posticce ottenendo un effetto che George Méliés avrebbe giudicato sorpassato. D'altronde la chiara intenzione è quella di far sghignazzare gli sventurati che incappano in un'opera simile, dandogli in pasto il più improbabile degli squali che non si capisce bene se sia sempre la stessa creazione mal assemblata o la si alterni a un disegno su di un cartone ondulato tra le bolle: di sicuro sempre, quando compare, c'è da rimanere a bocca aperta per il coraggio. Come per tutto il resto d'altronde: mai si era visto un Renfield tanto rintronato e una Mina così in imbarazzo quando arriva il momento di dare un briciolo di grinta al proprio personaggio semi-catatonico. Né va meglio coi due amiconi arrivati lì per lavorare o ai due automobilisti in panne. E che dire della giovane in succinti abiti guerreschi che a mo' di intervallo ripetuto si esibisce in spiaggia muovendo attorno a sé delle fiammelle? Esempio plastico di quanto il problema in questi film sia quasi sempre quello di riempire metraggio spendendo il meno possibile. D'altronde la fotografia è quella di una telecamera da viaggio e l'impatto chiaramente da insulsa semi-parodia arronzata tra amici.

L'aggancio con Dracula come ben si può immaginare è pretestuoso, quando non incomprensibile, e gli attacchi dello squalo di cartapesta (è ripresa in questi frangenti solo la bocca aperta e mezzo muso) patetici. Siamo nella dichiarata serie Z degli shark-movie, quella in cui anche il trash diventa un miraggio: troppa monotonia, interpretazioni avvilenti, animazioni in acqua e fuori che fanno ripensare alla computer graphic d'oggi come a un'avanguardia irraggiungibile. Artigianeria priva di ambizione, che dopo i primi due minuti sai già esattamente cosa proporrà. Horror per bimbi, visto che lentamente sempre più questo sta diventando il pubblico di riferimento, unici che in casi simili potrebbero chissà, forse persino spaventarsi (cosa che risulta ovviamente impossibile dai cinque anni in su). Durata che arriva arrancando all'ora e dieci per chiudere miseramente e canzoncina introduttiva in stile tarantiniano che ripete ininterrottamente solo il titolo.

Chiudi
TITOLO INSERITO IL GIORNO 26/07/22 DAL DAVINOTTI
Clicca sul nome dei commentatori per leggere la loro dissertazione

Per inserire un commento devi loggarti. Se non hai accesso al sito è necessario prima effettuare l'iscrizione.

In questo spazio sono elencati gli ultimi 12 post scritti nei diversi forum appartenenti a questo stesso film.


DISCUSSIONE GENERALE:
Per discutere di un film presente nel database come in un normale forum.

HOMEVIDEO (CUT/UNCUT):
Per discutere delle uscite in homevideo e delle possibili diverse versioni di un film.

CURIOSITÀ:
Se vuoi aggiungere una curiosità, postala in Discussione generale. Se è completa di fonte (quando necessario) verrà spostata in Curiosità.

MUSICHE:
Per discutere della colonna sonora e delle musiche di un film.