"Ian Fleming’s Thunderball", recitano i titoli di testa mentre sull'omonima canzone di Tom Jones si muovono le splendide sagome di sommozzatori che animano una delle “aperture” storiche di 007; ma questa volta tali McClory e Whittingham protestano: il soggetto originale è anche loro, dicono, e infatti vent'anni dopo ritornerà nel quasi remake MAI DIRE MAI. Cosa ci sia poi di così originale non si sa: è la solita storia del supercattivo (qui il nostro Adolfo Celi, piuttosto bravo nella parte di Emilio Largo, con occhio bendato) che si impossessa di due bombe atomiche e minaccia USA e Inghilterra. Torna comunque in regia Terence Young...Leggi tutto e torna la SPECTRE, con il suo numero 1 invisibile (la mano ad accarezzare l'immancabile gatto bianco). A gestire l'operazione è però il numero 2 (Celi), che vive a Nassau (Florida) dove ha una villa enorme sul mare, con una piscina dove nuotano voraci pescecani. L'ambientazione nel paradiso delle Bahamas dà al film quello splendore che la sceneggiatura un po' legnosa aveva tolto. Emilio Largo non è Goldfinger, non ha le stesse sfumature curiose nella personalità e rientra più nella norma degli antagonisti bondiani. Si perdono di nuovo la brillantezza nei dialoghi e la variabilità negli scenari acquistati in GOLDFINGER, si punta sempre maggiormente sull'impatto spettacolare con lunghe scene di lotte subacquee e una seconda parte molto “esplosiva”. Le Bond-girl sfilano correttamente senza troppo incidere, Sean Connery comincia a perdere un po' del suo smalto e dell'ironia che aveva sfoggiato abilmente in GOLDFINGER. Nel complesso siamo comunque ancora su buoni livelli, con tanta avventura, uno 007 che usa la sua licenza di uccidere, numerose scene suggestive con gli squali e più sangue del previsto. Marcel M.J. Davinotti jr. Chiudi
Ancora un buon episodio della saga bondiana, soprattutto grazie alla buona interpretazione di Adolfo Celi nella parte di Emilio Largo, il numero 2 della Spectre. Per il resto si conta sulle solite armi: ironia, avventura e belle donne. La parte finale vede una battaglia subacquea tra buoni e cattivi, molto ben realizzata ma decisamente troppo lunga. Certo il fascino che esercitava questo film su di me 40 anni fa (ero veramente piccolo) non è più quello del giorno d'oggi.
Ipercandido, perché c’è un limite a tutto. Bond sfrutta killer scemi, avversari che riescono a non vederlo benché sia vestito di nero con un tetto bianco sullo sfondo, gli aggeggi che (tac!), non appena avuti, si rivelano decisivi. Parte bene, come spesso accade, ma, come altrettanto spesso accade, ha una soluzione tragicamente approssimativa, per accettare la quale si deve quasi deporre il cervello. Manca quella autoironia che rende Goldfinger altrettanto inverosimile ma decisamente migliore.
Thunderball, lo 007 più fortunato al botteghino, unisce in maniera molto godibile ritmo e spettacolarità, almeno fino all'ultima mezz'ora, quando una lunga battaglia subacquea destinata ad essere il clou della pellicola appare registicamente davvero troppo datata. Ma il film è più moderno dei precedenti, e il rientrante Young, se non ha la deliziosa ironia al limite dell'autoparodia dell'Hamilton di Goldfinger, sa dare alla storia un maggior respiro narrativo. Ottimi cattivi i nostri Adolfo Celi (pur doppiato nell'originale) e Luciana Paluzzi.
Diciamolo con franchezza: Thunderball è un film che vale ancora la pena di vedere. Una di quelle pellicole che non sono un capolavoro ma mantengono, anche a tanti anni di distanza, un ritmo e una struttura narrativa (non voglio dire "una freschezza") validi e, rispetto ad altri lavori del genere, invidiabili. Merito anche di Adolfo Celi (toh!) e delle due girl (la Augier e l'ottima Paluzzi). Regia dinamica, fotografia precisa e anche le scenografie (tipo la stanza della riunione, con i nove 00 riuniti) non sono malaccio.
Quarto film della serie dedicata a James Bond, questo vede un cambiamento di rotta deciso dal punto di vista cinematografico rispetto ai primi tre (specie il secondo e il terzo) memorabili film (e anche rispetto alla pagina letteraria). L'alone spionistico perde un po' di rilievo, a favore della componente action e dei celebri gadeget tecnologici, che qui trovano largo uso in un film che, seppure divertente, appare un po' inferiore qualitativamente rispetto ai precedenti.
Memorabile quarto episodio della saga Bond. Ben scritto e altrettanto ben diretto dal veterano Young, si avvale di un ritmo elevato, di scene d'azione ben congegnate e di un Connery scatenatissimo. La sua controparte, il malvagio Emilio Largo, ha il volto del nostro Adolfo Celi, qui in uno dei ruoli memorabili della sua carriera. Tra i primi cattivi della saga è secondo solo al Robert Shaw di Dalla Russia con amore. Ottimo il resto del cast. Splendida la canzone dei titoli di testa.
Dopo i primi tre modesti episodi, dal punto di vista produttivo s'intende, qui si gioca appieno la carta della superproduzione: cast internazionale, effetti speciali a iosa, grandiose riprese subacque e finalmente il formato cinemascope. Regge bene per tutti i primi 90 minuti, ma l'ultima mezz'ora, tutta subacquea, è davvero troppo estenuante e fa declassare di colpo un potenziale film da tre pallini in uno da due palle e mezzo. Fu comunque uno degli episodi della saga di maggior successo al botteghino. Connery sempre mitico e una Paluzzi bellissima.
Da ricordare lo spietato Adolfo Celi (numero 2) e i suoi modi spicci di liberarsi dei nemici, nonché una battaglia subacquea notevole per l'epoca, anche se trascinata troppo per le lunghe. Per il resto l'ambientazione esotica si rivela un po' noiosa, le scene d'azione, pur se gagliarde per i tempi, sanno di "deja vù" e manca il tocco d'ironia dei primi film. Bene senza strafare le girls che Bond dovrà placare, la Auger e la Paluzzi. Non male.
Dopo Missione Goldfinger di Guy Hamilton, la palla ripassa a Terence Young, che filma un altro classico bondiano con Sean Connery. Dopo tre film, anche se ci sono molte scene mirabolanti, la formula 007 purtroppo mostra la corda, a causa di alcune scene troppo lunghe (il sabotaggio dell'aereo iniziale e le sequenze in clinca) o troppo datate (lo scontro finale subacqueo). L'Emilio Largo con benda di Adolfo Celi, però, è fra i cattivi più amati.
MEMORABILE: Domino: "Lei che mestiere fa?" Bond: "Il commesso viaggiatore... con licenza di combinar guai!" Largo: "Lei è imbattibile signor Bond!"
Il mio preferito fra i film di 007 con Sean Connery, il primo che vidi da ragazzino (gli altri me li "ripescai" in seconde o terze visioni). A mio giudizio il più "perfetto" film di James Bond, impregnato di estetica Anni Sessanta (avete mai osservato attentamente il telecomando con il quale Adolfo Celi apre la porta segreta della sede della Spectre all'inizio del film? Ha un ineffabile look da cruscotto d'auto Anni Sessanta!). Un classico.
Bello, senza dubbio: i cattivi sono tra i migliori di sempre (Blofeld, il N2 Largo e la splendida killer Paluzzi), la Bond-girl non incanta ma convince, Connery oramai è un tutt'uno col suo personaggio. La sceneggiatura non è originalissima né particolarmente articolata, ma serve solo a dare spazio alle consuete scene d'azione. Solo la fuga iniziale con i razzi a spalla è abbastanza inutile, il resto fila liscio e intrattiene molto bene.
MEMORABILE: La riunione segreta della Spectre. I vari incotri di Bond con Domino.
Uno dei titoli storici della serie; sicuramente uno dei più memorabili ma non certo esente da difetti. Sono soprattutto la lunghezza spropositata del finale e le inverosimiglianze a limitare la riuscita (ben meglio sarà con On her majesty, il miglior Bond di sempre). Però Thunderball ha dalla sua un Celi strepitoso: basta solo la scena in cui, dopo che uno dei rappresentanti Spectre è arrostito seduta stante, si alza e indifferente fa la relazione al n. 1: un aplomb da grande caratterista! Belle donne, compresa la Beswick di Zagarol e Quien sabe?. Almeno Bava faceva vestire Diabolik di bianco, per scalare una torre bianca...
Notevole, credo anzi tra i migliori Bond in assoluto. Belle ed esotiche le location, vario ed interessante il cast, con Adolfo Celi e Claudine Auger di livello superiore. Azione ed ironia, qualche trovata ad effetto, nel complesso assai scorrevole, con solo qualche inutile lungaggine nel finale con la battaglia subacquea dall’esito scontato. Divertente e per tutti, grandi e piccini.
Ad ogni episodio – sempre di lunghezza eccessiva – la saga dell’Agente 007 si spoglia progressivamente dall’inventiva e dell’autoironia iniziali per scoprirsi sempre più come bambinata mangiasoldi: solite solfe da guerra fredda fumettistica, qualche gadget per togliersi dai guai, donne facili a farsi sbaciucchiare o portare a letto e alcune sequenze di una certa spettacolarità (gli scontri subacquei). Connery-Bond ormai caricatura di se stesso e i nostri Celi (indimenticabile Emilio Largo) e Paluzzi emissari della diabolica Spectre.
MEMORABILE: Connery sotto la macchina da trazione; gli scontri subacquei.
Il classico dei classici 007. Un film che non fa una piega, compatto dall'inizio alla fine, con una trama in grado di appassionare da subito. La fotografia è impeccabile, i mirabolanti effetti speciali gli valsero un meritato oscar, gli altri ingredienti sono i soliti della serie ma in questo risultano maggiormente evidenti grazie a una regia attenta e a una migliore caratterizzazione dei personaggi. Memorabile.
Quasi tutti concordano nel vedere in questo quarto film un calo di smalto rispetto al terzo, Goldfinger, che rimane impareggiabile. Qui ci sono scene troppo trascinate (soprattutto l'interminabile sequenza di battaglia fra sub), le cose sono prese troppo sul serio, senza quell'autoironia ed eleganza che Sean Connery sfoggiava in modo smagliante. È pur sempre un gran film della saga, che continuerà a lungo e lungo il canale dell'esagerazione (l'autoironia diventerà compiacimento, la violenza truculenza, i gadget elettronici insopportabili).
Quarto episodio della saga che stavolta punta sulla tecnologia con effetti speciali più marcati e ambientazioni lievemente esotiche. Estenuante combattimento subacqueo che regala qualche emozione. Monumentale e carismatico Celi, che sovrasta come personalità Connery. Nella media.
Il serratissimo prologo a base di smascheramenti e fughe impossibili (con sfoggio di zaino a reattore e di nuovi accessori della Aston-Martin DB5) è talmente vicino alle sue parodie da far venire il dubbio: autoironia o perdita del controllo? Ad ogni modo la deriva fumettistica non dispiace e il divertimento è assicurato. Peccato che il film che segue non mantiene costante l'alto livello di partenza, con troppe pause sparse qua e là. Solo discreto.
MEMORABILE: Lo zaino a reattore usato nel prologo.
Ennesima coinvolgente trasposizione della saga di Fleming (nonostante la durata e le sequenze sotto la superficie dell'acqua in cui il suono dei colpi è silenziato). Il merito è da assegnare a un'accurata sceneggiatura non complessa, ai grandi e azzeccati colpi di scena e alle lodevoli scene di azione, specialmente in acqua (dietro la macchina da presa ritorna Young). Ma anche i gadget sono formidabili e in generale tutto ciò che ruota attorno a Bond, dalla sua personalità alla fortuna con le donne. Gradevole visione!
MEMORABILE: Il registratore nel libro; Lo scontro delle due squadre sott'acqua.
Siamo sempre nel campo dell'inverosimile. Questo quarto episodio, però, mette in evidenza i limiti dei precedenti (e dell'epoca cui appartengono): una serie di lungaggini eccessive, specie nelle parti in cui vengono illustrati allo spettatore i piani della Spectre piuttosto che i movimenti del nostro. Insomma, con un calo notevole di ritmo anche una versione restaurata rischia di addormentare.
Quarto film della saga che in realtà avrebbe dovuto essere il primo, ma che non uscì a causa di una controversia legale. Fin dalle animazioni dei titoli di testa si capisce di trovarsi di fronte a un lavoro più elaborato dei precedenti, come confermano lo splendido Technicolor, la scenografia e il commento musicale (a parte il cantato di John Barry). Piuttosto favolistico, ma qui ci si rivolge ormai a un pubblico fidelizzato che non vede l'ora di conoscere il cattivo di turno (un grande Adolfo Celi) e vedere i gadget in azione. Il resto è opzionale.
Protagonista di quest’episodio è il mare: le scene più spettacolari si svolgono sul e soprattutto nelle trasparenze al largo di Nassau. Anche in questo caso l’impegno economico è evidente, però ormai il personaggio sembra la macchietta di se stesso. Circondato da un’umanità per lo più stupida, sia sul fronte avverso, sia su quello amico, fa tutto lui, infaticabile e indistruttibile, amante operoso ma mai innamorato. E i giochini di cui viene dotato (quelli precedenti che fine hanno fatto?) appaiono attrazioni circensi. Qualcosa scricchiola...
MEMORABILE: La battaglia tra i sub; La piscina con gli squali.
Quarto capitolo per 007 e Sean Connery. Decisamente riuscito, con i cattivi di turno sopra la media. Ottimo il nostro Adolfo Celi, nr. 2 della temibile Spectre, qui attivo nel rubare due bombe atomiche per chiederne il riscatto. L'inizio è esagerato, appare quasi ostentato il veicolo a razzo... James Bond supera se stesso! Molte scene a effetto porteranno con merito all'oscar. Sempre belle e magnetiche le Bond girls. Nonostante sia passato più di mezzo secolo il ritmo si mantiene elevato nonostante qualche lungaggine di troppo, specie nel finale.
La Spectre minaccia ancora il mondo, questa volta con due bombe nucleari rubate da un aereo della Nato. Quarto ottimo film della serie di 007, diretto egregiamente da Young, ricco di scene d'azione e spettacolari sequenze sott'acqua. Connery in forma e belle e brave anche le due Bond girl Auger e Paluzzi, ma la parte del leone la fa il grande Adolfo Celi con il suo spietato Emilio Largo, che entrerà nella storia del cinema.
Il quarto capitolo della saga di Bond sicuramente non è il migliore del periodo di Sean Connery ma comunque presenta un'ottima trama che mescola bellissime scene d'azione e divertenti battute. Si parla di spionaggio e furti di bombe atomiche con un Adolfo Celi come cattivo ben calato nella parte. Terence Young ha però la colpa di perdersi in troppe lungaggini, una su tutte il combattimento subacqueo, molto bello, ma anche troppo lungo. Resta comunque un bel film. Da vedere
Di quelli visti finora questo è lo 007 che mi è piaciuto di più. L’occhio gode della varietà di location, con belle riprese balneari e splendide sequenze subacquee. Svariati pure gli snodi della trama, con una tensione di pari livello rispetto a quella di diversi altri episodi, ma che è distribuita in modo più uniforme. Certi congegni tecnologici sanno ancora sorprendere. A Luciana Paluzzi si può dare la nomination per stabilire la più bella Bond girl di sempre.
007 alle Bahamas sulle tracce di Emilio Largo il guercio, che si divide tra la sua villa con squali e il "Disco volante", yacht mirabolante. Il nostro Emilio s'è rubato due bombe atomiche e minaccia il mondo; la terza (quella sexy) se la fa invece rubare da Bond, ma lì ci devon passar tutti. La quintessenza di 007, senza idee o personaggi rivoluzionari ma con tutte le componenti al giusto posto in attesa degli effetti speciali, che nel finale ci regalano una splendida lotta subacquea di massa e una corsa matta tra gli scogli. Mare profumo di mare, con le bombe volevo giocare...
MEMORABILE: Gli squali "live": in piscina, al mare... i bei tempi di quando si presentavano in scena come mamma natura li ha fatti, senza storture digitali.
Non è il numero 1, ma anche se deve accontentarsi del ruolo di numero 2 della Spectre, il nostro Celi versione monocolo se la cava benone come Largo ed anche l'altra connazionale Paluzzi fa la sua figura come Fiona Volpe, elegante ed infida, certo più che Auger, bellissima ma un poco inerte Bond Girl di turno. Quando a Connery, al quarto film della serie veste i panni del personaggio come un abito su misura. La trama non è un granché (il solito ricatto atomico) ma le trovate non mancano, assicurando al film una discreta tenuta spettacolare.
Il miglior film interpretato da Sean Connery. Una trama equilibrata e credibile e con scene di azione spettacolari (la battaglia sottomarina su tutte), una bella colonna sonora piacevole ad ascoltarsi e un cattivo all’altezza di James Bond: Emilio Largo (Adolfo Celi). Uno dei pochi film dove per interpretare il cattivo di turno la produzione si è affidata a un attore di rilievo in grado, con la sua bravura, di occupare la scena facendo risaltare, di riflesso, la bravura di 007. Da vedere.
Il timone passa per l'ultima volta a Young, che dirige un capitolo della saga di cui noi italiani, volendo metterla sul nazionalismo, dovremmo ritenerci soddisfatti, perché Adolfo Celi è un cattivo assai convincente e la Paluzzi ruba spesso la scena a una Auger bella ma un pò monocorde. La trama, dopo un avvio piuttosto intrigante e misterioso, si adagia, anche con qualche lungaggine, sulla solita minaccia atomica che incombe su Stati Uniti e Inghilterra, ma il finale recupera decisamente in spettacolarità. Effetti speciali premiati con l'Oscar.
MEMORABILE: Il prologo; Alla clinica; La riunione della Spectre; La battaglia subacquea; Lo scontro finale.
Il miglior Bond di sempre. Già dallo scoppiettante prologo e dalla prima scena dopo i titoli di testa, si comprende che si rimarrà incollati allo schermo dall'inizio alla fine. Da sottolineare due italiani tra i "cattivi": la perfida Luciana Paluzzi e un bravissimo Adolfo Celi pre Sassaroli, scelto dall' eterno nemico Blofeld come "cattivo di turno"; cinico e spietato, ma che lascia il segno. Sean Connery supera davvero se stesso, azione da togliere il fiato, bellissime le due Bond girl. Le scene cult non necessitano di presentazioni, perché... si presentano da sole!
MEMORABILE: Prologo; Il traditore ''fulminato''; L' attentato in clinica; L' affondamento del "Volcan"; Il combattimento subacqueo; La lotta sul "Disco Volante".
Primo scivolone per la famosa saga di 007, un film probabilmente sopravvalutato dalla critica. Ha comunque un ottimo cast, con un eccellente Sean Connery affiancato da uno dei migliori cattivi della serie interpretato dal grande Adolfo Celi e da due stupende Bond-girl. Troppe lungaggini, soprattutto nel finale, con un mega-scontro che dura quasi dieci minuti. Per il resto musica e fotografia più che discreta ma film leggermente spento.
Un bel capitolo con Connery, dalla storia più articolata del solito e con un villain particolarmente riuscito grazie all'interpretazione azzeccata di Adolfo Celi. Anche il reparto Bond girls è nutrito e interessante, mentre l'azione (concentrata soprattutto nella seconda parte) è per l'epoca spettacolare, con un finale sott'acqua che ancora oggi può lasciare sbalorditi per cura e tecnica. Connery non è ancora pigro come nel capitolo successivo ed è al top del suo carisma. Notevole.
L’agente 007 è ormai cinematograficamente una maschera, e come tale conferma e rafforza le aspettative in una action-spy story che punta sulle aspettative, fra femmes fatales, perfidi antagonisti (ottimo Celi) e invenzioni narrative fumettose ed estreme, come quella che sostiene il tutto, e cioè la richiesta di riscatto per due bombe atomiche. Ma qui il vero punto di forza è la scelta di ambientare quasi tutto negli orizzonti suggestivi delle Bahamas, e in particolare in spettacolari riprese subacquee: strepitosa la battaglia finale tra sub.
Per distinguersi dalle coeve imitazioni, Bond diventa kolossal: aumentano il budget, le scene d'azione, il livello del cast internazionale ma il divertimento, se possibile, resta intatto: seppure la regia di Young non eguagli quella di Hamilton nel precedente capolavoro bondiano, il brio è lo stesso del precedente, con in più un clima pienamente anni '60 mai eguagliato né all'epoca né nelle successive rievocazioni del periodo. Celi si impone con il suo carisma, le Bond Girls con il loro fascino, Connery pare crederci meno; risultato comunque ottimo e tuttora memorabile.
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DiscussioneMatalo! • 27/10/11 13:50 Call center Davinotti - 615 interventi
Gugly ebbe a dire: Celi era uno dei pochi italiani chiamati dal cinema americano, vuoi perchè non denotava un italiano tipicamente riconoscibile, vuoi per i suoi anni passati all'estero.
Vero, e anche per la bravura immagino. Comunque gli attori stranieri venivano scelti in primis, almeno da quel che ho letto in giro, per aggiudicarsi quote di mercato estero. Così è stato per Claudine Auger, la miss che interpreta Domino in Thunderball.
HomevideoXtron • 3/03/12 10:52 Servizio caffè - 2058 interventi
L'edizione MGM The best edition 2 DVD ha una durata di 2h04m57s
MusicheZender • 3/11/12 11:35 Capo scrivano - 46897 interventi
Ho lasciato spazio al primo perché più importante, originale. Gli altri sono cover (tranne il primo, che potrebbe anche essere originale, ma non c'è l'autore, e quindi non si può capire).
CuriositàZender • 28/08/14 18:52 Capo scrivano - 46897 interventi
Dalla collezione "I flanetti di Legnani" (con contributo di Zender al restauro), il flanetto di Tv Sorrisi e Canzoni della prima tv di Agente 007 - Thunderball Operazione tuono (3 febbraio 1987, come da ricerche di Zender):
Credo che sia il film della serie che vanta più cover della ost e questo la dice lunga sul successo della colonna sonora, almeno a giudicare dai miei giri.
MusicheZender • 5/08/15 15:48 Capo scrivano - 46897 interventi
Mah, sempre difficile giudicare il numero delle cover, ce n'è sempre un'infinità, alcune che nessuno conosce, altre mezze amatoriali, altre da Youtube... Una selva...