Il prigioniero dell'isola degli squali - Film (1936)

Il prigioniero dell'isola degli squali

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Commenti L'IMPRESSIONE DI MMJImpressione Davinotti

Maryland, 1865: dopo aver rimesso in sesto la gamba all'assassino del presidente Lincoln senza sapere chi realmente fosse, un medico di campagna (Baxter) viene accusato di complicità nel processo al killer (nel frattempo morto) e ingiustamente condannato all'ergastolo da scontarsi sull'isola di Dry Tortugas, una sorta di Alcatraz a ovest delle Key West, in Florida (tutt'oggi esistente). Giunto lì, si troverà a combattere non solo con un sergente che non lo sopporta e che – come molti altri – lo vede come un Giuda traditore della Patria, ma anche con un'epidemia di febbre gialla. John Ford esalta la correttezza e la straordinaria umanità del medico protagonista, che nonostante l'incresciosa situazione...Leggi tutto non si lamenta mai, per quanto si faccia tentare dall'evasione con la complicità di moglie e suocero. Attorno alla fortezza prigione un fossato dove nuotano decine e decine di squali affamati, ma la minaccia non sembra così centrale da giustificare il titolo (anche in originale, THE PRISONER OF SHARK ISLAND); gli squali infatti affiorano appena in un paio di occasioni ma senza fare gran danno: il vero pericolo non sono loro, per chi voglia evadere, ma le guardie che sparano a vista e la difficoltà di raggiungere un'imbarcazione per poi fuggire. Non si tratta comunque di un "carcerario" vero e proprio, perché la vita in prigione occupa meno spazio del previsto. Ford nella prima parte racconta il percorso per arrivare alla condanna (con tanto di processo), le preoccupazioni della moglie, l'ottusità del tribunale militare che come spesso accade si distingue per la colpevole superficialità delle sue decisioni, mentre successivamente – e analizzate senza troppa enfasi le condizioni di vita al carcere – passa a studiare il cambiamento negli atteggiamenti di chi si trova alle prese con una situazione drammatica dovuta al diffondersi della febbre gialla. Un po' di azione classica con il tentativo di fuga, di melodramma grazie a qualche scena dedicata a moglie e figlia piccola del protagonista, ma è sempre in evidenza l'abilità di Ford nel gestire il materiale a disposizione, a cominciare da una sceneggiatura efficace e varia destinata a confluire in un finale consolatorio come nella più classica tradizione americana. Ad eccellere non è comunque la recitazione (corretta e niente più) quanto la regia che, per quanto ancora non del tutto libera dalle farragini dell'epoca, sa coinvolgere e mostrarsi moderna nell'impostazione della storia, forte nelle prese di posizione quando è il momento di denunciare le storture della giustizia militare, commovente nell'ultima parte, in cui i sentimenti e il senso del dovere di chi ha scelto la medicina come missione si mescolano donandoci una chiusura un po' edulcorata ma d'effetto.

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TITOLO INSERITO IL GIORNO 27/04/17 DAL DAVINOTTI
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Daniela 27/08/23 08:09 - 12662 commenti

I gusti di Daniela

Ispirato alla vera storia del dr. Mutt, ingiustamente condannato (per complicità nell'assassinio di Lincoln) a trascorrere il resto della vita in una fortezza isolata dal mondo, una storia di dannazione e redenzione impaginata con vigore e con sequenze di grande efficacia drammatica. Nel cast, più del protagonista, spiccano il dolce volto di Stuart e quello affilato di Carradine, carceriere sadico. Film da recuperare, anche se per la sensibilità moderna risulta urticante la rappresentazione degli ex schiavi che oscilla tra lo zio Tom e il più vieto stereotipo del "negro" pavido.
MEMORABILE: L'impiccagione dei condannati, mostrata indirettamente attraverso le reazioni degli astanti.

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  • Homevideo Digital • 12/01/20 14:08
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