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La nostra recensione di Superman

Commenti L'IMPRESSIONE DI MMJImpressione Davinotti

James Gunn, per questa nuova rivisitazione di Superman, recupera lo stile che l'ha fatto conoscere al mondo con i Guardiani della Galassia e, insieme a una certa dose d'ironia, infila nel film il cane Crypto, che sembra davvero uscito da quella buffa saga col tempo trasformatasi in una sagra dell'eccesso. Quando nella prima scena Superman ritorna da una missione nella quale è stato sconfitto e si ritrova stordito sulle nevi dell'Artico dopo essere precipitato violentemente, Crypto arriva correndo come un pazzo per rianimare il suo padrone e lo colpisce più volte. Già da qui si capisce il tono del...Leggi tutto film, assai lontano dalla seriosità e “sacralità” dell'originale del 1978 che in scenari simili piazzava, accanto all'icona Christopher Reeve, un certo Marlon Brando. Qui la "fortezza" di ghiaccio sorge dal nulla con effetto straordinario, è vero, ma poi dentro ci trovi quattro robottini e due genitori che proprio non lasciano il segno.

Ci si sposta in seguito a Metropolis, la città americana di residenza di Superman, dove il nostro riprende le vesti di Clark Kent e se ne va al Daily Planet; qui trova l'amata Lois Lane (Brosnahan) e ascolta cosa sta facendo quel mascalzone di Lex Luthor (Hoult): costruttore di armi, appoggia lo stato di Boravia che sta invadendo il Jarhanpur fornendo loro quantità indicibili di armamenti a costo zero. Perché? Lo si capirà, ma intanto i poveri Jarhanpuresi, già aiutati da Superman in precedenza, lo richiamano a gran voce mentre questi è alle prese invece con un mostrone gigantesco che sembra uscito dall'indimenticabile sequel di SUICIDE SQUAD, ad oggi forse la miglior testimonianza di una genialità che Gunn sembra aver smarrito. Autore unico della sceneggiatura, tedia con dialoghi che vorrebbero essere brillanti (vedasi la lunga intervista "casalinga" di Lois Lane a Clark/Superman) e inserisce - nel caos di una storia che procede a colpi di scontri ripetuti - non solo spunti demenziali degni di miglior sorte (la specialista in selfie al soldo di Luthor) ma anche un odioso bambino mostro figlio di uno dei tanti supereroi di rincalzo, che fa il paio con Crypto, il cagnolino davvero troppo presente in scena.

Poi certo, la grande crepa che si apre nel terreno e raggiunge Metropolis facendo crollare grattacieli in serie tra scene di devastazione totale garantisce lo spettacolo per cui si paga il biglietto, ma la fantasia questa volta scarseggia, l'ironia non punge, assommare effetti su effetti non è sufficiente ad eliminare quella sensazione di fastidiosa ridondanza che starborda da ogni fotogramma. Il problema è che quando lo spazio se lo ricavano i dialoghi è anche peggio, per cui le due ore e più si sentono eccome.

Superman che impedisce a un palazzo di sessanta piani di crollare fa sorridere, così come vederlo sollevare il corpo di un mostro da 8000 tonnellate; i voli a velocità supersonica sono ben realizzati e colpiscono, ma il tutto si segue senza provare grande interesse per quanto accade sullo schermo, mentre il cagnolino che vola e saltella da ogni parte in computer graphic stanca presto, fino a diventare irritante... Si rimpiange decisamente la compostezza del Superman di Reeve, che alle spalle aveva film costruiti come tali e non come una baraonda di effetti e di personaggi sovreccitati. Quanto a David Corenswet, capelli neri e occhi azzurri, si avvicina nei tratti riconoscibili a Reeve senza però averne il carisma.

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Tutti i commenti e le recensioni di Superman

In attesa di comparire nel box Ultimi commenti: Sebazara (25/07/25 19:18)
TITOLO INSERITO IL GIORNO 12/07/25 DAL DAVINOTTI
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Digital 12/07/25 22:05 - 1310 commenti

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Ennesimo film riguardante Superman di cui nessuno sentiva il bisogno. Infarcito di scenette che vorrebbero smuovere il sorriso ma che invece lasciano perplessi, tanto sono mal riuscite. Dopo un inizio quantomeno decoroso, la pellicola, invece di prendere il volo, si accartoccia su sé stessa, tediano per lunghi tratti e riprendendosi giusto in prossimità del finale. Personaggi odiosi per cui è difficile empatizzare a partire da un Corenswet monoespressivo; per tacere su un’irritante Hoult (ma lui è almeno giustificato dal ruolo che interpreta). Una Caporétto.

Markus 13/07/25 18:04 - 3777 commenti

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Di tanto in tanto, e in mancanza di idee, si rispolvera il buon vecchio Superman ma, con tutto il rispetto, David Corenswet non potrà mai farci dimenticare il vero superuomo Christopher Reeve. La pellicola non funziona: sono due ore di chiacchiere per nulla entusiasmanti che, dopo un inizio promettente, virano in una bollitura di parole che fanno sembrare le due ore del film quasi il doppio. Si deve arrivare, arrancando, a un finale nel complesso ben realizzato, ma che non riesce a farci dimenticare il tedio dei minuti precedenti. Molto deludente.

124c 14/07/25 00:43 - 3007 commenti

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Superman sventa un complotto dell'arci-nemico Lex Luthor per screditarlo agli occhi del mondo intero, ponendo fine a una guerra simile a quella arabo-israeliana, aiutato da Lois Lane, Krypto il super-cane e da altri suoi superamici della Lega della Giustizia. James Gunn propone un Superman più solare e vulnerabile del solito, un fumettone dai colori vivaci e sgargianti in cui riesce a essere polemico parlando apertamente di conflitti bellici ultra-decennali e dell'ambiente che forgia il carattere del supereroe, non la propria origine aliena. Attori adeguati, ma non super-divi.

Il ferrini 16/07/25 01:53 - 2760 commenti

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Nell'ambito dei cinecomics di stampo classico, siamo di fronte probabilmente al miglior lavoro uscito negli ultimi 15 anni. Gunn non gira una storia di origine ma cala i personaggi nel mondo attuale affrontando temi importanti: l'invasione dell'Ucraina ma anche la "spartizione" Usa/Israele di Gaza. Parla di come nascono le ondate d'odio sui social, esalta i genitori adottivi a dispetto di quelli biologici. Insomma, dietro ai tanti effetti, colori ed eventi inverosimili si cela una scrittura attenta ed estremamente critica verso la politica dominante. In più è anche divertente.

Gabigol 16/07/25 17:55 - 680 commenti

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Un dito medio al cinismo odierno; un rifiuto alla volontà di odiare e creare barriere. Gunn ridà slancio a un sentimento punk che, per paradosso, diventa il fidarsi dell'altro: il suo Superman è un vinto, umano e raggiante, che guarda in faccia al fallimento e diventa cittadino del mondo. La messinscena e le sequenze d'azione sono di alto livello; buona la scrittura, che lambisce note frizioni geopolitiche per esaltare il messaggio. La sceneggiatura ha qualche passaggio di stanca (l'Universo-tasca, il cane onnipresente), ma la chiusa sa emozionare.
MEMORABILE: La sconfitta iniziale; L'intervista; Le scimmie-bot a commentare; Mr Terrific contro le forze d'assalto; Lanterna verde; Il video finale dei genitori.

Rambo90 22/07/25 00:21 - 8072 commenti

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Superman viene riletto da Gunn che rifà praticamente a tavolino la formula della trilogia sui Guardiani. Il risultato non è disprezzabile: molte gag vanno a segno (ma a volte si ripetono troppo, come quelle con il cane), il ritmo è veloce, gli effetti buoni. Unico neo, non potendolo prendere sul serio viene meno l'epicità che forse tale personaggio richiedeva e ci si domanda come un intero universo cinematico possa partire da qui. Il protagonista se la cava bene ed è efficace omaggiare Williams in colonna sonora. Prolisso a tratti, ma godibile.

Luluke 22/07/25 05:53 - 927 commenti

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L'alieno che dovrebbe dominare con i suoi poteri le forze del male prende botte a destra e a manca, anche sui social, e ha un disperato bisogno di una Justice gang per tirarsi fuori dai guai. Ha pure un cane mezzo imbelle, Kripto, la cui presenza serve ad abbassare l'età media dello spettatore tipo. Come la lotta contro un mostro Godzilla style. Gunn è regista amato e quotato, ma privata del binomio Superman/Kent, la storia si riduce alla solita action in CG condita da battute sciape. Con Hoult che non dispone del carisma di Hackman e Corenswet che sembra la copia del fu Chris Reeve.
MEMORABILE: La shitstorm social contro Superman con l'hashtag "Supermerda".

Sebazara Oggi 03:42 - 365 commenti

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Presentato come un grande cinecomic di denuncia politica quando in realtà il film non offre nulla di eclatante. Non che sia privo di spunti interessanti (l’attualità reinterpretata in chiave politica e sociale poteva essere una buona idea), ma questi elementi risultano solo abbozzati. Difatti il film si abbandona troppo spesso a quel tipo di spettacolarizzazione a buon mercato, fatta di dialoghi penosi, personaggi privi di spessore e, soprattutto, effetti speciali frastornanti, che da troppo tempo ridicolizzano il genere. Le buone idee c’erano: perché limitarsi alla solita buffonata?

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