Kon-Tiki - Film (2012)

Kon-Tiki
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MMJ Davinotti jr
Titolo originale: Kon-Tiki
Anno: 2012
Genere: avventura (colore)
Note: Aka "Kon Tiki". Basato sulla storia vera di Thor Heyerdahl, che nel 1947 partì dal Perù per la Polinesia su una zattera (il Kon-Tiki) assieme a cinque amici.
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Commenti L'IMPRESSIONE DI MMJImpressione Davinotti

La vera avventura vissuta dall'esploratore norvegese Thor Heyerdahl (Hagen), che per dimostrare come la Polinesia fosse stata scoperta dai sudamericani in epoca precolombiana e non dagli indocinesi come tutti credono, costruì una zattera con materiali già utilizzabili ai tempi degli Inca e il 28 aprile 1947 partì con cinque amici dal porto di Callao, in Perù, alla volta delle isole polinesiane. Tempo previsto del viaggio: tre mesi. Il film, che ricostruisce l'avventura partendo da brevi flash d'infanzia (in Norvegia) e una più lunga parentesi giovanile (a Fatu Hiva) del protagonista, lascia spazio anche a quanto precedette il viaggio raccontando del genuino desiderio di colui che, convinto dalle...Leggi tutto parole degli indigeni (adoravano il dio Kon dicendo che fosse venuto da ovest), andò contro l'opinione comune spiegando come esistesse davvero la possibilità già in epoca antica di compiere la traversata del Pacifico. La zattera assemblata per l'ambizioso obiettivo, chiamata Kon-Tiki proprio in onore del dio Inca, molla gli ormeggi tra lo scetticismo generale e dopo quasi metà film in cui fin troppo spazio s'è lasciato alle esperienze passate di Heyerdahl, alle relazioni accademiche sulla sua rivoluzionaria teoria, all'incontro col primo compagno di viaggio e al rapporto con la moglie. Perché è chiaro che lo spettacolo si apre quando comincia il viaggio, illuminato da un fotografia dai colori meravigliosi, di un azzurro intenso, con cielo e mare quasi a confondersi in un'orizzonte infinito. Non è certo la prima volta che l'oceano fa da suggestiva cornice alla solitudine di chi volontariamente o meno ci si perde dentro; per questo non ci si può stupire troppo di quanto si vedrà e se ancora una volta l'inconveniente maggiore avrà la forma di uno squalo; prima di un gigantesco squalo balena, poi dei bianchi in branchi; mai gratuitamente feroci come siamo abituati a vedere ma nemmeno troppo pacifici, ben resi da una regia che sa mantenere la misura concedendosi comunque qualche scena ad alta tensione (che per fortuna non indulge mai nell'effetto digitale facilmente smascherabile). Poiché tratto da una storia vera (filmata già al tempo dall'equipaggio, che col montaggio di quel girato vinse pure l'Oscar nel 1952!) KON-TIKI non offre chissà quali colpi di scena o momenti d'orrore, né la sceneggiatura pare contenere gran perle. Sono abili però i due registi norvegesi (non a caso reclutati in coppia per dirigere cinque anni dopo LA VENDETTA DI SALAZAR, quinto capitolo dei Pirati dei Caraibi) a seguire l'avventura con riprese avvolgenti e panoramiche dall'alto, a mostrare pesci e pescicani da sotto e da sopra, a colpire con spiagge dai colori abbacinanti da autentico Paradiso in Terra. Nulla di memorabile tuttavia nelle solo corrette interpretazioni e più in generale nella messa in scena di un'avventura proseguita dai suoi protagonisti tra eroismo e scelleratezza. A colpire sono sempre e comunque le riprese e i colori, perché il resto si mantiene nei canoni del film di qualità senza troppe frecce al proprio arco. I due registi norvegesi celebrano il loro concittadino (il Kon-Tiki originale è conservato al museo di Oslo) con buon gusto e senza voler inutilmente strafare, affidandosi al fascino naturale del mare e di chi lo abita.

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TITOLO INSERITO IL GIORNO 7/06/17 DAL DAVINOTTI
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Puppigallo 12/07/19 09:50 - 5270 commenti

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Un po' troppo romanzata e ripulita questa pellicola sulla vera traversata dell'eterogeneo gruppetto di uomini su una zattera - come fece Tiki millecinquecento anni prima - verso la Polinesia. Difficile credere che a bordo, con quello che han passato, ci siano stati solo pochi screzi e che l'amicizia abbia fatto da collante non solo per i tronchi traballanti, ma anche per mantenere unito il gruppo. In più, un tale assembramento di squali bianchi in mare aperto è davvero difficile da credere. Comunque c'è fluidità nella narrazione, belle immagini e i protagonisti se la cavano piuttosto bene.
MEMORABILE: La descrizione dell'annegamento; il plancton bioluminescente; Fulmini in lontananza "Non è niente"; Le ultime parole famose; L'onda surfata.

Pigro 12/09/21 09:21 - 9662 commenti

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L’impressione è quella di un compito ben fatto, impeccabile al limite del noioso. Eppure la celebre impresa sulla zattera di Thor Heyerdal aveva le potenzialità per coinvolgere ed emozionare: certo, a tratti ci sono momenti intensi (i più belli sono quelli con squali e affini, anche se la cattura con le mani pare sospetta), ma la pedissequità è pari alla pedanteria dei titoli di coda con le bio dei protagonisti. Manca totalmente l’empatia con i personaggi e con la storia stessa, lasciando il posto solo alla contemplazione. Occasione sprecata.

Daniela 9/03/21 23:48 - 12654 commenti

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Ricostruzione di una impresa straordinaria che solo un folle ossessionato da un'idea fissa poteva portare a termine: come definire altrimenti il norvegese Thor Heyerdahl, ideatore e capitano di una zattera di balsa in grado di attraversare il Pacifico ma privo di qualsiasi esperienza marinaresca e perfino incapace di nuotare? Il film non evita alcuni passaggi troppo didascalici e forse edulcora i rapporti interni al gruppo di avventurosi, ma trova i suoi punti di forza nelle belle riprese sopra e soprattutto sotto la superficie dell'acqua che lo rendono visivamente pregevole.  
MEMORABILE: Lolita; Le creature luminescenti; Gli squali sotto la zattera; Il surf. 

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