Santa Jaws - Film (2018)

Uno squalo che sentisse profondamente lo spirito natalizio ancora mancava. Eccolo allora, annunciato da un suono di campanellini e con un elegante cappello da Babbo Natale sulla pinna! Ha gli occhi rossi luminescenti, è ghiotto di palline colorate (quelle che si appendono all'albero) e non disdegna di avvoltolarsi in fili di ferro ornamentali folti di lampadine. Ha un unico difetto: si ciba quasi esclusivamente - come tutti gli altri squali cinematografici d'altronde – di carne umana. Certo, per poter rendere possibile una variante simile era necessario andare persino oltre la follia tipica del genere... così per una volta si dimenticano i soliti laboratori di esperimenti genetici fallimentari per...Leggi tutto sconfinare nella magia pura: Cody (Miller) è l'autore di un fumetto chiamato “Santa Jaws”, il cui protagonista è appunto un temibile pescecane con cappellino rosso e bianco. La vigilia di Natale il nonno (Montgomery) gli regala una speciale penna che ha il potere di rendere reali i sogni. Utilizzata per disegnare “Santa Jaws”, porta immediatamente in vita lo squalo, che si materializza nelle acque di un porticciolo divorandosi per primo proprio il povero nonno, lì a pescare col nipote. Cody fugge terrorizzato ma naturalmente nessuno gli crede. Papà e mamma (Klock e Lazar) lo mettono in castigo e neanche lo zio (Dolean) con la sua giovane e svampita mogliettina (Stillwell) sembrano dargli troppa corda. Salvo poi testare in prima persona l'errore, perché come da copione lo squalo comincia a uccidere con inquietante frequenza. In ciò non ci sarebbe nulla di anomalo se non fosse per le armi con cui l'animale viene attratto e combattuto: come pastura per attirarlo si sbriciolano dolcetti natalizi o si fan sentire canzoncine in tema, mentre le uniche armi che sembrano scalfirlo (così ci viene detto, in realtà nessuno pare provare con altro) devono essere necessariamente legate al Natale. Bastoncini ricurvi zuccherati, balestre avvolte in rami di pino... Ok, le basi del film sembrano fuori dalla grazia di Dio, ma una storia invece sorprendentemente esiste e tra I GOONIES e STAND BY ME pone al centro un gruppo di ragazzini legati al protagonista: l'amico fraterno Steve (Tran), la splendida compagna di scuola di cui è innamorato (Cummings), il fratello maggiore Josh (Marroquin)... Saranno loro a dar la caccia allo squalo e a inventare, assieme ai genitori di Cody, l'arma definitiva: tacchini ripieni da lanciare in acqua con la catapulta come autentiche bombe di profondità (!!!). Ce n'è abbastanza per farsi quattro risate senza dover assistere ai soliti cliché del genere. Va bene, gli effetti speciali sono low-low budget ma anche questo concorre a mettere allegria, se ci si pone nella giusta disposizione d'animo. Il cast è accettabile (c'è anche un sordido proprietario d'una libreria donnaiolo ed egoista), le idee non mancano, il finale con lo squalo che affonda lento sulle note dell'Ave Maria di Schubert è coerente e, nonostante le apparenze, non siamo nel demenziale volgare o squallido comune al genere ma in un teen-movie scanzonato e bizzarro, a suo modo unico, condito in ogni caso da un discreto numero di attacchi “feroci” per non scontentare i fan. Misty Talley, al suo quarto shark movie (!), dimostra di saper usare la macchina da presa sfruttando utilmente anche la sua esperienza di montatrice.

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