Sorella Narcisa, già novella Bernadette, è spedita in convento: qui cova del marcio. Gli orrori della Guerra Civile Spagnola appena conclusa (si è negli anni Quaranta) si miscelano a una vendetta ultraterrena. Plaza si destreggia con discreta abilità e un'apprezzabile cura formale nella prima mezz'ora, poi cede progressivamente a un esagitato e gratuito caravanserraglio catto-horror (l'eclisse, le allucinazioni sanguinolente). Non manca qualche guizzo (il Crocefisso in fiamme, le statue vendicatrici): il déjà vu, però, è presente e il cast, solo corretto, non aiuta la causa.
"Miracolata" da bambina ma ora piena di dubbi, una novizia in procinto di prendere i voti avverte che nel convento si aggira una presenza misteriosa legata a un evento del passato tenuto segreto dalle consorelle... Horror spagnolo con qualche incertezza a livello di sceneggiatura per l'eccessivo ricorso nella prima parte all'esperiente dell'incubo che si dissolve con l'improvviso risveglio. Più d'effetto ma accelerata nei tempi la parte finale in cui gli orrori della guerra civile si saldano con quelli di una vendetta ultraterrena. L'eleganza formale può giustificare la visione.
Un convento spagnolo fa da cornice per una storia già vista (il modello risultava tra l'altro più teso e cupo) ma comunque guardabile. I meriti sono da attribuire alla seconda parte, che fa luce in modo coerente sui misteri del luogo e soprattutto aggiunge quel po' di necessario pepe a una storia fin lì abbastanza loffia (la prima metà offre infatti poco o nulla d'inquietante). Bene estetica, atmosfera, effetti e doppiaggio. Non è nulla di nuovo o di eclatante ma nel complesso risulta dignitoso, anche se, fra gli horror conventuali made in Netflix, Hellhole funzionava meglio.
MEMORABILE: Il confessionale con sorpresa, che Immaculate imiterà; Il castigo soprannaturale inflitto alle suore.
Troppo riflessivo nella prima parte (traduzione: accade poco o nulla...), poi a metà funzione Plaza ritrova la mano felice e filma una seconda parte di eccellente forza immaginifica: Nun asseconda i simulacri del mainstream, si abbandona a crocefissi in fiamme e disvela il peccato franchista, espìa le colpe tramite una catena di fantasmi e di Vergini Marie. Andiamo in pace, anche se la captatio benevolentia degli Heroes del Silencio sa tanto di consapevole inferiorità rispetto a chi lo ha preceduto. Gran cast, misericordioso, di sorelle e novizie. Tormentoso.
Soffre una prima parte abbastanza leggera e monotona in cui non riesce suo malgrado a incidere come dovrebbe e la poca sostanza sul piatto è la principale responsabile. Prende il ritmo soltanto nella seconda parte, quando entra nel vivo della vicenda. In questo frangente si sente il supporto della buona produzione che consente di mettere in scena sequenze dignitose che svegliano dal torpore. Si percepisce sempre la debolezza della sceneggiatura, ma almeno qualche attimo di luce si intravede. Il merito va attribuito alla sacralità del convento, terreno fertile in un horror.
MEMORABILE: I tanti occhi dalla grata del confessionale; Le apparizioni di sorella soccorro.
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CuriositàDaniela • 29/10/23 08:51 Gran Burattinaio - 5946 interventi
Il film è presentato come il prequel di Veronica, ma il collegamento tra le due pellicole diventa esplicito solo nell'ultima sequenza e comunque può essere fruito a prescindere dalla visione del film del 2017.