Viaggio nell'incubo - Film (2021)

Viaggio nell'incubo

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Tutti i commenti e le recensioni di Viaggio nell'incubo

TITOLO INSERITO IL GIORNO 1/10/21 DAL BENEMERITO HERRKINSKI
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Schramm 14/12/21 19:21 - 4030 commenti

I gusti di Schramm

La vendetta di chi non se l'è mai messa via ha le sue ragioni che la vittima deve far proprie. La buona notizia: pur sguazzando nello stravisto, il film vanta una sintassi da ola, un Gillies da brividi che porta in trionfo l'intero metraggio, i notturni più superlativamente fotografati di sempre e un riarso montaggio che stira i nervi come elastici di una balestra. La cattiva: nella scrittura, tracima di cose che non vanno né tornano: la discrasia tra scorreria casuale e brama vindice; l'abuso di flashback vaporosi ed elusivi. E per i più Redminiscenti, il finale si subodora facile.

Herrkinski 1/10/21 04:20 - 8730 commenti

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Tra dramma e thriller, un indie neozelandese che sembrerebbe prendere l'idea di base da un film come Sleepers e ammantarla di un'aura alla Funny games, il tutto trasposto in un viaggio on-the-road alla The hitcher; ne esce un lavoro atmosferico, con dialoghi essenziali (pur di durissima comprensione a causa degli accenti kiwi e delle recitazioni altalenanti) e squarci di violenza brutali, tuttavia lo script ha molte lacune e nella parte finale delude abbastanza. Resta un lavoro dal potenziale sprecato, pur non privo di alcuni momenti d'impatto e di una riflessione di fondo.
MEMORABILE: La fine dei bambini.

Kinodrop 23/01/22 19:10 - 3396 commenti

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Un professore e la sua famiglia in vacanza in una pittoresca landa vengono raggiunti, sembra casualmente, da due misteriosi e loschi individui armati che manifestano le intenzioni più truci e sanguinarie, tra crudeltà gratuita e vendetta. I presupposti che muovono il dramma danno una svolta alla narrazione in senso psico-patologico, ma non riescono a fornire uno spessore credibile a ciò che accade sia sul versante delle vittime che dei "giustizieri", reiterando in un on the road smozzicato, il solito tira e molla che solo nel finale riesce a trovare una poco credibile soluzione.
MEMORABILE: L'ambientazione quasi sempre notturna; La cura fotografica; La rivelazione del perché e i flebili flashback del pregresso.

Lupus73 6/02/22 15:37 - 1603 commenti

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Pellicola neo zelandese: coppia di insegnanti con due figli è a fare una scampagnata quando arrivano i due loschi di turno. Sembra di stare nei paraggi di The river wild, ma dopo un quarto d'ora la regia rivela un lato più spietato e crudo, affatto hollywoodiano e senza spiragli di luce (con personaggi senza scrupoli che possono ricordare il Milian di quella Milano che odiava); psicologicamente pesante, si scopre che non è tutto gratuito e saltano fuori scheletri dall'armadio dell'insegnante. Finale di redenzione memore del Sollima western, ma il soggetto non convince del tutto.
MEMORABILE: La vena spaghetti western della pellicola, soprattutto incarnata dai due villains.

Daniela 10/02/22 10:25 - 13284 commenti

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Una coppia con figli in gita vs una coppia di serial killer itineranti: un incontro fortuito in cui forse non c'entra solo il caso dato che il pater familias nasconde qualche scheletro nell'armadio ed i due psicopatici hanno conti da saldare nei suoi confronti... Dalla Nuova Zelanda, una sorta di Funny games, notturno e on-the-road, che mette in tavola all'inizio la sua carta migliore - una sequenza spiazzante per ferocia e secchezza narrativa - ma poi procede in modo incerto per le incongruenze  comportamentali e psicologiche di vittime e carnefici, risultando nel complesso modesto.
MEMORABILE: All'inizio, lo sparo e il controcampo anatra/ragazzino. 

Anthonyvm 5/11/22 02:32 - 6541 commenti

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Parte come un ibrido fra Un tranquillo weekend di paura alla neozelandese e un Funny games su quattro ruote, con dieci minuti di fulminea spietatezza, poi Ashcroft si stabilizza sui tempi dilatati di un revenge-movie on-the-road poco originale e non disturbante quanto cerca di apparire. Di sangue quasi non se ne vede, ma neanche la violenza psicologica, schematica e risaputa, colpisce davvero nel segno, lasciando lo spettatore tutt'al più a sbuffare davanti ai pretenziosi silenzi (specie nel finale). Poche sequenze clou per un dramma nero che, pur facendosi seguire, non attecchisce.
MEMORABILE: Alla stazione di servizio; Come eliminare un tatuaggio con la spazzola di nylon; Chiedere aiuto a quattro ragazzotti in auto; Ritorno al riformatorio.

Pumpkh75 14/02/23 15:11 - 1893 commenti

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Mediocre e con i momenti migliori relegati nella primissima parte, con la bellezza dei paesaggi (o della loro fotografia) e un brusco e inatteso shock a rendere la poltrona dapprima confortevole e poi quasi tormentosa. Nel dopo sonnecchiano tutti i difetti: le sofferenze e i patimenti mal espressi, le attese sprecate, i flashback quasi imposti e la costruita redenzione che dà falso conforto, senza tralasciare quello tutto italico del (brutto) doppiaggio. Il tipico caso in cui il contenuto, a pensarci, è meglio della sua realizzazione. Marginale.

Teddy 12/06/23 01:57 - 1112 commenti

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Thriller di schiacciante maggioranza drammaturgica, incastrato in una sequela di scene routinarie dal dettaglio risolutivo davvero elementare. Tanta spocchia nella caratterizzazione dei personaggi e poca enfasi nella gestazione della suspense. Si risveglia ogni tanto dal torpore giusto per ricordarci della sua natura “wild”. Noioso e con alla base una volontà presuntuosa più ideologica che comunicativa.

Buiomega71 20/07/24 00:36 - 3108 commenti

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Tolta la feroce e fulminea esecuzione dei figlioletti e il massacro a fucilate nell'autodromo dei ragazzi che giocano a un mix di Weir e Miller, resta ben poco di questo notturno viaggio on the road che sta tra Ore disperate su quattro ruote e i cani arrabbiati di baviana memoria. Regia autoriale che stona col selvaggio contesto da revenge/movie (tirato spasmodicamente per le lunghe), un villain che filosofeggia fino a diventare fastidioso e una risoluzione finale (nel correzionale alla Magdalene) scontata e prevedibile. Meravigliosi scorci "herzoghiani" non risollevano dalla noia.
MEMORABILE: La Mercedes ferma sul ciglio della strada; Il benzinaio massacrato a colpi di estintore (rigorosamente off screen); Gettandosi dall'auto in corsa.

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  • Discussione Schramm • 14/12/21 19:48
    Scrivano - 7816 interventi
    credo - herr concorderà - che l'ordine attuale del cast  (che in questo caso imdb traccia in ordine di apparizione e non di importanza) vada stravolto almeno in merito allo strepitoso daniel gillies, che lungi dall'essere un personaggio laterale domina praticamente tutto il film, rendendolo terrifico anche durante le pause.

    sarei dunque per ricollocarlo primo o secondo nel cast.
  • Discussione Herrkinski • 14/12/21 21:20
    Consigliere avanzato - 2663 interventi
    Ora ho un po' di difficoltà ad associare i nomi ai ruoli, era il leader dei rapitori, no? Ci potrebbe stare alzarlo, anche se comunque per me verrebbe dopo i protagonisti principali che erano moglie e marito, quindi non è che cambierebbe molto.
    Riguardo ai posizionamenti dei cast, a volte dipende dal sistema automatico d'inserimento, ma lo stesso IMDB sui film molto recenti spesso ha i cast sballati. Quando riesco li sistemo, nei limiti del possibile. In questo caso non sarebbe del tutto scorretto perchè sono in ordine d'apparizione, però mi rimetto a Zender.
  • Discussione Zender • 15/12/21 07:41
    Capo scrivano - 48949 interventi
    Limitiamoci a spostare come terzo Gillies.
  • Discussione Schramm • 15/12/21 11:15
    Scrivano - 7816 interventi
    Zender ebbe a dire:
    Limitiamoci a spostare come terzo Gillies.
    è cosa buona e giusta. Io lo metterei anche secondo dato che Mandrake è a conti fatti il protagonista-antagonista che occupa tutto il film mentre SPOILERISSMO i figli vengono seccati entro i primi 5' e la moglie sparisce a metà metraggio. a livello di importanza narrativa sarebbe stato come tenere arno frisch tra gli ultimi in funny games, per capirci :)
    Ultima modifica: 15/12/21 11:20 da Schramm
  • Homevideo Buiomega71 • 31/05/22 16:39
    Consigliere - 27153 interventi
    In blu ray ( e dvd) per Midnight Factory, disponibile dal 22/08/2022
  • Discussione Buiomega71 • 20/07/24 10:52
    Consigliere - 27153 interventi
    Inizio suggestivo dalle reminiscenze lanthimosniane  (la Mercedes ferma sul ciglio della strada, con la portiera aperta, nel silenzio spezzato dal vento), un'esecuzione inaspettata tanto fulminea quanto brutale (i due figlioletti, in realtà nemmeno simpaticcismi, sparati a bruciapelo).

    Poi tutto si muta in un viaggio nottuno on the road, dove i cani arrabbiati baviani si incrociano con un'Ore disperate su quattro ruote, tenendo bene a mente Le strade della paura di Eric Red.

    Il tempo si dilata esponenzialmente e la noia comincia a farsi sentire, il villain Mandrake che filosofeggia fino a diventare fastidioso, una  scia di sangue nel viaggio verso la notte (il benzinaio massacrato a colpi di estintore, rigorosamente off screen, i ragazzi all'autodromo che giocano alle Macchine che distrussero Parigi falcidiati a fucilate, la moglie, di origini mahori, che si getta dall'auto in corsa per buttarsi nel fiume) e un finale (nel correzionale alla Magdalene) tanto scontato quanto prevedibile.

    Ashcroft impacchetta il tutto con una regia autoriale, come se non volesse sporcarsi le mani con l'exploitation, che stride con l'intelaiatura "selvaggia" da revenge/movie sui generis, tra riferimenti colti (la pittura nei bellissimi paesaggi rurali neozeandesi, e la letteratura come la citazione al Frankenstein di Mary Shelley) e un pò di spocchia nei tanti, troppi, dialoghi

    Insomma, tiro il sasso e nascondo la mano, dove lo schema dell'home invasion (su strada) viene vanificato dalla monotoia della situazione (con i riferimenti ad un passato fatto di abusi minorili, che più del brutto Sleepers mi faceva tornare alla mente la canzone Casa bianca di Marisa Sannia ) e da una vendetta tirata spasmodicamente per le lunghe, che, alla fine, smorza l'interesse e arriva in zona "resa dei conti" simil western nel solito edificio abbandonato.

    Così va a farsi benedire anche l'apprensione per il destino dei protagonisti, che alla fine della notte non producono più nessuna empatia e trionfa la convenzionalità e quell'autorialità "fighetta" da sociologismo spicciolo che mal si amalgama con questo genere di pellicole.

    Lodevole la fotografia notturna di Matt Henley, minimale la colonna sonora, e meravigliosi gli scorci "herzoghiani" delle location naturali, ma tutto ciò non basta a risollevare questo forzato "invito al viaggio", che manca totalmente di visceralità, dall'inedia e dai colpi di sonno.

    Ringraziamenti a Peter Jackson e alla moglie Fran Walsh sui titoli di coda.

    Doppiaggio italiano parecchio discutibile.
    Ultima modifica: 20/07/24 13:58 da Buiomega71