Verrebbe voglia di non farlo nemmeno rientrare, nella categoria film: sono solo - nella sua parte più interessante - buone riprese subacquee con squali veri (bianchi però, non certo tigre) che se ne girano per i bassi fondali fatte andare spesso a doppia velocità con effetti risibili. Probabilmente la fast motion doveva servire a rendere i pescecani più minacciosi, nelle intenzioni, ma è usata in modo talmente maldestro che l'effetto ottenuto è esattamente contrario. Il resto - ovvero la storia - è un mero contorno di spessore nullo, con un gruppetto composto da un giovane, un capitano e due sub che con la loro barca se ne vanno alla ricerca del solito galeone affondato con tesoro. Dopo un po'...Leggi tutto di ricerche lo trovano, ma nel giro di poco vengono assaliti dai desperados del titolo, che li legano e si impadroniscono dell'imbarcazione. Gli squali vengono fiocinati, accennano a qualche attacco, ma al di là di una pinna sgranocchiata e del divoramento blando di un cadavere non vanno. Tensione e recitazione ai minimi storici: sopra il livello del mare c'è da mettersi le mani nei capelli; meglio godersi le immersioni e la scena madre dell'immancabile gabbia speronata, che almeno un briciolo di emozione la regala (non a caso campeggia fiera in locandina).
Dopo essersi arrischiati in un mare infestato da squali, cinque sommozzatori, non paghi dei pericoli, dovranno fare i conti con alcuni evasi intenzionati a depredarli di un tesoro da loro precedentemente recuperato. Film che non convince del tutto a causa di qualche assurdità di troppo (i pescecani che viaggiano a velocità supersoniche) e per una storia condotta senza troppo nerbo dall'attore/regista Wilde. Ciononostante lo si guarda senza annoiarsi particolarmente, per cui, se non altro, intrattiene discretamente. Belle le riprese subacquee.
Due anni prima di Abissi, Wilde sforna il format (quasi ripreso per varie similitudini da Yates) che caratterizza i film incentrati sulle esplorazioni subacquee. Se in Abissi la scena la rubava la Bisset e in Oro sommerso la Shields con la sua provocante forma fisica, qui il regista si affida a un team di vigorosi uomini in tenuta semi adamitica. Si può obiettare sui filmati velocizzati degli squali (all'epoca si usava così), ma il fascino esotico tra tesori sommersi, squali e avventura (seppur con un montaggio discutibile), c'è. Non male.
Cornel Wilde HA RECITATO ANCHE IN...
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