La storiella raccontata da Satta Flores, viene dritta da
Mattatoio n.5 di Vonnegut.
Il
ruolo del protagonista venne inizialmente offerto a James Taylor, che declinò. Rifiuti successivi gli vennero da Terence Stamp e Michael York.
Per l’
incipit Argento fece recapitare a un Brandon digiuno di expertise musicale una batteria e gli mise a disposizione un insegnante.
Per la scena dell’
incubo-flashback, citazione di quello di Bronson in
C’era una volta il West (dallo stesso Argento scritto), Argento chiese e ottenne il permesso per girare nella moschea di Ubqa, nella città santa di Qayrawan in Tunisia. Per l’occasione vennero affittati dei cammelli che però vuotavano la vescica ogni qualvolta veniva battuto il ciak. Trovandosi la location in discesa, l’urina convergeva nel cortile della moschea, andando a finire in un serbatoio dotato di un sistema di filtri per la raccolta dell’acqua piovana. Nonostante l'appresatarsi presso i cammelli di alcune maestranze munite di secchi per evitare questa mescita, Argento si attirò comunque il malcontento delle autorità tunisine e dovette rinunciare a inserire i cammelli nel girato.
Argento rimase profondamente scontento del primo montato di
Franco Fraticelli, che giudicò inguardabile e distante dall’impronta onirica da lui voluta e perseguita, rendendolo pari a un qualsiasi thriller degli epigoni di quegli anni. In tutta risposta Fraticelli si difese dicendogli che aveva cercato di dare coerenza e logicità a un girato privo di ratio. Ne scaturì una furiosa lite che culminò con lo smontaggio del materiale e la defezione del montatore, che venne sostituito da una provvidenziale Francoise Bonnnot, fresca di oscar per
Z - L'orgia del potere.
(Fonte: Dario Argento, Paura)