Robusto action che ripropone Tom Cruise al vertice del genere dopo i fasti della saga di MISSION: IMPOSSIBLE (che l'anno prima era arrivata al PROTOCOLLO FANTASMA). Non più giovanissimo, Cruise conserva ancora il carisma necessario a fargli interpretare con abituale strafottenza e agilità personaggi che ad altri non riuscirebbe facile rendere troppo simpatici. L'origine è il best seller di Lee Child “One Shot”, riproposto al cinema puntando tutto il possibile sul protagonista, quasi sempre al centro della scena. Jack Reacher è un ex militare, reduce di mille guerre e scomparso...Leggi tutto da due anni dai radar di chiunque. Si rifà vivo quando un tiratore scelto di sua conoscenza viene accusato di aver ucciso un gruppo di persone sparando dalla distanza. Non obiettivi predefiniti, a quanto pare, solo gente comune che passeggiava lungo l'altra riva del fiume rispetto a quella in cui si era posizionato per colpire.
La strage di un pazzo, apparentemente, subito rintracciato grazie alle impronte lasciate sulla monetina con cui ha pagato il parcheggio. Troppo semplice... L'avvocatessa (Pike) chiamata a difendere il presunto killer si servirà dell'aiuto e dello straordinario fiuto investigativo di Reacher per capire come siano andate realmente le cose. Perché la strage nasconde un disegno complesso, a capo del quale pare stia un russo (Herzog) che in Siberia è stato capace di tranciarsi a morsi le dita per evitare che la mano finisse in cancrena. Un tipo raccomandabile, insomma, che presto lancia i suoi scagnozzi a eliminare Reacher. Mica facile!
Devastante nei corpo a corpo, il nuovo eroe di Tom Cruise gli fa mettere in mostra il fisico ancora invidiabile limitando (senza eliminarlo, ovvio) l'inconfondibile sorriso. Perché qui c'è poco da ridere e molto da seguire, con qualche passaggio nemmeno troppo chiaro e una trama che comunque è chiaramente secondaria rispetto all'azione, fatta di inseguimenti (quello in auto è interminabile), zuffe, calci e pugni... Rosamund Pike assiste a quanto le accade intorno vestita impeccabilmente in tenuta avvocatesca, si mostra coraggiosa ma alla fine chi suggerisce ogni mossa è sempre e solo Jack Reacher, che si preparerà al rendez-vous finale per il quale, a dire il vero, ci si aspettava una messa in scena più brillante. Muovendo temi e personaggi cari al genere Christopher McQuarrie sfrutta bene la sceneggiatura piuttosto azzeccata da lui stesso scritta e ci consegna un lavoro con le carte in regola per divertire gli appassionati del filone, confezionato a dovere e sufficientemente godibile grazie naturalmente anche a Cruise, che duetta brevemente con un Robert Duvall (il gestore del poligono di tiro) in partecipazione straordinaria e decisamente invecchiato. Buona l'idea di lanciare il grande Werner Herzog come villain, ma si vede troppo poco per lasciare davvero il segno (storia delle dita strappate a parte).
La sceneggiatura è molto buona e il film che ne esce non è male, ma ha qualche piccolo difetto (qualche ridicolaggine in due agguati a Cruise poteva essere evitata) che magari in mano a un altro regista (penso a David Fincher) potevano essere corretti in modo migliore. Grande Tom Cruise in un bel personaggio, davvero invincibile ma allo stesso tempo credibile, inquietante Herzog. Buonissimo intrattenimento.
Action-thriller imbastito su un Tom Cruise che ha fatto il patto con il diavolo (gli anni, infatti, non sembrano affatto scalfire il suo noto fascino virile). Vicenda intricata tipica di un certo cinema americano che prevede colpi di scena e situazioni inverosimili ma confacenti allo spettacolo che a dire il vero non manca ed è fatto con tutti i crismi per entusiasmare un vasto pubblico. Avvincenti citazioni al cinema violento anni '70 e '80 danno un sapore vintage all'opera che, complessivamente, considero di buona fattura.
Poliziesco vecchio stampo che strizza l'occhio a Friedkin e che senza Cruise al timone sarebbe stato interessante. Qui invece il nostro eroe si fa cucire addosso l'identikit del poliziotto cupo e strafigo in posa costante. La sceneggiatura si limita ad abbozzare personaggi piatti come Hollywood impone e una struttura talmente lineare da risultare noiosa. Resta una buona sequenza action con inseguimento e l'apparizione di Duvall in stile vecchia gloria. Montaggio, colonna sonora e fotografia mediocri.
Semplice pellicola da "asporto", rapida, senza particolari problemi, a tratti (con distrazione) anche abbastanza godibile nella sua agilità, con un solo vero punto forte: Robert Duvall e il suo occhio per la visione notturna. Altrimenti la regia è anonima oltre ogni dire; qualche inseguimento ben fatto sembrerebbe rianimarla di tanto in tanto, ma la medietà è la norma; per un film d'azione del genere la storia si snoda con un processo che mantiene desta l'attenzione fin sul finale, che è invece di una banalità consona "alla regola".
Sarà che mi sono sempre piaciute le spacconate (e il film ne è pieno, soprattutto di frasi ad effetto), ma questo action thriller può essere il punto ideale di partenza per un nuovo franchise. Una trama non troppo prevedibile, un cattivo coi fiocchi (ben interpretato da Herzog) e qualche scena d'azione ben gestita. Tom Cruise in questi ruoli è molto più convincente che in commedie e simili, Robert Duvall si dedica una simpatica partecipazione. Buona anche la colonna sonora.
Pellicola senza infamia e senza lode, con un Cruise in palla inserito in una vicenda intricata ai limiti dell'inverosimile che alterna alti e bassi, anche se come ritmo tiene. Abbastanza fiacca la figura (e l'interprete) della donna avvocato, gli altri sono nella media. Come entertainment non si può dire che la serata passi male, ma si poteva scriverlo e gestirlo in maniera migliore.
Fra frasi ad effetto e combattimenti ben diretti il film funziona anche grazie a una trama ben calibrata e non banale. Cruise si ritrova bene nella parte dello spaccone di turno seguendo gli stilemi del genere, ma rimane d'impatto la partecipazione di Duvall. Se si passa sopra a certe cose il film convince pienamente e riesce a intrattenere pienamente. McQuarrie, oltre che ottimo sceneggiatore (Oscar per I soliti sospetti) si conferma regista molto attento e capace di donare ritmo alle scene d'azione. La durata in certe scene si fa però sentire.
Un Cruise che quasi non ti aspetti, potenzialmente un clone dei molteplici supereroi urbani, un ennesimo Ethan Hunt... e invece il personaggio e il film piacciono. Le americanate non mancano ma non dominano la storia, che anzi ha un bell'intreccio. Gradevoli le inquadrature e la appena abbozzata stereotipizzazione sia dei cattivi (russi) che dei buoni. Il cast è ben diretto e eccellente, lo stesso Duvall non è la solita vecchia star che stancamente svolge il compitino. Buono il finale, meno patetico di quanto ci aspettassimo.
Potrà piacere o meno, ma è certo che Tom Cruise permea con la sua presenza i film nei quali appare. Accade anche in Jack Reacher, una riuscita commistione tra action e thriller, scritta e diretta dallo sceneggiatore de I soliti sospetti. Il film si avvale di una sceneggiatura ben congegnata e una storia che il regista dirige con mano sicura e con grande senso del ritmo. Accanto a Cruise, breve ma intensa la partecipazione di Robert Duvall. Curiosa ma incisiva la presenza del regista/attore Herzog.
Dopo l'ipertecnologico e superaccessoriato Ethan Hunt ecco Jack Reacher, un ex poliziotto dell'esercito: senza casa, senza auto, senza cellulare, non possiede neppure un'arma tutta sua, ma essendo Cruise ci sono poche incertezze sul come andrà a finire lo scontro con i cattivi... Action vecchio stampo con scazzottate, inseguimenti in auto, sparatorie, reso gradevole da un plot ben congegnato. Con la faccia che si ritrova, Herzog non ha neppure bisogno di muoversi, Duvall è un apprezzabile bonus, Cruise ha bevuto il filtro dell'eterna giovinezza (Pike sembra sua madre), il divertimento c'è.
MEMORABILE: La bella sequenza d'apertura - In un bagno piccolino, 2 tipi massicci attaccano Cruise a sprangate: il tentativo di pestaggio più maldestro mai visto
Cruise è migliorato, secondo me: l'età gli ha portato via quell'aria da bamboccio che spesso risultava improbabile per molti ruoli da lui interpretati in carriera. Pertanto, riesce qui ad essere abbastanza credibile nei panni del duro, aiutato da una sceneggiatura solida e da una regia compatta che non si prende pause inutili. Insomma, un film d'azione al di sopra della media di genere, con qualche elemento thrilling che non guasta e la preziosa presenza del sempre godibile Duvall e - nientemeno - di un nero e misterioso Werner Herzog.
Senza nulla togliere alla sceneggiatura, che gira e anche bene, le velleità di McQuerrie di creare situazioni quasi tarantiniane, con una strizzatina particolare ad alcuni dialoghi e/o scene, naufraga miseramente nella realtà. Perché se da una parte c'è un Cruise rinnovato e credibile, dall'altra c'è una Pike quasi pietosa (in quasi tutte le sue apparizioni sta con la bocca aperta) e un cast, con esclusione dei grandi camei di Duvall e Herzog, quasi insignificante. Tante le scene action godibili, con qualche siparietto davvero ben studiato.
Film di azione che si lascia vedere tutto di un fiato grazie al ritmo, alla trama intrigante e all'assenza di lungaggini. Mancherebbe un po' di personalita', se proprio gli si volesse trovare un difetto, ma l'ostacolo e' superato con la presenza di un Tom Cruise/Jack Reacher (cog-nomen omen) in gran forma. Di fatto e' tutto sulle sue spalle il film e il suo personaggio spacca e risolve tutto, risultando credibile nelle belle scene di azione. Molto bene Duvall che rivitalizza il finale.
MEMORABILE: Il discorso di Reacher sulla sua filosofia di fuggitivo e sulla apatia e astenia dell'uomo "comune".
Action con venature thriller in cui Cruise catalizza tutta l'attenzione possibile nonostante il magnetismo di Duvall. Plot narrativo poco originale con la figura femminile abbastanza deboluccia. Buone le scene d'inseguimento e le sparatorie, ma oltre ciò c'è poco per esaltarsi; è un tipico film di cassetta, discretamente realizzato e stop.
Thriller action di buona fattura che tiene sempre desta l’attenzione dello spettatore nonostante la durata abbondante (circa 130 minuti). Merito in particolare di una sceneggiatura che pur non dispensando particolari colpi di scena, coinvolge ed intrattiene al punto giusto. Ben girate le scene d’azione. Buono il cast che fa registrare la bella prova di Cruise e le gustose, cazzute e riuscitissime “comparsate” di Duvall e di Herzog. Ottimo per una serata di puro divertimento.
Tom Cruise in qualità di produttore commissiona a uno sceneggiatore (mi chiedo come possa aver scritto un capolavoro come I soliti sospetti) un thriler che sembra un film grottesco. Scontato è dir poco, completamente sconclusionato nella logica e nella narrazione (basti pensare all'assurditá del movente e la sproporzione tra rischio e risultati); tutti i personaggi, anche quelli secondari sono macchiette banali e la noia impera.
MEMORABILE: Momenti grotteschi: i russi cattivi; Il ribelle idealista; L'avvocatessa che lotta per la giustizia; Il presunto colpevole che si risveglia.
Ad oggi la saturazione del reparto action è tale che per creare qualcosa di vagamente nuovo bisogna fare i salti mortali ritinteggiando con furberia un archivio già notevolmente stagionato. Una prova provata è in questo film/transformer, gioiosamente scaturito dal frizzante assemblaggio di cervellotiche congiure alla Tony Scott, abbondanti condizionamenti pulp e una filosofia smitizzante di estrazione eastwoodiana. A trastullarci alla grande per 130 minuti c'è quel piacione di Cruise, armato sino ai denti di mnemonica astuzia holmesiana e un paio di attributi da farci doppio strike al bowling.
MEMORABILE: Werner Herzog che racconta al suo manovale morituro la maniera in cui riuscì a sopravvivere durante la deportazione nel campo di prigionia siberiano...
Tom Cruise in una intervista descrive Jack Reacher come un personaggio analogico nell'era digitale. Mi sembra un'immagine credibile e forse è questo alla base del successo non solo del film ma anche dei libri da cui è stato tratto. Assomiglia a tanti altri prodotti del genere, ma ha diverse cose che lo differenziano; a partire proprio dal protagonista, un uomo invisibile che gioca con regole sue, interpretato molto bene da un Cruise maturo e con l'esperienza necessaria. Arricchito da presenze come quella di Duvall e del regista Werner Herzog.
Non male come action. Siamo abituati ormai da anni a vedere Tom Cruise in certi ruoli, ma devo dire che personalmente non rimango mai deluso (o quasi). La prima parte della storia è davvero interessante, adrenalinica e con una giusta dose di suspence, poi si cade nello scontato e in un finale un po' frettoloso. Il grandissimo Werner Herzog in un ruolo a lui per niente congeniale.
Discreta action con il sempreverde Tom che ormai non delude più in questo genere di produzioni. Storia avvincente e costruita solidamente: magari qualche incastro qua e là è un po' forzato e i personaggi non sono troppo profondi (anzi, certi sembrano proprio delle figurine), ma insomma si tratta di un film che si lascia guardare senza problemi. Gustosi poi i piccoli ruoli di Herzog e Duvall, con il secondo che a stento riesce a non ridere e regala quel tocco di ironia del quale film del genere hanno sempre bisogno. Niente di eccezionale ma non male.
Personalmente l'ho trovato un po' troppo lungo. Siamo dinanzi a un thriller d'azione dove Tom Cruise fa la parte del super eroe che risolve qualsiasi situazione, anche le più intricate. Il problema è che la parte thriller è poco coinvolgente e il film decolla solamente quando il nostro si scontra faccia a faccia con i cattivi. Passabile, ma non lo rivedrei.
Action thriller di buon livello che intrattiene al punto giusto con una trama non banale e non scontata. Inseguimenti, sparatorie ed esplosioni certo non mancano, ma non sono poi troppi, in quanto la storia vira più nel cospirativo e nell'investigazione che sull'action esplosivo. Tom Cruise ormai interpreta solo personaggi di questo tipo e tutto sommato lo fa piuttosto bene. Piacevole.
Uno spietato cecchino uccide a sangue freddo alcune persone e viene catturato dalla polizia. Per salvarsi chiederà aiuto a un certo Jack Reacher. Sempre grande Tom Cruise quando deve interpretare questi personaggi capaci di fare praticamente qualsiasi cosa mimetizzandosi tranquillamente all'interno della società. Se ci aggiungiamo che dietro c'è anche una bella sceneggiatura ricca di colpi di scena allora i conti tornano. Purtroppo è poco approfondito il personaggio di Zac interpretato dal grande Werner Herzog.
MEMORABILE: Zac e la storia della mutilazione delle sue dita della mano.
Action con un Cruise dotato tanto di grande autocontrollo e lucidità quanto di determinazione nel raggiungere lo scopo quando entra in azione (sia per sua iniziativa che spinto da altri). In più c’è anche un’indagine su un caso che sembra chiuso in partenza. Nel complesso non è male, anche se non tutto funziona, specialmente quando si tenta di virare verso il semiserio come nel caso dei due dementi che dovrebbero picchiarlo; o quando compare il proprietario del poligono (messo lì per alleggerire). Interessante invece la figura del russo, campione di sopravvivenza.
MEMORABILE: Le dita sacrificate, staccate a morsi; “Sempre la pallottola…io non capisco”; “Voglio ammazzarti di botte e bere il tuo sangue dal tuo scarpone”.
Ex marine diventato una specie di investigatore privato vagabondo si occupa di un caso che coinvolge un commilitone che ha ucciso apparentemente a caso alcuni passanti. Modesto ma tutto sommato efficace, nei limiti di un puro spettacolo di intrattenimento, ha un protagonista non del tutto credibile nel ruolo, ma va detto che Cruise ci mette la grinta giusta. L'investigazione è intricata e forse non del tutto lineare, ma lo scopo è passare un paio d'ore senza pensieri.
Cruise interpreta qui un ex militare che sembra venire dal nulla e conta solo sulle doti fisiche e sulle tante abilità acquisite "sul campo", per indagare, insieme a una avvocatessa, su un pluriomicidio e sul suo presunto autore. Sulla scia dei vari Mission impossible, un action solido, concentrato nella figura del protagonista, con tutti gli ingredienti del genere (scazzottate, complotti, rocamboleschi inseguimenti...) ma con in più una trama che coinvolge, nonostante la prevedibilità dell'insieme, e con una buona attenzione allo spessore psicologico dei vari personaggi.
Il miglior ruolo action per Cruise che, spalleggiato dal sempre straordinario Duvall più che da una Pike un po' stralunata e fotografata malissimo, riesce a rendere interessante sullo schermo un personaggio letterario già non entusiasmante su carta e ancor peggio rappresentato in TV. La sua non eccezionale capacità espressiva qui funziona molto meglio di quando si cala nei panni di Ethan Hunt. Quello che non va è una sceneggiatura a strappi che non fa mai decollare il film e soprattutto non lo rende né un thriller, né un vero noir. Il sequel sarà peggiore
Tra gli action con protagonista Cruise questo è senz'altro tra i più riusciti. Film con tante botte e poche pretese che sulla carta non offre nulla di nuovo ma che grazie a una buona regia, a una trama ben congegnata e ad attori ben calati nelle rispettive parti, riesce a essere godibile dall'inizio alla fine, merito anche di una sceneggiatura meritevole. Belle le comparsate di Duvall e Herzog.
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Il film è tratto da "La prova decisiva", titolo originale "One shot", che come dice Wikipedia doveva esser anche il titolo del film, prima di mutarlo con quello del protaognista della pellicola ed ovviamente della saga.
E' il nono libro dedicato a questo personaggio nato con "Zona pericolosa" del 1997. Il Jack Reacher letterario è decisamente diverso sotto l'aspetto fisico al buon Tom: è infatti alto circa 2 metri!
A me il film ricorda un po' "Basic" di McTiernan,lì viene coinvolto Travolta per le indagini nei confronti di un militare o ex e qui avviene la stessa cosa,tutti e due appartenenti a qualche apparato militare non ufficiale e tutti e due saranno prima osteggiati poi aiutati da una coprotagonista bionda e infine il tipo di intreccio per certi aspetti simile.