Uno psichiatra ospita a casa sua un delinquente per provare a guarirlo. Ci riuscirà? Interessante film di Losey che può apparire datato a chi lo guardi oggi (ha i suoi sessant'anni) ma che per l'epoca non lo era. Certo alcune dinamiche narrative e le psicologie dei personaggi sono un po' risapute per chi abbia visto molti film. Però la tensione è su buoni livelli, così come la regia di Losey. Da segnalare c'è anche la bella prova di Bogarde, attore feticcio del regista. Poco conosciuto ma da recuperare.
MEMORABILE: La moglie dello psichiatra al delinquentello: "Siamo in un paese libero". Lui risponde: "Ne è sicura"?
Dopo aver disarmato un ladro durante una tentata rapina, uno psichiatra invece di denunciarlo lo obbliga all'ospitalità forzata nella sua casa per poterlo psicanalizzare... Più che un esperimento di recupero sociale sembra un crash-test di fedeltà coniugale: il medico sembra infatti favorire la tresca tra la bella moglie e il giovane criminale interpretato dal seducente Bogarde. Marito poco accorto oppure sadico consapevole? Non è dato sapere con certezza data l'ambiguità del personaggio che, se da un lato rende bizzarra la trama, conferisce anche al film un certo fascino perverso.
MEMORABILE: La messa in scena operata dal marito verso l'epilogo, molto crudele.
Diretto sotto pseudonimo (conseguenza della lista nera del maccartismo), il primo film inglese di Losey è un thriller psicologico che, partendo da una premessa magari non troppo verosimile ma decisamente originale, si muove sul terreno tanto caro al regista dei conflitti di classe e sul filo di un'ambiguità (lo psichiatra di Alexander Knox è un ingenuo o uno spietato calcolatore?) che neppure il tragico epilogo riesce a sciogliere. Incisivo nei dialoghi e ottimamente recitato dall'intero cast, manca forse di quel guizzo che gli faccia spiccare il volo, ma complessivamente è buono.
Un pluripregiudicato viene ospitato da uno psichiatra per analizzare il caso ed evitargli il carcere, sottovalutando (forse) la reazione della bella moglie che condurrà a un conflitto continuo e a un amaro finale. A prescindere dal fragile presupposto, il thriller di Losey si fa apprezzare per la sottigliezza psicologica di tutti e tre i personaggi principali - a partire dall'ambiguo e turbato Frank (Bogarde) - e al montare della passione di Glenda (Smith) alle prese con l'indecifrabilità degli scopi del marito Clive (Knox). Nonostante gli anni, conserva la sua ragion d'essere.
Si può dire rappresenti una sorta di studio o schizzo rispetto ai capolavori a venire di Losey che esploreranno le tensioni sessuali e di classe. E' evidente tuttavia che allo script non ci sia Pinter e che il materiale psichiatrico "scolastico" offerto all'esule per maccartismo sia di un didascalismo spesso sconfortante o almeno discutibile. Non è un caso che il personaggio più riuscito e perturbante sia quello "irregolare" di Alexis Smith, col suo carico di pulsioni sessuali finalmente "scatenate" mentre il rapporto paterno Knox-Bogarde (al primo ruolo col regista) è irricevibile.
Joseph Losey HA DIRETTO ANCHE...
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CuriositàDaniela • 23/12/21 12:34 Gran Burattinaio - 5941 interventi
Soggetto dal romanzo omonimo di Maurice Moiseiwitsch. Si tratta del primo film diretto da Losey in Inghilterra dopo aver deciso di non tornare negli USA per non sottoporsi all'inchiesta della Commissione per le attività antiamericane correlata alla sua pregressa appartenenza al partito comunista. Poiché Alexis Smith e Alexander Knox temevano di finire sulla lista nera di Hollywood, nei titoli di testa come regista venne indicato Victor Hanbury che ne era il produttore. Fonte qui (trivia IMDB).
Soggetto dal romanzo omonimo di Maurice Moiseiwitsch. Si tratta del primo film diretto da Losey in Inghilterra dopo aver deciso di non tornare negli USA per non sottoporsi all'inchiesta della Commissione per le attività antiamericane correlata alla sua pregressa appartenenza al partito comunista. Poiché Alexis Smith e Alexander Knox temevano di finire sulla lista nera di Hollywood, nei titoli di testa come regista venne indicato Victor Hanbury che ne era il produttore. Fonte qui (trivia IMDB).
Molto interessante. Grazie Dani
DiscussioneDaniela • 24/12/21 21:38 Gran Burattinaio - 5941 interventi
Caesars, curiosa di conoscere il tuo parere oltre a quello di Cotola, se vedrai il film fammi un fischio. A me ha intrigato parecchio per la sua ambiguità, trovando troppo assurdo il comportamento dello psichiatra per non suscitare sospetti malevoli: quale uomo sano di mente, essendo sposato ad una donna molto più giovane, si metterebbe in casa per sei mesi un maschio attraente e sensuale come Bogarde poco più che trentenne? Troppo scemo o troppo furbo? a fine visione, sono rimasta con il dubbio...