L'uomo leopardo - Film (1943)

L'uomo leopardo
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MMJ Davinotti jr
Titolo originale: The leopard man
Anno: 1943
Genere: thriller (bianco e nero)
Note: Tratto da "L'alibi nero" di Cornell Woolrich.

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Commenti L'IMPRESSIONE DI MMJImpressione Davinotti

Se al posto del leopardo ci fosse una pantera (e anzi, a vedere quella che ci viene mostrata nelle scene iniziali sembrerebbe proprio una pantera nera) potremmo dire che Tourneur e Val Lewton non hanno fatto altro che riproporre la medesima situazione di CAT PEOPLE, il loro classico, variando l'animale e azzerando quasi del tutto la suspense in favore dell'indagine e delle considerazioni sulla natura del probabile aggressore notturno. E’ insomma noto che Tourneur e Lewton hanno fatto dell'orrore celato, solo suggerito, la loro cifra stilistica (tanto apprezzata dalla critica ostile alle splatter in primo piano), ma con THE LEOPARD MAN...Leggi tutto si esagera: i pochi omicidi del film non ci vengono mai mostrati e la tensione si fatica a raggiungere, in quelle poche scene che anticipano l’atto delittuoso. Quando le belle vittime passeggiano nel buio (vuoi tra i vicoli, vuoi in un giardino deserto, vuoi in prossimità del bosco) la raffinatezza espressiva di Tourneur raggiunge le vette acclamate dai suoi sostenitori, ma quando si tratta di passare alle indagini o comunque alle parti meno visivamente suggestive emerge la povertà di un B-movie senza molte pretese, che la regia non troppo incisiva di Tourneur fatica a mantenere attuale. Si possono apprezzare le qualità di una sceneggiatura meno superficiale del consueto, ma nel complesso si tratta del meno riuscito dei tre classici della coppia (gli altri due sono IL BACIO DELLA PANTERA e HO CAMMINATO CON UNO ZOMBI), che dura giustamente un’ora e poco più.

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Homesick 24/10/07 18:37 - 5737 commenti

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Dopo l'ottimo Il bacio della pantera, Tourneur torna ad occuparsi di misteri ed animali, ma questa volta il risultato, in quanto a tensione e coinvolgimento, è assai inferiore. Pregevoli comunque il ricorso all'ellissi, la riflessione sulla natura belluina dell'uomo e le sequenze notturne di cui Tourneur è maestro: fondamentale in tal senso l'omicidio nel parco, poi ripreso anche nel giallo italiano, per esempio da Martino e Argento.

B. Legnani 4/01/08 00:24 - 5529 commenti

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Suggeritore, ma modesto. Mi piace, come ne Il bacio, che le cose siano suggerite e non esplicitate (pur se rimane il dubbio che sia stata una scelta economicamente o tecnicamente obbligata), perché la rappresentazione della “conseguenza” è di grande abilità (mi ricorda qualcosa di Lang, fra l’altro), come si vede nel sangue che scorre, simmetrico, sotto la porta. Ma la trama è arrangiata, la soluzione è telefonata, la recitazione è così così. Gradevole, ma nulla di più. Può ambire al primato della pubblicità generica del tabacco...
MEMORABILE: "Gli uomini sono tutti imbecilli. Gli piace far vedere che sono forti. Vanno a caccia".

Deepred89 25/12/08 22:26 - 3705 commenti

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Interessante thriller con vari tocchi al limite dell'horror, ottimo (come sempre per Tourneur) nel ricreare suggestive ed inquietante e discreto anche nell'intreccio. Cast poco memorabile, molto suggestive alcune sequenze (l'omicidio dietro la porta, la parte al cimitero) e durata molto breve (poco più di un'ora). Decisamente niente male.

Pau 13/04/10 18:27 - 125 commenti

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Lontano dal livello degli altri film della coppia Tourneur-Lewton (Il bacio della pantera, Ho camminato con uno zombie), ma comunque gradevole questo piccolo film targato RKO, che "inganna" lo spettatore suggerendo atmosfere affini al fantasy, per poi risolversi in un finale giallo (un po' fiacco, ad essere onesti). Degne di nota alcune sequenze di omicidio, in particolare la prima. Come già accennato da altri, Dario Argento si ricordò dell'assassinio nel cimitero per il suo Quattro mosche di velluto grigio. Da un romanzo di Cornell Woolrich.

Il Gobbo 11/05/11 16:37 - 3015 commenti

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Quando l'economia di mezzi diventa virtù. Trasposizione da Woolrich (il che spiega qualche incongruenza narrativa), giocata su allusioni e ambiguità secondo una cifra collaudata. E come d'abitudine nei film di Lewton (e Tourneur) e nelle migliori riduzioni del grande autore noir contano certi tocchi memorabili, il suono delle nacchere nella notte, l'atmosfera fiabesca nella stupenda sequenza di Teresita, l'apparizione di Kiki col leopardo, la scena del cimitero.

Rebis 5/11/12 20:32 - 2336 commenti

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Particolarissimo film del brivido, pieno di ellissi narrative (la donna dispensatrice di morte) e personaggi liminari (la cartomante, il domatore di animali, il custode del cimitero), scompaginato nella scrittura ma magistrale e terrifico nelle scene di suspense (tre omicidi entrati a pieno titolo nell'immaginario cinematografico), allegorizza in poco più di 60 minuti la forza irriducibile del Male, declinandola nelle sue forme conclamate: il buio, la natura, la follia, la morte.

Daniela 27/02/13 15:47 - 12654 commenti

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Il manager di una cantante noleggia una pantera nera per scopi pubblicitari ma l'animale fugge seminando il panico... Da uno dei romanzi in nero di Cornell Woolrich, un altro horror a basso costo ma di notevole eleganza di Tourneur che, se non raggiunge la perfezione del precedente capolavoro, contiene comunque tre sequenze notturne di grande effetto. Meno convincente invece la vicenda collaterale della relazione che si sviluppa fra il manager e la cantante, come debole e affrettato l'epilogo, anche per lo scarsa prestazione del cast maschile.I
MEMORABILE: Il sangue attraverso la porta chiusa - La luna ed il ramo con le foglie argentee nel cimitero - Gli occhi della ballerina nel buio del vicolo

Rambo90 15/01/16 13:12 - 7693 commenti

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Un piccolo gioiello di suspense e tensione, dove a fare la differenza è lo splendido uso del bianco e nero, portato ai massimi livelli nelle sequenze degli omicidi (una sarà poi citata da Dario Argento). Tourneur dirige con incredibile sveltezza, così che il film appare oggi invecchiato pochissimo e ancora ampiamente fruibile. Non male il cast, bene il finale.

Faggi 20/07/16 19:30 - 1549 commenti

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RKO, Van Lewton, Woolrich, Tourneur; ovvero: sintesi e uso creativo dei pochi mezzi a disposizione, audacia di temi, scrittura elegante, regia solida e raffinata sorretta da una fotografia espressiva che si fa apprezzare specialmente nelle scene notturne. Il risultato è una pellicola seminale e affascinante, un condensato di tensione pschica formalmente impeccabile. Un modello di asciuttezza che va spedito al dunque, senza fronzoli e inesorabilmente, sino all'ottimo climax finale.

Rufus68 4/01/17 22:20 - 3840 commenti

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Il mirabile tocco di Tourneur funziona solo a tratti, ovvero nelle scene degli omicidi. La prima sequenza, in special modo, è un capolavoro, giocata com'è sul brivido dell'attesa, sottolineata dall'atmosfera buia e ventosa e risolta splendidamente dall'omissione del particolare più cruento. Peccato che tali eleganti momenti di tensione vengano raccordati da un filo prosaico che sostanzia una trama ben prevedibile.

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Myvincent 11/04/17 12:39 - 3741 commenti

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Una pantera nera semina terrore e scompiglio in una cittadina qualunque, dove giovani donne sembrano vittime dei suoi mortali artigli. Tourneur crea una magica, profonda atmosfera di attesa, affidando la realtà alle dimensioni del sogno e del mistero, com'è sua abitudine. Cinema raffinato e colto che va al di là dei limiti del genere thriller.
MEMORABILE: La pallina sospesa dallo zampillo d'acqua, perifrasi di sempre dell'uomo dominato da forze sconosciute.

Pessoa 13/11/21 17:36 - 2476 commenti

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Tourneur trova nel romanzo di Woolrich lo spunto per riesumare la pantera del suo capolavoro dell'anno precedente. In questo caso le sfumature horror si intersecano con la trama noir che porta nell'immaginario cinematografico americano la figura del serial killer che potrebbe essere anche il proprio vicino di casa. Certo, ad anni di distanza l'effetto è molto più blando perché cinema e cronaca successivi ci hanno abituati a ben altri orrori, ma la mano felice del regista emerge soprattutto in alcune sequenze che non hanno perso smalto. Un film discreto, che vale una visione.

Anthonyvm 18/12/23 22:16 - 5682 commenti

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Non cessa mai di stupire l'abilità con cui Tourneur riesce a tratteggiare le sfumature psicologiche più fosche e complesse in un minutaggio esiguo e col minimo dispendio di risorse filmiche. Bastano pochi personaggi e ancor meno linee di dialogo per dipingere una realtà umana meschina e patetica, dominata dall'iniquità del fato e dalla spietatezza delle dinamiche sociali: il debole soccombe sempre al potente, la giustizia è illusoria e il male trova sempre una via per trionfare. Oltre a ciò, l'opera lewtoniana resta una memorabile pietra miliare del cinema sui serial killer. Ottimo!
MEMORABILE: La bellissima e cruda immagine del sangue sotto la porta; La scena del cimitero citata da Argento; La trappola "spettrale" per incastrare l'omicida.

Von Leppe 4/01/24 18:27 - 1262 commenti

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L'idea del dubbio se l'assassino sia una pantera o un uomo è interessante, ma la trama nel complesso perde colpi e sembra risolta in modo un po' sbrigativo, specie nei dialoghi. Riuscita invece l'ambientazione in un remoto villaggio del Nuovo Messico, abitato da anglofoni e latini, in un ottimo bianco e nero che valorizza le belle scenografie di Albert S. D'agostino, direttore artistico della RKO, il quale ha ricreato gli ambienti di altri film di questa casa di produzione. Le scene dei delitti pure sono buone.

Puppigallo 19/03/24 09:22 - 5270 commenti

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Thriller che, per chi ha visto Il bacio della pantera, può far pensare a un qualcosa di soprannaturale che aleggia sul luogo degli efferati omicidi. Gli attori se la cavano dignitosamente; e le aggressioni mantengono vivo l'interesse dello spettatore fino all'epilogo, che mostra uno dei tanti lati nascosti, sinistri e perversi della psiche umana. Il bianco e nero aiuta poi a creare l'atmosfera e il risultato, nel complesso, non è male. Nota di merito per la donna che, in camerino, dice all'altra: "Un giorno ti proverai anche la mia bara e spero che ti calzi a pennello".
MEMORABILE: La ragazza supplica di aprire la porta, ma non viene creduta; Nel cimitero; Dopo la visita al museo, il proprietario della pantera si fa rinchiudere.
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  • Curiosità Buiomega71 • 14/09/14 10:21
    Consigliere - 25983 interventi
    Direttamente dall'archivio privato di Buiomega71, il flanetto di Tv Sorrisi e Canzoni (Ciclo: "Lo specchio scuro", 5 luglio 1984) di L'uomo leopardo

  • Curiosità Pessoa • 13/11/21 17:41
    Formatore stagisti - 416 interventi
    La pantera che vediamo in alcune sequenze del film, che la troupe aveva soprannominato Dynamite, è la stessa usata da Tourneur per le riprese de Il bacio della pantera, girato un anno prima.

    Fonte: Wikipedia
  • Homevideo Buiomega71 • 24/10/22 16:43
    Consigliere - 25983 interventi
    In blu ray per A&R Productions, disponibile dal 18/11/2022
    Ultima modifica: 31/01/23 11:05 da Buiomega71