L'aldilà - ...e tu vivrai nel terrore! - Film (1981)

L'aldilà - ...e tu vivrai nel terrore!

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Stubby 24/02/07 22:24 - 1147 commenti

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Forse non sono la persona più adatta per parlare dei film di Fulci: amandolo tanto rischierei di essere di parte. Questo film secondo me è uno dei suoi lavori migliori. Tralasciando tutta la storia (molto avvincente e ben raccontata), quello che mi preme dire è che il regista ha confezionato soprattutto un finale che migliore di questo non poteva essere. Apocalittico è la parola giusta.

Caesars 20/03/07 14:19 - 3884 commenti

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Considerato un prodotto men che modesto dalla critica ufficiale (almeno quella dell'epoca) e osannato come un capolavoro dai tanti fans di Lucio Fulci, la verità probabilmente sta nel mezzo. Fulci è regista di solido mestiere che sa come far fruttare i, non molti, soldi a sua disposizione ma la messa in scena non è proprio indimenticabile. Le parti migliori a mio avviso sono il prologo e il finale girato in un posto "altro". Ho visionato la versione televisiva, sicuramente cut in alcune scene.

Undying 22/03/07 19:30 - 3807 commenti

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Capolavoro del regista, nato sulla scia imitativa di Inferno ma superiore (alla resa dei conti, e con il passare degli anni) al modello di riferimento: L'Aldilà nasce da una buona sceneggiatura (opera del grande Dardano Sacchetti) che assimila situazioni da molti classici (Suspiria e Shining in particolare) rielaborandole in maniera molto personale, riuscendo a raggiungere quello stadio di massima "sospensione" della realtà che, sempre più di rado, il cinema propone. Da vedere.

Giapo 23/03/07 16:52 - 246 commenti

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Film davvero controverso: una narrazione assurda, sconclusionata che pare essere solo un pretesto per introdurre scene di una violenza visiva devastante, ci porta improvvisamente nell’aldilà: un incubo senza precedenti, un terrore infinito dove la razionalità è rasa al suolo. Non si può non rimanere suggestionati dalla visionarietà di Fulci in questo film visivamente splendido, grazie ad una fotografia affascinante e le infernali scenografie gotiche reinventate nella vecchia cantina. Un must.

Puppigallo 4/04/07 20:39 - 5389 commenti

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Già l’inizio è notevole e getta le basi per un horror inquietante, splatter (fiumi di sangue e non solo) e piuttosto teso, con zombi incorporati. La trama conta davvero poco, ma questo non influisce più di tanto sulla pellicola. Il vero difetto, se così si può chiamare, è che il film finisce proprio mentre sta diventando ancora più interessante. La colonna sonora è la ciliegina sulla torta di questo delirio decisamente riuscito. Da segnalare: l’occhio, la vasca, la cieca e il cane, Mirabella ragnileso, la valle infernale. 

Deepred89 16/04/07 13:42 - 3790 commenti

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Il miglior film di Fulci insieme a Non si sevizia un paperino. La storia, poco originale e un po' confusa, è sicuramente la parte meno interessante. Tutto il resto è grandioso: dalla regia, piena di soluzioni visive stupende, alla bellissima fotografia, molto curata. Ottime anche le musiche di Frizzi e indimenticabili (oltre che realizzate benissimo) le scene splatter. Bravi la McColl e Warbeck.

Rebis 11/11/07 16:09 - 2419 commenti

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Horror dilagante e sensoriale molto compiaciuto dell’inarrestabile manifestarsi dell’atroce in forme ogni volta - se possibile - più devastanti. Disinteressato ai vincoli della logica narrativa si lascia traghettare dall’isteria del flusso immaginativo, fino al debordante e liquido. Notevole la capacità di catturare la fisicità della paura attraverso suoni e luci, più che con il noto effetto splatter (non sempre all’altezza). Compatto e aderente al fine non ha dimostrazioni autoriali scomode (sebbene implicite): semplicemente spaventoso.
MEMORABILE: Una donna e un cane in fondo all'autostrada deserta.

Il Gobbo 16/11/07 09:38 - 3015 commenti

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Facendosi schermo (e scherno?) dell'incoerenza narrativa, il buon Fulcione nostro costruisce una sorta di poema visivo - non originalissimo dato che il soggetto sacche(tte)ggia a destra e a manca - ma davvero suggestivo, fatto di scarti improvvisi, di folgorazioni, di ellissi. A tratti tirato via (il cane... ), a tratti magistrale (il prologo e il finale, per dire), sicuramente bello e riuscito. Fondamentale, e fra gli ultimi reperti di un cinema libero e selvaggio di cui s'è perso lo stampo.

Homesick 28/11/07 17:52 - 5737 commenti

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Zenith dell’horror metafisico. Pur traendo spunto da Inferno, Fulci costruisce un’opera personale, visionaria, rigorosa e persino delicata nonostante gli eccessi splatter. Troviamo un suggestivo prologo con una scena – la barca sul fiume - da quadro preraffaelita, un pittore maledetto, lo pseudobiblion, i sotterranei cupi e verdastri, Mirabella morente che vede in soggettiva i terribili ragni che gli camminano sugli occhi, musiche corali e solenni di Frizzi, un finale dantesco. Eccellente.
MEMORABILE: La fuga della Monreale, ripetuta mentalmente dalla McColl. Molto autoriale.

Capannelle 30/11/07 13:09 - 4500 commenti

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Mi aveva impressionato quando uscì, la varietà delle situazioni splatter non andava per il sottile. Peccato che, rivedendolo, non faccia più lo stesso effetto e che la storia e il quadro corale zoppichino sempre di più. Restano in mente alcune sequenze (la mano che esce dal muro, l'autostrada, il finale). Altre scene (es. ragni e acidi) sono infilate dentro a forza, per fare sensazione. Comunque come impatto e anche come musiche (una bella partitura gotica) trova il suo degno posto nel filone horror italico.

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Cotola 17/12/07 01:57 - 9310 commenti

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Il miglior film di sempre di uno dei grandi artigiani dell'horror all'italiana. Fulci, infatti, libero dal peso di dare vita ad una sceneggiatura logica e coerente (scritta da un ottimo Sacchetti), riesce a girare una pellicola tesa e molto coinvolgente, ad alto tasso di splatter e dallo spiccato talento visionario. In definitiva un prodotto molto gustoso che si lascia guardare con grande piacere dall'inizio alla fine. Molte le scene che non si dimenticano. Intonate al film e macabramente riuscite le musice di Fabio Frizzi.
MEMORABILE: La scena dei ragni che si "mangiano" Mirabella.

Spectra 24/12/07 10:13 - 84 commenti

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Uno dei film in cui Fulci ha fatto scuola. La storia non è il massimo e la sceneggiatura un po' ingarbugliata il budget per il film è evidentemente limitato (come al solito, ma qui esce tutto il genio di Fulci che riesce a creare una dimensione estremamente cupa per quasi tutto il film avvolgento il tutto in fiumi di sangue ed atmosfere macabre, visionarie e allucinate). Un cult dell'horror italico.

Herrkinski 18/05/08 23:57 - 8437 commenti

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Pur traendo spunto da Inferno di Argento, il film di Fulci riesce a superare lo stesso Argento in questo caso. Dopo il bell'inizio virato seppia, Fulci ci conduce in un incubo metafisico ricco di citazioni a ambizioni "alte", a volte azzardate, ma che nel complesso rendono il film affascinante. Sconnesso, a tratti delirante a causa di una sceneggiatura assurda, ma talmente ricco di scene visivamente eccezionali e di una poetica dell'orrido senza eguali da giustificare ogni possibile pecca.

Ghostship 28/05/08 16:45 - 394 commenti

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Un viaggio allucinato in una sequela di visioni. La sceneggiatura non c'entra, o almeno non c'entra la sceneggiatura così come concepita normalmente. Questo è l'esempio di come l'opera del regista, nella sua visceralità, possa essere quanto di più vicino ad un sogno. La dimensione onirica è l'unica dimensione possibile e tutto avviene come nelle braccia di Morfeo. Cast molto cult con tutti i pregi e difetti del caso: fotografia splendida di Salvati, aulico score di Frizzi e alla telecamera (che vive di improvvise zoommate) Fulci. Amarcord.
MEMORABILE: Il prologo e l'incontro tra la protagonista e la cieca sul ponte.

Samtam90 2/07/08 19:23 - 56 commenti

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Pur non essendo un capolavoro (lo ritengo inferiore a Non si sevizia un paperino), "L'aldilà" è senza dubbio uno degli apici dell'horror italiano. Fra le note positive la stupenda atmosfera (a partire dal memorabile prologo virato seppia fino ai toni apocalittici delle ultime scene), a cui si aggiunge una grande quantità di splatter. La visionarietà e il talento di Fulci non sono in discussione, seppur a scapito della trama, ma il film non manca di sequenze deboli o addirittura pessime (gli zombi). Vergognosamente cut la versione televisiva.
MEMORABILE: Il prologo, l'autostrada deserta, la scena delle tarantole, la morte della ragazza cieca.

Bruce 19/11/08 09:46 - 1013 commenti

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Eccessivo, visionario e fantastico, con immagini tra Dalì e le copertine degli album concept dei Pink Floyd. Si parte con un bel prologo, virato seppia, della morte terrificante di un pittore, crocefisso con la calce e si finisce con gli zombi e la Divina Commedia. Il tutto perché la MacColl ha l'idea di ristrutturare, per farne un hotel, un edificio abbandonato costruito su una delle sette porte dell'inferno. Calzante la musica di Frizzi. Certamente tra i migliori horror di Fulci.

Enzus79 13/12/08 12:27 - 3059 commenti

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Scopiazzata del "maestro" Lucio Fulci, che facendo un miscuglio dei migliori horror Usa non ne fa uscire un buon minestrone. Le scene splatter sono quelle riuscite meglio, facendoti dimenticare la mediocrità di questo film. Peccato, perché la storia, se fosse stata pensata meglio dagli sceneggiatori, avrebbe reso l'Italia orgogliosa di un simile prodotto. Purtroppo copiando Shining, Profondo rosso, Amityville horror e Suspiria, fa solo guadagnare soldi ai botteghini.

Rickblaine 13/12/08 12:28 - 635 commenti

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Lucio Fulci si dimostra un grande del genere. Dopo aver visto "Quella villa accanto al cimitero" rimango soddisfatto di quest'opera. Horror mozzafiato, suspance garantita e cast quasi all'altezza. Si dimostra che le cose in America si fanno diversamente. Molte scene per me rimangono memorabili e resta inutile citarle tutte. Dispiace che Fulci sia apprezzato solo all'estero dalla critica dato che in Italia è comparso solo sugli elenchi telefonici.
MEMORABILE: I ciechi hanno la vista più acuta di voi che vedete; grande il finale!

Patrick78 20/01/09 15:44 - 357 commenti

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Insulso lavoro di un regista sul quale ho serissimi dubbi e che non è ancora riuscito ad impressionarmi in nessuna sua opera. Partenza discreta con mistero e gore che si mixano abbastanza bene per poi cadere nel ridicolo più evitabile. Sarà pure un cult per molti ma essendo un horror e dovendo creare tensione e paura nello spettatore fallisce in pieno la sua missione. Assurde le sequenze degli zombies per riallacciarsi al suo Paura nella città dei morti viventi. Neanche troppo belli gli effettacci. Da amante dell'horror lo sconsiglio vivamente.

Supercruel 2/03/09 11:30 - 498 commenti

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Delirio visivo all'insegna della più libera e selvaggia anarchia narrativa. Fulci gira senza alcun freno, fregandosene bellamente della coerenza e mettendo in scena un illogico quanto suggestivo inno all'orrore più puro. Non c'è nemmeno il tempo di chiedersi che cosa stia succedendo: il film è una sequenza memorabile dietro l'altra, in un clima di totale surrealtà. L'occhio estirpato e l'attacco ragnesco ai danni di Michele Mirabella sono puro culto.

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Ale56 25/06/09 00:30 - 225 commenti

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Summa qualitativa di Fulci, L'aldilà è davvero quello che si dice "un film straordinario". L'impatto visivo che crea con lo spettatore il regista romano non è poca cosa; una visionarietà mai vista precedentemente in Italia. Alcune scene sono simili all'Inferno Argentiano ma calano qualitativamente a causa delle scarne scenografie, semi-nascoste dal buio. A causa delle tenebre, però, anche alcuni effetti (sopratutto nel seminterrato) non sono visibili. Buonissimi effetti, regia e recitazione fantastiche, musiche oniriche. Davvero un cult.
MEMORABILE: Il finale, il prologo virato in "seppia", i sanguinari omicidi, ragni over Mirabella.

Daidae 17/11/09 22:35 - 3284 commenti

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Uno dei migliori film dell'orrore italiani, quando Fulci era all'apice della sua carriera (opinione personale). Questo film, magistralmente interpretato dai validi Warbeck, Monreale e dalla McCool (una presenza fissa nei film di Fulci di questo periodo) ha poco da invidiare ai più blasonati film di Argento di quel periodo. Molto buono.

Enricottta 17/12/09 17:50 - 506 commenti

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Inizio film bianco e nero seppia molto bello, ricorda Martin di George Romero, aggancio ai giorni "mostri" con campo lungo, cieca con pastore tedesco d'ordinanza, occhio morto un poco Antonioni Blow up, ma farà scuola e allora dico moolto Fulci. Poi squartamenti, sgozzamenti, acidi, zombi, insomma la boutique dell'horror. Gli spunti per un film del genere sono tantissimi, un gioiellino. Scritto in fretta e si vede da alcune slegature che per altro non scalfiscono minimamente il risultato finale. Il finale suggestivo all'ennesima potenza. Frizzi bravo.
MEMORABILE: La morte "per tarantole" dell'amico Martini (il nome sarà un caso?) è da cineteca la lingua trafitta dalle "manine" dei ragni è schifosamente perfetta.

Trivex 8/01/10 18:56 - 1784 commenti

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Se non fosse per il finale, personalmente non ritenuto all'altezza del resto, questo cult meriterebbe la qualifica di straordinario. È perfettamente riuscito il non semplice tentativo di fornire un prodotto realizzato con cura, elegante e sofisticato, ma con il gore e lo splatter passionale in misura più che adeguata. C'è un campionario horror davvero eterogeneo, quindi può soddisfare la visione di tutti. Magari la sceneggiatura zoppica in qualche frangente ed i collegamenti vanno elaborati, ma i risultati restano. Più deboli gli altri due della triade.

Metuant 10/01/10 15:05 - 457 commenti

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Grande esempio di horror italiano come non se ne fanno più da tanto, troppo tempo. E questo è un male, perché film del genere dimostrano come il cinema italiano non era fatto solo di neorealismo, film in costume e cose simili, come spesso si sente dire oggigiorno. Altissimo tasso di gore e storia d'effetto; gli unici punti deboli restano il finale (del tutto fuori luogo) e il titolo "...E tu vivrai nel terrore", che suona alquanto ridicolo. Un cult.
MEMORABILE: La crudissima sequenza iniziale virata in seppia.

Jena 13/03/10 20:12 - 1615 commenti

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Fulci, regista mediocrissimo neanche lontanamente paragonabile a Dario Argento, è poi divenuto culto per una nicchia di saccenti estimatori. A me continua a risultare assai indigesto e faccio fatica ad arrivare alla fine dei suoi film. Qui, a parte qualche massacro abbastanza fantasioso e crudele, abbiamo un racconto senza capo né coda che miscela e copia malamente Inferno e Zombi in maniera pasticciata e confusa. Degli attori manco parlarne, uno più cane dell'altro. Lascio volentieri Fulci ai suoi estimatori e mi tengo Argento!

Rambo90 18/05/10 21:09 - 7837 commenti

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Buon horror di Fulci che saccheggia da vari film (Inferno su tutti) e abbonda con omicidi splatter e macabri. La storia non è originale, ma la tensione e il ritmo sono talmente elevati che non si può fare a meno di arrivare alla fine (amara). Il cast è pieno di caratteristi usati dal regista in varie occasioni e si segnala la buona interpretazione di Warbeck come protagonista (nonchè il pessimo Michele Mirabella). Cameo di Fulci nel ruolo del bibliotecario.
MEMORABILE: L'ospedale assediato dagli zombi.

Losciamano 22/05/10 19:18 - 112 commenti

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"The beyond", è uno dei miglior horror "made in Italy". Il film è di un impressionismo straordinario e palpabile. La follia e l'incredulità nella storia e sopratutto l'anarchia nello stile di Lucio Fulci che aumenta gradevolmente s'impadroniscono dello spettatore e lo catturano fino al finale visionario, bellissimo e "bastardo", perché è come se non ti lasciasse via di scampo, rendendoti la notte non tanto tranquilla e la mattina con la voglia matta di rivedere la pellicola. Capolavoro.

Greymouser 30/05/10 11:35 - 1458 commenti

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Dall'artigianato all'arte, a volte, il passo può essere breve. E' il caso di Fulci in questo "Aldilà", giustamente ritenuto il suo capolavoro, in cui la trama è un pretesto per inscenare un viaggio da incubo le cui stazioni sono costituite da sequenze spaventose e visioni macabre ed angoscianti. Un horror di dimensione metafisica, che si inserisce di diritto nel pantheon delle migliori produzioni di sempre nel cinema dell'orrore.

Myvincent 19/06/10 09:37 - 3867 commenti

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Estetica horror e trama frantumata in un film che si svolge e si dilata in un breve periodo di tempo, dall'acquisizione dell'hotel infernale da parte della protagonista fino alla scoperta e all'epilogo. Soggetto non originale, attori non straordinari ma non importa, conta l'atmosfera d'angoscioso onirismo.

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Nipo 20/06/10 16:01 - 40 commenti

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Il massimo di Fulci; la sua visione del male, anche se supportata da una sceneggiatura che si ispira ad altri, crea un universo assai più senza logica del precedente Inferno argentiano. Il male domina tutto, con una splendida fotografia che ritaglia i volti e le scenografie dal nero, il tutto pervaso da una crudeltà gratuita, ma mai volgare. Elegante nel suo svolgersi, claustrofobico e disperato, senza alcuna via d'uscita. Una delle vette dell'horror italiano. Da vedere.

124c 2/08/10 16:41 - 2960 commenti

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Film dell'orrore di Lucio Fulci di una certa importanza, con la sequenza-shock di Michele Mirabella (ancora lontano dall'essere il garbato presentatore Rai che noi tutti, oggi, conosciamo) divorato dai ragni. Tensione ed effetti speciali dozzinali quanto efficaci fanno di questo film un horror veramente ben fatto. Idolatrato da Quentin Tarantino, "L'aldilà" è passato, nelle tv e nelle VHS italiane, censurato di alcune sequenze. Katherine McColl è molto brava, la segue a ruota David Warbeck.
MEMORABILE: Gli occhi bianchi dei protagonisti.

Von Leppe 22/01/11 16:25 - 1287 commenti

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Ambientato nell'umida Lousiana in un vecchio hotel di legno, abbandonato e putrescente, forse è il film diretto da Fulci dove più emerge la sua poetica del marciume. Terrificante il prologo che vede il supplizio del pittore stregone, nell'albergo costruito sopra una delle sette porte dell'inferno: riaprendolo si scatena il male (nel film ci sono situazioni di orrore estreme, che per la violenza ed alcune sequenze, come il finale, creano un'atmosfera surreale).
MEMORABILE: Il quadro del pittore ed il finale.

Sabryna 23/11/10 00:45 - 225 commenti

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Meraviglioso. Perla fulciana che brilla di luce propria. Stupendo il prologo in stile film d'epoca, ottimi la fotografia e gli scenari. Un Fulci ispirato che gioca con soggettive e oggettive, primi piani e dettagli, fuoco e fuori fuoco. Il regista plasma la camera al suo volere, definendo un capolavoro del thriller/horror con alcuni momenti splatter. Tra i personaggi spicca la figura di Emily, affascinante e misteriosa. Lo stupendo epilogo è quasi poetico e varrebbe da solo la visione di tutto il film.
MEMORABILE: E ora affronterai il male delle tenebre e ciò che in esso vi è di esplorabile.

Mdmaster 17/12/10 20:28 - 802 commenti

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Uno degli ultimi grandi film di Fulci. Con L'aldilà il regista va oltre i suoi prodotti precedenti e tinge di surreale e infernale un'apparentemente banale storia di ritornanti. Il cast ce la mette tutta e le espressioni risultano credibili, la storia gira piuttosto a vuoto ma poco importa quando assistiamo a una nutrita sequenza di sangue, violenze e lacerazioni di ogni tipo. Un po' di stanca nella parte finale contro gli zombi, ma il tutto viene poi recuperato nella splendida sequenza conclusiva. Buona soundtrack di Frizzi. Splendido.
MEMORABILE: Il prologo tinto di colori seppia; mirabella si scopre non benvoluto dai ragni; mamma e figlia alle prese con i ritornanti.

Buiomega71 11/06/11 17:12 - 3018 commenti

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Sequenze di devastante potenza fulciana: l'attacco zombesco all'ospedale (tra l'altro messo "a forza" per volere del produttore De Angelis), la Monreale sbranata "suspirianamente" dal suo cane, le tarantole carnivore, il prologo, si accavallano con uno script che pesca a piene mani dai più classici topoi del genere, Sentinel in primis. Purtroppo non è uno dei migliori film di Fulci, anche se la sua poetica si fa sentire più di una volta. Piuttosto confuso e sgangherato, ma di sicura presa visiva. Ottimi gli sfx splatter di Giannetto De Rossi.
MEMORABILE: Michele Mirabella divorato dalle tarantole; gli zomboni nella morgue; il linciaggio del pittore; il finale apocalittico e visionario.

Mickes2 4/07/11 09:48 - 1672 commenti

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Gran regia di Fulci che utilizza il tema della maledizione imprimendo al film fin da subito un’atmosfera claustrofobica. Plasma a suo piacimento le allucinazioni con un grande tocco evocativo e gusto per l’inquadratura. Alterna affascinanti momenti visionari ad altri puramente horror. Gli effetti gore artigianali non risultano fini a sé stessi, ma donano al film un'ulteriore sensazione di disagio che culmina nello splendido, allucinato finale. Si chiude un occhio sulla sceneggiatura a tratti raffazzonata e sulla recitazione non sempre all'altezza.
MEMORABILE: L'incipit. Il finale. La terrificante sequenza con le tarantole.

Giacomovie 5/09/11 22:05 - 1405 commenti

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Fulci ha saputo realizzare con poco un horror denso di surreali allucinazioni, con particolari truculenti che possono mettere alla prova gli stomaci deboli. Ha esaltato il concetto di cinema pragmatico, fatto di sicurezza teorica che trasforma la ricchezza di idee in una sapienza pratica che riesce a colmare i vuoti di sceneggiatura. Le apparenze di una confezione grezza ci sono, non hanno però pregiudicato nel regista le sue viscerali visioni di uno splatter cruento ed effettistico. ***

Storm 1/01/12 13:57 - 1 commenti

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Uno dei film, a mio parere, più interessanti non solo della cinematografia di Fulci, né dell'horror in senso lato, bensì del vastissimo territorio del cinema mondiale. Ci mette poco Fulci per farci capire che stiamo assistendo ad un film fuori dal comune, apparentemente banale ad una prima visione, geniale ad una seconda. Questo film non è la rappresentazione di uno scontro tra buoni e cattivi, è la rappresentazione del terrore puro, senza logica e senza via di fuga; e Fulci riesce a farvi immergere totalmente lo spettatore.

Markus 8/03/12 08:40 - 3731 commenti

I gusti di Markus

Tra i migliori horror di Fulci che, particolarmente ispirato, riunisce in un sol colpo la metafisica, i pur sempre graditi zombi e delle micidiali tarantole assassine; il tutto anticipato dal bel prologo - virato in seppia – drammaticamente splatter. Questo film, pur con limiti di budget, riesce a essere un buon prodotto orrorifico pronto per essere esportato e soddisfare le esigenze di un pubblico senza pretese ma con la sana voglia d'intrattenimento (del male).

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Bergelmir 7/04/12 07:17 - 160 commenti

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Opera enigmatica e rappresentativa del Fulci più visionario, che sullo sfondo di una storia vagamente lovecraftiana illustra scenari che si rincorrono l'un l'altro in un turbinio lisergico di malignità e orrori, con più di un debito all'Inferno di Argento. Si trovano qui sequenze davvero geniali insieme a trovate più goffe, ma nel complesso siamo di fronte a un film di indubbio fascino e di straordinaria portata artistica, per quanto difficilmente qualificabile. Horror totale e perentorio.
MEMORABILE: "...Ora affronterai il Mare delle Tenebre e ciò che in esso v'è di esplorabile".

Rigoletto 22/04/12 15:56 - 1811 commenti

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Lucio Fulci, con bravura ed intelligenza, continua la sua Trilogia del terrore con una pellicola che presenta molte qualità. Questo film è più "paranormale" del precedente, si ha sempre la sensazione dell'incubo che sembra non finire e non dare scampo. Le scene splatter non mancano e, anzi, sono concepite con fantasia e raffinato gusto per l'orrido. Straordinaria, poi, la crescente tensione impressa. Nel complesso ho trovato più riuscita, più esteticamente compiuta la prima opera, ma è un grande, grandissimo secondo capitolo. ***1/2
MEMORABILE: La scena finale.

Corinne 16/06/12 16:47 - 422 commenti

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Un Fulci magistrale, questo, che sopperisce a una trama tutto sommato scarna e derivativa con un'esplosione di sangue, zombi e putridume, e un finale bellissimo e spietato. Non c'è un attimo di tregua, nessun dialogo riempitivo: l'orrore inizia subito, in un crescendo inesorabile, e le insistite sequente splatter (i ragni, l'acido) riescono ad evitare l'effetto "sequela di efferatezze senza capo né coda" Ho sempre pensato che il massimo Fulci l'abbia dato nel thriller, ma quest'horror è veramente notevole.
MEMORABILE: Il prologo virato seppia; L'aracno-attacco; Il suggestivo finale.

Belfagor 17/01/13 15:20 - 2699 commenti

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Un albergo della Louisiana è stato costruito su una delle sette porte dell'inferno: da qui massacri, orde di zombi, pareti che trasudano sangue, occhi cavati, tarantole carnivore e chi più ne ha più ne metta. In questa atmosfera onirica e surreale Fulci mescola un po' di tutto, dando vita a un film disomogeneo e fin troppo altalenante. Eppure, in questo marasma di esagerazioni, si scorge chiaramente un autentico amore per il genere horror. Molte le sequenze memorabili.
MEMORABILE: Il prologo; Il quadro sanguinante; L'apparizione di Emily sul ponte, accompagnata dal cane.

Jurgen77 29/01/13 08:02 - 629 commenti

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Il picco massimo raggiunto da Fulci. A metà strada tra fantastico, gotico e clima argentiano, il film è un caposaldo del genere horror italiano. Grande suspance, una bella trama e ben dosata la dose di sangue/splatter. Un mix di case infestate, demonologia e giallo. Ottima anche la colonna sonora. Imperdibile, per i fan del genere.

Tomastich 18/02/13 17:32 - 1260 commenti

I gusti di Tomastich

L'inferno, l'aldilà, la terra. Lucio Fulci compie un operazione di grande livello visivo ed evocativo. Tramite una serie di situazioni che rimarranno impresse nell'occhio (è il caso di dirlo!) dello spettatore Fulci costruisce una lenta discesa agli inferi, senza via d'uscita, senza speranza, senza futuro. Musica geniale di Frizzi e ambientazione fuori dall'ordinario!

Maik271 25/02/13 14:44 - 436 commenti

I gusti di Maik271

Sicuramente il miglior horror di Fulci insieme a Zombi 2, che ne sfrutterà abbondantemente la parte zombesca del finale. Il soggetto, aiutato da ottimi effetti speciali di Giannetto De Rossi, passa sicuramente in secondo piano di fronte a splendide inquadrature e uccisioni con effetti splatter veramente spettacolari. Gli attori fanno il loro. Finale molto suggestivo e senza speranza.

Albstef90 4/03/13 22:08 - 78 commenti

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Davvero uno dei migliori e più interessanti titoli del grandissimo Fulci, che qui si conferma definitivamente come il poeta del macabro. La storia è molto accattivante e si sviluppa attraverso continui tocchi di genio del regista: primi piani dei visi inquietanti, inquadrature secche spaventose e il rimettere in gioco gli zombi sempre ottimamente truccati. Quasi tutto il film si svolge all'interno di un hotel chiamato "Sette porte", con continui colpi di scena. Questo è lo stile autoriale secondo Fulci. Ottimo.
MEMORABILE: L'uomo murato vivo; Le tarantole sul corpo del povero Michele Mirabella; Gli zombie; Il sinistro hotel "Sette porte".

Giùan 20/11/13 06:47 - 4776 commenti

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Film talmente “leggendario” per i cultori della nostra amatissima serie B da render sfuggente un giudizio critico oggettivo e scevro da condizionamenti. La verità è che la qualità peculiare de L’aldilà sta appunto nell’eludere un analisi contestuale e razionale (refrattarietà che condivide con gli inizi argentiani), immergendoci progressivamente in una liquidità sensoriale il cui ritmo sincopato alterna dozzinali dabbenaggini narrative a sublimi (anche per la loro ingenuità) epifanie filosofiche. Brutale ed esoterico, comunque inafferrabile.
MEMORABILE: Gli occhi della Mc Call; Le tarantole; Il finale.

Luchi78 11/02/14 11:11 - 1521 commenti

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Quando ti trovi davanti a un film di Fulci sarebbe meglio valutarlo a compartimenti stagni, perché un giudizio complessivo risentirebbe dei troppi "buchi" cinematografici dichiaratamente voluti dal regista. La trama è solo un pretesto per scatenare un'orgia di effetti splatter/horror con cui in pochi oggi si cimenterebbero. Alcuni di essi sono però spinti oltre il limite della pura exploitation risultando fallimentari. Poco male, sedetevi e godetevi la ricerca dello splatter più essenziale (il tutto ovviamente in versione low-cost).

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Qpossum 18/05/14 11:19 - 39 commenti

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Se non si fa l'errore di cercare un filo logico a tuti i costi (ma perché poi si dovrebbe, in un film del genere?), L'Aldilà resta un'esperienza assai godibile. Ci sono diverse ingenuità che possono infastidire, ma qui a contare veramente sono l'atmosfera malsana (ben derivata da Lovecraft) gli SFX (convincenti) e le musiche ben più che adeguate. Almeno un paio di sequenze sono davvero memorabili.
MEMORABILE: L'apparizione di Emily sulla strada deserta.

Nicola81 24/05/14 14:43 - 2945 commenti

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All'inferno argentiano preferisco questo di Fulci, pur non considerandolo il suo capolavoro horror. Il prologo promette moltissimo, poi abbiamo una tensione costante, alcune singole sequenze azzeccate, ma anche una sceneggiatura debolissima che appare come un semplice pretesto per propinarci svariate scene splatter gratuite e fuori luogo (vedi quella famosissima dei ragni). Splendida la fotografia di Salvati, bella la colonna sonora di Frizzi e persino il cast non demerita, ma personalmente mi ha lasciato con una sensazione di incompiuto.
MEMORABILE: Il prologo; La prima apparizione di Emily; Il finale.

Rufus68 1/10/16 20:04 - 3896 commenti

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Quasi impossibile valutare in modo distaccato tale opera, un autentico saliscendi ove si alternano picchi davvero affascinanti, pleonasmi splatter (pur tecnicamente riusciti: i ragni, le schegge) e fastidiose lungaggini (gli zombi). Fulci, in odor di Lovecraft, aborre giustamente ogni logica (il male ha leggi incompatibili con quelle terrene) e abbonda di (auto)citazioni sfornando un guazzabuglio sotto la cui superficie s'indovina, però, una sincera angoscia per i destini ultraterreni. Belle musiche di Fabio Frizzi.

Taxius 28/12/16 16:06 - 1656 commenti

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Non è solo il capolavoro di Fulci, è il capolavoro di un genere cinematografico e uno dei più begli horror made in Italy mai girati. Il maestro con un budget misero riesce a creare un vero incubo in terra che più che spaventare inquieta e impressiona all'ennesima potenza. Si parla di un film onirico e non semplice da seguire, lontano dagli altri horror fulciani. Effetti speciali artigianali, ma veri e terribilmente sanguinolenti. Certe scene come l'incontro con Emily sul ponte sono entrate nella storia del cinema.

Viccrowley 27/02/17 20:48 - 814 commenti

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Incredibile opera fulciana che trascende il genere di appartenenza e si fa capolavoro. Dall'eccezionale incipit virato e girato come un western all'ossessione per l'occhio, unico baluardo che permette all'uomo di provare a distinguere la realtà dall'incubo. Inno assoluto alla putrescenza, ricercata, coccolata e insistita nell'orgia di mostruosità umide e feconde che sbucano da una delle sette Porte dell'Inferno. Pochissima cosa la trama, tutto vive in funzione delle straordinarie trovate visive, ricettacolo senza speranza di orrori senza fine. Inimitabile.
MEMORABILE: L'incipit con la crocifissione del pittore; L'assalto dei ragni; Lo sbranamento di Emily; L'assedio all'ospedale.

Faggi 23/07/17 14:18 - 1551 commenti

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Il cruento e misterioso prologo, virato in seppia, con forza icastica sgombra il campo dagli equivoci: si navigherà nelle acque dell'horror paranormale: gli appassionati sgraneranno gli occhi. E le promesse saranno mantenute, tra cadaveri vivi, presenze ineffabili, suggestioni metapsichiche e liquidi splatter. Fulci dirige con mano lesta e pupilla vigile, inoltrandosi nel marcio, nell'innominabile, nel domestico stravolto da contingenze estreme allucinate. Bello e definitivo l'epilogo, che chiude il cerchio con cupissimo lirismo.

Luras 4/11/17 17:23 - 146 commenti

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Alcune scene raccapriccianti, girate tanto per allungare il brodo, non salvano li livello medio di questo secondo capitolo della famosa Trilogia. Non è pessimo, tutto sommato, dato che si pone lo scopo di incutere terrore e in alcuni frangenti vi riesce. Più che altro impressiona con sequenze quasi stomachevoli, anche inquietanti, data l'ambientazione da camera mortuaria. Certo, poi di paura vera e propria non se ne vede, come tra l'altro manca una vera esplosione della tensione, un qualcosa che faccia spaventare. Nulla più che modesto.

Magi94 19/11/17 20:51 - 986 commenti

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Non sono riuscito a capire la supposta magia e atmosfera di questo film. Non vedo altra estetica se non quella dello splatter (ma posso valutare bene un film solo per questo?), che più che estetica è l'utilizzo abbondante di effettacci brutti ma decisamente efficaci nel ripugnare. Per il resto una trama scopiazzata: l'hotel da Inferno, il cane da Suspiria, gli zombi che compaiono senza motivo dalla moda di quegli anni. Non basta il ben finale nell'Aldilà per farmi rivalutare questa accozzaglia di situazioni splatter senza capo né coda.

Arlec 23/02/18 02:44 - 18 commenti

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Ricordo che da ragazzino la scena delle tarantole mi aveva traumatizzato e per qualche mese avevo vissuto anch’io nel terrore. Rivedendolo a distanza di tanti anni però, non ho potuto fare a meno di notare lo scarso realismo, non solo negli effetti speciali ma anche nei dialoghi e nel comportamento dei personaggi. È vero che il film contiene tutti gli elementi che un appassionato di horror potrebbe desiderare, ma certe ingenuità e trascuratezze nel copione e nella messa in scena non possono al giorno d'oggi passare inosservate.

Anthonyvm 7/05/18 23:14 - 6134 commenti

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Probabilmente il più acclamato horror di Fulci, ma forse il tassello più debole della "trilogia della morte". Il ritmo è lento, i tempi dilatati come in quasi tutti i film di Lucio, fino all'inevitabile esplosione gore. Manca però quel clima rurale e lovecraftiano di Paura nella città dei morti viventi, così come il gusto per la paura di Quella villa accanto al cimitero. Il film sta ben saldo sulle scene splatter da antologia e su un sublime finale apocalittico che non può lasciare indifferenti. Il resto è un po' noiosetto e inutilmente criptico.
MEMORABILE: La tortura iniziale del pittore; La morte di Mirabella; Il segmento in ospedale in pieno stile zombie-movie; Il bellissimo finale, estremamente cupo.

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Bubobubo 2/09/18 00:51 - 1847 commenti

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Un horror astratto, pittorico, metafisico, l'apice fulciano par excellence: la rappresentazione su tela della Paura inconscia e atavica. Innumerevoli le sequenze chiave, dal truculento epilogo virato seppia allo squillo a vuoto del campanello della stanza 36, dalle carrellate su una provinciale dechirichiana che si getta nel nulla alle sequenze gore (nei sotterranei dell'hotel, in biblioteca, in obitorio) a uno dei finali più belli ed espressivi dell'horror italiano. Sceneggiatura maestosa, musiche perfettamente calzanti.
MEMORABILE: Il finale.

Ira72 29/09/19 19:47 - 1342 commenti

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Questo non è un film comune della serie “quattro zombi e via”; è quasi un cult che con un proprio stile, italico e inimitabile, non può essere ignorato, né eguagliato. Colonna sonora magnetica, sospiri alla Suspiria raggelanti, sangue in ogni dove, marcio e marciume ovunque, elementi trash sparsi qua e là che, però, ben ci azzeccano (le tarantole carnivore su tutti). Sceneggiatura visionaria. Epilogo amaro.

Bullseye2 1/02/20 23:28 - 479 commenti

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Etereo delirio e splatter oltranzista, pesanti concessioni all'exploitation più eccessiva e surrealismo alla Buñuel/Artaud/Dalì, celestiale poesia e gusto macabro: l'Aldilà marcato Fulci è una terra di mezzo dove gli estremi (in ogni senso) si toccano e si completano tra loro, si sublimano continuamente nella totale assenza di senso logico (magari conoscere un poco l'opera di Lovecraft aiuta senz'altro nella comprensione del film). Più che un film, un'esperienza da vivere, un'opera d'arte assolutamente unica che affascina a ogni visione.
MEMORABILE: Gli omicidi ultragore; Emily, la ragazza non vedente; I tetri e sudici sotterranei; Le visioni dell'etereo "aldilà".

Siska80 24/02/20 12:26 - 4373 commenti

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Capolavoro di Fulci (e del macabro in generale), il cui genio fa a gara con le meravigliose, destabilizzanti e a tratti malinconiche musiche di Fabio Frizzi (che costituiscono un horror nell'horror). Ottimo il cast, omicidi cruenti, sangue à gogo, trama avvincente con un valido background (il pittore ingiustamente crocifisso che torna dall'Aldilà per vendicarsi). Il restauro della pellicola ha rovinato l'originaria atmosfera lugubre e svelato alcuni trucchi (le pupille bianche finte).
MEMORABILE: Il ritratto del Salvatore dallo sguardo "vivo" e satanico.

Pinhead80 26/09/20 15:31 - 5159 commenti

I gusti di Pinhead80

Una giovane donna entra in possesso di un vecchio albergo e cerca di rimetterlo a nuovo. Ignorando numerosi avvertimenti che la invitano a lasciar perdere, finisce in un vortice di follia e orrore senza fine. Il film più visionario di Lucio Fulci sfrutta la sceneggiatura di un ispirato Dardano Sacchetti, che pesca nelle cose migliori del cinema horror dell'epoca. Nonostante non ci sia una trama ben definita, la sensazione è quella di scivolare poco alla volta in un mondo parallelo e angosciante che inghiotte ogni cosa. La scena delle tarantole e il finale sono notevoli.
MEMORABILE: La scena delle tarantole ed il finale.

Lupus73 28/09/20 14:13 - 1556 commenti

I gusti di Lupus73

Antefatto seppiato nell'oscura Louisiana anni '20, poi nel presente in quell'hotel costruito su una delle sette porte per l'Aldilà. Rammenta l'Inferno argentiano, con la sua trama frastagliata e surreale, ma Fulci non raggiunge quelle vette, imbrigliato in una sceneggiatura più schematica e rigida in cui fanno da padroni i noti SFX horror-gore in macro da raccapriccio (che amplificano oltremodo la scuola di Bava, benché più grezzi e statici) e la ghost story che diventa storia di zombi (altro cardine di Fulci); il tutto finisce per soffocare il simbolismo e l'atmosfera spettrale.
MEMORABILE: La scena del cane lupo (che paga tributo a Suspiria); Il suggestivo antefatto; Gli ambienti dell'hotel.

Vito 27/01/21 00:16 - 695 commenti

I gusti di Vito

Capolavoro horror del maestro Lucio Fulci, che deraglia dalla sintassi narrativa per diventare un'opera surreale unica nel suo genere. Il regista romano mantiene desta l'attenzione dello spettatore con secchiate di splatter e scene da antologia, le musiche di Fabio Frizzi e la macabra fotografia di Salvati fanno il resto. Finale onirico che non si dimentica.
MEMORABILE: Il cane che attacca Emily; Gli zombi nell'ospedale.

Nick franc 13/08/21 19:30 - 546 commenti

I gusti di Nick franc

Un Fulci molto ispirato firma qui il suo indiscusso capolavoro horror. Basandosi su di una sceneggiatura che consente molta libertà d'azione, il regista romano dà sfogo a tutto il suo talento visionario regalandoci sequenze di morti molto fantasiose e un finale che entra di diritto tra i migliori dell'intero genere, al quale arriviamo attraverso un assalto ai nervi dello spettatore, senza respiro. Ottime la fotografia di Salvati e le musiche di Frizzi, addirittura strepitosi gli effetti gore di Giannetto De Rossi. Assolutamente da non perdere, per gli amanti del genere.
MEMORABILE: La scena alla Morgue; L'assalto dei ragni a Mirabella; Il martirio del pittore; Il finale.

Ronax 2/02/22 00:48 - 1322 commenti

I gusti di Ronax

Un Fulci ancora potente e capace di creare atmosfera pur con parecchie difficoltà nel governare una sceneggiatura frammentaria in cui troppe cose non quadrano e restano irrisolte. Saccheggiando a piene mani sia da altri e più celebri film, sia da sue opere precedenti soprattutto per quanto riguarda la componente zombesca, imbocca poi una strada autonoma con un finale quasi metafisico. Alla scarsa incisività della MacColl e di Warbeck fa da contrappunto la Monreale, molto ben calata nel ruolo della misteriosa ragazza cieca.
MEMORABILE: Mirabella divorato dalle tarantole; I sotterranei dell'albergo invasi dall'acqua,

Noodles 11/10/22 23:16 - 2468 commenti

I gusti di Noodles

Un Lucio Fulci scatenato inserisce tutto il suo cinema in quello che è uno dei suoi film migliori. Ci sono i consueti ettolitri di sangue, sbudellamenti, putrefazioni, possessioni, scantinati misteriosi, scene altamente disturbanti... e c'è anche qualche parte di sceneggiatura inspiegabile, come spesso accade nei film del regista. Ma tali sbavature contano poco quando il film procede spedito senza pause, intrattiene e appassiona. Visionario al punto giusto, come mai era capitato negli altri film fulciani. Buon cast, con un Michele Mirabella pre-televisivo. Assolutamente da vedere.

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Teddy 31/10/22 03:04 - 983 commenti

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Innocenti e dannati che si uniscono senza confini temporali e un edificio che è la reincarnazione dell’inferno. L’ambientazione sudista - oltre a fare da cornice e palcoscenico - assume infatti anche una carica simbolica di primissimo piano. Il resto del film sta tutto nella regia di un Fulci infiammato dall’amore per il genere e nella fantasiosa composizione splatter di Giannetto De Rossi. Dantesco.

Il ferrini 8/02/23 23:02 - 2519 commenti

I gusti di Il ferrini

Fulci decide di raccontare poco e mostrare molto; del resto la sceneggiatura è un delirio quasi lisergico basato su un'ipotetica porta dell'inferno posta sotto un albergo. Nondimeno la pellicola è diventata un cult, per le molte scene orrorifiche che impressionano oggi esattamente come allora. Grande la perizia tecnica nel realizzarle così come i tempi dilatati della regia che contribuiscono a creare la tensione. Qualche debito con l'Argento dell'anno precedente. Più un affresco che un film, ma sicuramente un'esperienza da fare.

Keyser3 11/09/23 22:54 - 444 commenti

I gusti di Keyser3

Cinque minuti, quelli iniziali, che fanno ben sperare: una violenza dirompente, stemperata dall'uso del bianco e nero, in cui si percepiscono echi avatiani e un verso ben preciso all'Argento più recente. Poi, poco altro. È chiaro fin da subito che Fulci punti a shockare lo spettatore con ripetute scene splatter, a volte insistite fino all'eccesso (l'attacco delle tarantole). A farne le spese sono però la recitazione, diffusamente mediocre, e la verosimiglianza delle azioni dei personaggi. Alla luce di queste considerazioni, appare francamente esagerata la fama di cult di cui gode.

Diamond 4/01/24 10:49 - 428 commenti

I gusti di Diamond

Tra i punti più alti della cinematografia di Lucio Fulci. Malgrado uno script un po' confuso e sconclusionato, il regista romano dà vita a una pellicola estremamente affascinante con un sottotesto onirico e quasi malinconico notevole. Regia a livelli altissimi, ottimo lo score musicale di Frizzi, cast adeguato. Alcune soluzioni visive sorprendono ancora oggi. Un horror "astratto", quasi pittorico (c'è Lovecraft ma anche De Chirico), esaltato poi da un finale splendido.
MEMORABILE: L'incipit virato a seppia; Mirabella e i ragni; Il finale.

Gabigol 1/04/24 23:44 - 619 commenti

I gusti di Gabigol

Appoggiatosi a un tessuto narrativo destrutturato dai contorni dell'incubo, Fulci dirige la discesa negli inferi di un manipolo di personaggi chiamati a fronteggiare l'ignoto. Tra poeti profeti dell'innominabile, porte sull'inferno e morti che risorgono, il film disegna il male nella sua più concreta ineluttabilità: merito degli effetti di De Rossi (ancora oggi impressionanti) e dell'ancor più notorio score di Frizzi, leggendario e indimenticabile. E se il prologo, con la fotografia seppia, è efferato come pochi, sarà il finale a guadagnare i pinnacoli dell'orrore metafisico. Cult.
MEMORABILE: Il prologo; La cieca in autostrada; Mirabella con i ragni; Il sangue con acido che si espande sul pavimento; L'ospedale con gli zombi; Il finale.

Luluke 7/05/24 05:40 - 414 commenti

I gusti di Luluke

Convincente nella prima mezz'ora, molto avatiana (a meno che non si voglia ritenere Avati un fulciano), il film però soffre poi un eccesso di libertà narrativa che produce un effetto spiazzante, diventando così più che altro una successione di visioni, sostenuta, come sempre, da impeccabili riprese e montaggio, ma finendo in certi momenti per somigliare a una generale licenza d'autore. Curioso il fatto che sia contemporaneo alla prima Casa di Raimi, considerato che proprio in quel periodo inizia a farsi strada la corsa all'acquisto di immobili come rifugio alle proprie ansie.

Occhiandre 1/06/24 16:16 - 171 commenti

I gusti di Occhiandre

Fotografia e ambientazioni affascinanti con il tocco fanée e misterioso del Sud degli Stati Uniti impreziosiscono i bei volti di attrici bionde e diafane; idraulici barbuti, sardonici e assai zelanti si avventurano in gocciolanti labirinti sotterranei: composizione di situazioni ben avvicendate creano un affresco intrigante. E' il mondo del maestro Fulci che ci prende per mano per andare a vedere da vicino che effetto fa un uomo squartato. La freschezza o la sorpresa fanno da contrappunto all'orrore puro. Sceneggiatura agile e messa in scena magistrale. L'Inferno argentiano è palese.
MEMORABILE: Gli occhi "di giada" della cieca; La parete si sgretola verso l'ignoto; La musica malinconica al piano; La villa col giardino nebbioso; L'obitorio.
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  • Discussione Caesars • 30/11/15 16:16
    Scrivano - 16901 interventi
    Per chi fosse interessato, qui la prima parte del soggetto originale di Dardano Sacchetti
    http://www.nocturno.it/laldila-il-soggetto-ritrovato/
  • Homevideo Zender • 9/08/17 11:19
    Capo scrivano - 48439 interventi
    IL FAMOSO PROLOGO IN LOUISIANA (1927)
    Il prologo in Louisiana del film è stato a lungo una chimera, per gli appassionati degli Anni Novanta che cercavano il film in vhs. Si sapeva che era presente solo nell'introvabile vhs Starvideo, ma la cassetta che si beccava in qualsiasi videoteca era quella della Avofilm, che lo tagliava via completamente (e si parla di oltre sei minuti!).



    Ebbene, anni dopo, recuperata la Starvideo e confrontatala sia colla vecchia edizione dvd della Anchor Bay e col dvd Noshame, si evidenziano queste differenze. Il dvd Usa parte con un'inquadratura assente nel dvd italiano (e nella vhs Star, che elimina i primi 15 secondi e la dicitura Louisiana 1927):



    Poi si passa alla famosa inquadratura con la dicitura...



    ...che nel dvd Noshame è a colori (nonostante il prologo sia poi virato)!



    Poi, prima dell'arrivo all'hotel, altri 28 secondi tagliati dalla versione Starvideo (in cui si inquadrano i paesani sulle loro barche):



    Quando il gruppo sbarca davanti all'albergo notiamo come nella vhs Starvideo (sopra) si veda bene il verde della barca correttamente virato nella versione in dvd (sotto):




    Poi ecco le prime differenze nel doppiaggio. Le scene con la ragazza che legge il libro (Eibon), nella versione dvd sono infatti state ridoppiate quasi per intero. Ecco cosa si sente nella Starvideo:

    In questo libro sono raccolti tutti i frammenti delle profezie di Eibon che si tramandano da più di 4000 anni. Ora tu affronterai il mare delle tenebre e ciò che in esso v'è di esplorabile.

    Nelle altre versioni, in dvd, il più succinto ridoppiaggio (con voce molto diversa) dice:

    In questo libro sono raccolte tutte le profezie di Eibon che si tramandano da più di 4000 anni.



    Mentre il gruppo raggiunge il condannato al piano superiore, un uomo in penombra nella versione Starvideo dice una frase totalmente cancellata nel ridoppiaggio ("Ora affronterai il male delle tenebre"):



    Davanti al condannato nuovo cambio di doppiaggio: il leader dei paesani prima di infierire su di lui gli sussurra:

    Lurido stregone! Dovevi andartene da questo paese.

    Che nel ridoppiaggio diventa:

    Lurido stregone! Per colpa tua questo paese e quest'albergo saranno maledetti in eterno.



    Comincia il martirio e la ragazza torna in scena per recitare un altro passo dell'Eibon, ma questa volta NON VIENE RIDOPPIATA sul dvd (!), il che significa che la ragazza, a distanza di pochi secondi, si trova ad avere sul dvd due voci diverse!

    E sette terribili porte sono nascoste sulla Terra e nel mare in sette luoghi maledetti. Guai a chi si avvicinerà senza sapere.

    Mentre il gruppo col condannato ridiscende le scale trascinandolo agonizzante il dvd questa volta AGGIUNGE una sua frase minacciosa non presente sulla vhs ("Attenti a quello che fate. Quest'albergo è stato costruito su una delle sette porte del Male. Solo io posso salvarvi"):



    Arrivano gli ultimi passi dell'Eibon e risubentra il ridoppiaggio della lettrice, che nella vhs dice...

    E solo chi conoscerà il grande segreto, lui soltanto avrà la chiave per aprire una delle sette porte del Male.

    ...mentre su dvd chiude con:

    Guai a chi aprirà una delle sette porte dell'inferno perché attraverso quella porta il Male invaderà il mondo.



    Col libro che s'incendia partono a questo punto i titoli di testa sul fuoco, che nella vhs non portan traccia di alcun "...E tu vivrai nel terrore":



    Il prologo virato seppia, nella versione Starvideo ha un viraggio diverso che mantiene come abbiamo visto alcuni colori ma tende comunque al rosso e al giallo. Per vedere il prologo interamente a colori, come mi fa notare Deepred89, è necessario andare tra gli extra del dvd Noshame, dove compare con la dicitura "versione a colori del prologo iniziale per il mercato tedesco", o nel rimontaggio americano intitolato 7 Doors to Death, edito negli Stati Uniti in vhs per la LD Video Production, dove però esso appare mutilato di tutti i dettagli truculenti:




    Come precisa Deepred89, il mistero di tali varianti di doppiaggio e viraggio nel prologo vede in realtà una soluzione semplice: tali differenze erano già presenti nella copia censura del film, depositata presso il Centro sperimentale di cinematografia di Roma. Il doppiaggio è stato in seguito modificato (si suppone) per l’uscita nelle sale cinematografiche italiane, ma tale copia primigenia, il cui titolo era ...E tu vivrai nel terrore! L’aldilà, è comunque stata utilizzata come base per il doppiaggio dell’edizione edita in vhs dalla Star Video. Non si esclude infine che tale doppiaggio primigenio possa essere stato incluso nell’edizione cinematografica svizzera, il che spiegherebbe il suo utilizzo per la vhs Star, edita per l’appunto in Svizzera.
    Ultima modifica: 26/04/19 11:41 da Zender
  • Homevideo Zender • 14/11/18 14:59
    Capo scrivano - 48439 interventi
    Segnalo che per la Artus è uscita una ottima edizione francese in bluray del film, con traccia italiana e sottotitoli removibili. Qui una recensione e tre immagini che documentano il confronto col più noto bluray Arrow del film:

    http://www.dvdclassik.com/test/blu-ray-l-au-dela-artus-films-collector-blu-ray-dvd-livre

    O anche QUI, confrontato con lo Scotti Prod e il Grindhouse.
    Ultima modifica: 24/11/18 18:22 da Zender
  • Homevideo Ruber • 9/01/19 19:25
    Formatore stagisti - 9311 interventi
    Di questo classico di Fulci ,quale br cosa consigliate: l'Arrow o l'Artus ?
  • Homevideo Ruber • 9/01/19 23:39
    Formatore stagisti - 9311 interventi
    Mi rispondo da solo dove aver visto il link di Zender che compara le due edizioni, e credo sia nettamente migliore quella della Arrow.
  • Homevideo Panto • 16/01/20 12:20
    Disoccupato - 2 interventi
    Ruber io darei uno sguardo anche alla recentissima versione Shameless se non vuoi andare a colpo sicuro sulla migliore in circolazione: la Grindhouse (però Region A) ;)
    Ultima modifica: 16/01/20 12:21 da Panto
  • Homevideo Caveman • 17/01/20 11:32
    Servizio caffè - 403 interventi
    Complimenti per il lavoro certosino.
  • Homevideo Caesars • 8/10/21 13:54
    Scrivano - 16901 interventi
    Per chi fosse interessato: ecco i dettagli della start up Cecchi Gori (c'è anche il vinile della colonna sonora)

    https://www.cgentertainment.it/film-dvd/laldila-e-tu-vivrai-nel-terrore/f21333/
  • Curiosità Siska80 • 6/03/23 16:56
    Controllo di gestione - 824 interventi
    Il commento nella versione DVD degli attori Catriona MacColl e David Warbeck è stato registrato due settimane prima della morte per cancro di quest'ultimo (il quale non fa mistero della sua malattia); quindi, in teoria, i primi giorni di Luglio del 1997.

    Fonte: Imdb
  • Homevideo Buiomega71 • 31/07/24 11:36
    Consigliere - 26630 interventi
    In blu ray  per Mustang Entertainment, disponibile dal 17/10/2024