Prigione - Film (1949)

Prigione

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TITOLO INSERITO IL GIORNO 1/11/07 DAL BENEMERITO RENATO
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Renato 1/11/07 14:04 - 1648 commenti

I gusti di Renato

Interessante film di Bergman, dalla struttura complessa e forse di difficile comprensione... Realtà e finzione che si mescolano, piani narrativi che fluiscono l'uno nell'altro, momenti onirici che spiazzano lo spettatore per la loro irridente brutalità: Bergman stava iniziando a padroneggiare il mezzo che lo avrebbe portato di lì a poco a girare i suoi capolavori della maturità. Quest'opera è invece almeno parzialmente acerba, per quanto di indubbio interesse. Ottima la prova di B. Malmsten, che girerà 10 film per il cinema col regista svedese.

Pigro 17/11/20 11:01 - 9956 commenti

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Il capostipite del cinema bergmaniano è un concentrato ‘ruvido’ e intenso di temi e forme dei suoi film a venire: Dio, la morte, il sogno, il ricordo, l’infanzia e così via. Fulminante il prologo sul trionfo del diavolo e sulla realtà come inferno, e accorata la storia della prostituta minorenne sballottata tra l’amante-carnefice e l’innamorato sbandato. Meravigliosa la sequenza onirica, che squarcia una pellicola di coinvolgenti primi piani e interni di squallide abitazioni in cui rimbalzano parole senza fine. Riflessivo.

Daniela 19/11/20 00:46 - 13012 commenti

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Un anziano professore propone ad un regista il soggetto inedito: Satana ha preso possesso del mondo, decidendo di lasciare le cose come stanno perché l'Inferno è già sulla terra... E' il prologo di una storia tra realtà e finzione in cui si incrociano drammaticamente le vicende di due coppie: uno scrittore alcolizzato e la moglie insoddisfatta, una giovanissima prostituta ed il suo fidanzato/pappone. Film strano, ancora incerto ma già profondamente "bergmaniano", in cui spicca una sequenza onirica affascinante che anticipa i capolavori successivi come Il posto delle fragole.

Marmotta 7/11/24 12:57 - 56 commenti

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Opera giovanile di Bergman in deliri febbricitanti dell'infanzia e visioni di morte, sorge dalla proposta sardonica di fare un film sull'Inferno, un presentimento incomprensibile (l'arte, il sesso, la famiglia). Esperimento metacinematografico in cui i titoli di testa recitati vocalmente su una carrellata della strada in piano sequenza smascherano la finzione (per il '49 era davvero eccentrico), il termine vede un teatro di posa dove si proclama sull'arbitrarietà del nulla. Era già grande, già abitato dal genio e dalla maledizione.
MEMORABILE: Il sogno della selva umana di Brigitta Carolina.

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    Dall'11 Marzo 2013 in DVD per A & R Productions.
  • Curiosità Daniela • 18/11/20 23:50
    Gran Burattinaio - 5941 interventi
    Il film ha una particolarità: non possiede titoli di testa o di coda.
    Ad una decina di minuti dall'inizio, mentre scorrono le immagini di una via cittadina, una voce off legge il titolo del film ed i nomi di regista, attori ed altri componenti dello staff.